Pubblicato il 28 maggio 2020, nella seduta n. 223
DE BONIS - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
in località Trasanello, a circa 3 chilometri in linea d'aria da Matera, è ubicato l'impianto Italcementi, che ha una capacità produttiva di 400.000 tonnellate di clinker e 320.000 tonnellate di cemento per un totale di 720.000 tonnellate;
tale impianto è nelle immediate prossimità dell'area protetta Gravine di Matera (codice IT9220135) e con deliberazione della Giunta regionale, DGR n. 1197/2017, è stato rilasciato un giudizio favorevole di compatibilità ambientale, comprensivo del parere favorevole di valutazione di incidenza e riesame per l'A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale);
con la nuova autorizzazione è stata concessa la possibilità di utilizzo di 60.000 tonnellate di Css-combustibile da utilizzare nel forno per produrre cemento. I valori emissivi sono quelli che prevede il decreto del Ministero dell'ambiente 14 febbraio 2013, n. 22 e Italcementi non ha avuto bisogno di adeguamento, perché già vi rientrava;
la cementeria Costantinopoli di Barile, al contrario, ha avuto bisogno di adeguamenti dell'impianto per rientrarvi;
in merito ai valori emissivi, la soglia prevista per le polveri totali è stata abbassata da 30 mg/Nm³ a 10 mg/Nm³ e per NO2 da 500 a 450 mg/Nm³;
Italcementi aveva sottoscritto, ad ottobre 2011, un protocollo con il Comune di Matera, la Provincia di Matera, la Regione Basilicata e la supervisione dell'ARPAB (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente in Basilicata). Nel protocollo era previsto l'istallazione di due centraline per la misurazione della qualità dell'aria, impiantate e manutenute dal gestore e l'installazione di 4 deposimetri. Nel 2013 furono installate le due centraline dell'aria, che sono operative e 4 coppie di deposimetri. Vennero effettuate 4 campagne di monitoraggio e l'ultima si è conclusa nella primavera del 2016. L'A.I.A. ha recepito le prescrizioni relative all'utilizzo delle centraline dell'aria impiantate con l'aggiunta della rilevazione in continuo delle emissioni di mercurio;
per quanto riguarda la cementeria Costantinopoli di Barile, l'impianto è in località Costantinopoli, a meno di un chilometro da Barile e nel raggio di 1 chilometro vi sono scuole, ad una distanza di poco superiore ai 2 chilometri vi è il centro abitato di Rapolla e di Rionero in Vulture. Il Parco regionale del Vulture lambisce l'impianto con la zona 2 e a ridosso della cementeria vi è il complesso industriale INECO Srl, che è autorizzato per l'attività di messa in riserva (R13) e recupero (R5-R10) di rifiuti non pericolosi. Le cave sono a ridosso del centro abitato. L'impianto ha una capacità produttiva di 590.000 tonnellate di clinker. Con la nuova autorizzazione è stata concessa la possibilità di utilizzo di 50.000 tonnellate di Ccs-rifiuti e 10 t di Css-combustibile;
con DGR n. 1113/2018 sono state approvate delle modifiche non sostanziali all'A.I.A., delle quali la più significativa, che si discosta da Italcementi, è l'emissione in atmosfera del monossido di carbonio che passa da 600 mg/Nm3 a 1500 mg/Nm3. Inoltre, il 17 maggio 2019 la direzione del cementificio di Costantinopoli di Barile ha presentato istanza di modifica non sostanziale per una serie di proroghe circa l'installazione della centralina di monitoraggio della qualità dell'aria, l'installazione delle postazioni per la raccolta delle deposizioni atmosferiche con nuova disposizione dei deposimetri (da evidenziare che Italcementi ne ha impiantate due di centraline per l'aria) e una richiesta di proroga per la presentazione del progetto relativo al trend di inversione dell'utilizzo del Ccs-rifiuto a favore del Css-combustibile. I termini sono stati così prorogati al 19 febbraio 2022;
inoltre, sulla attività di monitoraggio eseguita negli ultimi due anni, da quando cioè i cementifici sono stati autorizzati a bruciare Css-combustibile ed hanno ricevuto le nuove deliberazioni dall'A.I.A., emerge che il Comune di Barile non ha adottato il piano previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 novembre 1997, che recepisce la legge n. 447 del 1995 (legge quadro sull'inquinamento acustico) ed è fermo ancora ai limiti previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 1991. Dalla verifica di alcuni rapporti di prova degli autocontrolli eseguiti è scaturito che circa le raccomandazioni sulla qualità dell'aria di ARPAB, più volte reiterate, si evidenziavano ancora carenze o errori di metodo per la determinazione di alcune matrici ambientali. Solo nell'ultima verifica del dicembre 2019 non è stata rilevata alcuna anomalia;
un elemento di novità introdotto di recente in Basilicata è il Piano di ispezione ambientale della Regione, relativo alle istallazioni soggette ad A.I.A. Introdotto con DGR n. 771 del 30 ottobre 2019 è relativo al primo ciclo di ispezioni da effettuarsi nel triennio 2020-2023. Il piano riguarda le 53 istallazioni presenti in Regione e soggette ad A.I.A. Per ciascuna istallazione è individuato un indice di rischio che va da 0 a 10 (in pratica da 0 a 3 rischio basso, da 3 a 6 rischio medio, da 6 a 10 rischio alto). Sulla base della classe di rischio il periodo tra le due visite ispettive è determinato in 3 anni per la classe di rischio bassa, 2 anni per quella media ed 1 anno per quella alta. Pertanto, gli intervalli previsti in precedenza sono stati annullati e valgono quelli dei piani ispettivi;
tuttavia, malgrado il cementificio di Costantinopoli di Barile sia a ridosso di due centri urbani e sia inserito in un'area dove vi sono produzioni pregiate quali olio e vino, ha un indice di rischio valutato in 2,59 (rischio basso e frequenza ispezioni triennale), mentre Italcementi, che è posto ad una distanza maggiore dal centro urbano, il territorio limitrofo è privo di colture pregiate ed ha un giudizio favorevole di compatibilità ambientale, ha un indice di rischio valutato in 6,07 (rischio alto e frequenza ispezioni annuale),
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo voglia procedere ad eseguire ulteriori controlli sui due cementifici citati, affinché ci sia effettivo rispetto dell'ambiente;
se intenda fornire spiegazioni circa le differenti valutazioni del rischio, visto che Italcementi, nonostante abbia un giudizio favorevole di compatibilità ambientale, è posta a 6,07 nella valutazione del rischio, mentre la cementeria di Costantinopoli di Barile, vicina ai centri urbani e ai territori coltivati è posta a 2,59 nella valutazione del rischio.