Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03557
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Atto n. 4-03557
Pubblicato il 27 maggio 2020, nella seduta n. 222
DE BONIS - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -
Premesso che:
la Basilicata è una delle poche regioni dell'Italia meridionale che dispone di una notevole quantità di risorse idriche grazie alla presenza di una fitta rete idrografica;
il sistema idrografico lucano è incentrato sui 5 fiumi: Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni, ai quali si aggiungono un'estesa rete di corsi d'acqua minori e numerose sorgenti;
la grande quantità di risorsa idrica prodotta in Basilicata, stimabile in media in un miliardo di metri cubi all'anno, è utilizzata mediante grandi opere idrauliche: invasi, traverse, opere di captazione di sorgenti e falde, reti di adduzione e distribuzione, impianti di sollevamento e potabilizzazione. Tale sistema di infrastrutture fu concepito e realizzato in gran parte negli anni '50 e '60, con l'obiettivo principale di sviluppare e valorizzare l'agricoltura, intesa quale fattore determinante per l'emancipazione socio-economica di contesti arretrati e sottosviluppati della Basilicata e della Puglia;
negli anni '70 il sistema è stato ampliato e integrato mediante la costruzione di nuove opere al fine di soddisfare anche i fabbisogni civili ed industriali. Il sistema di opere di sbarramento realizzato lungo i principali corsi d'acqua ha, tuttavia, comportato significative trasformazioni delle caratteristiche ambientali del territorio e generato alcune rilevanti criticità. Si pensi alle problematiche idrogeologiche connesse alla realizzazione di grandi infrastrutture idriche in un territorio particolarmente soggetto a movimenti franosi e ad alluvioni, nonché ai fenomeni di arretramento costiero dovuti alla variazione del trasporto solido, che hanno colpito aree ad alta vocazione turistica ed agricola con evidenti ripercussioni sull'economia locale;
considerato che:
il comparto agricolo dei territori lucani, in perdurante crisi, è fortemente preoccupato a causa delle difficoltà dovute alla siccità, oltre a quelle che sta affrontando per l'emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus COVID-19. Il clima sembra ormai impazzito, sono mesi che non piove e l'inverno non fa più "il suo mestiere", così come del resto ha fatto l'autunno, cosicché la siccità si sta manifestando nella più totale gravità e, ancora una volta, c'è il rischio che i contadini e gli agricoltori vengano lasciati soli a fronteggiare la situazione;
nonostante la carenza di acqua (che è determinata dalla siccità ma anche da una sbilanciata distribuzione della dotazione idrica) gli agricoltori del metapontino sono comunque obbligati a pagare il canone al consorzio di bonifica. Ci si chiede dove siano andati a finire i 20 milioni di metri cubi di acqua la cui diga del Pertusillo ne può contenere fino a 155 milioni;
l'interrogante ha ricevuto numerose segnalazioni in merito a criticità e problematiche dovute sia alla manutenzione che all'insufficienza di alcune tra le più importanti dighe del territorio e non è più rinviabile la definizione di efficaci azioni operative e gestionali per consentire ad un territorio più vasto un adeguato approvvigionamento di acqua, venendo in tal modo a soddisfare le esigenze delle aziende agricole. Una mancata programmazione creerebbe un vero e proprio collasso ad un settore già in profonda crisi e provato da eventi calamitosi;
ci si chiede anche che cosa stia facendo il consorzio di bonifica dei bacini dello Jonio per incrementare la dotazione idrica a scopo irriguo in vista dell'estate, che si annuncia più siccitosa del solito. Se lo chiedono, preoccupati, gli agricoltori a cui il consorzio, a fronte delle discutibili e discusse bollette che continua ad emettere a prescindere dai reali benefici fondiari, sarebbe tenuto a garantire almeno la sopravvivenza,
si chiede di sapere:
quali urgenti iniziative intenda assumere il Ministro in indirizzo perché le competenti amministrazioni locali esaminino e trovino al più presto una soluzione condivisa alle evidenziate criticità e valutino, di concerto, ogni utile provvedimento per sostenere i nostri agricoltori, che rappresentano il cuore dell'economia del metapontino e sono rimasti privi di acqua nonostante la Basilicata vanti una grande ricchezza di risorse idriche;
se non ritenga di dovere sollecitare sia il consorzio di bonifica che la classe politica regionale ad attivarsi in tempo per evitare il peggio. È infatti essenziale fin da subito trovare soluzioni rapide ed efficaci al problema della ripartizione dell'acqua a scopo irriguo, con il massimo impegno da parte dell'EIPLI (Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia), per non lasciare gli agricoltori da soli a fronteggiare un'emergenza che quest'anno, e forse anche per gli anni a venire, si annuncia di dimensioni epocali;
se, infine, non sia del parere che vada sospesa la tassa dovuta al consorzio di bonifica per dare un po' di respiro e sostegno agli agricoltori già in ginocchio.