SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

12a Commissione permanente
(IGIENE E SANITA')



225ª seduta: giovedì 23 aprile 2015, ore 8,15


ORDINE DEL GIORNO

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame congiunto dei documenti:
1. D'AMBROSIO LETTIERI. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 4)
2. BARANI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause degli sperperi e dei disavanzi sanitari regionali
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 6)
3. DI BIAGIO. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sull'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 7)
- e del disegno di legge:
Ignazio MARINO ed altri. - Istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 13ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(84)
- Relatrice alla Commissione SILVESTRO

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1324)
2. Laura BIANCONI e D'AMBROSIO LETTIERI. - Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(154)
3. MANDELLI e D'AMBROSIO LETTIERI. - Modifiche all'articolo 102 del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª e della 10ª Commissione)
(693)
4. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Riordino della disciplina degli ordini e dei collegi delle professioni sanitarie
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(725)
5. Annalisa SILVESTRO ed altri. - Riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario, di farmacista e delle professioni sanitarie di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(818)
6. BIANCO ed altri. - Norme in materia di riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo e di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista e istituzione degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(829)
7. D'ANNA. - Ordinamento delle professioni di biologo e di psicologo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(833)
- Relatrice alla Commissione DE BIASI

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Ignazio MARINO ed altri. - Norme a sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(91)
2. Laura BIANCONI. - Incentivi alla ricerca e accesso alle terapie nel settore delle malattie rare. Applicazione dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(163)
3. SCILIPOTI ISGRO'. - Incentivi per la ricerca e disposizioni per favorire l'accesso alle terapie nel settore delle malattie rare, ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(258)
4. BARANI. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare e della loro cura
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(294)
5. DE POLI. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura, per l'istituzione di un fondo a ciò destinato nonché per l'estensione delle indagini diagnostiche neonatali obbligatorie
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(487)
6. DE POLI. - Disposizioni a sostegno delle famiglie con bambini affetti da malattie rare
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)

(513)
7. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura. Istituzione dell'Agenzia nazionale per le malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(831)
8. Manuela GRANAIOLA. - Disposizioni per il riconoscimento dei diritti dei pazienti affetti da malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1068)
- Relatori alla Commissione AIELLO e BIANCO

IV. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(225)
2. D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina tradizionale cinese e dell'agopuntura
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(254)
3. SCILIPOTI ISGRO'. - Disposizioni concernenti la pratica e l'insegnamento dell'agopuntura e delle discipline affini
(Parere della 1ª Commissione)
(256)
4. STUCCHI. - Disciplina della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(429)
5. Maurizio ROMANI ed altri. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(768)
- Relatrice alla CommissioneBIANCONI

V. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. DE POLI. - Disposizioni in materia di ricerca e di utilizzo di tessuti e di cellule staminali a fini terapeutici
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(352)
2. Manuela GRANAIOLA ed altri. -Promozione della donazione del sangue da cordone ombelicale e della rete di banche che lo crioconservano
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(913)
- Relatore alla Commissione DALLA ZUANNA

VI. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati alle ONLUS
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1092)
2. Laura BIANCONI. - Disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni non lucrative di utilità sociale e modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1495)
- Relatrice alla CommissioneBIANCONI

VII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Ignazio MARINO ed altri - Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(86)
2. Daniela DONNO ed altri - Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1619)
- Relatrice alla Commissione MATTESINI

VIII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. MANCONI. - Disciplina della donazione di gameti ed embrioni per fini riproduttivi o per la ricerca scientifica
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1608)
2. Emilia Grazia DE BIASI ed altri. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1630)
3. Laura BIANCONI e Federica CHIAVAROLI. - Norme per la disciplina della procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1636)
- Relatrice alla Commissione MATTESINI

IX. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Elena FATTORI ed altri. - Disposizioni in materia di dispensazione dei medicinali (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento)- Relatrice alla CommissioneBIANCONI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(983)
2. Paola TAVERNA ed altri. - Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie - Relatore alla CommissioneAIELLO
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(998)
3. Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica (Approvato dalla Camera dei deputati, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Paola Binetti; Grassi ed altri; Dorina Bianchi) - Relatore alla CommissioneROMANO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1534)

X. Esame dei disegni di legge:
1. Serenella FUCKSIA. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1284)
2. MANCONI ed altri. - Norme in materia di fecondazione medicalmente assistita - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1607)
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, dell'atto:
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/31/UE che modifica la direttiva 92/65/CEE per quanto riguarda le norme sanitarie che disciplinano gli scambi e le importazioni nell'Unione di cani, gatti, furetti - Relatrice alla Commissione MATURANI
(Previe osservazioni della 1a, della 5a e della 14a Commissione)
(Parere al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 1 della legge 7 ottobre 2014, n. 154)
(n. 145)

IN SEDE CONSULTIVA

Seguito dell'esame del documento:
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea, per l'anno 2015 - Relatrice alla Commissione BIANCONI
(Parere alla 14ª Commissione)
(Doc. LXXXVII-bis, n. 3)


PROCEDURE INFORMATIVE

I. Interrogazioni

Svolte

II. Seguito dell'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità: seguito dell'audizione di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome - Relatori alla Commissione D'AMBROSIO LETTIERI e Nerina DIRINDIN

Audizione svolta


INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

PADUA, AMATI, ASTORRE, BERTUZZI, CANTINI, DI GIORGI, GIACOBBE, LUCHERINI, ORRU', PAGLIARI, SPILABOTTE, COMPAGNONE, MASTRANGELI, SCAVONE, VILLARI- Al Ministro della salute. -

Premesso che:

la legge 16 marzo 1987, n. 115, concernente "Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito", considera, ex art. 1, comma 1, il diabete come malattia "di alto interesse sociale", sia per l'impatto sulla vita di relazione della persona che per le notevoli influenze sulla società;

il decreto ministeriale 21 maggio 2001, n. 296, recante "Regolamento di aggiornamento del decreto ministeriale 28 maggio 1999, n. 329, recante norme di individuazione delle malattie croniche e invalidanti ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 19 luglio 2001, n. 166, individua la malattia diabetica tra le condizioni di malattia croniche e invalidanti che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione al costo per le prestazioni di assistenza sanitaria correlate;

l'art. 8 della legge regionale siciliana 14 aprile 2009, n. 5, recante "Norme per il riordino del Servizio sanitario regionale", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 17 del 17 aprile 2009, ha stabilito il riordino delle aziende sanitarie del Servizio sanitario regionale;

considerato che:

nel "Protocollo sull'autocontrollo glicemico domiciliare", documento sottoscritto dalle comunità scientifiche e da tutte le associazioni nazionali dei pazienti diabetici, si legge testualmente: "L'autocontrollo è il monitoraggio della glicemia su sangue capillare a domicilio o quella rilevata con i moderni holter real time, cui devono seguire interventi terapeutici stabiliti con il personale sanitario. Si fonda su tre cardini: self care, self management e rapporto costante e continuo con il team diabetologico, il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta, gli infermieri, le farmacie e le associazioni dei pazienti. Gli studi scientifici nazionali ed internazionali evidenziano come l'autocontrollo quotidiano sia indispensabile per le persone con diabete insulino-trattate tipo 1, tipo 2 e per le donne con diabete gestazionale e come sia altrettanto utile, anche quando impiegato in modo meno intensivo, per le persone con diabete tipo 2 non insulino-trattate, soprattutto quando accompagnato da un'adeguata azione educativa e da un intervento strutturato e attivo sulla terapia";

dal medesimo documento si evince che i dispositivi per la determinazione domiciliare della glicemia siano parte integrante della terapia del diabete, soprattutto nell'età pediatrica, quando la malattia è caratterizzata da innata instabilità;

il piano nazionale della malattia diabetica, redatto da un'apposita commissione istituita presso il Ministero della salute, riconosce l'autocontrollo come essenziale per la cura del diabete al fine di prevenire o rallentare l'insorgenza di complicanze o bloccarne la progressione;

nel medesimo documento, tra gli obiettivi generali, vi è uno specifico riferimento alla necessità di "migliorare la capacità del SSN nell'erogare e monitorare i Servizi, attraverso l'individuazione e l'attuazione di strategie che perseguano la razionalizzazione dell'offerta e che utilizzino metodologie di lavoro basate soprattutto sull'appropriatezza delle prestazioni erogate"; un altro obiettivo fa invece riferimento all'esigenza di "rendere omogenea l'assistenza, prestando particolare attenzione alle disuguaglianze sociali e alle condizioni di fragilità e/o vulnerabilità socio-sanitaria sia per le persone a rischio che per quelle con diabete";

sempre all'interno del piano, tra le strategie generali, si segnala come un coordinamento sistematico tra Governo, Regioni, società scientifiche e associazioni di pazienti sia un fondamentale elemento per migliorare conoscenza, efficacia delle cure e accesso;

l'autocontrollo domiciliare della glicemia offre la possibilità di seguire l'andamento del diabete, valutare quotidianamente i motivi delle variazioni glicemiche, identificare, comprendere e segnalare al medico aumenti o diminuzioni, con lo scopo di correggere eventuali errori ed effettuare una terapia appropriata;

solamente il diabetologo del Servizio sanitario nazionale rileva l'esigenza di effettuare il controllo domiciliare della glicemia, stabilisce la frequenza e gli orari dei controlli e, soprattutto, autorizza la persona diabetica, attraverso un piano terapeutico, ad usufruire del diritto all'esenzione dalla partecipazione al costo dei presidi;

da alcune segnalazioni giunte in merito alle modalità di distribuzione dei presidi da parte di alcune aziende del Servizio sanitario regionale siciliano sembra che, da qualche anno, la fornitura di strisce ed aghi, ovvero degli strumenti necessari al funzionamento del glucometro per l'autocontrollo, sia stata affidata in taluni casi a ditte private che, spesse volte, non sembrano ottemperare allo svolgimento della mansione in tempi adeguati (ovvero in ritardo e previa "sollecitazione" diretta);

considerato inoltre che:

sul mercato nazionale si riscontra una variabilità di prezzi degli strumenti per l'autocontrollo derivante da diverse modalità d'acquisto e di distribuzione, non necessariamente basate su criteri di adeguatezza clinico-terapeutica e/o di economicità, come invece previsto, in tema di razionalizzazione della spesa sanitaria, dall'art. 17, comma 1, lettera a), del decreto 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e successivamente modificato, in ultimo, dall'articolo 1, comma 133, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità per il 2013);

sempre in tema di spese regionali per presidi per diabetici non si comprende la ragione sottostante alla palese differenza dei rimborsi erogati alle farmacie, per cui, ad esempio, il rimborso unitario con Iva della striscia glicemica è pari a 0,67 euro in Sicilia, 0,435 euro in Lombardia e 0,384 in Toscana; da tali dati emerge la presenza di un range piuttosto ampio tra i prezzi di rimborso nelle diverse Regioni e la Sicilia paga, per il medesimo presidio, un importo che è quasi il doppio rispetto a quello corrisposto dalla Toscana;
dati Istat relativi all'anno 2011 hanno rilevato come fossero quasi 3 milioni le persone che dichiaravano di essere affette da diabete (ovvero il 4,9 per cento della popolazione nazionale), con valori superiori alla media registrati al Sud (circa 900.000 diabetici) e particolarmente elevati nelle isole (circa 350.000 persone); sempre secondo i dati forniti dall'istituto la diffusione e la prevalenza del diabete aumenta al crescere dell'età (tra il 2000 e il 2011 il tasso standardizzato di prevalenza è passato dal 3,9 per cento a 4,6);

sempre per Istat, nel 2009, il diabete è stato riconosciuto come causa principale di morte in 20.760 casi e sono stati ben 71.978 i decessi per i quali nella scheda di morte è stata indicato anche il diabete; tra il 2003 e il 2010, inoltre, sono aumentati i contatti tra i diabetici e il medico di medicina generale, tanto che il numero medio per paziente è passato da 9 a 13 per gli uomini e da 12 a 15 per le donne;

le complicanze del diabete possono essere estremamente invalidanti e compromettere la funzionalità di organi essenziali come il cuore, vasi sanguigni, i reni o gli occhi,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se non intenda intervenire qualora si accertasse l'esistenza di rilevanti difficoltà cui incorrerebbero, in talune parti della Sicilia, le persone affette da diabete nel reperimento dei presidi per la misurazione domiciliare della glicemia a causa delle modalità di distribuzione dei medesimi da parte di alcune aziende del Servizio sanitario regionale;

se non ritenga opportuno verificare che, in tutto il territorio nazionale, sia distribuito un quantitativo di presidi per l'autocontrollo glicemico adeguato alle esigenze e al numero delle persone diabetiche;

se non ritenga di dover intervenire sui punti di erogazione dei presidi in Sicilia, affinché la distribuzione degli strumenti per l'autocontrollo domiciliare della glicemia sia affidata alle farmacie territoriali, in modo da scongiurare l'eventualità di un diverso trattamento riservato a pazienti diabetici in ragione del luogo di residenza.
(3-01315)


DONNO, CRIMI, BERTOROTTA, MONTEVECCHI, MANGILI, PUGLIA, CAPPELLETTI, MORONESE, SANTANGELO, SIMEONI- Al Ministro della salute. -

Premesso che:

l'endometriosi è una patologia con effetti psico-fisici debilitanti. Si manifesta con cisti endometriosiche, fibrosi, aderenze a volte di tale gravità da sovvertire l'apparato riproduttivo della donna;

dal sito governativo del Ministero della salute risulta che l'endometriosi è una malattia che ha una grande interferenza sulla qualità della vita, determinando: disturbi del sonno (81 per cento); influenze negative sul lavoro (79 per cento); rapporti sessuali dolorosi se non impossibili, con conseguenze nel rapporto di coppia (77 per cento); influenza negativa sulla propria vita sociale (73 per cento);

il 30 settembre 2014, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato, con voto unanime, la legge sulla tutela delle donne pugliesi affette da endometriosi. La Puglia, dunque, risulta essere la seconda Regione, dopo il Friuli-Venezia Giulia, ad adottare una simile disposizione normativa;

inoltre, da notizie di stampa del 29 ottobre 2014 ("il Fatto Quotidiano"), si apprende che il comitato "Taranto Lider" ha chiesto, mediante esposto alla competente procura territoriale, di indagare sull'esistenza di un nesso causale tra le emissioni nocive dell'Ilva e della zona industriale di Taranto e l'incidenza della diffusione dell'endometriosi in Puglia, specie nel tarantino;

nonostante l'inserimento dell'endometriosi nell'elenco delle malattie invalidanti da parte dell'Inps, non è ancora occorsa un'utile e correlativa modifica ufficiale della tabella nazionale delle malattie invalidanti, la cui ultima pubblicazione risale al decreto del Ministro della sanità n. 329 del 28 maggio 1999 (modificato dal decreto ministeriale 21 maggio 2001, n. 296, recante "Regolamento di aggiornamento del decreto ministeriale 28 maggio 1999, n. 329, recante norme di individuazione delle malattie croniche e invalidanti ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 29 aprile 1998 n. 124"), in modo da garantire un'efficace e fattiva tutela a livello lavorativo, clinico-sanitario, sociale ed esistenziale delle donne affette da tale patologia;

considerato che sul tema, in data 22 novembre 2013 è stato presentato l'atto di sindacato ispettivo 4-01159 che, ad oggi, non ha ricevuto risposta,

si chiede di sapere:
quali misure il Ministro in indirizzo intenda assumere, considerate soprattutto le recenti evidenze, affinché l'endometriosi sia unanimemente dichiarata quale malattia cronica ed invalidante a livello clinico, sociale e professionale, in modo tale da garantire il diritto all'esenzione dal costo per le prestazioni di assistenza sanitaria, nonché un'adeguata assistenza ed univoca tutela nei confronti delle pazienti affette da tale patologia;

se, nell'ambito delle proprie competenze, voglia intraprendere congiuntamente all'Inps, all'Inail, alla Fondazione italiana endometriosi, alle associazioni di pazienti e agli organismi operanti nel settore, iniziative volte a promuovere in maniera fattiva, concreta ed efficace campagne di informazione e sensibilizzazione relativamente alle caratteristiche, alla sintomatologia e alla diagnosi dell'endometriosi;

se non ritenga indispensabile un aggiornamento della tabella nazionale delle malattie invalidanti, la cui ultima pubblicazione risale al decreto del Ministro della sanità n. 329 del 28 maggio 1999, al fine del proficuo inserimento dell'endometriosi.
(3-01421)
MATURANI, MATTESINI, FABBRI, DI GIORGI, LEPRI, GATTI, MANASSERO, GUERRA, CHITI, PAGLIARI, VERDUCCI, DEL BARBA, FATTORINI, DALLA ZUANNA, CIRINNA', PUPPATO, BERTUZZI, CUOMO, CANTINI, SPILABOTTE, PEZZOPANE, GIACOBBE, BORIOLI, FASIOLO, LO GIUDICE, LUCHERINI, MORGONI, COLLINA, ORRU', ASTORRE, PADUA- Al Ministro della salute. -

Premesso che:

in data 25 novembre 2014, come riportato da diversi organi di stampa nazionali, nel reparto di ginecologia dell'ospedale "Cervello" di Palermo è stata ricoverata una donna di 30 anni con l'accusa di omicidio volontario, a seguito della morte della figlia neonata gettata nei rifiuti subito dopo il parto;

tale caso di cronaca è solo l'ultimo di una lunga serie di casi che vedono la morte di neonati abbandonati subito dopo il parto in condizioni che non consentono in alcun modo la loro sopravvivenza;

la nascita di un bambino è un evento straordinario nell'esistenza di una donna, che incide profondamente nella sua vita concreta, emotiva e relazionale. Non tutte le donne riescono ad accogliere o sostenere la loro maternità, per un complesso di motivazioni che occorre ascoltare, comprendere e riconoscere. Durante la gravidanza, specie in situazioni di difficoltà di varia natura della madre a rispondere adeguatamente ai bisogni del bambino, occorre che la donna sia seguita in maniera qualificata, per la tutela sua e del nascituro, in modo da evitare decisioni dagli esiti drammatici al momento del parto;

considerato che:

il comma 1 dell'articolo 30 del decreto Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396, recante "Regolamento per la revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato civile, a norma dell'articolo 2, comma 12, della legge 15 maggio 1997, n. 127", dispone che: "La dichiarazione di nascita è resa da uno dei genitori, da un procuratore speciale, ovvero dal medico o dalla ostetrica o da altra persona che ha assistito al parto, rispettando l'eventuale volontà della madre di non essere nominata";

le strutture ospedaliere presso le quali avviene la nascita sono dunque tenute ad assicurare alla madre e al neonato, per il quale è disposto l'immediato avvio del procedimento di adottabilità, la piena attuazione di tali diritti, tramite gli operatori sanitari, psico-sociali, assistenziali e amministrativi, nella specificità delle loro professioni e competenze e nella interazione con le altre istituzioni demandate alla tutela;

rilevato inoltre che:

diverse Regioni ed in particolare alcune città italiane, per prevenire il fenomeno dell'abbandono traumatico del neonato, hanno promosso campagne informative in proposito, potenziando i servizi a tutela della donna in difficoltà e orientando gli ospedali più specializzati a seguire il parto in anonimato. Difatti, tempestive e adeguate informazioni alla donna in gravidanza, nonché interventi concreti in suo aiuto, di tipo sociale, economico e psicologico, consentono di garantire il diritto alla salute della gestante e del nascituro, un parto protetto nella struttura ospedaliera e, infine, la possibilità di esercitare una libera, cosciente e responsabile scelta da parte della donna se riconoscere o meno il bambino;

il carattere non sistemico e strutturale delle campagne informative non è riuscito ad oggi a garantire il non ripetersi dei continui fatti di cronaca che registrano con una cadenza drammaticamente regolare le morti di neonati, abbandonati immediatamente dopo il parto,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno intraprendere iniziative al fine di realizzare su tutto il territorio nazionale, anche d'intesa con le Regioni, una capillare campagna informativa, nonché al fine di sostenere ogni altro mezzo idoneo ad arginare un fenomeno tragico che ancora oggi conta troppe vittime;

se non ritenga altresì di promuovere l'istituzione di servizi di ascolto e di aiuto presso le aziende sanitarie locali, con particolare attenzione al coinvolgimento dei consultori familiari, nonché presso le strutture ospedaliere al fine di garantire un'adeguata conoscenza del diritto per le donne di partorire nell'anonimato.
(3-01503)