Premesso che:
da recenti notizie assunte dalla pagina istituzionale web del consorzio interuniversitario Cineca, nonché da alcuni articoli di stampa ("il Fatto Quotidiano" del 30 marzo 2016), si è appreso che il consiglio consortile dell'ente, riunitosi il 23 marzo, ha nominato il dottor David Vannozzi, già componente del consiglio di amministrazione del consorzio e direttore generale dell'Associazione industriale bresciana, quale nuovo direttore del consorzio;
Cineca, monopolista dei servizi informatici nel settore pubblico, riveste un ruolo fondamentale attraverso l'erogazione dei suoi servizi a università, enti di ricerca, ministeri e pubbliche amministrazioni;
il dottor Vannozzi risulta, attualmente, imputato per truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico per fatti risalenti agli anni 2009-2010 quando rivestiva l'incarico di direttore amministrativo dell'azienda sanitaria locale di Firenze. Il consorzio, in oltre 40 anni di attività, ha visto crescere i propri consorziati da poche unità dal 1969 ai circa 80 attuali. Di recente l'ente è stato al centro di varie discussioni, anche giurisprudenziali, in ordine alla sua natura giuridica, la cui determinazione non rileva solo sotto il profilo formale, ma anche, e soprattutto, sostanziale, viste le implicazioni che ciò comporta in ordine alla qualificazione giuridica dell'ente e, dunque, della normativa applicabile;
sul punto si è pronunciato di recente anche il Consiglio di Stato che, con la sentenza n. 2660 del 26 maggio 2015, ha qualificato l'ente non come società in house (assenza della partecipazione pubblica totalitaria) come ritenuto fino a quel momento, ma come soggetto con personalità giuridica di diritto privato. Pertanto non un organo tout court del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e delle università consorziate, qualità con cui si presentava, ma operatore di mercato con natura commerciale in virtù della presenza al suo interno di diversi soggetti privati, come l'università commerciale Luigi Bocconi e la Libera università di lingue e comunicazioni IULM;
considerato che:
alla stregua della qualificazione del giudice amministrativo, l'ente non avrebbe potuto essere esentato dall'applicazione della normativa sulle gare d'appalto, come, invece, si riteneva in precedenza e come ha ritenuto l'università della Calabria che con delibera del consiglio di amministrazione del 14 aprile 2014 predisponeva l'affidamento diretto e, quindi, senza gara e senza procedure ad evidenza pubblica, dei servizi informatici relativi all'attivazione dei servizi UGOV e ESSE3 della stessa università. Delibera impugnata con ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria dalla società Be Smart Srl i cui motivi venivano ritenuti fondati e, quindi, accolti anche successivamente dal giudice;
tale problematica, a parere degli interroganti, non è di scarso rilievo se si considera che il consorzio riceve denaro da atenei universitari e dal Ministero dell'istruzione, ed è in grado di monopolizzare il mercato con i fondi che vengono attribuiti senza gara, pari a circa 100 milioni di euro all'anno, tra stanziamenti diretti e compensi. Considerato che è stata molto discussa la natura giuridica di società pubblica di Cineca, la sentenza del Consiglio di Stato è apparsa subito dirimente, escludendone in maniera chiara tale natura;
considerato inoltre che:
con il decreto-legge del 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge del 6 agosto 2015, n. 125, venivano affrontate le problematiche inerenti alle considerazioni del Consiglio di Stato e alla qualificazione giuridica dallo stesso data all'ente mediante l'introduzione all'articolo 9 di alcuni commi attraverso i quali veniva riconosciuta espressamente la partecipazione a Cineca anche di persone giuridiche di diritto privato. Per legge le amministrazioni consorziate esercitano un controllo congiunto su Cineca analogo a quello che esercitano sui propri servizi e, nonostante il Consorzio svolga una parte importante della propria attività a favore di terzi non consorziati, si ammettono gli affidamenti in house;
è appena il caso di rilevare che Cineca si occuperà a breve delle procedure informatizzate con le quali verranno gestite e somministrate le prove per il prossimo concorso per l'assunzione di oltre 60.000 insegnanti;
considerato infine che, a parere degli interroganti:
alla luce di queste considerazioni, e a fortiori in virtù delle norme di recente introdotte, tali circostanze e tali scelte, e da ultimo la scelta del nuovo direttore generale, sebbene corrette formalmente, in quanto in applicazione di principi comunitari, appaiono nel merito opache e, quanto meno, opinabili e discutibili sotto i profili della ragionevolezza, dell'opportunità e della trasparenza;
non si comprendono, infatti, la logica e i criteri impiegati nell'operare la scelta del dottor Vannozzi, figura apicale di un ente tanto importante quanto delicato. Viste le funzioni esercitate e considerato il procedimento penale in essere, sebbene non sia preclusivo a ricoprire tale incarico, data la gravità dei reati ascrittigli, è quanto meno dubbio che l'esercizio delle funzioni affidategli avvenga con il necessario decoro che si confà a tale ufficio; anche in considerazione della necessaria trasparenza a cui le istituzioni si dovrebbero sempre ispirare, principio da cui non può ritenersi esentato il consorzio interuniversitario Cineca,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo, in considerazione del ruolo di prim'ordine che riveste il consorzio interuniversitario Cineca nell'erogazione di servizi informatici alle amministrazioni consorziate, intenda adottare provvedimenti, anche di carattere normativo, allo scopo di affrontare e meglio chiarire le valutazioni operate in ordine alla nomina del nuovo direttore generale, al fine di compiere scelte ispirate a criteri di trasparenza, buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, ex art. 97 della Carta costituzionale;
quali opportune iniziative intenda assumere per accertare la regolarità negli affidamenti pregressi di incarichi a Cineca, al fine di meglio comprendere il modus operandi dell'ente e degli enti consorziati.