Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04089

Atto n. 4-04089

Pubblicato il 16 settembre 2020, nella seduta n. 258

DE BONIS - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

presso lo stabilimento Fiat di Melfi, il complesso industriale del Gruppo FCA ubicato nel comune di Melfi (Potenza), si stanno verificando, già dallo scorso mese di agosto, casi di contagio da COVID-19;

cresce, pertanto, la preoccupazione tra i metalmeccanici dell'area nord lucana, ma anche tra le loro famiglie. La direzione aziendale dello stabilimento SATA ha infatti comunicato il 2 settembre al Comitato sicurezza, la notizia dell'esistenza di un altro caso positivo e, in seguito a verifiche, l'avvenuta individuazione di altre 13 persone che hanno avuto contatti con il paziente positivo, delle quali 6 hanno già fatto il tampone e 7 sono stati segnalati all'ASP;

da quanto appreso dall'interrogante, a darne notizia pare siano state varie sigle sindacali, che avrebbero chiesto di mantenere alta l'attenzione. "Dal 24 agosto - evidenziano le organizzazioni di categoria - siamo stati informati dall'azienda che all'interno della FCA si erano registrati tre casi di positività al Covid-19, poi diventati cinque il giorno successivo, saliti a sei con comunicazione dell'azienda il primo settembre e arrivati addirittura a sette il 3 settembre, dopo la parziale verifica dei tamponi";

secondo quanto comunicato a tali sindacati, quattro dei sette contagiati appartengono alla manutenzione, mentre cinque di questi sette fanno parte della stessa unità operativa. Gli stessi sindacati hanno chiesto poi, in applicazione del protocollo per la tutela della salute e sicurezza, di ricostruire la catena dei contatti dal momento che la manutenzione nel periodo di agosto era stata impegnata con uno schema di turnazione diverso dal solito, con elevati contatti tra le squadre, da qui la richiesta di sottoporre a tampone tutti i manutentori dell'unità interessata e la relativa catena di contatti, precisando che a partire dal 24 agosto la fabbrica è rientrata a pieno regime produttivo;

tuttavia, tali proposte provenienti dalle organizzazioni rappresentative e dirette al Comitato per la sicurezza pare che siano rimaste inascoltate;

l'USB (Unione di base sindacale) Basilicata ha anche interessato le istituzioni locali e inviato una lettera di sollecito al direttore generale dell'ASL di Potenza, al Prefetto di Potenza, all'assessore alla Sanità e ai Presidenti di Basilicata, Puglia e Campania per porre all'attenzione di organi di controllo e istituzioni la preoccupante situazione venutasi a creare alla FCA di Melfi, a seguito dei diversi casi di contagio da COVID-19 tra i lavoratori, ma ad oggi non si hanno notizie di interventi di controllo effettuati nello stabilimento a tutela della salute dei tanti lavoratori;

è opportuno, inoltre, precisare che il modello organizzativo di lavoro dello stabilimento di Melfi (così come per altri stabilimenti) è caratterizzato dalla mancanza di spazi chiusi e delimitati atti a proteggere ciascun lavoratore. La metodologia operativa, che è alla base dell'attività della produzione automobilistica, è improntata sull'utilizzo di ampi spazi per permettere un lavoro di squadra e, pertanto, maggiore dovrebbe essere l'attenzione alle misure anti COVID;

considerato che:

la sanità lucana presenta molteplici carenze, relative per esempio al sistema di emergenza-urgenza, alle strutture pubbliche destinate agli anziani, quasi completamente assenti in alcun aree come il Vulture-Melfese, ai servizi pubblici destinati ai malati di Alzheimer, ai posti letto di medicina generale, di lungodegenza, di riabilitazione, alla carenza cronica di personale medico e paramedico, alla carenza di personale amministrativo e tecnico qualificato (nonostante tutti i pensionamenti avvenuti), ad un osservatorio epidemiologico inadeguato dal punto di vista organizzativo e delle risorse, alla privatizzazione selvaggia anche degli sportelli di accettazione per l'accesso ai servizi e a numerosi altri disservizi;

a ciò si aggiungono i continui tagli alla spesa destinata alla Sanità, la irrilevante entità delle risorse minime destinate alla prevenzione, l'introduzione di norme nazionali che hanno creato tanti servizi sanitari quante sono le regioni e la mancanza di una vera e propria riforma che favorisse l'assorbimento, sia pur lento, dell'enorme gap esistente tra le regioni, fattore che limita di fatto il diritto alla salute di tanta parte della popolazione italiana;

chiusa questa breve parentesi che riguarda la sanità lucana in generale, a parere dell'interrogante le richieste per i lavoratori dello stabilimento di Melfi devono determinare un'assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni interessate. Tutti dovrebbero svolgere il proprio lavoro, cosa che fino ad oggi non si è potuto riscontrare;

la sottovalutazione dei casi di contagio tra i lavoratori della FCA di Melfi non può essere più tollerata. Ancora oggi non risulta effettuata alcuna sanificazione dello stabilimento, si sa soltanto che sono stati eseguiti soltanto una decina di tamponi a fronte di un numero superiore di contagiati,

si chiede di sapere:

se e quali iniziative il Ministro in indirizzo voglia assumere, affinché venga elaborata una programmazione per rendere possibile lo screening per tutti i lavoratori della FCA di Melfi, in modo da ottenere una mappatura dell'andamento epidemiologico in base al quale organizzare l'attività lavorativa nella massima sicurezza e perché venga, inoltre, sanificato l'intero stabilimento;

se non ritenga che vi siano gravi carenze nella sanità lucana, come detto in premessa, che necessita di vere e proprie riforme volte a favorire il più possibile il diritto alla salute di tutti i cittadini.