Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05612
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Atto n. 4-05612
Pubblicato il 9 giugno 2021, nella seduta n. 334
DE BONIS - Ai Ministri dell'università e della ricerca e della salute. -
Premesso che:
in un articolo del 1° giugno 2021, de "Il Foglio", alla pagina dedicata alla scienza, c'è un articolo di Enrico Bucci che ha scritto a proposito della biodinamica, affermando che "I sostenitori del biodinamico sbandierano solide evidenze scientifiche che contraddicono la biochimica e sembrano proprio create ad arte dalla rete capillare della loro lobby". Bucci, senza alcun evidente titolo di studi in materia, afferma che la biodinamica non ha delle basi scientifiche e muove critiche contro Carlo Triarico, storico della scienza, presidente dell'Associazione per l'agricoltura biodinamica, vicepresidente di Federbio, direttore dell'istituto APAB, presidente di Agrifound, membro del comitato permanente ricerca in agricoltura biologica e biodinamica del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
l'agricoltura biodinamica deve essere considerata un'evoluzione di quella biologica, alla quale è assolutamente complementare, ma ha peculiarità e caratteristiche distintive. Quanto alla definizione e all'uso dei preparati, vi sono regolamenti comunitari che riconoscono questi disciplinari proprio per una lunga tradizione di applicazione e che caratterizzano la gestione aziendale agroecologica a ciclo chiuso;
il richiamo necessario alla tradizione è coerente con la normativa UE (regolamento (UE) 2018/848), che in tema di biodinamica richiama proprio la tradizione. Anche la normativa italiana contempla già l'agricoltura biodinamica e la individua letteralmente come tale e la cita a fianco di altre due, quella convenzionale e quella biologica. Dalla prima regolamentazione dell'agricoltura biologica in Europa, avvenuta nel 1991, i regolamenti comunitari in materia di bioagricoltura includono sempre l'agricoltura biodinamica (si veda il regolamento (CEE) 2092/91, in cui le preparazioni biodinamiche sono definite appropriate per l'attivazione dei compost);
il nuovo regolamento comunitario in materia di bioagricoltura (n. 848, approvato il 30 maggio 2018) conferma la precedente giurisprudenza, ma inserisce l'agricoltura biodinamica nell'ambito di quella biologica, nominandola esplicitamente, e all'articolo 3 definisce le sostanze che vi vengono tradizionalmente usate e include i preparati biodinamici nell'elenco delle sostanze dell'agricoltura biologica. È rilevante il riferimento alla tradizione: questo è un termine che ha una valenza peculiare in diritto e ha un pregio in chiave di diritto consuetudinario, proprio perché il legislatore ha inteso riconoscerlo;
facendo qualche passo indietro, "il Fatto Quotidiano" del 5 aprile 2018 pubblicò un articolo riguardante il signor Enrico Bucci dal titolo: "Il prof. senza cattedra, dal batterio al plagio". Secondo l'articolo, Enrico Bucci, ricercatore nel settore della biologia del cancro, aveva stroncato uno studio che presentava una cura per gli ulivi colpiti da Xylella, pubblicato dalla rivista scientifica "Phytopathologia Mediterranea", senza avere alcuna competenza specifica. L'Accademia dei Lincei, nel 2016, l'aveva coinvolto nella commissione di ricerca su Xylella, non essendo né un membro dei Lincei, né un patologo delle piante, né uno statistico. Risulterebbe affiliato, senza stipendio, alla "Temple university" e alla "Sbarro health organization". Compare come direttore del programma di biologia dei sistemi nell'ambito del cancro, ma non appare nella pagina dei ricercatori;
secondo le verifiche de "il Fatto Quotidiano", Bucci (che non rispose alle domande del quotidiano) non avrebbe alcuna posizione accademica né competenza in patologia delle piante. Eppure è stato invitato come esperto al convegno sulla Xylella dall'Accademia pugliese delle scienze del 21 marzo 2018 a Bari, dove Giovanni Martelli dell'università di Bari, a capo del gruppo di ricerca pugliese sulla Xylella, lo ha presentato come "un ricercatore che lavora da casa";
"ma Bucci, scrive il Fatto, non risulta assunto da nessuna università del mondo. Dal 2016 si presenta come professore aggiunto alla Facoltà di Biologia della Temple University di Philadelphia, in Usa. L'ateneo riferisce che ha una posizione di professore aggiunto, senza retribuzione. Non è membro dello staff accademico, il suo nome, infatti, non c'è sul sito dell'ateneo ed il Rettore della Facoltà di Biologia della Temple, né lo stesso Bucci, hanno voluto spiegare che tipo di rapporto lo leghi all'università e quale lavoro svolga". La qualifica di professore aggiunto sarebbe temporanea e non permette, negli USA, di accedere alla carriera accademica;
come riportato nell'articolo, Bucci dal 2001 al 2014 è stato ricercatore presso l'Istituto di biostrutture e bioimmagini al CNR di Napoli e negli ultimi anni si è occupato, spesso dietro compenso, dei settori più disparati della scienza, dal plagio in ambito accademico, all'efficacia dell'obbligatorietà dei vaccini, alla patologia delle piante. "Una situazione strana in un contesto che invece di norma premia la specializzazione come garanzia di competenza";
nel 2016 la Scuola di alti studi IMT di Lucca ha offerto un contratto (senza gara) da 39.900 euro alla società privata Resis di Bucci per tenere un corso sull'integrità scientifica e produrre una perizia che ha salvato il Ministro pro tempore per la pubblica amministrazione, Marianna Madia, dagli elementi riscontrati da "il Fatto Quotidiano" che indicavano un possibile plagio nella tesi di dottorato (tutti copiano in economia, è il singolare argomento con cui Bucci, che pure riscontra le irregolarità, assolve la Madia). Ma Bucci, sempre secondo l'articolo, non ha alcuna riconosciuta esperienza accademica né nell'ambito dell'anti plagio, né per la Xylella;
avrebbe, inoltre, espresso criticità sugli studi dei ricercatori del CREA, firmandosi come "docente aggiunto";
infine, malgrado le evidenze scientifiche della pericolosità del glifosato, erbicida presente nel grano duro estero (in particolare canadese), noto interferente endocrino, riconosciuto dallo IARC come "cancerogeno probabile", diversi "professori" continuano a propagandare la sua non pericolosità, come ha fatto proprio Enrico Bucci, il 10 febbraio 2019 a Castellana Grotte, in un convegno organizzato dalla Regione Puglia, il quale ha affermato che "c'è persino un autorevole professore qui in Puglia che per far vedere quanto sia innocuo lo beve",
si chiede di sapere:
se quanto riportato dall'articolo de "il Fatto Quotidiano" corrisponda al vero;
se i Ministri in indirizzo dispongano di notizie circa gli studi realmente conseguiti dal signor Enrico Bucci e riguardo agli atenei con cui collaborerebbe;
se i titoli in suo possesso siano idonei a fargli svolgere determinate funzioni presso istituzioni universitarie pubbliche;
se non ritengano che la pubblicazione di articoli su quotidiani nazionali, soprattutto se riguardano argomenti di un certo spessore, debba recare la firma di veri esperti, titolari di diplomi di studio realmente conseguiti e, quindi, debba provenire da fonti certe;
se, infine, non convengano che divulgare notizie false e tendenziose (per quanto riguarda il glifosato), che sminuiscono la pericolosità dell'erbicida e ne incentivano così l'utilizzo, non metta a rischio la salute pubblica e il territorio.