Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03682

Atto n. 4-03682

Pubblicato il 16 giugno 2020, nella seduta n. 229

DE BONIS - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

la sieroterapia, l'impiego terapeutico di sieri di origine animale o umana, ricchi di anticorpi specifici e in grado di neutralizzare una tossina batterica, un veleno o un virus, è la terapia più accreditata per la cura del coronavirus. Il plasma dei guariti è una risorsa terapeutica con una lunga storia alle spalle, collaudata in svariate condizioni mediche e che adesso i medici stanno provando ad usare contro la malattia COVID-19;

tra i primi centri ad avviarsi su questa strada figurano l'Azienda socio-sanitaria territoriale di Mantova e il policlinico "San Matteo" di Pavia, centro, quest'ultimo, presso cui è già partito uno studio clinico per valutare l'efficacia terapeutica delle infusioni del "plasma iperimmune" negli individui colpiti da COVID-19 con gravi difficoltà respiratorie;

lo studio, condotto congiuntamente al policlinico San Matteo di Pavia a partire dal mese di marzo 2020, ha visto il coinvolgimento di varie strutture dell'ospedale di Mantova quali immunoematologia e medicina trasfusionale, pneumologia, medicina di laboratorio, malattie infettive. Attualmente è in corso l'analisi dei dati raccolti dagli specialisti nell'ambito del progetto e la successiva pubblicazione. Al servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale del "Carlo Poma" di Mantova si è proceduto a pieno regime alla raccolta del plasma da pazienti guariti, con un ritmo di 6-7 prelievi al giorno; i decessi con questa terapia non si verificano più da qualche mese e il coronavirus sparisce dopo un trattamento che va dalle 2 alle 48 ore, eliminando ogni traccia di sintomo. Sono ormai un centinaio i pazienti dell'ospedale di Mantova curati con successo;

eppure, nonostante il successo ottenuto dagli ospedali di Mantova e Pavia nell’utilizzo di questa terapia, la guida della sperimentazione italiana della cura con il plasma donato dai convalescenti di coronavirus è stata assegnata all'Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa;

sulla pagina "Facebook" del regista e blogger Massimo Mazzucco si legge: "Qualcuno ha subito suggerito che Pisa non fosse affatto una scelta casuale, visto che è il feudo del virologo Lo Palco. In altre parole, si voleva togliere a De Donno il controllo della sperimentazione, per assegnarlo ad un altro ospedale";

Mazzucco riferisce di "un’ipotesi molto più complessa, che tira in ballo la famiglia Marcucci". Si tratta di un'azienda fondata nel 2001 e specializzata in produzione e distribuzione di prodotti medicinali derivati da plasma umano. L’amministratore delegato è oggi Paolo Marcucci,

si chiede di sapere:

quali siano i motivi che hanno portato a strappare la guida della sperimentazione italiana della cura del coronavirus all'Azienda socio-sanitaria territoriale di Mantova e al policlinico San Matteo di Pavia, per assegnarla all'azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, visto che Mantova e Pavia avevano avviato già nel mese di marzo un protocollo sperimentale per trattare i pazienti affetti da COVID-19 con il plasma iperimmune dei pazienti guariti;

se il Ministro in indirizzo non ritenga che vi possano essere eventuali conflitti d'interesse nella famiglia Marcucci.