Atto n. 4-06281

Pubblicato il 16 novembre 2021, nella seduta n. 379

DE BONIS - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e della salute. -

Premesso che:

nella puntata di "Report" andata in onda il 15 novembre 2021, si è parlato di noccioleti e, in particolare, di quelli del viterbese. Il servizio ha puntato il dito sulle colture intensive della Tuscia dove si fa un grande uso di pesticidi;

i giornalisti sono andati a Vignanello, un comune del viterbese che, come dice anche il nome, è il paese delle vigne o meglio lo era un tempo. Oggi, infatti, non ci sono più e al loro posto si trovano coltivazioni intensive di nocciole (uno dei bacini italiani di cui si serve anche la Ferrero);

come ha spiegato "Report" nel servizio, il pesante uso di pesticidi serve, in particolare, a tenere lontane le cimici che attaccano le nocciole rendendole amare e basterebbe una sola nocciola amara per rovinare qualsiasi preparazione;

considerato che:

non c'è dubbio che la coltivazione delle nocciole sia un argomento particolarmente controverso e che in alcuni casi può nascondere anche lo sfruttamento dei lavoratori (bambini compresi) impiegati nei campi di nocciole per produrre la "Nutella" (e non solo), il problema dei pesticidi, però, non deve essere assolutamente sottovalutato, considerando che purtroppo si è già molto esposti a queste sostanze e non solo tramite le nocciole. I fitofarmaci o pesticidi causano dei danni ambientali non indifferenti e quelli utilizzati sulle nocciole (sono concessi 3 trattamenti) sono responsabili di una serie di problemi nel territorio della Tuscia, in primis l'inquinamento dell'aria e della terra;

le coltivazioni intensive, inoltre, hanno determinato anche il prosciugamento dei ruscelli locali;

la popolazione che abita in prossimità dei noccioleti, nel corso degli anni, ha risentito di problemi alla salute, causati appunto dall'eccessivo uso dei pesticidi. Infatti, questi contaminanti chimici finiscono inevitabilmente nella catena alimentare, compromettendo la salute dei cittadini e indebolendo il loro sistema immunitario. Nel servizio, infatti, viene ripresa anche una coppia che gira con la maschera antigas e denuncia di avere fatto diversi esposti alle forze dell'ordine proprio per segnalare l'uso eccessivo di questi antiparassitari;

tenuto conto che:

l'agricoltura intensiva (sistema di intensificazione e meccanizzazione agricola che mira a massimizzare i rendimenti dei terreni disponibili attraverso vari mezzi come l'uso pesante di pesticidi e fertilizzanti chimici) non giova certamente alla salute dell'uomo né a quella dell'ambiente. L'interrogante, che molto si sta spendendo nell'affrontare questo tema applicato a varie colture, ritiene molto grave l'intensificazione e meccanizzazione in agricoltura, che riguarda non solo le nocciole ma anche all'allevamento di animali tenuti al chiuso in quelle che sono diventate le "fattorie industriali";

le pratiche agricole intensive producono cibo più economico in rapporto alle dimensioni del terreno, il che contribuisce a nutrire una popolazione umana in costante espansione. Oggi però l'agricoltura intensiva è diventata la più grande minaccia per l'ambiente quando si parla di riscaldamento globale, portando anche alla comparsa di nuovi parassiti e alla ricomparsa di parassiti precedentemente considerati "sotto controllo", senza dimenticare che è responsabile di gran parte della deforestazione mondiale;

l'agricoltura intensiva uccide insetti e piante utili, degrada e impoverisce il suolo stesso da cui dipende, crea deflusso inquinante e intasa i sistemi idrici, aumenta la suscettibilità alle inondazioni, provoca l'erosione genetica delle colture e delle specie di bestiame in tutto il mondo, diminuisce la biodiversità, distrugge gli habitat naturali e le pratiche agricole. Inoltre, il bestiame e lo sgombero dei terreni per l'agricoltura intensiva contribuiscono in modo significativo all'accumulo di gas serra nell'atmosfera;

non si vogliono danneggiare, però, i coltivatori di nocciole della Tuscia viterbese,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, non ritengano di doversi attivare per esaminare in modo attento ciò che sta accadendo per la coltivazione di nocciole;

se non ritengano che le colture biologiche, anziché quelle a base di pesticidi e fertilizzanti chimici, vadano incentivate e sostenute maggiormente;

quali urgenti iniziative intendano assumere in merito a questo importante argomento al fine di salvaguardare la salute e l'ambiente,

considerato che l'agricoltura intensiva uccide insetti e piante utili, impoverisce il suolo, crea deflusso inquinante e intasa i sistemi idrici, aumenta la suscettibilità alle inondazioni, provoca l'erosione genetica delle colture e delle specie di bestiame in tutto il mondo, diminuisce la biodiversità, distrugge gli habitat naturali, oltre a contribuire in modo significativo all'accumulo di gas serra nell'atmosfera.