SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


170ª seduta: mercoledì 25 marzo 2015, ore 15


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte

IN SEDE CONSULTIVA

Esame del documento:
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea, per l'anno 2015 - Relatore alla Commissione MARTINI
(Parere alla 14ª Commissione)
Esame e rinvio (Doc. LXXXVII-bis, n. 3)

IN SEDE DELIBERANTE

Discussione del disegno di legge:
MARCUCCI ed altri. - Disposizioni per la commemorazione del novantesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti - Relatore alla Commissione TOCCI
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1349)

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame del disegno di legge:
RANUCCI e Francesca PUGLISI. - Modifiche al decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, in materia di limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e delle federazioni sportive nazionali - Relatrice alla Commissione IDEM
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(361)
II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Manuela GRANAIOLA ed altri. - Norme per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(322)
2. TORRISI ed altri. - Disposizioni per la statizzazione degli exIstituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(934)
3. Stefania GIANNINI. - Disposizioni per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(972)
4. MARCUCCI. - Norme per la statalizzazione degli ex Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1616)
- Relatore alla Commissione MARTINI BERTUZZI- Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

è notizia dell'inizio del mese di novembre 2014 il racconto di un ragazzo quattordicenne, studente in un istituto superiore di Assisi, vittima di abusi da parte di un suo insegnante: nello specifico il professore, passeggiando per l'aula, avrebbe iniziato a fissare il giovane, sostenendo che "essere gay è una brutta malattia"; inoltre, a seguito della risposta del ragazzo, il professore avrebbe continuato ad offenderlo e a prenderlo a calci e pugni;

nell'istituto tecnico "Pininfarina" di Moncalieri (Torino), lo scorso 31 ottobre 2014, una docente di religione avrebbe affermato che "l'omosessualità è un problema da cui è dimostrato scientificamente che si può guarire";

considerato che:

il 31 marzo 2010 il Consiglio d'Europa ha varato la raccomandazione CM/Rec(2010)5 del Comitato dei ministri agli Stati membri sulle misure dirette a combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere;

la raccomandazione rappresenta un importante vademecum di carattere internazionale dal momento che ricorda che "le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali hanno subito per secoli e tuttora sono vittime di omofobia, transfobia e altre forme di intolleranza e di discriminazione, anche all'interno delle loro famiglie - ivi comprese sotto forma di criminalizzazione, marginalizzazione, esclusione sociale e violenza in ragione del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, e che è richiesta un'azione specifica al fine di garantire a tali persone il pieno godimento dei loro diritti umani";

al punto 31 della raccomandazione, relativo all'istruzione, si ricorda che gli Stati membri del Consiglio d'Europa dovrebbero adottare misure legislative (o di altro tipo) appropriate, destinate al personale insegnante e agli allievi, al fine di garantire l'effettivo godimento del diritto all'istruzione senza discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere;

ciò comprende in particolare il rispetto del diritto dei bambini e dei giovani all'educazione in un ambiente scolastico sicuro, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall'esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all'orientamento sessuale o all'identità di genere;

inoltre, al punto 32 la raccomandazione sottolinea la necessità di adottare "misure appropriate a ogni livello per promuovere la tolleranza e il mutuo rispetto a scuola, a prescindere dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Tali misure dovrebbero comprendere la comunicazione di informazioni oggettive sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, per esempio nei programmi scolastici e nel materiale didattico, nonché la fornitura agli alunni e agli studenti delle informazioni, della protezione e del sostegno necessari per consentire loro di vivere secondo il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere";

nella raccomandazione si evidenzia che gli Stati membri del Consiglio d'Europa potrebbero inoltre predisporre e attuare politiche scolastiche e piani d'azione per promuovere l'uguaglianza e la sicurezza e garantire l'accesso a formazioni adeguate o a supporti e strumenti pedagogici appropriati per combattere la discriminazione;

tenuto conto che:

anche la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo e di altre giurisdizioni internazionali riconoscono che l'orientamento sessuale non può costituire motivo di discriminazione e contribuiscono a far avanzare la tutela dei diritti delle persone transgender;

conformemente alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, qualsiasi differenza di trattamento è ritenuta discriminatoria se non poggia su una giustificazione obiettiva e ragionevole, cioè se non persegue uno scopo legittimo e se non sussiste un ragionevole rapporto di proporzionalità tra i mezzi impiegati e lo scopo che si vuole raggiungere;

considerato inoltre che:

in data 13 giugno 2013 gli organi di stampa hanno dato notizia dell'avvenuta pubblicazione di 3 opuscoli dal titolo «Educare alla diversità a scuola», prodotti a cura dell'istituto "Beck" e dell'UNAR, ufficio afferente al Dipartimento per le pari opportunità che dipende dalla Presidenza del Consiglio dei ministri;

il contenuto di tali opuscoli si proponeva esplicitamente di «rendere le scuole più aperte e accettanti, scuole delle pari opportunità, che consentano e favoriscano lo sviluppo sano di tutti i ragazzi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale; di fornire agli insegnanti gli strumenti per approfondire le varie tematiche legate all'omosessualità, così da diventare essi stessi educatori dell'omofobia»;

ritenuto che:

episodi come quelli sopra riportati sono sintomatici di un clima culturale sempre più diffuso che porta alla stigmatizzazione e alla discriminazione di chi è considerato diverso, perché di fatto non corrisponde ai canoni di normalità stabiliti dalla mentalità comune;

questo è quanto avviene soprattutto in tema di sessualità, con una forte opposizione verso chi manifesta tendenze differenti da quelle considerate "naturali", ma accade spesso anche per motivi religiosi o etnici;

per superare la discriminazione e l'esclusione sociale fondate sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere può ritenersi indispensabile adottare provvedimenti normativi che rendano esplicito il riconoscimento della libertà di orientamento sessuale e identità di genere;

occorrerebbe intervenire anche attraverso momenti di confronto sulla scuola, ripartendo dalle linee guida di cui la raccomandazione del Consiglio d'Europa o dagli strumenti già prodotti da passate iniziative dell'UNAR o della Presidenza del Consiglio dei ministri,

si chiede di sapere:

se rispondano al vero i fatti riportati dalla stampa riguardo ai presunti casi di omofobia;

quali azioni di competenza il Ministro in indirizzo intenda mettere in campo per contrastare il clima culturale di cui tali episodi sono figli, favorendo di contro una cultura dell'accoglienza, del pluralismo, dell'inclusione e dell'integrità e la dignità delle persone omosessuali nella scuola italiana;

se non ritenga doveroso censurare tali comportamenti discriminatori, aggravati dal fatto di essere tenuti da insegnanti nel ruolo di educatori;

se non ritenga necessario attivare e/o sostenere la formazione dei docenti e degli altri operatori scolastici sul tema del contrasto alle discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere oltre che sulle altre condizioni personali più frequentemente oggetto di pregiudizio, discriminazione e atti di bullismo.


(3-01448)

BERTUZZI, MARCUCCI, SAGGESE, CUCCA, PEZZOPANE, FERRARA Elena, ORRU', VACCARI, VALENTINI, LO GIUDICE, IDEM- Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha assegnato 655,5 milioni di euro (di cui 170 milioni di contributo nella spesa e 485,5 per il credito agevolato) per interventi e per lo sviluppo di città intelligenti su tutto il territorio nazionale con l'avviso per la presentazione di idee progettuali per "Smart Cities and Communities and Social Innovation", di cui al decreto direttoriale protocollo n. 391/Ric del 5 luglio 2012;

una quota della suddetta dotazione finanziaria, pari a 25 milioni di euro, è stata stanziata per progetti di innovazione sociale presentati da giovani di età non superiore ai 30 anni;

la scadenza per la presentazione delle idee progettuali è stata il 9 novembre 2012 e quella per la presentazione dei progetti di innovazione sociale il 7 dicembre 2012;

considerato che:

con il decreto direttoriale del 28 febbraio 2013, n. 371, è stata approvata la graduatoria generale finale dei progetti di innovazione sociale, i quali sono risultati ammessi al finanziamento;

solo con il decreto direttoriale n.498 del 13 febbraio 2014, il Ministero ha proceduto all'approvazione definitiva della graduatoria dei progetti ammessi alle agevolazioni; l'articolo 2 ha disposto che «Con successivi e appositi decreti di finanziamento si procederà a disporre l'impegno finanziario per ciascuno dei Progetti (...), comprensivi dei Progetti di Innovazione Sociale (...), fatte salve tutte le verifiche, i controlli e gli adempimenti previsti ai sensi delle vigenti normative nazionali e comunitarie»;

tenuto conto che:

ad oggi il Ministero ha approvato 26 decreti di concessione dei fondi, su 32 vincitori;

sono, dunque, ormai anni che alcuni di questi progetti attendono non solo lo sblocco delle risorse economiche ma anche la pubblicazione sul sito ministeriale delle linee guida, necessarie per l'avvio delle attività;

infatti, la pubblicazione delle linee guida sul sito del Ministero risulta indispensabile per sbloccare alcune particolari situazioni di designazione del capofila SIN, spettante ai soggetti SCN, beneficiari delle agevolazioni ammesse ai sensi del decreto ministeriale n. 593 del 2000, e quindi determinante anche per l'emanazione del decreto ministeriale di finanziamento;

i progetti di innovazione sociale basano il proprio successo anche sulla rapidità con cui le idee, i risultati delle ricerche e dei servizi realizzati vengono messi sul mercato;

due anni di ritardo per l'erogazione dei finanziamenti non solo provocano sconforto nei ragazzi vincitori del bando, molti dei quali oggi probabilmente hanno superato i 30 anni, ma possono determinare anche un problema per la validità dei loro progetti, certo innovativi fino a 24 mesi fa ma che oggi potrebbero risultare superati, in un periodo in cui molti competitor con idee simili si affacciano sul mercato;

considerato inoltre che:

il termine del bando Smart Cities and Communities and Social Innovation è previsto per il 30 dicembre 2015, data entro la quale si richiede il completamento delle attività, pena la perdita dei finanziamenti europei;

i giovani ricercatori presentatori di progetti ammessi alle agevolazioni non possono nel frattempo essere assunti, poiché il bando impone loro l'impossibilità di avere un contratto di lavoro parallelo a quello della sperimentazione, se non per un numero esiguo di ore;

tale questione è stata oggetto di diversi atti di sindacato ispettivo, presentati in entrambe le aule parlamentari, e già in data 24 giugno 2014, il sottosegretario di Stato D'Onghia ha risposto in riferimento a tale problematica presso la VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione) alla Camera all'interrogazione 5-02844;

in tale risposta si precisa che «dal 15 maggio 2014 il Ministero ha avviato l'iter di concessione delle agevolazioni, mediante emanazione dei decreti relativi ai singoli progetti» e che «su 32 progetti, i decreti emanati sono 22. Per i restanti, si è in attesa di ricevere dai soggetti beneficiari, più volte sollecitati, la necessaria documentazione integrativa, con auspicabile chiusura della procedura di decretazione entro la fine del corrente mese»;

a distanza di 7 mesi dalla risposta, la procedura di decretazione risulta ancora aperta e in alcuni casi, a quanto risulta agli interroganti, la documentazione integrativa richiesta dal Ministero ai soggetti beneficiari non può essere fornita senza la pubblicazione delle linee guida, come precedentemente ricordato;

ritenuto infine che sarebbe inaccettabile che lungaggini prive di motivi sostanziali rischino di vanificare l'opportunità offerta dal bando,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda provvedere quanto prima alla pubblicazione sul sito ministeriale delle linee guida, che in molti casi permetterebbe ai soggetti beneficiari di fornire tutta la documentazione necessaria all'emanazione del decreto di erogazione dei fondi europei;

come intenda intervenire affinché siano immediatamente attribuite le agevolazioni previste ai progetti selezionati;

come ritenga, in futuro, di intervenire nella semplificazione delle procedure di gestione dei bandi per superare tutti quegli ostacoli che in molti casi ne hanno reso inefficaci e deludenti gli esiti.


(3-01562)

MORONESE, BERTOROTTA, BUCCARELLA, MARTELLI, CIOFFI, LEZZI, BLUNDO, SERRA, CASTALDI, DONNO, PUGLIA, MANGILI, CATALFO, CAPPELLETTI, FUCKSIA, PAGLINI, NUGNES, SANTANGELO, MONTEVECCHI, GIARRUSSO- Ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'interno. -

Premesso che:

la reggia di Carditello è un complesso monumentale che si trova a San Tammaro (Caserta) e assieme alla reggia di Caserta, al palazzo reale di Napoli, alla reggia di Portici, alla reggia di Capodimonte ed altre strutture rappresenta uno dei 22 siti che nel passato appartenevano alla casa reale borbonica di Napoli;

dal mese di gennaio 2014, il sito è stato inserito nel patrimonio del Ministero dei beni e delle attività culturali;

con decreto del segretario generale responsabile dell'organismo intermedio del POin (piano operativo interregionale) e autorità responsabile del piano di azione e coesione, Rep. n. 5/2014 del 3 marzo 2014, tra gli interventi approvati come immediatamente appaltabili rientrano "i lavori di restauro conservativo, valorizzazione ed accoglienza del patrimonio storico culturale e naturale della Reggia di Carditello" per un importo pari a 3.000.000 euro;

considerato che:

con l'atto di sindacato ispettivo 3-01054, presentato il 19 giugno 2014, è stato chiesto al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, tra l'altro, di indicare se risultassero fondi per gli interventi di manutenzione ordinaria del sito, oltre a quelli già previsti, in quanto il progetto rappresenta una prima fase dei lavori di ripristino del monumento, ormai ridotto in condizioni allarmanti, rispondendo all'obiettivo primario di garantire una prima accessibilità dei luoghi, con livelli di sicurezza minimi; quali fossero le misure e le iniziative da adottare a tutela della reale tenuta di Carditello nonché se si intendesse, a conclusione dei lavori di restauro, consolidamento e valorizzazione del patrimonio storico-culturale della reggia di Carditello, affidare la gestione ad una fondazione pubblico-privata;

il 7 ottobre 2014 il sottosegretario Borletti Buitoni rispondendo presso la 7a Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) del Senato, seppure a parere degli interroganti non in modo del tutto soddisfacente, all'atto di sindacato ispettivo ha precisato che: «il Ministero ha posto in essere tutte le misure possibili sia per la tutela e conservazione, sia per gli atti organizzativi finalizzati alla migliore gestione del sito. Nella programmazione dei lavori pubblici 2014, finanziata con il bilancio del Ministero e di recente registrata alla Corte dei conti, sono stati inseriti, per 250.000 euro, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e per il miglioramento della sicurezza del Real sito»;

dalla risposta fornita dal sottosegretario si apprende, inoltre, che "a breve" si sarebbe concluso l'accordo di valorizzazione concernente il real sito di Carditello, con i rappresentanti degli enti locali direttamente coinvolti (presidente della Regione Campania e assessori competenti, presidente della Provincia di Caserta, Comune di San Tammaro e prefetto di Caserta), e che ciò sarebbe stato propedeutico alla costituzione della fondazione;

considerato altresì che:

il 4 dicembre 2014 in una nota stampa la Direzione regionale dei beni culturali ha annunciato l'apertura del cantiere della reggia di Carditello;

da notizie pubblicate su "Il Mattino" del 7 febbraio 2015 si apprende che a Carditello, a seguito delle recenti forti precipitazioni «un pino è caduto al suolo fortunatamente senza provocare danni a cose e persone, danni che avrebbero potuto verificarsi se fosse caduto al di là del perimetro, sulla strada. Molti dei pini presenti intorno al galoppatoio potrebbero essere prossimi alla stessa fine perché colpiti da un cancro». A detta di Francesco D'Amore, agronomo e profondo conoscitore del real sito per essersene occupato negli ultimi anni all'interno del consorzio di bonifica, quei pini «andrebbero tutti abbattuti. Non fanno parte dell'impianto originale, come dimostrato in tante raffigurazioni pittoriche dell'epoca e sono alberi inidonei per quel luogo»;

a giudizio degli interroganti è preoccupante lo stato di degrado e di abbandono in cui ancora versa la reggia anche alla luce dei recenti accadimenti che hanno riguardato la caduta di un pino secolare nonché in considerazione del fatto che le recenti piogge hanno trasformato i prati di Carditello in tanti piccoli stagni accrescendo il rischio di ulteriori cadute di alberi, in quanto la permanenza in acqua a cui sono costretti può favorire il deteriorarsi del loro apparato radicale;

da notizie di stampa on line (si veda un articolo de "Interno18" del 14 febbraio) si apprende di nuove minacce di morte giunte a mezzo di due lettere anonime recapitate alla sede napoletana del giornale "Il Mattino", una rivolta al Ministro per i beni culturali pro tempore Massimo Bray ed una avente come destinatario la giornalista Nadia Verdile, corrispondente della stessa testata. I destinatari delle missive sono entrambi persone che con il loro lavoro, impegno e passione hanno da sempre difeso il real sito di Carditello,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

se risulti che la somma di 250.000 euro sia stata destinata e finalizzata ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e per il miglioramento della sicurezza del real sito e se la somma risulti essere già disponibile per gli interventi programmati;

se risulti che sia stato stipulato l'accordo di valorizzazione concernente il real sito di Carditello con i rappresentanti degli enti locali direttamente coinvolti, ossia con il presidente della Regione Campania e gli assessori competenti, il presidente della Provincia di Caserta, il Comune di San Tammaro e il prefetto di Caserta;

se non ritengano di doversi avvalere del supporto dei Servizi fitosanitari della Regione Campania anche al fine di valutare la presenza di fitopatie (malattie parassitarie e/o attacchi fitofagi) che potrebbero aver causato danni alle piante e valutare se effettivamente l'abbattimento degli alberi risulti essere l'unica soluzione possibile;

se non considerino, nell'ambito delle proprie attribuzioni, previo l'intervento del Corpo dei Vigili del fuoco, di dover constatare la stabilità delle piante e dunque assicurarsi che queste non possano arrecare danni a cose o persone nonché attivare il Corpo forestale dello Stato al fine di valutare che non siano stati commessi reati e/o violazioni delle norme italiane e comunitarie;

quali azioni, nell'ambito delle proprie competenze, intendano intraprendere al fine di tutelare l'incolumità del ministro pro tempore Massimo Bray e della giornalista Nadia Verdile, che hanno l'unica colpa di aver sempre svolto il proprio lavoro, istituzionale e non, per salvaguardare un bene della collettività come la reggia di Carditello.


(3-01718)