Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05469
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Atto n. 4-05469
Pubblicato il 18 maggio 2021, nella seduta n. 327
SACCONE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della difesa. -
Premesso che:
in data 26 novembre 2015 CONSIP ha indetto un bando per la fornitura di sistemi di videosorveglianza e servizi connessi per le pubbliche amministrazioni, prima edizione, del valore complessivo di 53.700.000 euro, suddivisa in tre lotti geografici, con la dicitura "videosorveglianza 1";
la fornitura prevede l'installazione di cosiddette telecamere intelligenti e sistemi di videosorveglianza e numerose forniture sono state aggiudicate da società che utilizzano apparecchiature e strumenti di videosorveglianza delle società cinesi Dahua e HikVision;
queste società sono note per la vulnerabilità informatica dei loro apparecchi, per essere strettamente collegate al Governo cinese e per essere in diverse blacklist, tra cui quella dell'agosto 2019 in cui il Governo statunitense ha bandito i loro prodotti da tutti gli edifici pubblici e governativi. Tanto che anche il COPASIR a fine 2019 avvertì che in base ad una legge nazionale del 2017 tutti i cittadini cinesi anche all'estero sono obbligati a comunicare ogni tipo di informazione alle istituzioni, norma che i delegati italiani del gruppo HikVision e Dahua ignorano con imbarazzo davanti le telecamere;
una nota trasmissione della RAI, "Report", in data 10 maggio 2021 ha condotto un'inchiesta in merito alla sicurezza ed affidabilità di queste telecamere per capire dove finiscano i dati e se potrebbero essere usati contro le persone coinvolte, chi ci sia dietro a queste aziende, e ha scoperto che: a) HikVision Italia del gruppo europeo Holding Europea è controllato da società a responsabilità limitata cinesi. Tutte le S.r.l. cinesi del settore sono controllate dagli apparati militari. Tutti gli amministratori (in Italia e in Europa) sono cittadini cinesi; b) Dahua ha venduto un terzo di tutte le telecamere in Italia, di cui 19 a palazzo Chigi e in tutto lo Stato del Vaticano, oltre a strade e porti; c) HikVision ha venduto telecamere alla RAI, a corti di appello, agli aeroporti di Milano e Roma, a porti e decine di sedi istituzionali;
sempre le stesse società hanno fornito le apparecchiature per "temperatura" anti COVID in grado di studiare lo stato psicologico delle persone insieme alle telecamere facciali (nella regione Xinjang hanno con questo sistema "sottomesso" la comunità uigura e quasi 500.000 persone sono passate nei campi di detenzione e recupero: le persone vengono sorvegliate quotidianamente per rieducarle con interventi psicologici e poi "vendute perché obbligate a lavorare cosi come forma di recupero" alle società del tessile che producono per grandi firme come Nike e Fila). In tutta la regione le telecamere controllano sulle 24 ore ogni spostamento di ogni singola persona controllando anche gli stati d'animo e se per sbaglio corrono o sono agitati vengono subito segnalati al sistema che manda la Polizia per arrestarli e li porta nei centri di detenzione per capire che problema hanno e con chi;
la società australiana Cyber Security ha lanciato l'allarme su questo sistema di telecamere facciali, che è in grado tramite l'intelligenza artificiale e con collegamenti esterni di ricerca su "Facebook", "Google" e altro di tracciare un profilo delle persone;
l'inchiesta di "Report" ha condotto anche un esperimento, simulando un attacco informatico sul sistema di videosorveglianza della RAI, scoprendo che le telecamere fornite proprio dalle società cinesi aprivano comunicazioni con IP cinesi e avevano memorie aggiuntive accessibili con codice del produttore, ma non utilizzate dalla sicurezza della RAI. Cosa più grave è che si è dimostrato che registrano in parallelo il tutto;
eppure chi ha installato le telecamere assicura di aver disabilitato connessioni verso l'esterno;
la RAI comunque ha avviato le procedure per rimuovere queste fragilità;
nel 2016 CONSIP ha affidato a Tim e Fastweb di provvedere alla fornitura di queste apparecchiature, ma gli stessi hanno acquistato poi in Cina;
nel 2019 con CONSIP si è chiarito che gli acquisti in questi settori non devono essere fatti solo in base al prezzo, ma anche al grado di sicurezza;
il Parlamento europeo ha avviato la pratica per escludere da sedi istituzionali queste telecamere,
si chiede di sapere se il Governo sia a conoscenza della situazione esposta, se intenda attivarsi e, in caso affermativo, quali iniziative intenda assumere, nei limiti delle proprie competenze, presso le amministrazioni coinvolte, al fine di consentire un approfondimento sulla vicenda sul rapporto tra le società con la Repubblica cinese.