Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06113

Atto n. 4-06113

Pubblicato il 19 ottobre 2021, nella seduta n. 368
Risposta pubblicata

DE BONIS - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

con atto di sindacato ispettivo 3-02449, pubblicato il 21 aprile 2021, l'interrogante evidenziava che il 23 marzo 2021, nell'ambito della riforma della PAC, rinviata al 2023 a causa dell'emergenza epidemiologica, il Ministro in indirizzo avanzava una nuova proposta (prot. n. 0137532) riguardante la ripartizione dei fondi europei assegnati all'Italia nel settore dello sviluppo rurale (FEASR) per gli anni 2021-2022, trasmessa, poi, alla segreteria della Conferenza Stato-Regioni, al fine di acquisire l'intesa, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;

nel corso della seduta della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, tenutasi il 30 marzo, la Regione Sicilia e le altre Regioni del Sud, quali la Calabria, la Puglia, la Basilicata, l'Umbria e la Campania, espressero forte dissenso sulla proposta ministeriale di riparto per il biennio di transizione 2021-2022, in quanto avrebbe tolto la disponibilità delle risorse alle regioni più svantaggiate per distribuirle ai territori più sviluppati, aumentando così ulteriormente il divario tra i territori agricoli e rurali e, al contempo, producendo un effetto penalizzante nei confronti del comparto agricolo delle regioni del Sud, con impatti preoccupanti sulla tenuta economico-sociale dei territori rurali;

tale effetto che inasprisce il divario tra il Nord ed il Meridione era emerso sin dalla trattazione delle disposizioni transitorie, di cui al regolamento (UE) 2020/2220 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 dicembre 2020;

per evitare un ulteriore aumento del divario tra i territori agricoli e rurali, l'interrogante invitava, così, il Ministro a trovare una soluzione rispettosa dei criteri storici per definire il riparto dei fondi FEASR per la proroga biennale del PSR, al fine di evitare il taglio di tali fondi all'agricoltura del Mezzogiorno o, quantomeno, ridurlo drasticamente rispetto a quanto si stava ipotizzando, anche in considerazione dei moniti dell'Europa per una maggiore assegnazione di risorse al Sud del nostro Paese;

considerato che:

è di qualche giorno fa la notizia dello "scippo" (dizione giornalistica, ma efficace) alla Sicilia di oltre 400 milioni di euro di fondi per l'irrigazione. Infatti, in molti hanno denunciato la modifica del secondo pilastro della PAC (politica agricola comune), ovvero delle regole per l'erogazione del citato fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, senza modificare il primo pilastro della PAC, che corrisponde ai pagamenti diretti agli agricoltori, penalizzando, così il Sud e la Sicilia;

questo modus operandi, che non dovrebbe appartenere alle istituzioni, ha danneggiato fortemente gli agricoltori della Sicilia e del Sud Italia. Si tratta di una grandissima scorrettezza che ha tolto all'agricoltura siciliana oltre 400 milioni di euro, che sarebbero dovuti servire per migliorare l'irrigazione in Sicilia;

il bando a valere sui fondi del PNRR pare sia stato scritto dal Ministero con il preciso obiettivo di penalizzare l'agricoltura siciliana. Se, come dicono le fonti ministeriali, i progetti presentati dai consorzi di bonifica della Sicilia non erano adeguati, non c'era affatto bisogno di "cassare" i progetti, sarebbe bastato chiedere un adeguamento ai criteri ministeriali. Invece il Ministero ha tolto immediatamente oltre 400 milioni di euro al sistema irriguo della Sicilia, per dirottarli, probabilmente, in altre Regioni non certo meridionali,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di dovere dare chiarimenti in merito alla citata sottrazione di 400 milioni di euro dai fondi che sarebbero dovuti servire per migliorare l'irrigazione in Sicilia;

come mai non si sia pensato di chiedere un adeguamento dei progetti presentati dai consorzi di bonifica della Sicilia rispetto ai criteri ministeriali, invece di invalidare tali progetti;

quali urgenti iniziative intenda assumere per fare in modo che i 400 milioni di euro vengano riattribuiti all'agricoltura siciliana per migliorare l'irrigazione in Sicilia.