SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


4ª Commissione permanente
(DIFESA)


*26ª seduta: mercoledì 9 ottobre 2013, ore 15,15


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione. Svolta


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, degli atti:

1. Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo delle forze armate.
(Previe osservazioni della 1ª Commissione)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell’attività di Governo, ai sensi degli articoli 1 e 2, comma 1, lettere a), b) e d), della legge 31 dicembre 2012, n. 244)
(n. 32)

2. Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di personale militare e civile del Ministero della difesa, nonché misure per la funzionalità della medesima amministrazione.
(Previe osservazioni della 1ª Commissione)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell’attività di Governo, ai sensi degli articoli 1 e 2, comma 1, lettere c) ed e), 3, commi 1 e 2, e 4, comma 1, lettera e), della legge 31 dicembre 2012, n. 244)
(n. 33)
- Relatori alla Commissione ALICATA e VATTUONE.
Esame congiunto e rinvio


IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame del disegno di legge:

DI BIAGIO. - Disposizioni per la vendita di alloggi di servizio del Ministero della difesa. - Relatore alla Commissione CUCCA.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 6ª e della 13ª Commissione)
(231)
INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO


PADUA, ORRU'. - Al Ministro della difesa. - Premesso che:
il Mobile user objective system (MUOS) è un sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza e a banda stretta, composto da 5 satelliti e 4 stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, a Niscemi (Caltanissetta), all'interno della riserva naturale Sughereta, sito di interesse comunitario (SIC);
il programma MUOS è gestito direttamente dall'Us Navy (Marina militare USA); il sistema MUOS integrerà forze navali, aeree e terrestri, in movimento in qualsiasi parte del mondo;
l'impianto di Niscemi è composto da 3 trasmettitori parabolici basculanti ad altissima frequenza e 2 antenne elicoidali UHF. Le antenne paraboliche basculanti hanno un diametro di 18 metri circa. Si prevede una cementificazione di oltre 2.500 metri quadri;
la costruzione del MUOS, inizialmente prevista a Sigonella (territorio di Lentini, Catania), è stata spostata a Niscemi in seguito alla realizzazione dello studio di valutazione di impatto elettromagnetico «Sicily radhaz radio and radar radiation hazard model», realizzato per conto delle forze armate statunitensi da AGI e Maxym System, in cui è indicato che i campi elettromagnetici prodotti dal MUOS possono facilmente far detonare missili e bombe depositate all'interno della base militare di Sigonella. Sembra, infatti, che i campi elettromagnetici prodotti vadano ad interferire con qualunque apparecchiatura elettrica, inclusi by-pass, pace-maker, e altro;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
il MUOS sarà utilizzato per coordinare tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota già presenti a Sigonella;
il MUOS, dunque, può essere considerato alla stregua di un'arma da guerra, approntata per gli aerei a pilotaggio remoto, che appena operativa produrrà due effetti: Niscemi e territori limitrofi (come Lentini con la base di Sigonella) potrebbero diventare zone operative di azioni militari e le onde elettromagnetiche degli impianti MUOS potrebbero nuocere gravemente alla salute delle popolazioni che risiedono nelle vicinanze degli impianti (già seriamente esposte alle onde delle 46 antenne esistenti), in assenza di certificazioni scientifiche che attestino il contrario;
sono 130 i chilometri previsti quale distanza minima oltre la quale il campo elettromagnetico indotto dai fasci di microonde generate dalle parabole del sistema MUOS scende sotto la soglia di rischio per esseri umani (tumori, leucemie, cataratte, riduzione fertilità), flora e fauna; invece il MUOS di Niscemi si trova a 51 chilometri in linea d'aria dai centri abitati di Lentini e Carlentini;
la relazione effettuata, che ha portato allo spostamento dell'installazione da Sigonella a Niscemi, contiene informazioni importanti e, presumibilmente, le prove della pericolosità delle interferenze elettromagnetiche dell'impianto. La relazione, però, non è mai stata portata nella sua interezza a conoscenza delle autorità locali che hanno così potuto operare esclusivamente su dati parziali;
l'azione investigativa dell'ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sicilia) risulta non esaustiva a causa della mancanza di dati certi. In particolar modo, le informazioni tecniche sugli impianti e sullo stesso sistema MUOS della stazione di Niscemi sono coperte da segreto militare;
l'11 marzo 2013, a seguito di un incontro tra il Governo e la Presidenza della Regione Siciliana (che ha visto presenti per il Governo: il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, il Ministro della salute, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri e due Sottosegretari, rispettivamente dell'ambiente e degli affari esteri; e per la Regione Siciliana: il Presidente, gli assessori all'ambiente e alla salute), si è stabilito di affidare ad un organismo tecnico indipendente (quale l'Istituto superiore della sanità o altro istituto dell'Organizzazione mondiale della sanità, eventualmente in raccordo con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale -Ispra) uno studio approfondito, e da svolgersi in tempi brevi, di valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate dalle emissioni elettromagnetiche, anche in caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti, senza oneri per la Regione Siciliana. Nell'incontro si è stabilito inoltre che l'installazione delle parabole non sarebbe avvenuta prima che fossero disponibili i risultati di tale studio;
sia nella XVI che nella XVII Legislatura senatori e deputati hanno presentato interrogazioni ed interpellanze sul tema, di cui l'ultima interrogazione della Camera del 2 aprile 2013 (4-00122) analoga alla presente, a cui non è stata data ancora risposta, presentata proprio il giorno in cui è intervenuta la revoca delle autorizzazioni firmata dall'Assessorato all'ambiente della Regione Siciliana;
valutato che:
il 9 luglio, con l'ordinanza n. 469 del 2013, il Tar di Palermo ha bocciato il ricorso del Ministero ritenendo che la priorità assoluta sia la salute dei cittadini. Così, infatti, si legge: «indispensabile presidio del diritto alla salute della comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente fin quando non sia raggiunta la certezza assoluta della non nocività del sistema MUOS». Secondo i giudici del Tar, il sistema radar americano non desta preoccupazione solo per le emissioni ma anche per le interferenze con gli aeroporti: «sussistono seri dubbi anche in ordine all'incidenza e alla pericolosità del sistema in questione sul traffico aereo della parte orientale dell'Isola (aeroporti di Comiso, Sigonella e Catania)». Resta, pertanto, in vigore la decisione di bloccare i lavori di realizzazione del MUOS contestati duramente dalla popolazione locale per le conseguenze sulla salute delle emissioni dei radar;
l'ordinanza sottolinea, inoltre, la necessaria «sottoposizione dell'amministrazione militare statunitense alla legislazione nazionale e al rispetto della complessiva disciplina vigente in Italia». Proprio su questo punto la questione del MUOS acquisisce contorni ancora più inquietanti. Infatti, da notizie di stampa sembrerebbe esistano prove che i lavori siano cominciati prima delle autorizzazioni. Si riferisce (si veda ad esempio un articolo de "l'Unità" del 10 luglio 2013) di un report della marina militare statunitense relativo allo stato di avanzamento dei lavori nei 4 terminal terrestri. Tale report porterebbe la data dell'aprile del 2009 e sarebbe stato reso pubblico un anno dopo con le foto attestanti l'avanzamento dei lavori. Le autorizzazioni risalgono, invece, al giugno 2011. Pertanto i lavori di realizzazione del radar sarebbero iniziati ben 2 anni prima delle autorizzazioni revocate dalla Regione Siciliana;
considerato che:
in data 5 settembre è stato presentato dall'Istituto superiore di sanità lo studio sul MUOS, realizzato in collaborazione con l'Oms e l'Ispra, richiesto dal Ministero della salute. Le conclusioni di tale studio invitano ad una "particolare attenzione e cautela" e alla realizzazione di un "sistema di sorveglianza epidemiologica dello stato di salute delle persone residenti a Niscemi" al fine di "poter rilevare eventuali variazioni di frequenza di patologie e di fornire dati tempestivi alla popolazione residente". Inoltre, lo studio sulla valutazione delle esposizioni della popolazione ai campi elettromagnetici collegati all'installazione delle nuove antenne individua i bambini come categoria più a rischio. La "presenza nella popolazione di Niscemi di una componente giovanile più accentuata che nell'intera regione - si legge nel documento - richiede una particolare attenzione e cautela". Infatti, precisa L'Iss che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità "c'è un'evidenza diretta che i bambini sono più suscettibili degli adulti ad almeno alcuni cancerogeni, incluse alcune sostanze chimiche e varie forme di radiazioni". Il documento si limita a constatare che "in merito all'esposizione ai campi elettromagnetici e al profilo di salute, nella letteratura internazionale non esistono studi che abbiano fornito evidenze sufficienti per pronunciarsi in modo positivo o negativo sugli effetti sulla salute". Ma le conclusioni non sono così pacifiche: infatti, come ricordato, il gruppo di lavoro ISS si è confrontato durante il corso dei lavori con esperti nominati dalla Regione, tecnici del Ministero della salute, dell'Ispra, ed esperti dell'OMS, i quali hanno avuto modo di visionare quanto redatto, fare domande e presentare documenti aggiuntivi. In particolare, alcune considerazioni critiche espresse dai tre esperti nominati dalla Regione, afferenti ad ARPA Sicilia, all'Assessorato regionale alla sanità e al Politecnico di Torino, sono state recepite dal gruppo di lavoro ISS, mentre nel documento sono presenti osservazioni discordanti con la relazione finale ISS, soprattutto per quanto riguarda l'impatto elettromagnetico del MUOS;
in particolare, la relazione elaborata dagli esperti della Regione Sicilia, dottor Palermo e dottor Zucchetti, che hanno espresso un loro parere sulle conclusioni della relazione del gruppo di lavoro dell'ISS per quanto riguarda gli aspetti di impatto elettromagnetico, sottolinea "stante i risultati delle indagini e valutazioni ISS, ISPRA e ARPAS, (...) per quanto riguarda (...) le altre fonti inquinanti, e stante i risultati sull'inquinamento chimico e sul profilo di salute dei niscemesi - che mettono in evidenza correttamente molte criticità - gli scriventi ritengono che la costruzione del MUOS ricada in un contesto di grave inquinamento ambientale in fase di bonifica, che non può e non deve ulteriormente essere inquinato con altre installazioni. Per quanto riguarda il profilo di salute della popolazione di Niscemi, considerando la situazione sanitaria complessivamente non positiva che emerge, con un numero elevato di fattori oncogeni e patogeni simultaneamente presenti, sarebbe necessaria un'azione di attento monitoraggio e di ulteriore indagine",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda assumere iniziative di competenza al fine di rendere noti, all'ARPA, alle autorità locali ed agli studiosi che hanno redatto lo studio, i dati dell'indagine «Sicily radhaz radio and radar radiation hazard model» effettuata dalla AGI Pennsylvania e dalla Maxym System, che hanno portato al trasferimento dell'installazione da Sigonella a Niscemi e che contengono elementi fondamentali per una reale valutazione dell'impatto della stazione sull'ambiente;
se intenda avviare tutte le indagini del caso per stabilire se effettivamente i lavori nell'impianto siano iniziati ben 2 anni prima delle autorizzazioni ufficiali concesse;
quali iniziative di competenza intenda adottare per consentire il monitoraggio continuo, verificabile anche da parte del sistema pubblico, del rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge, a fronte di quanto emerso dallo studio dell'Istituto superiore di sanità, con riferimento anche al parere espresso dagli esperti della Regione, alla valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate dalle emissioni elettromagnetiche.
(3-00381)