Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06759
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Atto n. 4-06759
Pubblicato il 17 marzo 2022, nella seduta n. 415
DE BONIS , AIMI , PAPATHEU , PEROSINO , RIZZOTTI , FLORIS , CESARO , VITALI , PAGANO , DAL MAS , CALIENDO , DE SIANO , CANGINI , BINETTI , SERAFINI , GALLIANI , SICLARI , SACCONE , TIRABOSCHI , BOCCARDI - Ai Ministri dello sviluppo economico e delle politiche agricole alimentari e forestali. -
Premesso che:
la crisi in Ucraina e il conseguente isolamento economico della Federazione russa ha determinato un aumento generalizzato dei prezzi;
secondo dati ISTAT, nel mese di gennaio 2022, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) registri un aumento dell'1,6 per cento su base mensile e del 4,8 per cento su base annua (da un 3,9 per cento in più del mese precedente), confermando la stima preliminare;
l'ulteriore e marcata accelerazione dell'inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da 29,1 per cento in più di dicembre a 38,6 per cento in più), in particolare a quelli della componente regolamentata (da 41,9 a 94,6 per cento in più), e in misura minore ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (da 22 a 22,9 per cento in più), dei beni alimentari non lavorati (da 3,6 a 5,3 per cento in più) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da 2,3 a 3,6 per cento in più);
per il mese di febbraio 2022 si assiste ad un "caro bollette" pressante e continuo che determina l'aumento dei listini di una moltitudine di beni e servizi. Sempre secondo i dati ISTAT relativi all'inflazione di febbraio, calcolando che complessivamente l'inflazione al 5,7 per cento si traduce in una maggiore spesa annua pari a 1.751 euro in più per la famiglia "tipo", essa raggiunge quota 2.275 euro in più per un nucleo con due figli, di cui 367 euro in più all'anno solo per l'acquisto di prodotti alimentari;
malissimo anche il fronte delle abitazioni: l'energia elettrica cresce a febbraio dell'82 per cento rispetto al febbraio 2021, con una stangata da 504 euro in più a famiglia. Il gas rincara del 64,2 per cento, con una maggiore spesa da 445 euro a nucleo. Forti tensioni anche per le voci trasporti e turismo: il gasolio costa il 24 per cento in più, la benzina il 21,9 per cento in più; le lezioni di guida, esami, patenti e controlli tecnici dei veicoli aumentano del 16,1 per cento. Più caro andare in vacanza: i biglietti aerei crescono del 6,8 per cento, i pacchetti vacanza nazionali del 14,6 per cento, gli alberghi del 7,8 per cento;
per il comparto alimentare si rileva che a febbraio 2022 proseguono le tensioni per la pasta il cui prezzo ha subito un aumento medio dell'11,7 per cento, mentre la farina aumenta del 9 per cento e il pesce del 6,1 per cento. Cresce anche il prezzo del burro (11,2 per cento in più), degli oli alimentari (18,9) e del pollo (5,9). Per la frutta la famiglia media spende oggi, su base annua, quasi 30 euro in più (6,8 per cento) mentre la verdura balza al 16,8 per cento in più, con un aggravio di spesa di quasi 74 euro annui;
il prezzo del grano, tanto per rendere l'idea, è balzato del 38,6 per cento in una settimana dall'inizio della guerra, ma ad aumentare del 17 per cento e stato anche il prezzo del mais e del 6 per cento quello della soia destinati all'alimentazione degli animali negli allevamenti;
la crisi in Ucraina è sicuramente tra le cause di questa grave impennata dei prezzi e, quindi inflazionistica, ma i recenti aumenti del prezzo del carburante, schizzato nel volgere di pochi giorni a livelli record, con stazioni che fissano la benzina ormai a 2,50 euro al litro, sembra piuttosto il frutto di gravi speculazioni e a parlare di "una colossale truffa" non sono gli automobilisti che devono fare i conti col proprio portafogli ma il Ministro della transizione ecologica, il quale ha spiegato che "non esiste una motivazione tecnica per cui questi carburanti siano così costosi, il mercato ha alzato i prezzi in maniera irragionevole e lo stanno pagando le nostre imprese";
per il Ministro, infatti, i prezzi dell'energia sono cresciuti in maniera assolutamente "scorrelata" dalla realtà dei fatti, e dichiara che si è in presenza di una "colossale truffa che viene dal nervosismo del mercato ed è fatta a spese delle imprese e dei cittadini";
nell'informativa che si è tenuta il 16 marzo 2022 al Senato sui recenti ulteriori rincari del costo dell'energia e sulle misure del Governo per contrastarne gli effetti, il Ministro ha ribadito che un anno fa, di questi tempi, quando il gas era esattamente uguale a quello che c'è adesso, il costo era di 30 centesimi a metro cubo, quindi, siccome la quantità di gas è uguale, non è molto giustificato il fatto che, a parità di tutto, il prezzo vada da 30 centesimi a 1,5 euro e, quindi, che uno stoccaggio costi da 3 miliardi di anticipo, che potrà fare l'operatore, a 15 miliardi, perché 15 miliardi è una realtà un po' diversa; se la materia è la stessa, non è possibile che costi 5 volte di più;
sull'onda della denuncia del ministro Cingolani riguardo ai prezzi del carburante, anche il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Patuanelli ha lanciato l'allarme sulle materie prime: "Le speculazioni sul prezzo del grano sono una realtà". Secondo il ministro Patuanelli il prezzo del grano sarebbe aumentato in modo incomprensibile, sostenendo la presenza di un fenomeno speculativo come lo sarebbero tutte le merci che vengono scambiate nei sistemi borsistici. La speculazione sul grano, in relazione alla crisi ucraina, "più che un rischio è una realtà", ammette. "Il prezzo del grano è aumentato in modo incomprensibile" e per rispondere a questa situazione "dobbiamo avere la capacità a livello europeo di aumentare la produzione di certi prodotti come grano e soia, che sono fondamentali";
la crisi energetica globale è dovuta a cause diverse quali la rapida ripresa economica mondiale, le condizioni climatiche, i conflitti di natura geopolitica, l'aumento dei prezzi per le emissioni di anidride carbonica e il calo degli investimenti nella produzione di risorse fossili. Il prezzo dell'energia elettrica considerato in relazione alla borsa elettrica italiana è definito prezzo unico nazionale (PUN), in relazione al quale i fornitori di energia elettrica acquistano una buona parte di energia e dal 2004, anno in cui è stato introdotto il PUN, fino al primo semestre del 2021, il costo medio di tutto il periodo è stato pari a 6 centesimi al chilowattora. Negli ultimi due mesi il valore è aumentato di circa tre volte rispetto a tutto il periodo precedente;
le motivazioni in base alle quali si ritiene che venga giustificato questo aumento sono l'incremento del prezzo delle materie prime. L'aumento dei costi dell'anidride carbonica, pur essendo consistenti, incidono sui costi di produzione di un chilowattora di energia per un ammontare, considerato in media d'anno per il 2021, di circa 2,5 centesimi di euro, quindi, a giudizio degli interroganti tali valori non sono assolutamente sufficienti a spiegare l'incremento del costo di energia a carico di famiglie e imprese,
si chiede di sapere:
quali urgenti iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere per calmierare i prezzi dei carburanti, dell'energia elettrica e del grano;
se non ritengano doveroso accertare se i produttori di energia (gas ed elettricità) e gli attori della filiera alimentare stiano accumulando extraprofitti ingiustificati, e quali misure intendano adottare nei confronti di tali speculatori, attivandosi anche presso l'Autorità garante della concorrenza e del mercato affinché apra delle istruttorie, come già sollecitato sull'energia dal Codacons e da singoli consumatori, per evitare che tali abusi continuino ad abbattersi sulla vita delle famiglie e delle imprese.