Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04056

Atto n. 4-04056

Pubblicato il 9 settembre 2020, nella seduta n. 256

DE BONIS - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

a Nago-Torbole (Trento), è in corso di costruzione un immobile in area sottoposta a vincolo, che l'autorità giudiziaria aveva dichiarato abusivo per il 56 per cento delle sue cubature;

con sentenza n. 730 del 1996 la Corte di appello di Venezia ha stabilito che l'immobile è in parte abusivo in quanto dei 3.504 metri cubi realizzati solo 1.570 erano regolarmente autorizzati;

la sentenza della Corte di appello di Venezia è stata confermata nel 2018 da un'altra sentenza, n. 125 del TAR di Trento, la quale, annullando il permesso di costruire, la variante e tre delibere della commissione edilizia comunale, ha statuito che il volume "esistente" del vecchio hotel "Panorama", poi demolito, non è stato giustificato in corso di causa e, anzi, il Comune ha dichiarato, e documentato con denuncia di smarrimento, di non disporre dei titoli edilizi successivi al 1969;

il Comune di Torbole non solo non ha proceduto ad annullare la concessione e a non emettere ordinanza di demolizione, ma ha rilasciato una nuova concessione edilizia, aumentando a 4.070,70 metri cubi il volume, in favore della ditta 3V Srl che è proprietaria dell'immobile. Il prezzo pagato dall'attuale proprietà (dicembre 2015) è inferiore di 2 terzi rispetto a quanto pagato dalla venditrice nel 2006 (9.400.000 euro rispetto a 2.700.000 euro);

in data 11 agosto 2020 su "il Fatto Quotidiano" on line è stato riportato un articolo, a firma del giornalista Vincenzo Bisbiglia, che denuncia ulteriormente la vicenda, dal titolo: "Lago di Garda, l'ex hotel per metà abusivo: ma i tecnici del Comune rilasciano i permessi per ristrutturare al suo posto prestigiosi loft";

in data 14 agosto 2019 due consiglieri del Comune di Nago-Torbole avevano depositato un esposto chiedendo alla Procura della Repubblica di valutare l'avvio di un procedimento penale per le condotte documentate sia da parte della proprietà che del Comune e per l'ottenimento di provvedimenti più opportuni volti ad impedire un danno ambientale permanente in una zona di alto valore paesaggistico;

considerato che a distanza di oltre un anno non si sono avuti riscontri tesi a prevenire danni sia per l'ambiente che per il paesaggio,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno approfondire la vicenda, affinché vengano chiarite le ragioni per le quali non siano state rispettate e applicate le sentenze della Corte di appello di Venezia e del TAR di Trento, che prevedevano l'annullamento del permesso di costruire, consentendo invece al Comune di Torbole di non emettere la dovuta ordinanza di demolizione ma, addirittura, di rilasciare una nuova concessione edilizia che aumenta anche il volume della cubatura, deturpando ulteriormente il paesaggio e contaminando l'ambiente.