Atto n. 4-06484

Pubblicato il 24 gennaio 2022, nella seduta n. 398

DE BONIS - Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. -

Premesso che:

la strada statale 106 Jonica è una strada statale che si estende per 480 chilometri da Reggio Calabria a Taranto, percorrendo tutta la costa jonica della Calabria e della Basilicata e parte di quella pugliese. Costituisce una direttrice di traffico di rilevanza nazionale e fa parte della rete europea E90;

nonostante venga definita come il collegamento strategico per il Sud Italia (infatti è l'unica arteria fondamentale per i collegamenti interni fra l'area della Sibaritide, il crotonese, il catanzarese, la Locride e il versante sud-orientale dell'Aspromonte. In pratica è la sola via di comunicazione verso la Basilicata e la Puglia per raggiungere l'autostrada adriatica A14), la strada statale Jonica è, purtroppo, una delle strade più pericolose d'Italia. Dal 1996 ad oggi, ovvero da quando esistono i sistemi per il rilevamento dell'incidentalità e della mortalità stradale, ha prodotto oltre 11.000 sinistri, oltre 26.000 feriti (di cui migliaia con danni permanenti) ed oltre 700 morti;

la Jonica è stata realizzata alla fine degli anni '20 ed è rimasta, da allora, quasi totalmente invariata per tracciato e struttura, almeno nella parte calabrese. La tratta pugliese e lucana è stata ammodernata a due carreggiate con doppia corsia per senso di marcia, mentre tutta la rimanente tratta calabrese non è stata ammodernata, fatta eccezione per 55 chilometri circa;

considerato che:

in merito agli investimenti per infrastrutture e mobilità sostenibili previsti dalla legge di bilancio per il triennio 2022-2024, i 36,1 miliardi di euro di investimenti di competenza del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili hanno l'obiettivo di potenziare e modernizzare le infrastrutture e i sistemi di mobilità nazionali nell'ottica dello sviluppo sostenibile, in coerenza con i principi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e con gli obiettivi del green deal europeo;

tali investimenti rientrano in una strategia di ampio respiro adottata dal Ministero fin dall'avvio del Governo Draghi, descritta nell'allegato Infrastrutture al Documento di economia e finanza e recentemente ribadita con la direttiva del Ministro "Indirizzi generali per l'attività amministrativa e la gestione per l'anno 2022" emanata il 10 gennaio 2022;

la legge di bilancio consente di estendere lo sforzo di rilancio del Paese avviato con il PNRR alla seconda metà del decennio, portando a circa 100 miliardi di euro l'impegno per investimenti di competenza del Ministero nei prossimi 10 anni a valere sui fondi del Next generation EU e del piano nazionale complementare (PNC), sui fondi ordinari a disposizione del Ministero e su ulteriori risorse derivanti dal fondo sviluppo e coesione 2021-2027 destinate a infrastrutture e sistemi di mobilità. Inoltre, viene previsto un aumento strutturale del fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, che dagli attuali 4,95 miliardi arriverà gradualmente fino a 5,35 miliardi di euro a partire dal 2026;

sul lato "infrastrutture stradali e manutenzione strade, ponti e viadotti", come riferisce il Ministero, la rete stradale nazionale costituisce una componente strategica essenziale nell'ambito del sistema integrato delle infrastrutture al servizio della domanda di mobilità di persone e merci, nazionali ed internazionali. Per molti anni lo Stato ha ridotto i finanziamenti per la manutenzione della rete stradale, con effetti negativi sulla mobilità e la sicurezza. Con la legge di bilancio questa tendenza viene ribaltata, stanziando 10,8 miliardi di euro per il potenziamento e la manutenzione delle infrastrutture stradali. Di questi: 4,5 miliardi di euro sono previsti per il contratto di programma 2022-2026 con ANAS, che gestisce 32.000 chilometri di rete stradale; 1,4 miliardi di euro sono destinati a interventi su ponti e viadotti presenti sulle strade provinciali per il loro adeguamento rispetto alle linee guida emanate dal Consiglio superiore dei lavori pubblici; 3,3 miliardi sono riservati al miglioramento delle strade di competenza di Regioni, Province e Città metropolitane; 1,4 miliardi di euro sono destinati alle autostrade A24 e A25 e alle infrastrutture stradali regionali, con particolare riferimento all'autostrada Tirrenica, al fine di migliorare la mobilità delle regioni interessate (Lazio, Toscana e Liguria), e alla realizzazione dell'autostrada Cispadana;

considerato che per i 12 interventi previsti per la strada statale 106 Jonica, le risorse disponibili sono pari a 884 milioni di euro ma, fatta eccezione per la variante di Crotone (8 chilometri circa), e la variante di Palizzi (circa 2), tutti i restanti 10 interventi hanno necessità di un fabbisogno economico per essere realizzati. In pratica, fatta eccezione per i 256 milioni di euro che serviranno per realizzare appena 10 chilometri di nuova strada statale 106 per due varianti (Crotone e Palizzi marina), si è scelto di distribuire i restanti 628 milioni di euro in 10 interventi che, senza altre risorse, resteranno chiaramente irrealizzati,

si chiede di sapere:

se vi sia un piano di messa in sicurezza urgente e di manutenzione ordinaria e straordinaria della strada statale 106 Jonica in Calabria che possa limitare incidenti, feriti e vittime da qui al 2045 su circa 90 chilometri che si dovranno ammodernare ma anche e, soprattutto, sui rimanenti 260;

se il Ministro in indirizzo voglia dare informazioni circa il contratto di programma ANAS 2022-2026, ossia se arriveranno 2.192 milioni di euro per la strada statale 106 Jonica;

se intenda investire risorse sulla strada statale 106 e se le modalità previste e gli strumenti adottati consentiranno di riuscirci in tempi ragionevoli (quindi non oltre il 2045).