SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

12a Commissione permanente
(IGIENE E SANITA')



236ª seduta: giovedì 21 maggio 2015, ore 8,30


ORDINE DEL GIORNO

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame congiunto dei documenti:
1. D'AMBROSIO LETTIERI. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 4)
2. BARANI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause degli sperperi e dei disavanzi sanitari regionali
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 6)
3. DI BIAGIO. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sull'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 7)
- e del disegno di legge:
Ignazio MARINO ed altri. - Istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 13ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(84)
- Relatrice alla Commissione SILVESTRO

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1324)
2. Laura BIANCONI e D'AMBROSIO LETTIERI. - Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(154)
3. MANDELLI e D'AMBROSIO LETTIERI. - Modifiche all'articolo 102 del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª e della 10ª Commissione)
(693)
4. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Riordino della disciplina degli ordini e dei collegi delle professioni sanitarie
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(725)
5. Annalisa SILVESTRO ed altri. - Riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario, di farmacista e delle professioni sanitarie di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(818)
6. BIANCO ed altri. - Norme in materia di riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo e di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista e istituzione degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(829)
7. D'ANNA. - Ordinamento delle professioni di biologo e di psicologo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(833)
- Relatrice alla Commissione DE BIASI

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Ignazio MARINO ed altri. - Norme a sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(91)
2. Laura BIANCONI. - Incentivi alla ricerca e accesso alle terapie nel settore delle malattie rare. Applicazione dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(163)
3. SCILIPOTI ISGRO'. - Incentivi per la ricerca e disposizioni per favorire l'accesso alle terapie nel settore delle malattie rare, ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(258)
4. BARANI. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare e della loro cura
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(294)
5. DE POLI. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura, per l'istituzione di un fondo a ciò destinato nonché per l'estensione delle indagini diagnostiche neonatali obbligatorie
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(487)
6. DE POLI. - Disposizioni a sostegno delle famiglie con bambini affetti da malattie rare
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)

(513)
7. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura. Istituzione dell'Agenzia nazionale per le malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(831)
8. Manuela GRANAIOLA. - Disposizioni per il riconoscimento dei diritti dei pazienti affetti da malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1068)
- Relatori alla Commissione AIELLO e BIANCO

IV. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(225)
2. D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina tradizionale cinese e dell'agopuntura
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(254)
3. SCILIPOTI ISGRO'. - Disposizioni concernenti la pratica e l'insegnamento dell'agopuntura e delle discipline affini
(Parere della 1ª Commissione)
(256)
4. STUCCHI. - Disciplina della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(429)
5. Maurizio ROMANI ed altri. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(768)
- Relatrice alla CommissioneBIANCONI

V. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. DE POLI. - Disposizioni in materia di ricerca e di utilizzo di tessuti e di cellule staminali a fini terapeutici
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(352)
2. Manuela GRANAIOLA ed altri. -Promozione della donazione del sangue da cordone ombelicale e della rete di banche che lo crioconservano
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(913)
- Relatore alla Commissione DALLA ZUANNA

VI. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati alle ONLUS
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1092)
2. Laura BIANCONI. - Disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni non lucrative di utilità sociale e modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1495)
- Relatrice alla CommissioneBIANCONI

VII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Ignazio MARINO ed altri - Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(86)
2. Daniela DONNO ed altri - Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1619)
- Relatrice alla Commissione MATTESINI

VIII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. MANCONI. - Disciplina della donazione di gameti ed embrioni per fini riproduttivi o per la ricerca scientifica
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1608)
2. Emilia Grazia DE BIASI ed altri. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1630)
3. Laura BIANCONI e Federica CHIAVAROLI. - Norme per la disciplina della procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1636)
- Relatrice alla Commissione MATTESINI

IX. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Elena FATTORI ed altri. - Disposizioni in materia di dispensazione dei medicinali (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento)- Relatrice alla CommissioneBIANCONI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(983)
2. Paola TAVERNA ed altri. - Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie - Relatore alla CommissioneAIELLO
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(998)
3. Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica (Approvato dalla Camera dei deputati, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Paola Binetti; Grassi ed altri; Dorina Bianchi) - Relatore alla CommissioneROMANO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1534)
4. VACCARI ed altri. - Disciplina delle attività funerarie - Relatrice alla Commissione MATURANI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1611)

X. Esame dei disegni di legge:
1. Serenella FUCKSIA. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1284)
2. MANCONI ed altri. - Norme in materia di fecondazione medicalmente assistita - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1607)
3. PALERMO e MANCONI. - Disposizioni concernenti la conservazione di gameti umani e di tessuto gonadale - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1792)
4. PALERMO e MANCONI. - Disposizioni in materia di fecondazione medicalmente assistita e di conservazione di gameti umani e di tessuto gonadale - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1793)

IN SEDE CONSULTIVA

Seguito dell'esame degli atti:
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1829/2003 per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare l'uso di alimenti e mangimi geneticamente modificati sul loro territorio - Relatore alla CommissioneBIANCO
(Osservazioni alla 9ª Commissione)
(COM (2015) 177 definitivo)
PROCEDURE INFORMATIVE


Interrogazioni

Interrogazioni svolte


INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

MATTESINI - Ai Ministri della salute, dell'interno e per gli affari regionali e le autonomie. -

Premesso che:

secondo i dati dell'Accademia nazionale di medicina nel 2013 la spesa farmaceutica nel nostro Paese è stata di 15,7 miliardi di euro, pari al 14,8 per cento del fondo sanitario nazionale, di cui 12 miliardi di euro per la spesa territoriale e 3,7 miliardi di euro per la spesa ospedaliera;

siffatta spesa incide fortemente sulla spesa pubblica nazionale e richiede un importante dispiegamento di risorse pubbliche;

la Guardia di finanza ha accertato che solo nel triennio 2010-2012 un miliardo e 600 milioni di euro sono stati bruciati ai danni dell'erario a causa della grave corruzione che ormai da tempo dilaga nella sanità pubblica;

solo in riferimento al 2013, gli illeciti evidenziati in materia sanitaria dalla Corte dei conti hanno avuto un costo pari a 103 milioni di euro e questo solo relativamente alle citazioni già concluse o in fase di processo, a cui vanno sommati altri 123,6 milioni per casi in attesa di pronuncia;

le numerose inchieste degli ultimi anni hanno portato alla luce un numero esorbitante di truffe ai danni del Servizio sanitario nazionale, messe in atto soprattutto attraverso un sistema di false prescrizioni di farmaci a persone decedute o a pazienti ignari, un sistema truffaldino che spesso ha visto la complicità di note case farmaceutiche, di medici di base, di farmacisti;

tra i casi più eclatanti si ricorda quello della prescrizione di costosi farmaci antitumorali a pazienti ignari, deceduti o addirittura inesistenti da parte di medici e farmacisti compiacenti che ha visto in coinvolgimento anche di alcune note case farmaceutiche; in particolare, le società riscuotevano dal SSN centinaia di migliaia di euro, che venivano, invece, ricompensati per le prescrizioni fasulle con viaggi, rolex, oggetti di alta tecnologie ed altri regali;

da numerose indagini giudiziarie sono emersi, oltre a quello descritto, altri sistemi per truffare il SSN come, ad esempio, quello del furto di alcuni ricettari ai medici di famiglia e la contraffazione delle firme e timbri su ricette mediche con cui venivano prescritti farmaci a persone ignare o decedute; successivamente i farmaci mai distribuiti venivano ritirati dalle farmacie che poi incassavano il rimborso da parte delle Asl competenti. I medicinali ritirati e ovviamente non utilizzati, previo stoccaggio in magazzini clandestini, venivano successivamente piazzati sul mercato internazionale attraverso una catena distributiva di affiliati conniventi;

in altri casi, invece, i farmacisti erogavano medicinali ai propri assistiti in assenza di prescrizione medica. La regolarizzazione del medicinale dispensato avveniva solo in un secondo momento e grazie alla collaborazione di medici compiacenti e interessati esclusivamente ad un ritorno economico. Le ricette mediche venivano, infatti, liberamente "gonfiate" mediante l'applicazione di un maggior numero di bollini autoadesivi e, in seguito gli stessi i farmacisti provvedevano a disfarsi dei farmaci non commercializzati di cui chiedevano il rimborso alle Asl;

anche nel territorio aretino sono recentemente emerse truffe ai danni del SSN sulla commercializzazione di farmaci. In particolare, una coppia di farmacisti, con la collaborazione di medici compiacenti, staccavano dai farmaci il talloncino identificativo con il codice a barre e lo applicavano su ricette mediche false preparate a tavolino da medici complici. Così facendo il farmaco risultava venduto e quindi veniva rimborsato. A quel punto poteva essere ceduto, con un doppio guadagno, oppure distrutto. L' inchiesta della Guardia di finanza ha portato alla luce un vero e proprio deposito presso la farmacia in questione e presso l'abitazione dei farmacisti, con un gran numero di farmaci privi delle relative fustelle, oltre a 400 tessere sanitarie di pazienti ignari, alcuni ricettari intestati ai 3 medici coinvolti, un timbro ad umido di uno di questi, nonché diversi fogli manoscritti si cui apparivano i nomi di alcuni assistiti con relativi farmaci da prescrivere;

considerato che;

la maggior parte delle truffe ai danni del SSN vengono messe in atto da farmacisti e da medici, spesso con la partecipazione delle case farmaceutiche, attraverso la prescrizione a pazienti ignari o deceduti di farmaci pagati dal sistema sanitario nazionale; nell'ultimo caso, il medico di base continua a percepire il contributo regionale per la prestazione effettuata;

l'introduzione di un sistema che preveda uno scambio di informazioni tra gli organi di controllo ed i cittadini contribuirebbe senza alcun dubbio se non altro a contenere il grave fenomeno delle truffe ai danni del SSN; l'invio periodico ai pazienti di un resoconto dei farmaci loro prescritti permetterebbe di migliorare il livello di controllo sulle prescrizioni di farmaci e potrebbe disincentivare comportamenti fraudolenti da parte dei medici compiacenti;

inoltre, un maggiore e più efficace raccordo tra le liste dei pazienti assistiti e le anagrafi mortuarie, nonché l'obbligatorietà in capo ai medici di base di provvedere all'immediata cancellazione dalle liste dei loro assistiti dei pazienti deceduti impedirebbero il perpetrarsi di tale inaccettabile pratica;

attualmente la materia soffre di un vuoto legislativo dal momento che ad oggi lo scambio tra i dati ed le informazioni tra i Comuni e le Asl è regolato esclusivamente sulla base della circolare del Ministero dell'interno 15 febbraio 1986, n. 2,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno intervenire con sollecitudine, e attraverso quali strumenti, per contrastare le gravi e continue truffe ai danni del SSN che da anni si perpetrano nel nostro Paese con un notevole danno a carico delle casse dello Stato e della collettività, inaccettabile e non più sostenibile;

se a tal fine non ritengano utile rendere obbligatoria in tempi rapidi la comunicazione dei decessi alla Asl da parte degli uffici anagrafici dei Comuni del proprio territorio, la conseguente espunzione dalla lista degli assistiti e la relativa comunicazione al medico di medicina generale;

se non ritengano necessario attivarsi per aumentare e migliorare il raccordo tra Comuni, Regioni ed Asl che potrebbero bloccare o disincentivare tali deplorevoli meccanismi.


(3-01588)

CAMPANELLA , BOCCHINO , ROMANI Maurizio , BIGNAMI , CASALETTO - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

il 3 giugno 2014, presso la clinica "Triolo Zancla" di Palermo ha perso la vita una neonata subito dopo il parto cesareo, effettuato 2 giorni dopo la stimolazione delle contrazioni;

le cause sono ancora da accertare, intanto però i genitori hanno sporto denuncia ed il magistrato ha subito disposto il sequestro della cartella clinica predisponendo l'autopsia sul corpo della bimba;

la direzione della casa di cura, si legge in una nota della Triolo Zancla, per far luce sull'accaduto ha effettuato un'indagine interna, sottoponendo ad attenta analisi sia gli accertamenti sia tutti gli atti medici effettuati sulla gestante ed il feto;

da questa analisi sarebbe emerso che il comportamento dei sanitari è stato improntato al rispetto dei protocolli e delle linee guida;

dalla Triolo Zancla, si dicono "fiduciosi che gli accertamenti peritali potranno far luce sull'accaduto". Ma resta il fatto che i genitori della bambina vogliono conoscere subito la verità;

considerato che, a quanto risulta agli interroganti:

nella clinica convenzionata di Palermo si sono verificati nel corso del tempo vari casi di morte di neonati ed altri casi di ipotizzata "malasanità" a cui sono seguite denunce da parte dei parenti;

tali casi sono facilmente riscontrabili attraverso le varie testate giornalistiche;

leggendo un lancio dell'agenzia "Adnkronos" del 3 agosto 2005, un uomo di 57 anni, dimesso il 16 giugno 2005 dopo un'operazione, avvertendo fortissimi dolori addominali, il 22 giugno torna nella clinica e gli viene diagnosticato un tumore a intestino e retto, lì viene nuovamente operato, dopo l'aggravarsi delle condizioni viene trasportato all'ospedale "Ingrassia" dove, però, dopo 8 giorni muore;

a giugno 2007 la procura di Palermo apre un'inchiesta per accertare le cause del decesso di una donna, Arianna Castiglia di 30 anni, ricoveratasi per un'operazione di rinoplastica;

la giovane, secondo quanto scrive l'edizione palermitana del quotidiano "la Repubblica", sarebbe morta durante la fase preparatoria all'intervento di plastica al naso, in pratica all'inizio della somministrazione dei farmaci per l'anestesia;

ad aprile 2008 una neonata muore subito dopo essere venuta alla luce e, secondo la prima ispezione cadaverica, la piccola sarebbe deceduta per un "arresto cardio-circolatorio", avvenuto per cause da accertare;

ad ottobre 2010 la Procura di Palermo apre un'inchiesta sulla morte di una bimba, deceduta prima di venire alla luce sempre nella stessa clinica, l'inchiesta è avviata dal pm Maurizio Agnello a seguito della denuncia del padre della piccola e al centro delle accuse ci sarebbero negligenze e omissioni da parte dei sanitari della struttura;

nella denuncia l'uomo ha sostenuto che il parto cesareo, deciso dai medici, fosse stato effettuato con grande ritardo rispetto a quanto avrebbe, invece, imposto l'esito dell'esame a cui la moglie era stata sottoposta la notte precedente e che evidenziava segni di sofferenza del feto;

un altro caso riguarda una donna venticinquenne, M. B., la quale in data 9 marzo 2010 partorisce una bimba alla clinica Triolo Zancla di Palermo. In seguito la giovane convive con forti dolori allo stomaco trattati dal suo medico come una normale gastrite. Più di un anno dopo la donna, in preda ai forti dolori, è portata all'ospedale civico di Palermo, dove i medici attraverso una TAC scoprono la presenza di garza dimenticata nell'addome al momento del parto. Da segnalare che in conseguenza di tale fatto, alla donna sono stati asportati 30 centimetri di intestino, con ripercussioni immaginabili per la salute futura della giovane. Il marito ha presentato denuncia alla polizia nei confronti della clinica;

ad agosto 2013, un neonato muore nella clinica. Appena nato, il piccolo mostrava buone condizioni di salute, salvo poi mostrare un improvviso peggioramento, tale da far decidere un suo trasferimento in ospedale. Prima in una struttura pubblica, villa Sofia Cervello di Palermo, e poi nella clinica Triolo Zancla. Lì il neonato muore. Si è ipotizzato un nesso causale con l'impossibilità di far entrare nell'ascensore la culla in cui stava il neonato. Il piccolo è morto per complicazioni varie, ma, dopo l'episodio, il medico del servizio di emergenza del reparto Terapia intensiva neonatale dell'ospedale Villa Sofia Cervello di Palermo (dove il neonato era in cura prima di essere trasferito presso la casa di cura Triolo Zancla) ha inviato una lettera ai vertici ospedalieri per denunciare carenze nella struttura dove è morto il piccolo. La prima delle mancanze, appunto, è la ridotta dimensione degli ascensori presenti nella clinica. Talmente piccoli che la culla non entra in ascensore, stesso discorso per le barelle. Quindi, è necessario smontare parte del carrello per accedere ai piani superiori, e rimontarlo prima di riporre la culla in ambulanza. Lo stesso medico racconta che, come già successo in altre occasioni, il neonato è stato portato nell'ufficio accettazione in condizioni di estrema gravità. Per questo motivo, necessitava di immediata intubazione, avvenuta con successo nonostante le condizioni ambientali inadeguate. Anche il segretario regionale della Cgil medici, Renato Costa, ha invitato a vigilare sull'adeguatezza delle strutture sanitarie - pubbliche e private. Tuttavia, i vertici della casa di cura Triolo Zancla rigettano le accuse, rispondendo a loro volta con una nota e dichiarando: "Gli ascensori della casa di cura sono perfettamente in regola, abbiamo un montalettighe dedicato al trasferimento dei pazienti, inclusi i neonati, da e per le sale operatorie". Nella lettera affermano di ritenersi d'accordo con le parole di Costa, ma non con quelle del medico dell'ospedale villa Sofia Cervello, asserendo che la morte del neonato non è stata causata dalle ridotte dimensioni dell'ascensore;

il 10 marzo 2014 muore un altro neonato ed i genitori hanno presentato denuncia. La partoriente arriva domenica alle ore 11 in clinica. Sarebbe iniziato un lungo travaglio che si sarebbe concluso attorno alle ore 5 di mattina, quando i medici hanno comunicato alla coppia che il loro figlio era morto;

considerato infine che ci potrebbero essere innumerevoli altri casi non seguiti da denuncia,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se intenda aprire un'inchiesta, nell'ambito delle proprie competenze, per verificare eventuali responsabilità, oltre a conoscere eventuali provvedimenti presi dalla stessa clinica;

se i titoli ed i requisiti professionali posseduti dal personale in sevizio siano idonei e se le caratteristiche strutturali, oltre a quelle delle strumentazioni, siano adeguate.
(3-01681)
DIRINDIN , MATURANI , BIANCO , MATTESINI - Ai Ministri della salute e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che:

la ketamina è un farmaco anestetico dissociativo di uso umano e veterinario che possiede proprietà tali da essere considerato uno degli anestetici più maneggevoli e con un ampio profilo di sicurezza rispetto agli altri agenti anestetici (in particolare poiché non deprime la funzione respiratoria);

la ketamina è ampiamente utilizzata per interventi chirurgici, anche in condizioni di emergenza, soprattutto in campo pediatrico, traumatologico e in ambito veterinario. Viene anche usata per indurre l'anestesia prima di somministrare altri anestetici generali, oppure come supplemento all'impiego di altri anestetici;

la ketamina è uno dei principali anestetici utilizzati nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa, come confermato anche dai rapporti dell'Organizzazione mondiale della sanità. La facilità di somministrazione parenterale rappresenta infatti un grande vantaggio quando gas anestetici sono impossibili da usare per carenza di attrezzature e mancanza di specialisti adeguatamente formati;

la ketamina è inserita nella lista, aggiornata ogni due anni dall'OMS, dei farmaci essenziali, tali cioè da "soddisfare le necessità di cura della maggioranza della popolazione e sempre disponibili in quantità sufficiente e sotto la forma farmaceutica appropriata"; è anche presente nella lista dei farmaci essenziali per i bambini proposta dall'OMS nel 2012;

la Cina e l'India già nel 2012 avevano sollevato preoccupazioni riguardanti la produzione illecita di ketamina per crescenti fenomeni di abuso e l'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e del crimine ha verificato che la Cina è la fonte di gran parte del consumo illecito mondiale di ketamina, sia attraverso deviazione dalla legittima produzione farmaceutica, sia attraverso la produzione illecita e il commercio a livello domestico o internazionale;

considerato che:

alla 58a sessione della commissione sulle droghe del marzo 2015, la Cina ha chiesto di esaminare la proposta per inserire la ketamina nella tabella I della Convenzione Onu di Vienna del 1971 (E/CN.7/2015/7 e E/CN.7/2015/8), ovvero tra le sostanze che, considerato il loro potenziale d'abuso, comportano un grave rischio per la salute pubblica e che hanno un limitato, se non addirittura inesistente impiego terapeutico, consentito peraltro solo a persone sotto diretto controllo del Governo;

il comitato di esperti sulle dipendenza delle droghe dell'Organizzazione mondiale sanità, ECDD, ha valutato la ketamina nel 2006, 2012 e 2014, raccogliendo prove e dati sul suo uso ricreativo (non medico), sulle prescrizioni a fine ricreativo e sul traffico, oltre a prove sul suo valore terapeutico. Sulla base di tali studi, l'ECDD ha concluso di non raccomandare l'inserimento della ketamina nella tabella I della Convenzione di Vienna del 1971;

se la ketamina venisse inserita nella tabella I si avrebbero gravi ripercussioni in particolare per l'attività chirurgica e veterinaria nei Paesi sviluppati e gravissime ripercussioni nei Paesi colpiti da guerre, in stato di emergenza o in via di sviluppo, dove essa non sarebbe più facilmente procurabile;

i Paesi con gravi problemi di abuso possono decidere di utilizzare le misure di controllo sulla ketamina, come per le sostanze che determinano abuso e dipendenza, garantendone al contempo l'accesso immediato per la chirurgia e l'anestesia umana e veterinaria;
gli Stati firmatari della Convenzione Onu di Vienna del 1971 non hanno potere decisionale in merito a quali sostanze inserire nella tabella I (compito che spetta alla Commissione OMS di esperti sulla dipendenza dalle droghe),

si chiede di sapere:

quale sia la posizione del Governo italiano sulla ketamina;

come intenda agire in merito alla richiesta avanzata dalla Cina e in discussione alla prossima sessione della commissione ONU sulle droghe convocata a Vienna dall'8 al 17 marzo 2015, inerente all'inserimento della ketamina nella tabella I delle sostanze psicotrope.
(3-01715)