Premesso che in seguito alla vicenda della signora Shalabayeva e di sua figlia sono ancora da chiarire molti aspetti che riguardano i nostri rapporti internazionali, si chiede di sapere dal Governo quali potranno essere gli sviluppi, le prospettive e le scadenze della politica internazionale, riguardo al rapporto con il Kazakistan e, più in generale, nell'ambito degli organismi internazionali.
Premesso che:
il 20 aprile 2010 il signor Flavio Sidagni, cittadino italiano originario di Crema (Cremona) e dirigente dell'Eni in servizio in Kazakistan, veniva tratto in arresto nella propria casa da funzionari della polizia kazaka, con l'accusa di possesso e spaccio di droghe leggere;
dopo due gradi di giudizio e la condanna definitiva a 6 anni di detenzione il signor Sidagni veniva rinchiuso nel carcere di Atyrau, nel quale sta tuttora scontando la sua pena;
il giorno 8 novembre 2013 è stato firmato ad Astana il Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Kazakistan sul trasferimento delle persone condannate,
si chiede di sapere:
quali iniziative i Ministri in indirizzo stiano assumendo per garantire la verifica periodica delle condizioni psicofisiche del signor Flavio Sidagni, la sua protezione riguardo a tutte le forme di assistenza previste dal nostro ordinamento, oltre alla puntuale informazione ai familiari sulla sua situazione medico-sanitaria e un merito ad un eventuale trasferimento in Italia;
se non intendano procedere tempestivamente al deposito in Parlamento del disegno di legge di ratifica del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Kazakistan.