Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05212
Azioni disponibili
Atto n. 4-05212
Pubblicato il 31 marzo 2021, nella seduta n. 309
DE BONIS - Ai Ministri dell'istruzione e per il Sud e la coesione territoriale. -
Premesso che:
il piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), tra le tante misure, intende porre al centro l'inclusione sociale, che rappresenta un'importante novità del piano. Crescita inclusiva e coesione sociale e territoriale, accanto alla transizione verde e digitale, sono due dei pilastri fondamentali su cui dovranno poggiare la programmazione e il contenuto dei piani e in base ai quali verrà valutato dalla Commissione europea l'impianto complessivo del PNRR;
nella logica del programma "Next generation EU", lo sviluppo sostenibile è legato alla riduzione strutturale delle asimmetrie e delle disuguaglianze, fra le aree geografiche e fra le persone. Per l'Italia, la drastica riduzione delle disuguaglianze territoriali, generazionali e di genere è un obiettivo di crescita economica, oltre che di giustizia e coesione territoriale. Per questo, nelle "Country specific recommendations" del 20 maggio 2020, la Commissione ha ricordato le annose disparità economiche e sociali e il divergente potenziale di competitività dell'Italia, ponendo l'attenzione sul rafforzamento dei servizi essenziali e della protezione sociale, oltre che sull'integrazione nel mercato del lavoro delle donne e dei giovani inattivi;
l'asse dell'inclusione sociale punta a diffondere lo sviluppo, al fine di ridurre i divari di cittadinanza: i divari infrastrutturali, occupazionali e di servizi e beni pubblici, fra Nord e Sud, fra aree urbane e aree interne. Un'azione coerente di riduzione dei divari, che parta dalla prima infanzia e dall'istruzione con l'investimento negli asili nido e nelle strutture scolastiche, potrà liberare il potenziale di tutti i territori italiani, generando nuove opportunità di lavoro di qualità nella transizione ecologica e digitale, soprattutto per i giovani e per le donne. In quest'ottica, si legge nel documento, il PNRR rappresenta un'agenda per le infrastrutture sociali dell'Italia, in coerenza con i rapporti Paese della Commissione europea;
nel piano sono state fatte valutazioni anche per quanto attiene agli impatti delle misure del PNRR volte a contrastare le disuguaglianze di genere e quelle a favore delle nuove generazioni e dell'occupazione giovanile. Sono misure presenti trasversalmente in tutte le missioni del PNRR e con particolare forza in quelle "istruzione e ricerca", "inclusione e coesione", ma anche nella riforma e innovazione della pubblica amministrazione, oltre che in alcune azioni mirate come quelle volte al potenziamento dei servizi di asili nido e per la prima infanzia;
i progetti relativi ad asili, lotta all'abbandono scolastico e contrasto alla povertà educativa, ed efficientamento delle scuole avranno un forte impatto in termini di riduzione dei divari territoriali aggredendo uno dei fattori strutturali di ritardo in alcune regioni. Inoltre la promozione di nuovi centri di eccellenza ricerca al Sud, integrati in ecosistemi dell'innovazione a livello locale, favoriranno anche il trasferimento tecnologico e l'impiego di risorse qualificate;
sempre nel documento si prevede che, ai fini dell'implementazione complessiva del progetto, si procederà all'emanazione di atti per l'aumento delle risorse disponibili del fondo asili nido e scuole dell'infanzia, istituito presso il Ministero dell'interno dalla legge di bilancio per il 2020 (art. 1, comma 59, della legge n. 160 del 2019), al fine di prevedere un finanziamento aggiuntivo e specifico per la riconversione o costruzione di nuovi servizi per la prima infanzia. A questo seguiranno gli atti necessari a definire le modalità e le procedure di presentazione delle richieste di contributo, i criteri di riparto e le modalità di utilizzo delle risorse, di monitoraggio, i criteri di ammissibilità e valutazione (decreto ministeriale e avviso pubblico) per la selezione dei progetti ricevuti da parte dei Comuni, soggetti beneficiari;
in seguito alla pubblicazione della graduatoria degli ammessi a finanziamento, i beneficiari attiveranno le loro procedure per la sottoscrizione delle convenzioni e l'avvio dei lavori di riconversione e costruzione necessari alla creazione di circa 622.500 posti aggiuntivi nei servizi per la prima infanzia, per il conseguimento a oggi dell'83 per cento di offerta a copertura del fabbisogno. Questo intervento beneficia di risorse complementari per 300 milioni di euro dagli stanziamenti della legge di bilancio;
considerato che:
in un articolo del quotidiano "Il Mattino" del 30 marzo 2021 dal titolo "Next Generation Eu, la beffa degli asili", viene descritto come con quattro trucchi la finalità del bando per gli asili nido e le scuole per l'infanzia viene stravolta. Secondo l'articolo, nel bando ci sarebbero quattro trucchi per cui, di fatto, non verrebbero destinati più fondi alle aree svantaggiate e tra i territori svantaggiati figurerebbero anche città come Milano, Torino eccetera. Nel bando, inoltre, non verrebbe specificato che i fondi che arrivano in tali città devono essere destinati alle periferie. Inoltre, il criterio del 60-40 percento non è calcolato sul totale dei fondi ma sull'80 percento, quindi, alle aree svantaggiate andrà il 48 per cento dei fondi, non il 60;
inoltre, e come sempre, in assenza dei livelli essenziali di prestazione, sarebbero avvantaggiate di fatto le aree più ricche perché, per fare un esempio, uno dei criteri che darà punteggio sarà quello della partecipazione degli enti locali al finanziamento con un punteggio fino a 10, mentre, a causa dell'assenza di asili nido in molti comuni del Sud, il punteggio non sarà superiore a 3 punti;
sembrerebbe, quindi l'ennesimo bando truffa ai danni del Mezzogiorno e in pieno contrasto con quanto previsto nel PNRR. Come di consuetudine, ormai da decenni, anche i bandi che hanno come obiettivo quello di rimuovere gli ostacoli economici e sociali, con l'escamotage della variabile dicotomica quantitativa (variabile dummy) inventata dai tecnici dei vari ministeri, diventano bandi per aumentare gli ostacoli economici e sociali, nonché il divario tra Nord e Sud;
per quanto accaduto vi è stata una protesta collegiale dei sindaci del Sud e di molte associazioni e movimenti, che non tollerano più simili storture e si dichiarano pronti a vigilare sull'operato del Governo e delle istituzioni tutte;
tenuto conto che in un articolo di stampa del 31 marzo sembrerebbe che il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, nel raccogliere la denuncia del "Il Mattino", sarebbe propensa a modificare le norme, stabilite tra l'altro da un decreto del precedente Governo, che rischierebbero in concreto di penalizzare proprio i Comuni più deboli nella capacità amministrativa e più bisognosi di infrastrutture sociali, la gran parte dei quali al Sud,
si chiede di sapere:
quali urgenti iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare per rimediare a questa grave beffa;
se non ritengano che vadano individuati i responsabili che hanno prescritto i criteri per la definizione del bando ed escluderli da futuri progetti;
se non ritengano di dover modificare la normativa prevista nel bando e se, in subordine, non vogliano annullarlo per redigerne uno nuovo che non penalizzi i Comuni più deboli del Mezzogiorno d'Italia.