GIUNTA PER IL REGOLAMENTO
MARTEDI' 15 FEBBRAIO 2022
18a seduta


Presidenza del Presidente del Senato
ALBERTI CASELLATI


La seduta inizia alle ore 15,10.

discussione generale del testo-base recante modifiche regolamentari a seguito della riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari


Il PRESIDENTE esprime il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dal Comitato ristretto, ed in particolare dai relatori, nella redazione del testo-base adottato dalla Giunta. Si tratta di una proposta ampia ed articolata, che consente l'adeguamento delle norme di funzionamento del Senato alla riduzione del numero dei propri componenti, oltre ad affrontare ulteriori questioni, al fine di rendere più efficaci alcune procedure.

Il relatore CALDEROLI, anche a nome del correlatore Santangelo, si rimette alle considerazioni già svolte in sede di esame del testo originariamente predisposto dal Comitato ristretto.

Si apre la discussione generale.

Il senatore PERILLI ritiene che l'esame del testo-base dovrebbe costituire l'occasione non solo per un approfondimento sul contenuto delle misure proposte, ma anche sul metodo da adottare al fine di definire con maggiore precisione ulteriori aspetti applicativi. Con particolare riguardo al novero delle materie da ripartire tra le diverse Commissioni permanenti, richiama l'attenzione sulla presenza di diversi ambiti - dalla protezione civile alla comunicazione digitale, oltre a numerosi altri esempi - sui quali il testo proposto continua a presentare margini di indeterminatezza. Sottolinea pertanto, pur senza necessariamente introdurre ulteriori modifiche, la necessità di caratterizzare il dibattito affrontando nello specifico il tema della ripartizione delle competenze tra le diverse Commissioni, al fine di fornire elementi oggettivi in sede di futura assegnazione dei provvedimenti.

Il PRESIDENTE osserva che nel corso dei propri lavori la Giunta ha stabilito di procedere secondo un preciso ordine di priorità, esaminando in primo luogo le modifiche più strettamente conseguenti alla riduzione del numero dei parlamentari, per poi ampliare successivamente l'ambito dei propri lavori anche ad aspetti ulteriori. Le sollecitazioni formulate dal senatore Perilli potrebbero pertanto essere approfondite in un momento successivo.
Informa altresì la Giunta di avere recentemente avuto un'interlocuzione con il Presidente della Camera dei deputati, al fine di organizzare in tempi brevi un incontro che coinvolga anche i relatori presso entrambe le Giunte, al fine di approvare misure il più possibile coordinate tra i due rami del Parlamento.

Il senatore PERILLI precisa che, a suo parere, il tema degli ambiti di competenza di ciascuna Commissione costituisce senz'altro una questione correlata direttamente alla riduzione del numero dei parlamentari e al conseguente accorpamento delle Commissioni permanenti, in quanto riguarda la distribuzione dei carichi di lavoro tra le Commissioni medesime.

Il relatore CALDEROLI fa presente che il testo-base contiene un'ampia serie di disposizioni il cui esame dovrebbe essere concluso nel più breve tempo possibile, trattandosi di misure volte ad adeguare il Regolamento del Senato alle recenti modifiche costituzionali.
Con riguardo alle sollecitazioni espresse dal senatore Perilli, che ritiene in linea di principio meritevoli della massima considerazione, osserva tuttavia che nel corso dei propri lavori il Comitato ristretto ha più volte tentato di approfondire il complesso tema dell'enumerazione specifica delle competenze di ciascuna Commissione permanente, trovandosi tuttavia a dover prendere atto che ogni tentativo di precisare nel dettaglio gli ambiti di competenza determinava il rischio di discutibili omissioni, con rilevanti conseguenze sul piano interpretativo. Il tema del riparto delle materie di competenza di ciascuna Commissione permanente - ed il connesso profilo dell'assegnazione degli atti parlamentari - rientra infatti nell'alveo dei poteri discrezionali della Presidenza del Senato. In ogni caso, l'accorpamento tra diverse Commissioni, introdotto dall'articolo 22 del testo-base, costituisce esso stesso una rilevante innovazione.

Ad avviso del relatore SANTANGELO, la proposta del senatore Perilli è principalmente volta a lasciare traccia nel dibattito della Giunta degli orientamenti in merito ad alcuni problemi specifici in tema di riparto delle competenze, ai quali far riferimento in sede interpretativa. Manifesta pertanto la propria disponibilità a valutare tutte le considerazioni e i suggerimenti che dovessero emergere in proposito.

Il senatore ZAFFINI richiama l'attenzione della Giunta sul fatto che, a suo avviso, nei due anni di emergenza pandemica il sistema di riparto delle competenze è stato oggetto di notevoli criticità sotto il profilo applicativo. Riferisce in proposito la propria esperienza di componente della Commissione Sanità, che su numerosi disegni di legge non ha potuto svolgere in modo adeguato l'esame nel merito in sede referente: diversi provvedimenti dai contenuti di evidente interesse della propria Commissione sono infatti pressoché sempre stati assegnati in sede primaria alla 1ª Commissione. Più in generale, negli ultimi due anni la 12a Commissione non ha di fatto più proceduto ad esaminare disegni di legge in sede referente.
Ritiene pertanto condivisibili le considerazioni svolte dal senatore Perilli, rilevando l'opportunità di approfittare del dibattito sulle modifiche regolamentari per fornire criteri interpretativi volti ad indirizzare la ripartizione delle competenze tra le varie Commissioni, basate sulla centralità delle materie oggetto dei singoli provvedimenti. A tale proposito, potrebbe essere a suo avviso opportuno valorizzare maggiormente la prassi dell'assegnazione a due o più Commissioni riunite.

Il PRESIDENTE osserva che, per quanto l'assegnazione dei singoli provvedimenti rientri certamente nella sfera discrezionale della Presidenza, si tratta in ogni caso di valutazioni complesse, che richiedono spesso un'istruttoria estremamente accurata. In ogni caso, la Presidenza si è sempre basata su elementi di carattere oggettivo ed immediatamente verificabile, quale quello della prevalenza.
Dichiara altresì di condividere l'opportunità di valorizzare le assegnazioni in sede congiunta, osservando tuttavia che, nel corso della legislatura, si è in più occasioni dovuto tener conto del rilevante carico di lavoro che caratterizzava alcune Commissioni. In tali casi, la scelta di attribuire i provvedimenti ad una sola Commissione di merito ha pertanto avuto la finalità di non appesantire l'iter dei lavori.

Ad avviso del senatore MALAN, potrebbe essere utile un approfondimento volto a verificare la possibilità di ripartire a livello istruttorio l'esame dei provvedimenti a più Commissioni disgiuntamente.

Il PRESIDENTE precisa che nell'assegnazione dei provvedimenti la Presidenza valuta, in applicazione dei principi fissati dal Regolamento, il contenuto dell'atto parlamentare nel suo complesso, tenendo conto del principio di prevalenza, anche al fine di assicurare il corretto esercizio dell'attività emendativa.

Il relatore CALDEROLI, nel preannunciare con rammarico di dover abbandonare i lavori per concomitanti impegni politici, connessi ai quesiti referendari attualmente al vaglio della Corte costituzionale, osserva che la riduzione del numero dei componenti delle Commissioni potrebbe consentire di rivitalizzare la prassi delle assegnazioni congiunte, in quanto i problemi di funzionamento derivanti dall'ampiezza dei collegi risulterebbero certamente mitigati.

(Il relatore Calderoli lascia la riunione alle 15.35)

Il senatore FARAONE esprime il proprio generale apprezzamento per il lavoro svolto dal Comitato ristretto e dai relatori. Ritiene tuttavia necessario ribadire le perplessità più volte manifestate in ordine all'attuale formulazione della proposta di modifica dell'articolo 14 del Regolamento. Ritiene infatti che evidenti esigenze di funzionalità del Senato, tanto più alla luce della riduzione sia del numero delle Commissioni, sia del numero di senatori in generale, dovrebbero indurre ad un supplemento di riflessione in ordine all'istituto dei non iscritti ad alcun Gruppo parlamentare. Il sistema sino ad oggi adottato, basato sulla iscrizione automatica al Gruppo misto di tutti i senatori non iscritti a Gruppi di carattere strettamente politico, rappresenta una soluzione più equilibrata, che ha sempre dato prova di buon funzionamento. La collocazione dei senatori fuoriusciti in un insieme generalizzato di non iscritti costituisce, a suo avviso, una sorta di degradazione della posizione dei parlamentari.
Pur condividendo pienamente la necessità di adottare misure di contrasto al fenomeno della mobilità parlamentare, ritiene che la soluzione proposta non consentirà di risolvere tale problema.
Con tali precisazioni, ribadisce il proprio apprezzamento per il lavoro sin qui realizzato.

Il PRESIDENTE ricorda di aver già manifestato le proprie perplessità in ordine all'attuale formulazione della disciplina relativa alla categoria dei senatori non iscritti ad alcun Gruppo, che ritiene non del tutto coerente sotto il profilo tecnico-giuridico. A differenza infatti dei senatori a vita, gli altri senatori non possono dichiarare sin dall'inizio di non volersi iscrivere ad un Gruppo: la loro collocazione nell'insieme dei non iscritti avviene pertanto solo "di riflesso", per effetto della cessazione della loro appartenenza ad altro Gruppo parlamentare.
Inoltre, la previsione della decadenza dall'Ufficio di Presidenza per i componenti degli organi giurisdizionali, basata su aspetti eminentemente politici, inciderebbe in modo sostanziale sulla natura degli organi stessi.

Il senatore PARRINI, nel ringraziare i relatori ed il Comitato ristretto per il lavoro svolto, ribadisce che, come già ricordato dal Presidente, il testo-base all'esame della Giunta non esaurisce certamente le possibili modifiche regolamentari da approvare, ma rappresenta un primo e necessario adempimento istituzionale al fine di adeguare il testo del Regolamento alle modifiche costituzionali approvate in materia di riduzione del numero dei parlamentari, volto ad assicurare la piena funzionalità del Senato nella prossima legislatura.
Auspica pertanto che si possa, con altrettanta celerità, dare successivamente inizio all'esame di ulteriori questioni, di carattere più ampio, volte ad accrescere ulteriormente la funzionalità del Parlamento, nel solco di un ripristino della sua centralità, come del resto auspicato dallo stesso Presidente Mattarella in occasione del discorso pronunciato all'atto del proprio giuramento, dinanzi alle Camere riunite.
Esprime quindi il proprio apprezzamento per l'ordine e l'accuratezza che hanno caratterizzato i lavori del Comitato ristretto, rilevando tuttavia, con riguardo all'accorpamento delle Commissioni permanenti, la difficoltà di definire una soluzione unanimemente condivisa. Diverse, infatti, sono state le soluzioni prospettate nel corso dei lavori, molte delle quali di grande serietà e basate su analisi fondate. Proprio per questa ragione ritiene che la riforma dell'articolo 22 del Regolamento sarà, con ogni probabilità, quella sulla quale verrà presentato il maggior numero di emendamenti.
Con riguardo alle considerazioni svolte dal senatore Faraone, pur prendendo atto dei rilievi evidenziati, osserva che nella legislatura in corso il fenomeno della proliferazione degli iscritti al Gruppo misto sta conoscendo dimensioni inedite ed evidentemente abnormi. Per tali ragioni, ritiene che la Giunta debba in ogni modo farsi carico del compito di ricondurre tale fenomeno a livelli nuovamente fisiologici. L'istituto dell'insieme dei non iscritti non può essere peraltro considerato un'anomalia, trattandosi di una caratteristica da lungo tempo consolidata nel Parlamento europeo. Pur non accedendo alle dotazioni finanziarie e strumentali tipiche dei Gruppi parlamentari, l'insieme dei non iscritti non pone affatto i senatori in esso ricompresi in una posizione di minore rilevanza o dignità, sotto il profilo politico-parlamentare, come dimostrano le disposizioni, presenti nel testo-base, che assicurano adeguati spazi di intervento, sia in dibattito che in dichiarazione di voto.

Il senatore MALAN condivide il generale apprezzamento emerso nel dibattito per il lavoro svolto dal Comitato ristretto e dai relatori.
Ritiene tuttavia di dover anch'egli formulare alcuni rilievi, in ordine a due principali ordini di questioni. In primo luogo, ritiene condivisibili le perplessità manifestate dal senatore Faraone in ordine alla formulazione dell'articolo 14, con particolare riguardo ai senatori non iscritti ad alcun Gruppo. Considera in particolare inopportuna tale soluzione, proprio in quanto estende alla generalità dei senatori, ricorrendone i presupposti, una condizione attualmente consentita solo ai senatori a vita. Potrebbe pertanto determinarsi un paradossale effetto di incentivazione verso l'acquisizione dello status di "non iscritto", soprattutto per ragioni di comunicazione mediatica. Preannuncia pertanto l'intenzione di presentare alcuni emendamenti al riguardo.
In secondo luogo, ritiene condivisibili i rilievi espressi dal Presidente con riguardo alle decadenze dalle cariche degli uffici di Presidenza delle Giunte - proprio in quanto egli stesso è componente di entrambe - e degli organi del contenzioso. Propone infine un supplemento di riflessione sulle modifiche introdotte all'articolo 16 del Regolamento le quali, pur realizzando la meritevole finalità di disincentivare la mobilità parlamentare, anche alla luce della riduzione del numero dei parlamentari rischiano di determinare incertezze sul piano organizzativo.

A tale proposito, il PRESIDENTE precisa che le proprie considerazioni riguardavano in particolare la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, che ha natura paragiurisdizionale, e gli organi di giurisdizione interna. Per questi ultimi, in particolare, devono essere assicurate tutte le prescritte garanzie costituzionali in tema di autonomia, indipendenza e soprattutto inamovibilità del giudice. La previsione di forme di decadenza determinate da ragioni politiche finirebbe pertanto per incidere in modo sostanziale sulla natura di tali organi.

Il senatore PARRINI interviene per sottolineare come le indicazioni del Presidente in relazione agli organi di giurisdizione interna, alla luce del dibattito svolto nella seduta del 21 dicembre 2021, siano state opportunamente recepite dall'articolo 27 del testo-base.

Il senatore ZAFFINI ricorda di aver già in diverse occasioni sottolineato la necessità di tener conto che molte delle problematiche che si sono verificate nella legislatura in corso risultano strettamente correlate alle peculiari caratteristiche impresse alla legislatura stessa dall'emergenza pandemica. A suo avviso, le considerazioni del senatore Parrini in ordine al fenomeno di estrema mobilità parlamentare e alla crescita esponenziale della composizione del Gruppo misto debbono essere intese in senso relativo, tenendo appunto conto dell'assoluta peculiarità del momento. Tale fenomeno, in vista del ripristino di condizioni maggiormente fisiologiche, è infatti destinato a ridursi.

Il senatore AUGUSSORI, anche a nome del senatore Grassi, dichiara di condividere pienamente il testo predisposto dal Comitato ristretto e dai relatori. Con riguardo al tema dei senatori non iscritti ad alcun Gruppo, si associa alle considerazioni svolte dal senatore Parrini, precisando altresì che l'istituto dei senatori non iscritti è presente non solo nel Parlamento europeo ma anche nei regolamenti parlamentari e persino nei sistemi elettorali di altre democrazie, in particolare le più giovani, come ha avuto modo di approfondire nel corso del proprio mandato in qualità di componente della delegazione italiana dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.

Il relatore SANTANGELO ringrazia tutti i senatori intervenuti nel dibattito, assicurando la piena disponibilità a valutare senza preconcetti tutte le proposte aventi finalità di miglioramento del testo, purché l'impianto complessivo non ne risulti snaturato. Con particolare riguardo all'articolo 14, pur confermando l'intenzione di valutare attentamente tutti gli emendamenti che saranno presentati, esprime l'avviso che la formulazione contenuta nel testo-base consenta già ora di assicurare il rispetto delle prerogative di ciascun parlamentare.

Il Presidente propone quindi di fissare il termine per la presentazione di emendamenti al testo-base per la giornata di venerdì 25 febbraio, alle ore 12.

La Giunta concorda.

La seduta termina alle ore 16,05.