SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


13a Commissione permanente
(TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI)


292ª seduta: martedì 7 marzo 2017, ore 16
293ª seduta: giovedì 9 marzo 2017, ore 9,15


ORDINE DEL GIORNO


IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. CUOMO. - Misure urgenti in materia di gestione e prevenzione del rischio idrogeologico - Relatori alla Commissione CUOMO e PICCOLI
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1101)
2. DI GIACOMO ed altri. - Istituzione del Parco nazionale del Matese - Relatore alla Commissione MANCUSO
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1776)
3. Paola DE PIN. - Norme straordinarie per il miglioramento della qualità dell'aria a tutela della salute e dell'ambiente nella Pianura Padana - Relatore alla Commissione ARRIGONI
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2277)
4. ORELLANA ed altri. - Delega al Governo per la modifica della normativa in materia di utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura - Relatore alla Commissione MIRABELLI
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 9ª, della 10ª e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2323)
5. Deputato Raffaella MARIANI ed altri. - Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore alla Commissione MORGONI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 9ª, della 10ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2343)
6. Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Realacci ed altri; Patrizia Terzoni ed altri) - Relatori alla Commissione MANCUSO e VACCARI
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2541)
II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. D'ALI'. - Disposizioni per lo sviluppo sostenibile delle piccole isole
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(117)
2. DE POLI. - Disposizioni per favorire la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile delle isole minori
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(512)
3. Pamela Giacoma Giovanna ORRÙ ed altri. - Misure per la crescita nelle isole minori. Laboratorio Isole
(Pareri della 1ª, della 2a, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(828)
4. RANUCCI ed altri. - Misure a sostegno delle isole minori finalizzate ad uno sviluppo sostenibile
(Pareri della 1ª, della 2a, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(962)
5. SANTANGELO ed altri. - Legge quadro per lo sviluppo delle isole minori
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 6ª, della 7ª, della 8a, della 10ª, della 11ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1650)
- Relatore alla Commissione MANCUSO

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. CASSON ed altri. - Nuova normativa speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna. Delega al Governo in materia di assetti e competenze istituzionali lagunari
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª e della 14ª Commissione)
(198)
2. DE POLI. - Riforma della legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª e della 14ª Commissione)
(312)
3. DALLA TOR ed altri. - Riforma della legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia e la sua laguna
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª e della 14ª Commissione)
(1060)
- Relatori alla Commissione DALLA ZUANNA e Laura PUPPATO

AFFARI ASSEGNATI

I. Esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, degli affari:
1. Problematiche ambientali connesse alla demolizione dell'edilizia abusiva
(n. 853)
2. Problematiche ambientali relative alla situazione dei rifiuti in talune Regioni e Città italiane
(n. 854)
3. Problematiche ambientali che interessano la località Pilone, nel comune di Ostuni
(n. 918)
4. Profili ambientali che interessano il Centro intermodale merci (CIM)
(n. 931)

II. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, degli affari:
1. Problematiche ambientali che interessano la centrale ENEL di Cerano in Brindisi e le conseguenti ricadute nella Penisola salentina - Relatore alla Commissione ZIZZA
(n. 385)
2. Profili ambientali della Strategia energetica nazionale (SEN) - Relatori alla Commissione PICCOLI e VACCARI
(n. 932)

ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA

I. Esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell'atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà:
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2003/87/CE al fine di mantenere gli attuali limiti dell'ambito di applicazione relativo alle attività di trasporto aereo e introdurre alcune disposizioni in vista dell'attuazione di una misura mondiale basata sul mercato a partire dal 2021 - Relatore alla Commissione MARTELLI
(Osservazioni della 3ª, della 8ª e della 14ª Commissione)
(n. COM (2017) 54 definitivo)

II. Seguito dell'esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell'atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà:
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 87/217/CEE del Parlamento europeo e del Consiglio, della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, della direttiva 2009/31/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del regolamento (UE) n. 1257/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, della direttiva 86/278/CEE del Consiglio e della direttiva 94/63/CE del Consiglio per quanto riguarda le norme procedurali in materia di elaborazione delle relazioni in materia ambientale e che abroga la direttiva 91/692/CEE del Consiglio - Relatrice alla Commissione PUPPATO

(Osservazioni della 3ª e della 14ª Commissione)


(n. COM (2016) 789 definitivo)

III. Seguito dell'esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell'atto comunitario:
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni "Il futuro sostenibile dell'Europa: prossime tappe L'azione europea a favore della sostenibilità" (COM (2016) 739 definitivo) - Relatore alla Commissione DALLA ZUANNA
(Osservazioni della 3ª, della 5ª e della 14ª Commissione)
(n. 280)
PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

CASTALDI, CAPPELLETTI, DONNO, GIROTTO, MORONESE, MORRA, PAGLINI, PUGLIA, SANTANGELO- Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. -

Premesso che:

all'inizio del mese di luglio 2016, per diversi giorni ed in maniera diffusa, sulla spiaggia del comune di Vasto (Chieti), sono arenati pezzi di plastica dalla forma indefinita, bottiglie accartocciate, buste, cartoni del latte, nonché rifiuti pericolosi quali siringhe e fialette di vetro, così come riportato anche da diverse fonti di stampa locale;

allarmato dalla situazione il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo si è recato, in quei giorni, presso l'Ufficio circondariale marittimo di Vasto, dove ha incontrato il comandante, Cosimo Rotolo, con il quale ha avuto un lungo colloquio finalizzato ad analizzare le cause che possano aver generato la marea dei rifiuti;

il comandante, che ha competenza dal comune di Torino di Sangro fino al comune di San Salvo lungo la costa adriatica, avrebbe escluso che la provenienza dei rifiuti arenati derivi dalle navi in transito giornaliero nel mare Adriatico (circa 100 navi al giorno) al largo di Vasto; al contrario, il comandante ritiene che i rifiuti riversati sulla spiaggia provengano dai fiumi e dagli scarichi illegali effettuati nei fiumi Sangro e Trigno;

analizzando con il comandante la carta delle correnti superficiali, si evince che la zona oggetto del riversamento dei rifiuti in spiaggia "sia svantaggiata perché in essa si crea un circolo che porta a largo, da Pescara al Gargano, plastica e residue di varia natura, ma quando c'è corrente da levante, questa spazzatura viene buttata a riva. Con il vento maestrale la situazione migliora", come si legge su un articolo di "Vastonotizie" del 4 luglio 2016;

tale situazione ha determinato anche diverse criticità nel settore turistico-alberghiero concretizzatesi con numerose disdette di precedenti prenotazioni;

considerato che:

l'Unione europea ha stabilito con la direttiva quadro sulle acque 60/2000/CE che entro il 2015 tutti i fiumi dovranno raggiungere lo stato ambientale definito "buono", e che entro il 2008 andava invece raggiunto almeno lo stato "sufficiente" o comunque non doveva risultare peggiorato lo stato di qualità;

come rilevato nel 2013 dal WWF Abruzzo nel "Dossier fiumi 2013", in Abruzzo "Il monitoraggio dei corsi d'acqua viene svolto dal 2004 dall'ARTA che ha una rete di oltre 100 stazioni di campionamento lungo i fiumi della regione. Alcune di queste stazioni sono cambiate nel corso degli anni, in particolare nel 2011, quando si è provveduto a riorganizzare la rete, cambiando posizione ad alcune stazioni lungo i fiumi oppure aggiungendo nuovi corsi d'acqua prima non monitorati. In ogni caso 89 stazioni sono rimaste invariate rispetto al 2008 e 2009 e ciò rende possibile un confronto obiettivo per l'andamento complessivo nel corso degli anni";

l'ARTA (Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente) misura una serie di parametri chimico-fisici e microbiologici e provvede allo studio di alcuni parametri ambientali secondo tecniche standardizzate a livello nazionale ed ha pubblicato sul proprio sito internet una classificazione dei fiumi abruzzesi nelle 5 classi previste dal decreto legislativo n. 152 del 2006, recante "Norme in materia ambientale";

gli indici che vengono utilizzati per la valutazione dello stato di qualità delle acque fluviali sono il SECA (stato ecologico dei corsi d'acqua) determinato incrociando i valori di LIM (livello di inquinamento da macrodescrittori), che prende in considerazione il grado di inquinamento determinato da fattori chimici e microbiologici, con quelli di IBE (indice biotico esteso), l'indice delle alterazioni nella composizione della comunità di macroinvertebrati;

lo stato ambientale dei corsi d'acqua (SACA) viene determinato "basandosi sui risultati del SECA e prendendo in considerazione anche l'eventuale presenza nelle acque di sostanze chimiche pericolose, sia organiche che metalli pesanti, persistenti e/o bioaccumulabili. Dal 2010 le modalità di monitoraggio sono cambiate introducendo altri indici; oltre all'indice ex IBE ora STAR_ICMi (in pratica nuovo protocollo di analisi dei macroinvertebrati bentonici), si applicano l'ISECI per la fauna ittica, l'IBMR per le macrofite e l'ICM_i per l'indice diatomico sulla base del Decreto Ministeriale260/2010", come si legge sul "Dossier fiumi 2013" citato;

considerato inoltre che, per quanto risulta agli interroganti:

nel 2013, il WWF ha altresì presentato un esposto alle Procure di Vasto e Larino circa le pessime condizioni del fiume Trigno, uno dei 2 fiumi del tratto di competenza dell'Ufficio circondariale marittimo di Vasto, coinvolgendo numerose autorità quali: Unione europea, Ministeri dell'ambiente della tutela del territorio e del mare e della salute, Istituto superiore di sanità, Carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Pescara, Regioni Abruzzo e Molise, Province di Chieti e Campobasso, azienda sanitaria locale di Vasto-Lanciano, ARTA, Agenzia regionale di protezione ambientale del Molise e la SASI SpA;

tramite l'esposto il WWF ha chiesto l'apertura di un'inchiesta, anche ai fini della tutela della salute umana, per accertare le eventuali responsabilità degli specifici organi deputati al controllo, anche considerata la presenza accertata di salmonella e di fenoli e la condizione più generale di rischio legato all'uso dell'acqua potabilizzata, senza che vi siano state risposte di merito conosciute;

considerato altresì che:

la Regione Abruzzo si è dotata del piano di tutela delle acque, strumento tecnico e programmatico attraverso cui realizzare gli obiettivi di tutela quali-quantitativa previsti dall'art. 121 del decreto legislativo n. 152 del 2006;

nelle schede monografiche di bacino dei fiumi Sangro e Trigno, parti integranti del piano di tutela delle acque della Regione, si rileva che: a) il bacino del fiume Trigno costituisce un bacino interregionale, interessando porzioni di territorio appartenenti all'Abruzzo e al Molise; l'Autorità di bacino del Trigno è stata istituita con la legge della Regione Abruzzo n. 78 del 16 settembre 1998, in osservanza dell'intesa raggiunta fra le Regioni Abruzzo, Campania, Molise e Puglia; b) il bacino del fiume Sangro costituisce un bacino interregionale, interessando porzioni di territorio appartenenti all'Abruzzo e al Molise; l'Autorità di bacino del Sangro è stata istituita con la legge della Regione Abruzzo n. 43 del 24 agosto 2001, in osservanza dell'intesa con la Regione Molise; c) il fiume Trigno costituisce un corso d'acqua significativo di primo ordine, cioè un corso d'acqua che recapita direttamente in mare ed il cui bacino imbrifero ha superficie maggiore di 200 chilometri quadrati; il suo affluente Treste è stato individuato come corso d'acqua d'interesse ambientale; d) il fiume Sangro è stato individuato quale corso d'acqua significativo di primo ordine; il suo affluente Aventino è stato individuato quale corso d'acqua significativo di secondo ordine, il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 400 chilometri quadrati;

i comuni ricadenti nel bacino del fiume Trigno sono 21, quelli ricadenti nel bacino del fiume Sangro sono 80;

inoltre, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, risultano significative le acque marino-costiere comprese entro la distanza di 3.000 metri dalla costa ed entro la batimetria di 50 metri;

considerato infine che:

va considerato che oltre ai carichi industriali (potenziali ed effettivi) dei 101 comuni vanno sommati i rispettivi carichi relativi alle industrie autorizzate allo scarico diretto in corpo idrico recettore, in quanto i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e, pertanto, chiedono alle Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale;

a giudizio degli interroganti per un'analisi effettiva della situazione dei due fiumi vanno considerati i carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola dei territori ed il fatto che a disposizione dei due territori vi sono solo 3 depuratori per uso civile e industriale, quelli di Vasto, San Salvo e Casoli;

il Comune di Vasto, in data 7 luglio 2016, ha depositato preso la Procura della Repubblica una denuncia-querela sull'accaduto,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti descritti;

se si possa escludere in maniera certa la provenienza dal mare dei rifiuti rinvenuti recentemente sulla spiaggia di Vasto;

se non intendano, nei limiti delle proprie competenze, promuovere azioni di verifica nei territori fluviali interessati, nonché in mare, al fine di individuare le responsabilità per quanto accaduto;

se, rispetto allo stato di decadimento ambientale dei due fiumi interessati ed all'insufficiente strutturazione nei 101 comuni interessati di strumentazione confacente (fognature e depurazione) a trattare i carichi potenziali ed effettivi di origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, non intendano promuovere azioni straordinarie di intervento, anche di carattere normativo, per superare le numerose criticità evidenziate.


(3-03016)


GRANAIOLA, AMATI, PUPPATO, VALENTINI, MATTESINI, SILVESTRO- Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

il bracconaggio massacra un elefante ogni quarto d'ora; in tutta l'Africa ne sopravvivono 350.000 contro i 27 milioni di oltre un secolo fa; in Mozambico è sparito il 60 per cento degli elefanti solo negli ultimi 5 anni, in Congo il 70 per cento negli ultimi 10, nello Zimbabwe è stato massacrato il 60 per cento dei rinoceronti;

in poco più di 2 secoli la popolazione degli elefanti è stata sterminata, anche all'interno di quelli che erano considerati i loro santuari, vale a dire i grandi parchi africani;

la richiesta sempre crescente di avorio, in particolare nei mercati asiatici e soprattutto in Cina, ha portato il più grande mammifero terrestre del pianeta sulla via dell'estinzione;

secondo l'organizzazione "Save the elephants" in Africa sopravvive probabilmente poco più di un centinaio di "grandi zanne", come vengono chiamati i maschi adulti che hanno zanne che pesano più di 50 chili, quasi nessun elefante muore di vecchiaia;

corruzione, bracconaggio, indifferenza e avidità dei trafficanti di avorio, aggiunti al costante consumo di suolo, stanno distruggendo uno degli elementi fondamentali dell'ecosistema africano;

l'unica misura efficace di conservazione che per 8 anni ha messo fine a questo traffico è stato il divieto internazionale di commercio dell'avorio, emanato nel 1989 quando gli elefanti uccisi ogni anno erano 70.000 e la metà della popolazione era stata decimata nel decennio precedente, passando da 1,3 milioni a 624.000 esemplari;

durante il periodo di divieto gli elefanti hanno cominciato a ricostituire la loro popolazione, ma quando il bando è stato parzialmente cancellato nel 1997, il bracconaggio degli elefanti è immediatamente ripreso ed ha subìto una netta accelerazione dopo che la Convenzione sul commercio internazionale della fauna e della flora ha nuovamente autorizzato, nel 2008, la vendita d'avorio a Giappone e Cina da parte di 3 Paesi dell'Africa del sud;

dal 6 luglio, negli Stati Uniti al divieto di importazione delle zanne degli elefanti si è aggiunto il divieto di commercializzazione dell'avorio, anche se si potrà commerciare l'avorio proveniente dagli elefanti asiatici che non siano a rischio estinzione, dai rinoceronti, dai trichechi e perfino dalle balene;

un tale tipo di divieto è importante ma non risolve il problema, in quanto una volta che l'"oro bianco" entra illegalmente in un Paese come palla da biliardo o manico d'un coltello non è possibile sapere se tali oggetti siano fatti di materiale recente oppure vecchio, importato quand'era permesso;

la sparizione degli elefanti riguarda l'umanità ed è tempo che, dopo il Tribunale internazionale per i crimini contro l'umanità, venga istituito un organismo mondiale per perseguire i grandi crimini ambientali e una forza armata assimilabile ai caschi blu dell'ONU, che possa essere dispiegata rapidamente contro un bracconaggio sempre più organizzato, che usa elicotteri, fucili AK47 e lanciarazzi per compiere le sue devastanti operazioni,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere, per impedire il massacro degli elefanti, impegnandosi in sede comunitaria e internazionale per l'introduzione del divieto totale di importazione e commercializzazione legale e illegale di zanne e avorio derivante da elefanti e da altri animali per garantire a questi animali, vittime di bracconaggio, la massima protezione legale, senza riserve né eccezioni;

a che punto sia lo stato di adozione della normativa nazionale, per introdurre nel nostro Paese il divieto del commercio legale di avorio, annunciata nel mese di marzo 2016, nell'ambito della campagna internazionale di distruzione dell'avorio.


(3-03095)