SENATO DELLA REPUBBLICA
------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


9a Commissione permanente
(AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE)


169ª seduta: martedì 15 marzo 2016, ore 15,30
170ª seduta: mercoledì 16 marzo 2016, ore 15,15


ORDINE DEL GIORNO

MARTEDI'

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni interrogazioni nn. 3-02374 e 3-02465 svolte.
MARTEDI' E MERCOLEDI'
IN SEDE REFERENTE
I. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 11a Commissione)
(2217)
2. STEFANO. - Norme in materia di contrasto al fenomeno del caporalato
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 6a, della 8a, della 10a, della 11a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2119)
- Relatrice alla Commissione GATTI

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a, della 13a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(313)
2. TOMASELLI ed altri. - Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a e della 13a Commissione)
(926)
- Relatore alla Commissione FORMIGONI
III. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale (Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati)- Relatore alla Commissione FORMIGONI
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 6a, della 7a, della 8a, della 10a, della 11a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1328-B)
2. Disposizioni per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Cirielli e Totaro; Catanoso Genoese; Colomba Mongiello ed altri; Oliverio ed altri; Russo e Monica Faenzi; Caon ed altri; Catanoso Genoese)- Relatore alla Commissione SCOMA
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 7a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1641)
- e della petizione n. 380 ad esso attinente
3. Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Loredana Lupo ed altri; Zaccagnini e Franco Bordo; Oliverio ed altri; Dorina Bianchi) - Relatore alla Commissione DALLA TOR
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2144)

AFFARI ASSEGNATI

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, degli affari:
1. Nuove tecnologie in agricoltura, con particolare riferimento all'uso delle biotecnologie sostenibili e di precisione - Relatrici alla Commissione FATTORI e GATTI
(n. 591)
2. Problematiche dell'agricoltura nelle zone prealpine - Relatore alla Commissione CANDIANI
(n. 673)
3. Problematica del regolare svolgimento dell'attività di pesca in acqua dolce in Italia - Relatrice alla Commissione BERTUZZI
(n. 683)


IN SEDE CONSULTIVA
Seguito dell'esame dell'atto:
Attuazione delle iniziative della Commissione europea connesse agli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell'Unione europea - Relatrice alla Commissione ALBANO
(Parere alla 14ª Commissione)
(n. 440)
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


DONNO, PUGLIA, SERRA, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, PAGLINI, SANTANGELO, MORONESE, FATTORI- Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e per la semplificazione e la pubblica amministrazione. -

Premesso che:

nel mese di novembre 2015, nelle città di Taranto, Brindisi e Lecce, sono stati affissi molti manifesti raffiguranti alberi secolari di ulivo tagliati, accompagnati da slogan propagandistici a favore del piano di eradicazione delle piante affette dalla presunta Xylella fastidiosa;

tale episodio si inserisce in un clima di forte tensione e di contrasto alle misure previste dal piano degli interventi del commissario delegato per fronteggiare il rischio fitosanitario connesso alla diffusione della Xylella fastidiosa nel territorio della Puglia, che coinvolge agricoltori, operatori del settore e la comunità territoriale;

considerato che:

nel nuovo piano degli interventi del commissario delegato per fronteggiare il rischio fitosanitario connesso alla diffusione della Xylella fastidiosa (Well e Raju) nel territorio pugliese, aggiornato al 30 settembre 2015 e redatto ai sensi dell'art. 1 dell'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 225 del 2015, dell'art. 1 dell'ordinanza n. 265 del 2015 e dell'art. 1 dell'ordinanza n. 286 del 2015, in relazione all'applicazione del "piano della comunicazione", misura A8, inserito tra le "Azioni con priorità alta a carico del commissario delegato e servizio fitosanitario regionale", viene stimato un costo pari a 150.000 euro;

la stima non è accompagnata da alcuna specifica, né risultano essere presenti ulteriori voci volte a descrivere le modalità attraverso le quali il piano di comunicazione verrà attuato. Gli unici elementi che connotano il piano di comunicazione fanno riferimento alla "alta" priorità e alla tempistica di svolgimento nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2015,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

se non ritengano opportuno verificare la liceità delle citate affissioni e se le stesse rientrino nel piano di comunicazione di cui al nuovo piano degli interventi del commissario delegato per fronteggiare il rischio fitosanitario connesso alla diffusione della Xylella fastidiosa (Well e Raju) in Puglia e, in caso contrario, procedere ad un'utile individuazione dei committenti e degli operatori coinvolti;

se non intendano sollecitare, nell'ambito delle proprie competenze ed attribuzioni, un'opportuna divulgazione e pubblicità dei costi relativi alle affissioni, con relativa specificazione delle singole voci di spesa, delle procedure adottate per l'assegnazione dello svolgimento delle attività, nonché dei singoli soggetti, enti ed imprese collegati;

se non considerino necessario chiedere formalmente un'analitica descrizione ed adeguata puntualizzazione, corredate da appropriati supporti documentali, di ogni importo di spesa già attuato o da attuare, del piano di comunicazione, al fine di assicurare la necessaria trasparenza nella gestione di risorse pubbliche.


(3-02374)


PUPPATO, ALBANO, RUTA, PIGNEDOLI, DALLA TOR, STEFANO, VALENTINI, BERTUZZI, DE PIN, FASIOLO- Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. -

Premesso che:

negli ultimi anni, dopo un netto declino avvenuto alla fine del secolo scorso, si è assistito in Italia ad un rilancio della filiera agro-industriale della sericoltura. Pur restando alla Cina una posizione di sostanziale monopolio della produzione di seta greggia, il peggioramento della sua qualità e la drastica diminuzione delle quantità prodotte a causa essenzialmente del grave inquinamento del territorio e dell'abbandono delle campagne a seguito del forte processo di industrializzazione unito alla competizione delle colture alimentari nei confronti della bachicoltura, la domanda proveniente dall'industria tessile europea ha determinato un nuovo interesse nello sviluppo della gelsi-bachicoltura, in Italia come in altri Paesi europei, determinando un aumento della produzione europea;

come evidenziato dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) nel corso dell'audizione tenutasi presso la 9a Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato il 28 aprile 2015, la crescente richiesta di seta greggia di qualità da parte dell'industria serica italiana (che da sola consuma più dell'80 per cento del totale della seta importata in Europa), francese, svizzera e britannica, assieme ai progressi compiuti nelle attività di ricerca ed innovazione connesse alla gelsi-bachicoltura, l'hanno resa un'attività agricola ad alta potenzialità di sviluppo, con i connessi processi agroindustriali derivati;

l'Italia è ulteriormente favorita in questa via sia per la presenza della più importante industria serica a livello europeo, sia dalle buone conoscenze tecniche, risalenti ed acquisite, sia per la presenza di un patrimonio di risorse genetiche sia di baco da seta che di gelso (la banca di germoplasma che conserva circa 190 razze di baco da seta e 60 cultivar di gelso esistente a Padova);

è da sottolineare, in ogni caso, che la gelsi-bachicoltura può essere praticata esclusivamente in aree non inquinate e soprattutto non contaminate dall'uso massiccio di pesticidi; per questi motivi, dovrebbe essere primario interesse delle istituzioni interessate al nuovo sviluppo della filiera garantire il corretto uso di insetticidi in agricoltura e procedere al divieto di utilizzazione di sostanze che danneggiano un'attività agroindustriale in crescita e con ottime potenzialità di sviluppo, anche occupazionale;

considerato che:

è stata avanzata dalla società Syngenta la richiesta di nuova registrazione dell'insetticida Insegar presso il Ministero della salute, a seguito della valutazione effettuata a livello europeo per il reinserimento della sostanza attiva in esso contenuta (fenoxycarb) nell'allegato I (elenco delle sostanze attive autorizzate ad essere incorporate nei prodotti fitosanitari) della direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari;

di fatto, Insegar è autorizzato, oltre che in Italia, anche in altri Paesi europei (tra cui Francia, Grecia, Spagna), e negli stessi è in corso il processo di nuova registrazione;

il fenoxycarb è un regolatore di crescita degli insetti, utilizzato per la lotta ai lepidotteri nocivi alle colture; esso, tuttavia, ha effetti estremamente dannosi per il baco da seta, dal momento che ne altera l'equilibrio ormonale e ne impedisce l'imbozzolamento;

proprio per tali motivi, l'utilizzo di Insegar era stato progressivamente vietato, sul territorio italiano, anche a seguito degli enormi danni provocati alla bachicoltura italiana, che è stata, nel corso degli anni '90, praticamente azzerata anche e soprattutto a causa dell'utilizzo del fitofarmaco; Insegar ha d'altronde conseguenze più generali dal punto di vista ambientale sull'entomofauna selvatica, come evidenziato dal CREA, avendo causato la scomparsa di alcune specie di lepidotteri dal Nord Italia;

considerato altresì che:

la modificazione nella formulazione dell'insetticida (da polvere bagnabile a granuli idrodisperdibili), seppure possa risultare in un miglioramento della sicurezza per la salute dell'utilizzatore, non produrrà effetti diversi sulla "deriva" del prodotto medesimo, con conseguenze estremamente pesanti su bachi da seta e api, dal momento che le quantità cui esso è attivo sui bachi da seta risultano nell'ordine di picogrammi;

la Syngenta, interpellata dal CREA in merito alla questione, non ha ritenuto di produrre evidenze scientifiche che potessero garantire un impatto attenuato rispetto al passato su ambiente e bachicoltura; al contrario, in parte avallando le preoccupazioni, ha proposto di condividere le misure di mitigazione decise dalle autorità competenti per gestire il rischio a livello territoriale;

la passata esperienza dell'utilizzo di Insegar sul territorio italiano sta a dimostrare, tuttavia, la difficoltà di mettere in atto misure di mitigazione veramente efficaci, dato l'effetto del fenoxycarb sui lepidotteri anche a dosi infinitesimali;

considerato infine che:

l'eventuale autorizzazione alla ripresa dell'utilizzo di Insegar sul territorio italiano deve essere valutata, al di là del piano prettamente formale, sulla base dell'impatto dell'insetticida non solo sull'ambiente e su alcune specie di entomofauna presenti sul territorio italiano (con particolare attenzione al baco da seta) ma anche sul danno potenziale ad un settore economico attualmente in crescita, con conseguenze sugli investimenti che industria ed agricoltura stanno mettendo in atto;

è estremamente urgente, in sede di valutazione dell'eventuale nuova registrazione di Insegar, effettuare un'approfondita valutazione del rischio, ambientale, economico e sociale, derivante da una nuova diffusione sul territorio nazionale,

si chiede di sapere:

se il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare siano al corrente della richiesta di riregistrazione dell'insetticida Insegar attualmente in itinere presso il Ministero della salute;

quali urgenti azioni i Ministri intendano porre in atto al fine di garantire che, nel processo di nuova registrazione, siano tenuti nella debita considerazione le conseguenze dannose del suo utilizzo su un'attività agroindustriale in crescita e con ottime potenzialità di sviluppo e i pesanti effetti di inquinamento del pesticida su aree estremamente più ampie di quelle in cui viene direttamente impiegato Insegar;

se il Ministero della salute, nel corso del processo di nuova registrazione, stia tenendo in debito conto sia quanto avvenuto nel settore della gelsi-bachicoltura prima del divieto di utilizzo sul territorio nazionale, sia quanto esposto circa i rischi derivanti dal ritorno al suo utilizzo in mancanza di risolutive modifiche nella composizione dell'insetticida tali da garantire per il futuro;

in caso di esito positivo del processo di riregistrazione, quali misure di mitigazione e contenimento i Ministri in indirizzo intendano imporre, anche al fine di fornire maggiori garanzie a coloro che hanno investito nel settore.


(3-02465)


PIGNEDOLI, VACCARI- Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

i consorzi di bonifica sono enti di diritto pubblico che, ai fini della salvaguardia e tutela del territorio e delle risorse idriche, concorrono alla progettazione, esecuzione e manutenzione di opere e sistemi volti alla sicurezza, alla difesa idraulica e alla gestione delle risorse idriche, i cui componenti sono sia soggetti privati che pubblici. I consorzi dunque intervengono, con la propria attività, sia nell'interesse del singolo proprietario che della collettività;

alla luce della vigente legislazione nazionale e regionale, i consorzi di bonifica hanno importanti competenze per la realizzazione e la gestione di opere e azioni finalizzate alla difesa e conservazione del suolo;

anche alla luce dei profondi cambiamenti climatici, con i conseguenti effetti su un territorio sempre più vulnerabile, nonché delle emergenze ambientali che in maniera crescente si verificano, sembra necessario un nuovo approccio verso il patrimonio idrico e la sua gestione; i maggiori compiti affidati agli enti consortili impongono che il "sistema bonifica" sia autorevole e all'altezza delle sfide che deve affrontare;

i consorzi di bonifica, sia per il loro ruolo "pubblico-privato " che per l'impostazione obbligatoriamente intersettoriale tra gestione idrica e sicurezza territoriale, devono dunque affrontare una sfida inedita, basata sul binomio efficienza gestionale/autorevolezza della governance, che deve obbligatoriamente basarsi su regole rigorose e trasparenti, a partire dalla selezione dei suoi rappresentanti;

il protocollo dell'intesa Stato-Regioni raggiunta in data del 18 settembre 2008, sulla base di quanto previsto dall'articolo 27 del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, nel definire i principi fondamentali per l'azione dei consorzi, ispirati alla salvaguardia e sicurezza territoriale, aveva già richiamato la necessità di intervenire, nel riordino degli stessi, con modalità e procedure improntate alla trasparenza ed alla imparzialità, alla buona amministrazione, assicurando costante informazione dei consorziati e delle comunità locali sulle attività svolte;

l'articolo 51 del "Collegato Ambiente" alla legge di stabilità per il 2014, ridefinisce la governance complessiva delle Autorità di bacino, nella quale i consorzi assumeranno un ruolo consultivo e proposito nuovo ed importante, a partire dall'istituenda conferenza istituzionale permanente;

considerato che a quanto risulta agli interroganti:

in data 13 dicembre 2015 si sono svolte le operazioni elettorali per il rinnovo degli organi del consorzio di bonifica Emilia centrale, con la partecipazione di oltre 13.000 elettori;

il 22 dicembre è stato presentato, da parte di alcuni consorziati, un reclamo al comitato amministrativo dell'ente contro le suddette operazioni elettorali, basato sulla motivazione che i risultati elettorali sarebbero stati falsati da diverse illegittimità, in primo luogo le numerose deleghe al voto, rilasciate in bianco o utilizzate in maniera impropria;

il reclamo presentato ha richiesto l'annullamento del procedimento elettorale per assenza di garanzia di rispondenza tra voto espresso e volontà del delegato, per condotte contrarie alle previsioni statutarie, per azioni contrastanti con la disciplina normativa, per pressioni indebite; fatti mai avvenuti nelle precedenti elezioni per gli organi del consorzio di bonifica a Reggio Emilia e Modena;

in data 12 gennaio 2016, infine, le votazioni per l'elezione del consiglio del consorzio di bonifica dell'Emilia centrale sono state annullate, a causa della impossibilità di accertare i risultati delle elezioni, dato l'esigua differenza nei voti conseguiti dalle 2 liste concorrenti e il numero di irregolarità riscontrate. La Regione dovrà decidere come procedere per indire nuove elezioni;

considerato infine che la questione della sicurezza e della difesa idraulica e delle risorse idriche ha raggiunto una centralità inedita, considerando che l'irrigazione per il nostro Paese è esigenza strutturale prioritaria (oltre l'80 per cento della produzione agricola dipende da essa) e che gestione idrica e contrasto del dissesto idrogeologico sono fortemente connessi,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano informati della gravità della situazione creatasi a Reggio Emilia, e del clima in cui si sono svolte le elezioni, in una Regione che ha pure attuato una forte razionalizzazione degli enti, manifestazione evidente dell'inadeguatezza del sistema elettorale consortile nella carenza di strumenti di gestione e controllo per impedire modalità di svolgimento irregolari, indipendentemente da ricorsi o reclami ex post;

se non ritengano indispensabile, in conseguenza della ridefinizione della governance delle autorità di bacino operata con il "Collegato Ambiente", avviare una riflessione e discussione sul sistema dei consorzi di bonifica per intervenire sul modello di governo, che risulta oggi chiaramente incoerente rispetto alla corposità e alla rilevanza delle attività di natura pubblica loro attribuite, che rendono necessari metodi rigorosi di gestione e di trasparenza;

se non ritengano opportuno procedere, visto l'impegnativo compito dei prossimi anni, attivando la necessaria collaborazione dell'ANBI (Associazione nazionale consorzi gestione tutela territorio ed acque irrigue), ad una ricognizione del sistema consortile, al fine di avere un quadro preciso del numero di consorzi finiti in procedura fallimentare, per verificare la dimensione media degli ambiti di intervento, del numero di consorzi che presentano situazioni critiche, sia dal punto di vista patrimoniale che della gestione economica, premessa indispensabile per una vera e propria riforma della rete consortile.


(3-02495)