Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06078
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Atto n. 4-06078
Pubblicato il 6 ottobre 2021, nella seduta n. 365
DE BONIS - Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:
nell'ultimo discorso sullo stato della UE la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha parlato dell'importanza dell'approvvigionamento dei semiconduttori e della necessità che l'Europa diventi indipendente dalle altre potenze mondiali (USA e Cina innanzitutto);
parlando della necessità di "tech sovereignty" ha introdotto il programma "Chips act" a cui la Commissione sta lavorando per rendere l'Europa più indipendente per quanto riguarda l'approvvigionamento del chip;
il recente "chip shortage" (la carenza di dispositivi a semiconduttore, scatenata anche dalla crisi pandemica e che ha comportato il funzionamento a singhiozzo dei FAB di produzione, principalmente collocati nel far east) avrà affetti per i prossimi anni, che comporteranno la difficoltà di molti settori, tra cui quello automobilistico, a far fronte alla domanda crescente di elettronica nelle auto, principalmente per la trazione elettrica e per la guida autonoma, ma anche per tutte le funzionalità di sicurezza introdotte negli ultimi anni, come ABS, TCS, ESP ed in generale per i sistemi ADAS;
altri Stati, tra cui USA, Cina e Corea, sono già da tempo impegnati in programmi di investimento per raggiungere la sovranità tecnologica per quanto riguarda progettazione e produzione di chip;
recentemente il presidente Biden ha annunciato un piano da 50 miliardi di dollari per quello che definisce il petrolio del futuro; per quanto riguarda la Cina, invece, il "Financial Times" ha reso noto che il valore degli investimenti nelle società cinesi di semiconduttori è aumentato del 446 per cento nel secondo trimestre rispetto al primo, raggiungendo la cifra record di 8,9 miliardi di dollari, con l'intenzione di portare la produzione interna di chip a soddisfare il 70 per cento del fabbisogno interno entro il 2025;
considerato che:
la presenza in Italia della multinazionale italo-francese dei chip, STMicroelectronics, rappresenta un grande vantaggio competitivo rispetto agli altri Stati. La STMicroelectronics con le sue sedi di Agrate, Napoli, Lecce, Palermo e Catania, impiega più di 10.000 dipendenti, la maggior parte dei quali sono tecnici ultra qualificati;
in particolare, intorno alla sede di Catania è sorto negli anni il relativo distretto tecnologico che ha contribuito a creare una costellazione di aziende di indotto di grandissimo spessore tecnologico, grazie anche al coinvolgimento di enti di ricerca e università (Catania, Palermo e Messina) nei processi di trasferimento tecnologico quali: CNR (area Palermo, area Catania, area Messina); la sede catanese dell'Istituto nazionale di fisica nucleare; il consorzio Catania ricerche, cui aderiscono enti pubblici (CNR, università di Catania, CCIAA di Catania, INFN) e industrie locali (STMicroelectronics, AAT Agroindustry advanced technologies S.p.A., la SIFI industria farmaceutica S.p.A. e la ELMEC S.p.A.); il parco scientifico e tecnologico della Sicilia; l'Istituto per la microelettronica e microsistemi (IMM);
nella sua ultima visita in Italia del 2 luglio 2021, Pat Gelsinger, attuale CEO di Intel, ha confermato la volontà di investire in Europa 100 miliardi di euro per la realizzazione di un sito produttivo ed ha incontrato i Ministri della transizione ecologica e dello sviluppo economico ed il Presidente del Consiglio dei ministri;
al momento non si sa ancora in quale Stato europeo la multinazionale americana abbia deciso di insediare la sua nuova fabbrica, ma è chiaro che la Regione Sicilia, ed in particolare l'area di Catania rappresenta il luogo ideale, sia per la presenza di un distretto industriale già specializzato nella microelettronica, sia per la presenza di un indotto che rappresenta sicuramente un ottimo punto di partenza in grado di fornire alla nuova fabbrica tecnologie e mezzi già a disposizione. Inoltre la possibilità di disporre di parte dei fondi del PNRR rappresenterebbe sicuramente un vantaggio non solo per la Sicilia, ma anche per l'intero Mezzogiorno d'Italia;
per storia, per vocazione, per know how Catania sarebbe la sede ideale per ospitare lo stabilimento Intel, in quanto ha già grandi insediamenti produttivi e tecnologici che albergano ai piedi dell'Etna, basti citare l'investimento recente di StMicroelectronics che a Catania produrrà wafer in carburo di silicio,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, che ha già dichiarato di avere a cuore il futuro industriale ed economico di Catania, sia del parere che la città di Catania possa offrire le condizioni ideali per il colosso americano dell'hi-tech, avendo logistica, competenze e capitale umano.