Legislatura 18 Risposta ad interrogazione scritta n° 4-04113


Risposta all'interrogazione n. 4-04113
Fascicolo n.87

Risposta. - Si rileva in premessa che i prezzi di mercato sono rilevati a livello territoriale dalle camere di commercio che, attraverso le borse merci, definiscono, con cadenza settimanale, le quotazioni afferenti a ciascuna categoria di prodotto. All'interno delle relative commissioni camerali, la dinamica della definizione dei prezzi a livello di filiera è quella classica della domanda e dell'offerta.

In tale contesto, le fattispecie evidenziate riguardano, tuttavia, uno scenario complesso e articolato relativo ad una differenziazione tra diversi livelli delle quotazioni che può essere ascrivibile ad una pluralità di fattori (quali, ad esempio, i costi di trasformazione, gestione e commercializzazione per la medesima categoria di prodotto) che possono variare, anche in misura marcata, a livello territoriale. A tale riguardo si ricorda che la normativa europea, adottata di recente, impegna gli Stati membri a predisporre un sistema di monitoraggio dei prezzi all'interno delle singole filiere. In tale contesto, questo Ministero è attivamente impegnato nell'elaborazione di disposizioni a livello nazionale finalizzate a migliorare la trasparenza del mercato e la formazione dei relativi prezzi lungo l'intera filiera del grano.

Il Ministero, inoltre, monitora settimanalmente l'andamento delle quotazioni del grano, attraverso la rilevazione e la registrazione delle quotazioni che pubblicano le competenti camere di commercio locali. Si tratta di rilevazioni che vengono elaborate e trasmesse ai competenti servizi della Commissione UE, per la gestione dei mercati.

Ciò posto, per quanto concerne i prezzi all'ingrosso del grano duro (principale materia prima utilizzata per la pasta), preme evidenziare che le principali camere di commercio e borse merci nazionali, comparando i dati della settimana 12-16 ottobre 2020 con quelli del corrispondente periodo del 2019, hanno rilevato un incremento che oscilla tra il 2 e il 13 per cento in più. Analogo andamento è stato riscontrato, per lo stesso periodo di riferimento, per i prezzi all'ingrosso del grano tenero, principale materia prima utilizzata per il pane. In particolare, per il grano tenero panificabile nazionale, i prezzi hanno subito un incremento che oscilla tra il 3 e il 9 per cento in più.

Preme comunque evidenziare che, dallo scorso mese di marzo, per contrastare i fenomeni di pratiche sleali (soprattutto in un periodo di forte criticità per il settore legato all'emergenza sanitaria), il Ministero ha attivato un indirizzo di posta elettronica dedicato (praticheslealipoliticheagricole.it) per segnalare questi comportamenti illeciti che danneggiano, in primo luogo, gli anelli più deboli della filiera. In tale direzione, con il coinvolgimento dell'Ispettorato repressione frodi (ICQRF), in linea con la Direttiva europea n. 633 del 2019 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricole e alimentare, si è consentito a organizzazioni agricole, consorzi, associazioni di produttori e soggetti aggregati di fare segnalazioni collettive di richieste anomale da parte degli acquirenti rispetto alla crisi in corso.

Per quanto riguarda il sostegno ai produttori giova evidenziare che, nell'ambito dell'implementazione delle misure della politica agricola comune (PAC), sono attualmente previsti aiuti "accoppiati" ai sensi del regolamento (UE) n. 1307/2013 ed incentivi ad investimenti attraverso lo strumento dei "contratti di filiera". In ogni caso, considerata l'importanza strategica della filiera del grano nel nostro Paese, in particolare in alcuni contesti territoriali, l'attenzione del Ministero sul comparto cerealicolo e del grano rimane alta anche nell'ambito del negoziato sulla riforma della politica agricola comune post 2020.

Per quanto concerne la commissione unica nazionale sperimentale per il prezzo indicativo del grano duro, strumento volontario che l'amministrazione intende da tempo mettere a disposizione del settore per favorire la regolamentazione e la trasparenza del mercato, si rileva che il ritardo della sua attivazione è dovuta a fattori che esulano dalla volontà del Ministero che rimane, comunque, sempre orientato in tale direzione. Ci si riferisce, in particolare, alle difficoltà operative e gestionali nella raccolta delle deleghe (a causa dell'emergenza da COVID-19) che ha indotto l'amministrazione, su richiesta di più soggetti interessati, a prorogare più volte il termine di presentazione dei modelli di dichiarazioni sostitutive. Occorre poi tener presente che la mancanza di una posizione unitaria da parte delle organizzazioni ed associazioni di categoria coinvolte nel processo di attivazione della CUN mette in discussione il presupposto fondamentale di tale strumento, che si basa, infatti, sulla volontà condivisa dei soggetti coinvolti. La mancanza di tale presupposto rende complesso, se non impossibile, garantire il corretto funzionamento della commissione stessa.

Ciò posto, preme rilevare che il Ministero presta particolare attenzione alla questione dell'etichettatura, con particolare riguardo all'origine delle materie prime, sia come percorso di valorizzazione delle nostre produzioni, che come miglioramento della trasparenza nella catena alimentare e nei confronti dei consumatori. In tale direzione sono già state intraprese diverse iniziative, tra le quali la recente proroga al 31 dicembre 2021 dell'obbligo d'indicazione dell'origine del grano per la pasta di semola di grano duro, dell'origine del riso e del pomodoro nei prodotti trasformati.

Anche questo intervento dimostra come l'Italia sia all'avanguardia in Europa per la trasparenza delle informazioni in etichetta, consentendo al consumatore di conoscere la provenienza e il Paese di coltivazione del grano utilizzato per la pasta. Si ricordano, inoltre, le richieste presentate dal nostro Paese in ambito europeo per introdurre a livello comunitario l'obbligo di indicare in etichetta l'origine per tutti gli alimenti.

Si rileva infine che il Ministero prosegue nelle azioni concordate con la filiera come, ad esempio, l'investimento di 3 milioni di euro per la promozione e una campagna istituzionale del prodotto pasta.

Il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali
L'ABBATE

(19 novembre 2020)