Premesso che:
"botticella" è il nome romano che sta ad indicare le carrozze turistiche trainate da cavalli, molto caratteristiche nella capitale. Ogni giorno è possibile vederle mentre, percorrendo le vie più trafficate del centro, accompagnano i turisti verso gli angoli più belli di Roma;
il loro nome fa riferimento ad un uso che al giorno d'oggi non è più attuale. "Botticella" deriva infatti da "botte": queste carrozze portavano botti con diverse merci quando non c'erano i mezzi motorizzati e non esisteva altro modo per trasportare i carichi pesanti;
a parere degli interroganti oggigiorno, diversamente dal passato, non vi è alcuna esigenza che giustifichi l'impiego di animali per il trasporto. Il turista può infatti disporre di molti mezzi di locomozione, confortevoli, rapidi, accessoriati per ogni esigenza, e decisamente più economici della "botticella", senza che questo debba comportare lo sfruttamento ingiustificato di animali;
i cavalli delle "botticelle" sono animali sottoposti ad uno stato di sofferenza continua, essendo costretti a condizioni di lavoro estreme: l'animale, costretto a trainare tutti i giorni carichi pesantissimi (800-900 chili), viene condotto lungo strade a scorrimento veloce, in salita e sulla pavimentazione scivolosa e sconnessa dei sanpietrini, dove le automobili e il frastuono del traffico li terrorizzano, con conseguenze gravi, quali incidenti spesso mortali, come già avvenuto più volte;
nella Roma odierna il traffico impazzito, il caos e lo smog rendono questo mezzo di trasporto, a giudizio degli interroganti, assolutamente non idoneo alle sopravvenute condizioni di congestione della città. La "botticella" si configura, pertanto, come una pratica del tutto anacronistica e senza dubbio crudele nei confronti dei cavalli;
il fattore di rischio di incidenti è molto elevato e scaturisce dall'incompatibilità tra la natura stessa di questi animali, paurosi e vulnerabili, e lo stato di intasamento delle strade di Roma;
sono numerosissime le segnalazioni che denunciano la frequente violazione del regolamento comunale per la tutela degli animali. Tra i divieti più violati vi sono quello di non far circolare i cavalli dalle ore 13 alle 17 nella stagione estiva, quello di non percorrere salite, quello di non andare al trotto e quello di non lavorare per più di 6 ore al giorno, insieme a quello che riguarda il numero massimo di passeggeri consentito;
anche uno sguardo alle esperienze estere suggerisce che quello delle carrozze trainate da cavalli nei centri urbani è un fenomeno del tutto anacronistico: il sindaco di New York, Bill De Blasio, all'inizio del 2014 ha infatti annunciato di voler sostituire le iconiche carrozze, che proprio come a Roma sono prima di tutto un'attrazione turistica, con un parco di minicar elettriche più al passo coi tempi,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione e se non reputi doveroso porre in essere gli opportuni interventi affinché venga garantita una effettiva e concreta tutela dei cavalli impiegati nel trainare le carrozze turistiche nella città di Roma, anche valutando l'emanazione di provvedimenti volti a vietare in maniera definitiva una pratica, a parere degli interroganti, anacronistica e dannosa per la salute e il benessere degli animali, utilizzando questi ultimi in funzioni differenti, quali ad esempio ippoterapia per i disabili.