Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04534
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Atto n. 4-04534
Pubblicato il 26 novembre 2020, nella seduta n. 278
DE BONIS - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
sin dalla seconda metà del mese di ottobre correvano voci circa il depotenziamento del presidio ospedaliero (P.O.) di Matera, il "Madonna delle Grazie", che l'articolo 2, comma 1, lett. b), della legge regionale n. 2 del 2017 qualifica come "DEA di I livello", ospedali cioè che garantiscono, oltre alle prestazioni degli ospedali sede di Pronto Soccorso, anche le "funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione e, contemporaneamente, assicurano interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica)" nonché assicurano le "prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini e trasfusionali";
correvano, inoltre, indiscrezioni circa una forte riduzione dell'attività chirurgica con il contestuale invito, non formale, ai chirurghi di Matera ad andare a operare nel presidio ospedaliero di Policoro;
considerato che:
alla luce delle durissime lezioni impartite dall'emergenza epidemiologica, il depotenziamento del principale ospedale di Matera sembrava uno scenario che non si sarebbe mai avverato, anzi, al contrario, sarebbe stato opportuno avere attenzione e oculatezza gestionale, aumento degli investimenti in assunzioni di personale medico (si pensi solo agli anestesisti), infermieristico e OSS, aumento di mezzi e supporti tecnologici in grado di potenziare, a livello sia qualitativo che quantitativo, non solo il P.O. di Matera ma l'intero sistema sanitario pubblico lucano;
eppure l'incauto progetto, già preannunciato nella bozza di riforma sanitaria della Regione Basilicata e tenacemente biasimato dai cittadini, è stato posto in essere. La prospettiva di definitivo smantellamento dell'ospedale "Madonna delle Grazie" di Matera si è materializzata attraverso una delibera dell'Azienda sanitaria locale di Matera, la n. 1058 del 23 novembre 2020, che recepisce in toto la volontà della Regione Basilicata (delibera di Giunta regionale n. 494 dell'8 giugno 2018 e provvedimento attuativo dell'Azienda n. 579 del 15 giugno 2018) di avvalersi delle deroghe previste per la fase transitoria di adeguamento al decreto ministeriale n. 70 del 2015 sino al 31 dicembre 2020, in ordine alla dotazione delle strutture complesse, semplici, incarichi di coordinamento e posizioni organizzative;
nel pieno dell'emergenza epidemiologica da coronavirus, senza un'adeguata e preventiva programmazione, senza discutere in Consiglio regionale, senza alcun commissario per gestire la transizione per pubblicare il bando, necessario alla designazione del direttore generale e senza alcun confronto, il Dipartimento Politiche della Persona ha ordinato all'ASM di sopprimere o declassare diverse unità operative;
l'ospedale di Matera perderà la chirurgia vascolare, la chirurgia plastica, la geriatria, mentre molte altre strutture semplici dipartimentali saranno declassate. Scenderà anche il numero di posizioni organizzative (attuali incarichi di funzione del comparto) e di coordinamenti, figure insostituibili per la continuità delle prestazioni sanitarie. Ci saranno, di conseguenza, posti letto tagliati, personale trasferito, aumento dell'emigrazione sanitaria verso gli ospedali della vicina Puglia o di altre regioni del centro nord;
per evitare questo si sarebbero potute applicare alcune norme ministeriali che regolano il numero e la tipologia di strutture ospedaliere in rapporto alla popolazione residente, con altre misure ponderate ed intelligenti e prevedere un regime transitorio eventualmente prorogabile fino al definitivo assetto del sistema sanitario regionale;
con la chiusura o il declassamento di diverse unità operative dell'ospedale "Madonna delle Grazie", si determinerà un collasso dal punto di vista sociosanitario per una città in emergenza da pandemia e che ha un enorme bacino di potenziali pazienti e turisti che vi possono gravitare;
eppure, nel comunicato "Covid-19, comunicazione del Presidente Bardi in Consiglio regionale", tra le altre cose, si legge: "Secondo il Piano di Emergenza regionale, la fase acuta ricade nella competenza dei due ospedali maggiori della Regione Basilicata - l'Ospedale San Carlo di Potenza e l'Ospedale Madonna della Grazie di Matera - unici ad avere le professionalità specifiche per il trattamento della patologia (infettivologi, pneumologi e rianimatori). L'Ospedale San Carlo di Potenza e il Madonna del Grazie di Matera sono stati pertanto individuati come ospedali covid in relazione alla maggiore elasticità produttiva oltre al fatto di essere sedi di DEA rispettivamente di II e I livello ed essere dotati dei reparti Malattie infettive (cod. 24) e Pneumologia (cod 68)...e per l'Ospedale Madonna delle Grazie: Malattie Infettive; Pneumologia Covid; Terapia Intensiva Covid";
e ancora, "Per l'ospedale Madonna delle Grazie di Matera, la realizzazione di ulteriori 11 posti di T.I. ha portato la dotazione complessiva a 19 posti letto la cui allocazione è avvenuta all'interno del reparto esistente mediante lavori edili che interesseranno circa 264 mq totali. La riconversione di n. 14 posti letto dell'area destinata a sub intensiva, è garantita mediante l'esecuzione di opere edili che connettono l'area attualmente destinata a medicina d'urgenza con l'attigua area attualmente destinata al reparto di SPDC. Inoltre per poter garantire quanto richiesto in merito alla realizzazione e consolidamento della separazione dei percorsi dei pazienti Covid, i suddetti lavori sono affiancati da ulteriori opere accessorie per garantire separati accessi al P.S. Per la funzionalità e la piena utilizzabilità di tali posti letto sono stati previsti anche ammodernamenti impiantistici e l'acquisto di ulteriori apparecchiature elettromedicali. Risulta inoltre potenziata la rete dell'emergenza territoriale in termini di trasporto inter ospedaliero per pazienti non COVID",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga che si sia attuata un'autentica spoliazione della sanità materana con scelte dissennate, senza avere prima adottato un documento di programmazione sanitaria;
quali iniziative intenda assumere per consentire il ritiro della delibera dell'Azienda sanitaria locale di Matera n. 1058 del 23 novembre 2020 e, quindi, bloccare il disegno di smantellamento graduale dell'ospedale "Madonna della Grazie";
se non sia del parere, soprattutto in periodo di piena pandemia e alla luce delle durissime lezioni impartite dall'emergenza epidemiologica, che vadano adottate misure inverse a quelle che la Regione Basilicata sta mettendo in atto, anche al fine di consentire ai cittadini di poter trovare le cure necessarie presso la propria città, non costringendoli a doversi scontrare con la triste realtà della migrazione sanitaria, che comporta anche un aggravio di spese.