Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04200

Atto n. 4-04200

Pubblicato il 7 ottobre 2020, nella seduta n. 262

DE BONIS - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

il consorzio "Zenit41", con sede a Melfi (Potenza), secondo quanto riportato sul sito on line, "ha come base fondamentale del proprio obiettivo la ricerca genetica. La Zenit41 nasce con l'obiettivo di difendere la salute dei consumatori e la dignità degli agricoltori italiani, offrendo un prodotto, lo Zenit Durum Triticum, di pregiatissima qualità merceologica, estremo standard di salubrità ed elevato valore nutraceutico. Unitamente alla salute la Zenit41 restituisce dignità alla cerealicoltura del Sud Italia, di elevato pregio, attraverso un prezzo del grano fuori dalle logiche schiaviste del mercato, ma basato sul reale valore di produzione e trasformazione";

in pratica, il consorzio Zenit41 vende una varietà di grano, messa a punto da un privato, utilizzando, per la promozione, dirigenti pubblici dello Stato, visto che il CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, è un ente vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

infatti, all'interno del proprio organico è presente una commissione scientifica formata, tra gli altri, dal dottor Pasquale De Vita, responsabile del breeding del CREA di Foggia, e dal professor Ruggero Francavilla, pediatra, gastroenterologo e nutrizionista del Dipartimento di medicina dell'università di Bari;

tali personalità, che fanno parte dello Stato e di altre istituzioni, quali per esempio le università, sono chiamate a partecipare, in qualità di relatori, a svariati convegni che il consorzio Zenit41 organizza per sponsorizzare il proprio grano da seme;

atteso che dalle informazioni assunte sembrerebbe che il grano conferito dai soci agricoltori di questo consorzio non ha prodotto nessun valore aggiunto rispetto alle promesse fatte dai dirigenti dello stesso consorzio,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga che il CREA non si debba prestare a simili operazioni volte ad usare lo strumento pubblico per meglio raggiungere interessi privati;

se non sia del parere che possa sussistere un conflitto d'interessi per il ruolo che siffatti dirigenti e professionisti ricoprono.