SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


12a Commissione permanente
(IGIENE E SANITA')


*326ª seduta: mercoledì 9 marzo 2016, ore 8,30
*327ª seduta: giovedì 10 marzo 2016, ore 8,45


ORDINE DEL GIORNO


IN SEDE REFERENTE


I. Seguito dell'esame congiunto dei documenti:
1. D'AMBROSIO LETTIERI. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 4)
2. BARANI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause degli sperperi e dei disavanzi sanitari regionali
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 6)
3. DI BIAGIO. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sull'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 7)
- e del disegno di legge:
Ignazio MARINO ed altri. - Istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 13ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(84)
- Relatrice alla Commissione SILVESTRO

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1324)
2. Laura BIANCONI e D'AMBROSIO LETTIERI. - Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(154)
3. MANDELLI e D'AMBROSIO LETTIERI. - Modifiche all'articolo 102 del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª e della 10ª Commissione)
(693)
4. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Riordino della disciplina degli ordini e dei collegi delle professioni sanitarie
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(725)
5. Annalisa SILVESTRO ed altri. - Riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario, di farmacista e delle professioni sanitarie di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(818)
6. BIANCO ed altri. - Norme in materia di riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo e di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista e istituzione degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(829)
7. D'ANNA. - Ordinamento delle professioni di biologo e di psicologo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(833)
- Relatrice alla Commissione DE BIASI

Rinvio del seguito dell'esame congiunto

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Ignazio MARINO ed altri. - Norme a sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(91)
2. Laura BIANCONI. - Incentivi alla ricerca e accesso alle terapie nel settore delle malattie rare. Applicazione dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(163)
3. SCILIPOTI ISGRO'. - Incentivi per la ricerca e disposizioni per favorire l'accesso alle terapie nel settore delle malattie rare, ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(258)
4. BARANI. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare e della loro cura
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(294)
5. DE POLI. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura, per l'istituzione di un fondo a ciò destinato nonché per l'estensione delle indagini diagnostiche neonatali obbligatorie
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(487)
6. DE POLI. - Disposizioni a sostegno delle famiglie con bambini affetti da malattie rare
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(513)
7. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura. Istituzione dell'Agenzia nazionale per le malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(831)
8. Manuela GRANAIOLA. - Disposizioni per il riconoscimento dei diritti dei pazienti affetti da malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1068)
- Relatori alla Commissione AIELLO e BIANCO

IV. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(225)
2. D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina tradizionale cinese e dell'agopuntura
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(254)
3. SCILIPOTI ISGRO'. - Disposizioni concernenti la pratica e l'insegnamento dell'agopuntura e delle discipline affini
(Parere della 1ª Commissione)
(256)
4. STUCCHI. - Disciplina della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(429)
5. Maurizio ROMANI ed altri. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(768)
- e della petizione n. 221 ad essi attinente
- Relatrice alla CommissioneBIANCONI

V. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. DE POLI. - Disposizioni in materia di ricerca e di utilizzo di tessuti e di cellule staminali a fini terapeutici
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(352)
2. Manuela GRANAIOLA ed altri. -Promozione della donazione del sangue da cordone ombelicale e della rete di banche che lo crioconservano
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(913)
- Relatore alla Commissione DALLA ZUANNA

VI. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati alle ONLUS
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1092)
2. Laura BIANCONI. - Disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni non lucrative di utilità sociale e modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1495)
- Relatrice alla CommissioneBIANCONI

VII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. Ignazio MARINO ed altri - Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(86)
2. Daniela DONNO ed altri - Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1619)
- Relatrice alla Commissione MATTESINI

VIII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. MANCONI. - Disciplina della donazione di gameti ed embrioni per fini riproduttivi o per la ricerca scientifica
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1608)
2. Emilia Grazia DE BIASI ed altri. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1630)
3. Laura BIANCONI e Federica CHIAVAROLI. - Norme per la disciplina della procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1636)
- Relatrice alla Commissione MATTESINI

IX. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Nuove disposizioni in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide (Approvato dalla Camera dei deputati, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge dei deputati Fucci; Ileana Cathia Piazzoni ed altri; Anna Margherita Miotto ed altri)
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(2016)
2. GIRO ed altri. - Modifica all'articolo 31 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, concernente l'indennizzo in favore delle persone affette da sindrome da talidomide
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(647)
3. Donatella MATTESINI ed altri. - Modifica all'articolo 31 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, concernente l'indennizzo in favore delle persone affette da sindrome da talidomide
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(671)
- Relatrice alla Commissione GRANAIOLA

X. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1.Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Fucci; Fucci; Giulia Grillo ed altri; Calabrò ed altri; Vargiu ed altri; Anna Margherita Miotto ed altri; Monchiero ed altri; Formisano)
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2224)
2. BIANCO ed altri. - Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità in ambito medico e sanitario
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1134)
3. ROMANO ed altri. - Norme per la tutela della salute, per la disciplina del rischio clinico e della responsabilità professionale medica
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1648)
- Relatore alla Commissione BIANCO

XI. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Elena FATTORI ed altri. - Disposizioni in materia di dispensazione dei medicinali (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento)- Relatrice alla CommissioneBIANCONI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(983)
2. Annalisa SILVESTRO ed altri - Norme per favorire il ricambio generazionale nella professione infermieristica e nelle professioni sanitarie di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251 - Relatrice alla Commissione DIRINDIN
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1472)
3. Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica (Approvato dalla Camera dei deputati, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Paola Binetti; Grassi ed altri; Dorina Bianchi) - Relatore alla CommissioneROMANO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1534)
- e della petizione n. 788 ad esso attinente

5. VACCARI ed altri. - Disciplina delle attività funerarie - Relatrice alla Commissione MATURANI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1611)

XII. Esame dei disegni di legge:
1. Maria RIZZOTTI. - Disposizioni in materia di donazione del corpo post-mortem e di utilizzo a fini di studio, di ricerca scientifica e di formazione - Relatore alla CommissioneROMANO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(444)
2. Maria RIZZOTTI. - Disciplina delle attività nel settore funerario e disposizioni in materia di dispersione e conservazione delle ceneri - Relatrice alla Commissione MATURANI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 6ª, dell'8ª, della 10ª, della 13ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(447)
3. DE POLI. - Disposizioni in materia di donazione del corpo post mortem e di utilizzo dei cadaveri a fini di studio, di ricerca scientifica e di formazione - Relatore alla CommissioneROMANO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(493)
4. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Disposizioni in materia di donazione e di utilizzo del corpo umano post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica - Relatore alla CommissioneROMANO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(678)
5. Serenella FUCKSIA. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1284)
6. MANCONI ed altri. - Norme in materia di fecondazione medicalmente assistita - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1607)
7. PALERMO e MANCONI. - Disposizioni concernenti la conservazione di gameti umani e di tessuto gonadale - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1792)
8. PALERMO e MANCONI. - Disposizioni in materia di fecondazione medicalmente assistita e di conservazione di gameti umani e di tessuto gonadale - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1793)
9. SACCONI ed altri. - Disposizioni in materia di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1885)
10. Maria RIZZOTTI ed altri. - Modifiche alla legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di procreazione medicalmente assistita - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1888)
11. TORRISI e PAGANO. - Norme per la disciplina della procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1975)
12. SCAVONE e COMPAGNONE. - Disposizioni in materia di procreazione medicalmente assistita - Relatrice alla Commissione MATTESINI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2161)
IN SEDE CONSULTIVA

Esame congiunto dei disegni di legge:
1. DE POLI. - Riconoscimento della lingua italiana dei segni
(302)
2. Nicoletta FAVERO ed altri. - Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e per il riconoscimento della lingua dei segni italiana
(1019)
3. PAGLIARI ed altri. - Disposizioni per la rimozione delle barriere della comunicazione, per il riconoscimento della lingua dei segni italiana (LIS) e della LIS tattile, nonché per la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde, sordo-cieche e con disabilità uditiva in genere
(1151)
4. CONSIGLIO. - Disposizioni per la rimozione delle barriere della comunicazione, per il riconoscimento della lingua dei segni italiana (LIS) e della LIS tattile e per la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde e sordo-cieche
(1789)
5. AIELLO. - Disposizioni per la rimozione delle barriere della comunicazione, per il riconoscimento della lingua dei segni italiana (LIS) e della LIS tattile e per la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde e sordo-cieche
(1907)
- Relatrice alla Commissione DIRINDIN
(Parere alla 1ª Commissione)

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


MATTESINI, FEDELI, MATURANI, LO GIUDICE, PUPPATO, DI GIORGI, FAVERO, PIGNEDOLI, DIRINDIN, CANTINI, SPILABOTTE, AMATI, ASTORRE, VALDINOSI, ALBANO, LAI, CHITI, DALLA ZUANNA, D'ADDA, GINETTI, CIRINNA', CASSON, FASIOLO, FILIPPI, PUGLISI, FERRARA Elena, ORRU', PEZZOPANE, LUCHERINI, MARAN, CARDINALI, FORNARO, SCALIA, FABBRI, SILVESTRO- Al Ministro della salute. -

Premesso che:

le mutilazioni genitali femminili (MGF) costituiscono una delle forme più crudeli e lesive di violenza continua sulle donne, in primo luogo sulle bambine, con gravissimi, perenni risvolti fisici e psicologici su di loro;

a seguito del fenomeno migratorio degli ultimi anni tale aberrante pratica si è diffusa anche nei Paesi europei;

considerato che:

il 20 dicembre 2012 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per un bando universale di questa vergognosa e terribile pratica;

nel 2006 è stata approvata la legge n.7, "Disposizioni concernenti la prevenzione ed il divieto delle pratiche di mutilazione genitale", in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione e di quanto sancito dalla dichiarazione e dal programma di azione adottati a Pechino il 15 settembre 1995, ma ancora oggi l'infibulazione e le altre pratiche scissorie continuano ad essere attuate all'interno di alcune comunità straniere, principalmente di origine africana e di cultura islamica, anche nel nostro Paese, che detiene, infatti, il più alto numero di donne infibulate rispetto al resto d'Europa;

dai dati forniti da Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri emerge che sono circa 35.000 le donne immigrate soggiornanti in Italia che hanno subito o potrebbero aver subito mutilazioni genitali, prima di giungere in Italia o durante il soggiorno nel nostro Paese, oppure al rientro nei Paesi di origine;

considerato, inoltre, che:

valutando in un numero di circa 4.600 le bambine e le giovani di meno di 17 anni provenienti da Paesi di tradizione escissoria, le vittime potenziali di questa pratica oggi sono circa il 22 per cento, il che significa che ogni anno potrebbero essere circa 1.000 le bambine e le giovani vittime di MGF;

la legge n. 7 del 2006, all'art. 4, rubricato "Formazione del personale sanitario", stabilisce che "Il Ministro della salute, sentiti i Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e per le pari opportunità e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emana, entro 3 mesi (...) linee guida destinate alle figure professionali sanitarie nonché ad altre figure professionali (...), per realizzare un'attività di prevenzione, assistenza e riabilitazione delle donne e delle bambine già sottoposte a tali pratiche";

per l'attivazione di tali iniziative è stata autorizzata la spesa di 2,5 milioni di euro annui;

con decreto n. 78 del Ministero della salute del 17 dicembre 2007 sono state approvate le "Linee guida destinate alle figure professionali che operano con le comunità di immigrati provenienti da Paesi dove sono effettuate le pratiche di mutilazioni genitale femminile per realizzare una attività di prevenzione, assistenza e riabilitazione delle donne e delle bambine già sottoposte a tali pratiche;

in particolare, al punto 4.1 delle linee guida si stabilisce che: "La formazione del personale che opera in ambito sanitario è una delle azioni prioritarie per la tutela della salute delle donne e delle bambine immigrate, in materia di prevenzione, assistenza e riabilitazione delle stesse già sottoposte a tali pratiche. Tale personale è rappresentato dal personale medico (pediatra, ostetrico-ginecologo, neonatologo, chirurgo, eccetera) e da ogni altro operatore sanitario che comunque si relazioni con le donne e le bambine già sottoposte a tali pratiche (ostetriche, infermiere, psicologi)";

la formazione degli operatori sanitari è fondamentale per facilitare la comunicazione, soprattutto in riferimento all'approccio da tenere con le donne e le bambine già sottoposte a tali pratiche, al fine di far fronte ai loro bisogni sanitari e psicosociali e per formarle ad una fisicità in linea con la tutela della salute;

il punto 4.3 (Raccomandazioni per le figure professionali sanitarie) stabilisce che: "In materia di approccio e trattamento delle MGF, appaiono quanto mai necessarie Linee Guida tecniche per il management clinico, codici di comportamento sulla qualità dell'assistenza, servizi sanitari specializzati per la cura e la consulenza medica e psicologica. Gli operatori sanitari del Servizio sanitario nazionale dovrebbero avere una conoscenza di base di che cosa sono le MGF, gli aspetti sanitari, antropologici e sociologici ad esse connessi. I medici di base ed i pediatri di libera scelta dovrebbero essere in grado di cogliere i risvolti sanitari delle MGF e di individuare il rischio che eventualmente potrebbe correre un bambina che vive in comunità con tradizioni escissorie";

le donne con MGF che si rivolgono al SSN possono richiedere assistenza alla gravidanza, al parto ed al periodo post partum o per complicanze sanitarie di tipo urologico e/o ginecologico. Oltre al medico di base, le figure specialistiche interessate sono i ginecologi, i neonatologi, i pediatri, gli urologi e le ostetriche,

si chiede di sapere:

a quanto ammontino le risorse che il Ministero della salute ha impegnato dal 2007 ad oggi per la formazione degli operatori sanitari che operano con le comunità di immigrati provenienti da Paesi dove sono effettuate le pratiche di mutilazioni genitale femminile;

quali siano le Regioni che hanno promosso tale formazione e quanti siano gli operatori coinvolti;

se tale formazione sia stata inserita nei percorsi formativi di carattere universitario e non per le figure sanitarie interessate;

quante siano ad oggi le donne presenti nel nostro Paese che sono ricorse alla deinfibulazione;

quante siano le bambine che sono state accolte dal SSN a causa delle conseguenze fisiche e psicologiche delle MGF.


(3-01729)


CATALFO, TAVERNA, BERTOROTTA, PAGLINI, PUGLIA, BLUNDO- Ai Ministri della salute e dell'interno. -

Premesso che:

si apprende da notizie di stampa pubblicate su "Sud Giornalismo d'inchiesta" del 4 luglio 2015 che lo stesso giorno sono state trasferite all'ospedale "Vittorio Emanuele" di Catania 13 salme recuperate al largo della Libia, dove il 18 aprile si verificò un'immane tragedia, con il decesso di 700 immigrati;

nella stessa mattina del 4 luglio sono state compiute operazioni da parte del servizio disinfezione del Comune della zona adiacente al reparto di Ginecologia dell'ospedale;

il servizio disinfezione si occupa di impedire ogni possibile infezione che può scaturire dalla presenza delle salme; le operazioni di disinfezione prevedono l'uso di sostanze chimiche disinfettanti molto fastidiose da respirare, e nel caso specifico sono state effettuate non interrompendo la funzionalità dei reparti di Ginecologia e di Radiologia, permettendo l'acceso ai pazienti e ai lavoratori;

le operazioni si sono svolte anche al cospetto degli assessori comunali D'Agata e Scialfa i quali hanno mostrato segni di nervosismo per la presenza della stampa e per le domande loro rivolte sulla procedura di profilassi effettuata per il trasferimento delle salme;

i rappresentanti istituzionali del Comune di Catania hanno affermato che quanto eseguito per la disinfezione è una procedura normale, mentre operatori sanitari e medici sostengono che quel tipo di bonifica non ha precedenti;

gli accertamenti medico-legali sono stati condotti, alla presenza della Polizia scientifica e mobile, da esperti dell'università di Catania e degli atenei di Palermo e Messina;

il professor Antonio Gulisano, direttore della Diagnosi prenatale dell'ospedale Vittorio Emanuele, ha denunciato che le operazioni di trasferimento delle salme in ambienti non refrigerati e la conseguente perdita di liquami hanno determinato complicazioni all'interno del reparto, compreso il ricovero di alcuni dipendenti per l'insorgere di sintomi da tossicosi;

i corpi sono stati trasportati all'ospedale Vittorio Emanuele dentro normali sacche e depositati in ambienti non adatti a contenerli, vecchie sale parto del reparto di Ginecologia, e nello stesso padiglione ogni giorno si assistono donne incinte;

in particolare in un'intervista, rilasciata allo stesso quotidiano il 5 luglio, il professor Antonio Gulisano ha sollevato forti dubbi sull'operazione di trasferimento delle salme in putrefazione al Vittorio Emanuele; egli ha affermato che la scelta del luogo sarebbe stata individuata dalla Prefettura di Catania;

i vertici del Comune, dal sindaco Bianco all'assessore D'Agata, interpellati dalla stampa, hanno dichiarato che le operazioni collegate al trasferimento delle salme all'ospedale hanno coinvolto varie istituzioni, dalla Prefettura alla Procura;

l'art. 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 1990, recante "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria", prevede che "I comuni devono disporre di un obitorio per l'assolvimento delle seguenti funzioni obitoriali: mantenimento in osservazione e riscontro diagnostico dei cadaveri di persone decedute senza assistenza medica; deposito per un periodo indefinito dei cadaveri a disposizione dell'autorità giudiziaria per autopsie giudiziarie e per accertamenti medico-legali, riconoscimento e trattamento igienico-conservativo";

l'art. 15 prevede, al comma 2, che nel territorio di ciascuna unità sanitaria locale le celle frigorifere devono essere non meno di una ogni 20.000 abitanti;

l'art. 45, comma 1, sancisce che le autopsie, anche se ordinate dall'autorità giudiziaria, devono essere eseguite dai medici legalmente abilitati all'esercizio professionale;

nell'audizione del 7 luglio 2015 presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catania, dottor Giovanni Salvi, sostiene a proposito dei migranti: «Vi anticipo un'altra notizia, che non è ancora nota, ma non è più segreta, ovvero che abbiamo chiesto il giudizio immediato per il capitano e per il suo assistente per l'affondamento dell'imbarcazione che il 18 aprile ha provocato centinaia di morti, probabilmente più di 800. Non sapremo mai i dati esatti. Il recupero che si sta facendo ne indica già alcune centinaia. Ve ne sono circa 70 fuori, 90 li avevamo identificati nella prima ispezione; poi ci sono quelli all'interno della nave e tutti quelli che sono andati dispersi»,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

se non valutino, tenendo conto delle specifiche competenze, che quanto accaduto al Vittorio Emanuele di Catania, in particolare in relazione all'utilizzo di normali sacche per le salme non adatte a trattenere i liquami, al personale sanitario dell'ospedale sottoposto a cure per tossicosi e al trasferimento delle salme nel reparto di Ginecologia nel quale ogni giorno vengono assistite donne incinte, sia il risultato di scelte discutibili e rischiose per la salute dei cittadini e del personale sanitario e medico;

se le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Catania siano in qualche modo correlabili all'episodio e, in caso affermativo, se siano ipotizzabili nuovi trasferimenti di cadaveri di migranti al fine di essere sottoposti a processi di identificazione e accertamento delle cause della morte sotto tutela dell'autorità giudiziaria;

se siano a conoscenza del luogo dove sono state allocate attualmente le altre salme dei migranti periti in mare il 18 aprile 2015;

se, nel caso in cui sia prevista una prosecuzione dell'azione di identificazione e accertamento della morte con le modalità già perseguite e delineate, non valutino di convocare un tavolo congiunto tra il Comune di Catania, la Regione Siciliana, la Prefettura e l'azienda sanitaria provinciale per pianificare le azioni necessarie, tutelando la salute dei cittadini e del personale medico-sanitario;

se intendano considerare, nei limiti delle proprie attribuzioni, la possibilità di usare gli spazi dell'istituto di medicina legale dell'università di Catania, dotato di locali appositi per i processi di identificazione dei cadaveri e di riconoscimento delle cause della morte, anziché locali inidonei e non preposti a questo scopo come accaduto;

quali iniziative di competenza intendano intraprendere per evitare che episodi come quelli accaduti presso l'Ospedale Vittorio Emanuele di Catania possano ripetersi.


(3-02096)


ROMANI Maurizio, BENCINI, VACCIANO, MOLINARI, DE PIETRO, MUSSINI- Al Ministro della salute. -

Premesso che:

l'ossigeno è il più importante elemento richiesto dal corpo umano per vivere, è fondamentale per la sopravvivenza delle cellule e dei tessuti e quindi per il mantenimento delle funzioni vitali. Il suo ruolo nella medicina moderna ne ha comprovato l'uso come farmaco;

con il termine ossigenoterapia si intende la somministrazione di ossigeno a concentrazioni più alte di quelle presenti nell'ambiente atmosferico come parte integrante di un trattamento medico, attraverso vari presidi, al fine di migliorare o correggere l'ipossia e migliorare l'ossigenazione dei tessuti;

la scelta dei presidi dipende dalla concentrazione di ossigeno necessaria e dalle condizioni cliniche del paziente. I sistemi erogatori di ossigeno comprendono: fonte di ossigeno, flussometro che permette di erogare l'ossigeno, tubo di collegamento, presidio di somministrazione e umidificatore;

in ambito ospedaliero l'ossigeno viene conservato in grandi serbatoi controllati da un servizio tecnico e distribuito nella degenza attraverso una rete di tubature intramurarie che terminano in prese a muro o in bombole per il trasporto;

le apparecchiature e gli accessori per l'ossigenoterapia non sono di esclusivo appannaggio dell'ambito ospedaliero ma costituiscono anche parte integrante dell'assistenza domiciliare. Le bombole di ossigeno medicinale gassoso sono in acciaio e complete di una valvola riduttrice residuale e una gabbia di protezione;

i pazienti che utilizzano le apparecchiature per l'ossigenoterapia domiciliare affrontano disagi tangibili, in particolar modo connessi alle esigenze di spostamento. Il tema della mobilità dei pazienti in ossigenoterapia a lungo termine assume un'importanza cruciale almeno per due ragioni: la prima si riferisce alla continuità terapeutica, che deve essere garantita a pazienti affetti da patologie croniche invalidanti, la seconda è relativa al diritto di ricevere le cure prescritte in qualsiasi località, nazionale o europea, nella quale un paziente si trovi a soggiornare;

ogni azienda sanitaria locale effettua un bando di gara per la distribuzione di ossigeno. La società vincitrice fornisce dunque il suo modello di bombola che potrà essere adattato solo ad un determinato tipo di stroller, la cosiddetta bombola portatile. Questo impedisce al paziente di rifornire il proprio stroller non solo se ci si sposta da una regione ad un'altra, ma anche tra diverse città della stessa regione o nei diversi ospedali della medesima città;

è parere degli interroganti che la mancanza di un erogatore unico, o di un adattatore universale che possa mettere in connessione gli stroller con i diversi erogatori di ossigeno, rappresenti una grave discriminazione per le esigenze di mobilità dei pazienti in ossigenoterapia e un costo notevole per il servizio sanitario locale, dal momento che l'azienda sanitaria locale di appartenenza è tenuta a trovare una società distributrice nel luogo dove si trova il paziente o, in mancanza di questa, ad inviare a proprie spese quanto necessario,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non consideri urgente attivarsi al fine di stabilire, nella sede e con gli strumenti che riterrà più opportuni, criteri omogenei per la produzione e la commercializzazione delle apparecchiature necessarie all'ossigenoterapia, che assicurino la presenza di un erogatore unico o di un adattatore universale per la ricarica degli stroller, al fine di garantire la parità di accesso alle cure da parte dei pazienti su tutto il territorio nazionale.


(3-02590, già 4-05136)