Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04570

Atto n. 4-04570

Pubblicato il 2 dicembre 2020, nella seduta n. 279

DE BONIS , DE FALCO , BINETTI - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, della salute e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

il tabacco riscaldato sta sostituendo, anno dopo anno, quello tradizionale prendendo nuove quote di mercato. Mentre nel 2019 il primo ha registrato un incremento del 118 per cento, il secondo ha subito un calo di oltre il 4 per cento;

il decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136, prevede un regime fiscale agevolato per i prodotti del tabacco riscaldato. Tale regime, incrementato rispetto all'originario sconto del 50 per cento, contempla uno sconto fiscale del 75 per cento per i prodotti del tabacco riscaldato rispetto alle sigarette tradizionali da combustione;

la giustificazione per tale regime fiscale agevolato deriva dalla circostanza che i prodotti del tabacco riscaldato abbiano un minore impatto sulla salute rispetto al tabacco tradizionale, nonostante la mancanza di evidenti prove scientifiche a supporto di tale teoria;

il vigente regime fiscale arreca danni anche alla filiera agricola del Paese. Come evidenziato dal vicepresidente di British American tobacco Italia, Alessandro Bertolini, riportando la fiscalità a una originaria scontistica del 50 per cento si genererebbe un maggior gettito erariale pari a circa 300 milioni di euro su base annua, che potrebbe essere destinato al rilancio dell'agricoltura italiana, provata da una crisi economica senza precedenti;

considerato che:

i Ministri in indirizzo mai si sono espressi sulla tematica, omettendo in qualsiasi contesto o situazione di affrontare la tematica del regime fiscale agevolato nonché degli effetti sulla salute dei prodotti del tabacco riscaldato;

gli studi scientifici condotti sulla tematica hanno messo in luce come l'uso del tabacco riscaldato non comporti alcun beneficio dal punto di vista della salute per i consumatori. In una nota inviata il 26 novembre 2020, il direttore generale del Ministero della salute, dottor Giovanni Rezza, sottolinea come i prodotti del tabacco riscaldato possano determinare dipendenza da nicotina esattamente come i prodotti tradizionali e che tali prodotti costituiscono un rischio ulteriore di ricadute nella dipendenza alla nicotina;

lo sconto fiscale determina per le casse dell'erario una perdita netta pari a 1,2 miliardi di euro nel triennio 2020-2022, a fronte dell'enorme guadagno che ricavano i produttori di tabacco, i quali, agevolati da una legge priva di qualsivoglia fondamento scientifico, costituiscono, di fatto, evasori fiscali legalizzati;

è notizia riportata dalla stampa di questi giorni che la principale beneficiaria del regime fiscale agevolato, la multinazionale del tabacco Phillip Morris international, avrebbe finanziato la società Casaleggio associati, con contratti di consulenza da svariati milioni per ottenere l'agevolazione fiscale,

si chiede di sapere:

quali siano le motivazioni politiche in base alle quali si ritiene di persistere nel concedere una tassazione agevolata in riferimento ai prodotti del tabacco riscaldato, stante l'assenza di evidenti prove scientifiche a supporto del minor impatto sulla salute;

se, e attraverso quali provvedimenti normativi di loro competenza, i Ministri in indirizzo intendano prevedere misure volte a ridurre il regime di fiscalità agevolata per i prodotti del tabacco riscaldato, sanando in tal modo l'evidente e pesante ingiustizia fiscale, che si ripercuote nelle casse dello Stato;

se non ritengano che una riduzione dell'evidente squilibrio fiscale ad oggi esistente nel settore dei tabacchi non permetterebbe allo Stato di impiegare il maggior gettito ottenuto a favore di politiche che aiutino a sostenere la ripresa economica del nostro Paese, colpito da mesi da una crisi socio-economica senza precedenti.