Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06088
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Atto n. 4-06088
Pubblicato il 6 ottobre 2021, nella seduta n. 365
DE BONIS - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -
Premesso che:
con atto di sindacato ispettivo 4-03101, pubblicato l'8 aprile 2020, l'interrogante chiedeva al Ministro in indirizzo quali iniziative intendesse assumere per contrastare la speculazione, allora in atto, da parte dei molini nel mercato italiano, che stava causando un'impennata dei prezzi delle semole e, quindi, del pane e della pasta in un momento molto difficile per la popolazione italiana, appena colpita dell'emergenza sanitaria del coronavirus;
a distanza di un anno e mezzo circa ci si ritrova, purtroppo, a dover affrontare la stessa problematica, ossia il prezzo del grano che rimane costante o, addirittura, in calo a causa di fenomeni speculativi mai sanzionati, che nell'ultimo decennio hanno determinato la scomparsa di un campo di grano su cinque, con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati e con effetti dirompenti sull'economia, sull'occupazione e sull'ambiente;
considerato che:
il 22 settembre 2021, l'osservatorio prezzi della borsa merci di Foggia per il grano duro fino nazionale (peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 12 per cento, alle condizioni di franco partenza e IVA esclusa) ha fissato le quotazioni della mietitura 2021 in 485 euro alla tonnellata sui minimi e 490 euro sui massimi, stabili sulle sedute precedenti del 15 agosto e 1° settembre, valori che in quest'ultima data avevano fatto segnare il nuovo record per Foggia;
il listino della borsa merci di Bari del 21 settembre ha registrato un rimbalzo tecnico per il prezzo di grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania (proteine minime 13 per cento, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e IVA esclusa). La valutazione è stata di 483 euro sui minimi e 488 sui massimi: il cereale ha riguadagnato così 3 euro di valore sul 14 settembre, quando invece ne aveva persi 10 sulla seduta del 7 settembre, che invece era risultata stabile sul 31 agosto;
l'Associazione meridionale cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino il 17 settembre e il frumento duro fino di produzione nazionale alle condizioni di IVA esclusa resa franco arrivo ad Altamura (qualificato con proteine minime del 12 per cento e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri) è stato quotato 480 euro alla tonnellata sui minimi e 485 sui massimi, in calo di altri 5 euro sulla seduta del 10 settembre, dopo averne persi altri 5 quella data sul 3 settembre, quando invece si era verificato un rialzo di 25 euro sul 27 agosto. Il grano duro canadese di prima qualità è stato invece fissato a 547 euro sui minimi e 550 sui massimi, stabile sul 10 e 3 settembre, quando invece era aumentato di 30 euro sul 27 agosto, raggiungendo i 605 euro alla tonnellata;
i prezzi medi all'origine del grano duro fino rilevati da ISMEA e on line fino al 21 settembre 2021 rendono un quadro di sostanziale stabilità rispetto alla settimana precedente, 480 euro a tonnellata per Matera, 567,50 euro per Catania, 462,50 euro per Palermo, 477,50 euro per Foggia e si evidenza una nuova rilevazione per Campobasso, ferma ad un irrealistico 210 euro alla tonnellata riferito al 23 agosto;
tali valori risultano in stallo rispetto, invece, ai prezzi delle semole che sono alle stelle. Continua, infatti, ad aumentare il prezzo della semola di grano duro, con il rischio di rincari per pane e pasta. Questo succede non tanto per la scarsità di materie prime quanto a causa delle speculazioni in atto, perché di questo si tratta;
la semola di grano duro nel listino di Foggia al 29 settembre 2021 ha fissato le quotazioni all'ingrosso, franco partenza IVA inclusa a 880 euro alla tonnellata sui minimi e 930 euro sui massimi, quindi un rincaro che supera di gran lunga il 100 per cento. Probabilmente qualcuno ne sta approfittando. Il grano è stato raccolto a maggio, il prezzo già si sapeva a giugno, nessuno pensava a questa speculazione. È vero che ci sono state alluvioni e siccità, ma ci sono state anche negli anni passati e mai era capitato che si speculasse come stanno facendo quest'anno;
i dati ISMEA dei prezzi all'origine per il frumento, le semole e la pasta sono esplicativi di questo fenomeno speculativo. Infatti, i prezzi medi mensili, franco magazzino, IVA esclusa (media di tutte le piazze rilevate) sono i seguenti: giugno 2021: frumento duro fino nazionale 276,62 euro alla tonnellata; semole di frumento 412,10 euro alla tonnellata; pasta di semola secca 1,32 euro al chilo; luglio 2021: frumento duro fino nazionale 307,20 euro alla tonnellata; semole di frumento 435,64 euro alla tonnellata; pasta di semola secca 1,34 euro al chilo; agosto 2021: frumento duro fino nazionale 369,44 euro alla tonnellata; semole di frumento 535,30 euro alla tonnellata; pasta di semola secca 1,36 euro al chilo; settembre 2021: frumento duro fino nazionale 483,08 euro alla tonnellata; semole di frumento 672,55 euro alla tonnellata; pasta di semola secca non disponibile;
vale la pena ricordare che le quotazioni del frumento duro nazionale hanno superato, su alcuni mercati, 500 euro a tonnellata, rispetto a una media di 250 euro a tonnellata nell'ultimo quinquennio, mentre quelle del grano di importazione sfiorano ormai 550 euro a tonnellata. Il costo della materia prima rappresenta mediamente oltre l'80 per cento dei costi totali di produzione di un'azienda molitoria, motivo per cui variazioni delle condizioni di mercato di questa portata, unitamente all'incremento dei costi energetici e logistici, come quelli registrati quest'anno in agricoltura, hanno un impatto sull'intera filiera e non solo sull'industria molitoria;
anche nel 2008 e nel 2018 ci furono innalzamenti dei prezzi del grano, ma nonostante gli aumenti di semola e pane e pasta dopo il calo del grano non ci furono, purtroppo, diminuzioni nei derivati (semola, pane e pasta);
tenuto conto che le condizioni per rispondere alla domanda dei consumatori e investire sull'agricoltura nazionale ci sarebbero, perché l'agricoltura italiana è sempre in grado di offrire produzione di qualità ma, purtroppo, non vi è una politica in grado di valorizzare i primati del made in Italy, garantire la sostenibilità della produzione ed il riconoscimento di un prezzo di acquisto "equo", basato sugli effettivi costi sostenuti,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione;
quali urgenti iniziative intenda assumere finalizzate a mettere in pratica una serie di controlli e di sanzioni per porre fine a tali gravi speculazioni, che determinano aumenti sproporzionati delle semole e, di conseguenza, del pane e della pasta, beni di prima necessità, e garantire così la sostenibilità della produzione ed il riconoscimento di un prezzo di acquisto "equo", basato sugli effettivi costi sostenuti.