Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03535
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Atto n. 4-03535
Pubblicato il 26 maggio 2020, nella seduta n. 221
DE BONIS - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
l'interrogante ha appreso da organi di stampa che a Lavello (Potenza) il sindaco avrebbe affidato l'ufficio contenzioso del Comune a sua figlia;
i fatti sono così descritti dal quotidiano oline "Basilicata24": la comandante della Polizia locale, con sua determinazione n. 162 del 25 luglio 2019, avrebbe mutato il profilo professionale di una dipendente da agente di Polizia locale a istruttore amministrativo, di pari categoria C. Il giorno successivo la stessa dipendente avrebbe formulato domanda di rilascio di nulla osta alla mobilità presso il Comune di Pomigliano che aveva indetto avviso di mobilità proprio per istruttori amministrativi di categoria C. La dipendente alla quale sarebbe stato cambiato il profilo professionale non avrebbe potuto partecipare all'avviso con il profilo di agente di Polizia locale;
in questa fase, qualcuno avrebbe confuso il mutamento di mansione con il cambiamento del profilo professionale. Per cambiare il profilo occorrerebbero altre procedure e altre titolarità. Ma senza mutamento del profilo la dipendente agente di Polizia municipale non avrebbe potuto partecipare all'avviso di mobilità del Comune di Pomigliano riservato a istruttori amministrativi categoria C;
con il cambiamento del profilo professionale si sarebbe creato immediatamente un vuoto nell'organico della Polizia municipale e 4 giorni dopo, il 30 luglio 2019, alla presenza del sindaco, la Giunta con delibera n. 96 avrebbe concesso il nulla osta alla mobilità e fatto proprie le motivazioni a supporto del cambiamento del profilo professionale della dipendente in procinto di recarsi a Pomigliano;
il 3 febbraio 2020 la dipendente in mobilità volontaria sarebbe stata assunta dal Comune di Pomigliano lasciando effettivamente un posto vacante al settore III della Polizia locale e subito dopo, il 10 febbraio, i responsabili dei settori comunali si sarebbero riuniti, con la segretaria generale, in conferenza dei servizi e avrebbero verbalizzato che vi era necessità di personale. Una delle carenze avrebbe riguardato proprio il posto lasciato vacante dalla dipendente cui sarebbe stato appena concesso il nulla osta alla mobilità volontaria nel Comune di Pomigliano. Insomma prima si sarebbe agevolata una mobilità e poi sarebbe stata lamentata la carenza di personale dello stesso profilo professionale;
il 10 marzo 2020, questa volta assente il sindaco, la Giunta comunale avrebbe deciso, nonostante non vi fosse previsione sia per l'anno 2020, sia nel piano triennale di assunzione di un istruttore amministrativo, che si sarebbe dovuto fare ricorso all'assunzione a tempo determinato di un istruttore amministrativo di categoria D per l'ufficio contenzioso lasciato libero dalla signora andata a Pomigliano;
a questo punto, la domanda che sorgerebbe spontanea sarebbe se il profilo della dipendente trasferitasi a Pomigliano sia stato cambiato per consentirle di partecipare all'avviso di mobilità oppure per creare, ad arte, un posto vacante nell'ufficio contenzioso della Polizia municipale e, in tutti e due i casi, la cosa sembrerebbe non quadrare;
venutosi, dunque, a creare il vuoto di personale, la Giunta comunale avrebbe deciso di scorrere la graduatoria nella quale la figlia del sindaco, in una precedente selezione, si sarebbe piazzata seconda. Il giorno 8 maggio 2020 con determinazione dirigenziale n. 85 la figlia del primo cittadino sarebbe stata assunta nel settore III Polizia locale, ufficio contenzioso, così come avrebbe disposto la Giunta con la delibera n. 45/2020. Tale procedimento, seppure lineare nella forma, nella sostanza farebbe trapelare qualche anomalia,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario assumere, con la massima urgenza, iniziative di propria competenza volte, anzitutto, a verificare la veridicità dei fatti esposti, narrati dalla stampa;
qualora fossero veri e vi siano le condizioni, se non ritenga di dover avviare una procedura di commissariamento dell'ente, al fine di ristabilire il rispetto della normativa vigente e la trasparenza nella gestione amministrativa nel Comune di Lavello;
in ogni caso, se non ritenga che ragioni di opportunità non avrebbero dovuto permettere al sindaco di procedere all'assunzione della figlia.