SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


3a Commissione permanente
(AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE)


58a seduta: mercoledì 29 ottobre 2014, ore 15,30


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte
IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione strategica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 6 febbraio 2010 - Relatore alla Commissione AMORUSO
(Pareri della 1a, della 2a, della 4a, della 5a, della 7a, della 8a, della 10a, della 11a, della 12a, della 13a e della 14a Commissione)
(1314)
2. Ratifica ed esecuzione del Trattato in materia di assistenza giudiziaria penale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati uniti messicani, fatto a Roma il 28 luglio 2011 - Relatore alla Commissione ZIN
(Pareri della 1a, della 2a, della 4a e della 5a Commissione)
(1329)
3. Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati uniti messicani, fatto a Roma il 28 luglio 2011 - Relatore alla Commissione ZIN
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1330)
4. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di mutua assistenza amministrativa in materia doganale tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati uniti messicani, con Allegato, fatto a Roma il 24 ottobre 2011 - Relatore alla Commissione ZIN
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 6a, della 7a, della 8a, della 10a e della 14a Commissione)
(1331)
5. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Angola, in materia di sicurezza ed ordine pubblico, fatto a Luanda il 19 aprile 2012 - Relatore alla Commissione DE CRISTOFARO
(Pareri della 1a, della 2a, della 4a e della 5a Commissione)
(1334)
6. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di libero scambio tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 6 ottobre 2010 - Relatore alla Commissione CORSINI
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 6a, della 7a, della 8a, della 9a, della 10a, della 11a, della 12a, della 13a e della 14a Commissione)
(1335)
7. Disposizioni concernenti partecipazione a Banche multilaterali di sviluppo per l'America latina e i Caraibi (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore alla Commissione PEGORER
(Pareri della 1a e della 5a Commissione)
Seguito e conclusione esame (1527)

8. Ratifica ed esecuzione dell’Accordo bilaterale tra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, finalizzato ad agevolarne l’applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013 e dell’Accordo bilaterale tra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, inteso a facilitarne l’applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013 - Relatore alla Commissione LUCIDI
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1532)
9. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dell'Isola di Man sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 16 settembre 2013 (Approvato dalla Camera dei deputati)- Relatore alla Commissione AIROLA
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 6a Commissione)
(1549)
10. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Baliato di Guernsey sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 5 settembre 2012 (Approvato dalla Camera dei deputati)- Relatore alla Commissione AIROLA
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 6a Commissione)
(1550)
11. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica islamica dell'Afghanistan in materia di prevenzione e contrasto al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori, fatto a Roma il 2 giugno 2011 (Approvato dalla Camera dei deputati)- Relatrice alla Commissione BERTUZZI
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 12a Commissione)
(1551)
12. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile sull'autorizzazione all'esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari, fatto a Roma il 13 dicembre 2013 - Relatore alla Commissione ZIN
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 11a Commissione)
(1598)
13. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile, fatto a Roma il 16 ottobre 2007 - Relatore alla Commissione ZIN
(Pareri della 1a, della 5a e della 7a Commissione)
(1599)
14. Ratifica ed esecuzione del Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Panama, fatto a Panama il 25 novembre 2013, e del Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Panama, fatto a Panama il 25 novembre 2013 - Relatore alla Commissione ZIN
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1600)
15. Ratifica ed esecuzione del Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo che stabilisce una procedura di presentazione di comunicazioni, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2011 - Relatore alla Commissione PEGORER
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1601)
16. Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Capo Verde in materia di cooperazione di polizia, fatto a Praia l’8 luglio 2013 - Relatore alla Commissione PEGORER
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1605)
17. Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica federativa del Brasile riguardante lo svolgimento di attività lavorativa da parte dei familiari conviventi del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo, fatto a Roma l’11 novembre 2008, con Scambio di lettere interpretativo, fatto a Roma il 28 agosto e il 12 ottobre 2012 (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore alla Commissione ZIN
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 11a Commissione)
(1621)
18. Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione nel campo della cultura e dell’istruzione e dello sport fra il Governo della Repubblica italiana ed il Consiglio dei Ministri della Bosnia Erzegovina, fatto a Mostar il 19 luglio 2004 (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatrice alla Commissione BERTUZZI
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 7a, della 8a e della 13a Commissione)
(1624)
19. Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica argentina riguardante lo svolgimento di attività lavorativa da parte dei familiari conviventi del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo, fatto a Roma il 17 luglio 2003, con Scambio di lettere interpretativo, fatto a Roma il 25 giugno 2012 e il 3 settembre 2012 (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore alla Commissione ZIN
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 11a Commissione)
(1625)
II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile, fatto a Brasilia il 27 marzo 2008 (Approvato dalla Camera dei deputati)
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1622)
2. Fausto Guilherme LONGO. - Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica federativa del Brasile, fatto a Brasilia il 27 marzo 2008
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1520)
- Relatore alla Commissione ZIN
ESAME DI ATTI COMUNITARI

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143 del Regolamento, dell'atto:
Risoluzione del Parlamento europeo del 18 settembre 2014 sulla situazione in Iraq e in Siria e offensiva dell'IS, inclusa la persecuzione delle minoranze (2014/2843(RSP)) - Relatrice alla Commissione FATTORINI
(Doc. XII, n. 600)
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

DI BIAGIO - Ai Ministri degli affari esteri e per la semplificazione e la pubblica amministrazione - Premesso che:

la dirigenza del Ministero degli affari esteri, in occasione di un'informativa alle organizzazioni sindacali del 2 aprile 2014, ha reso noto che l'amministrazione degli affari esteri non provvederà a ricollocare all'interno delle sedi riceventi alcuni dipendenti a contratto, attualmente in servizio presso le sedi in chiusura a causa di sanzioni disciplinari pregresse, dando così seguito ad un licenziamento de facto;

successivamente è stato ulteriormente comunicato che nel caso di ricollocamenti transnazionali a seguito di chiusura della sede di servizio, a tale personale verrà comunque imposto un contratto individuale di lavoro ai sensi della legge locale, a prescindere dalla tipologia di contratto posseduta dal medesimo al momento della chiusura della sede di servizio, annullandone, di fatto, la storia professionale e degradandone i diritti e le prerogative;

vale la pena sottolineare che la normativa di riferimento, che disciplina l'istituto della ricollocazione del personale a contratto, fa capo al decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, artt. 160 e 166, e successive modificazioni, nonché all'accordo successivo del 2001, art. 13: nello specifico l'art. 160 del decreto del Presidente della Repubblica dispone che "Nel caso di chiusura o soppressione di un ufficio all'estero, l'amministrazione si impegna, nei limiti consentiti dalle esigenze di servizio e dalle disponibilità di bilancio, a ricollocare entro tre mesi gli impiegati a contratto presso un altro ufficio all'estero (...). L'impiegato riassunto presso altro ufficio conserva, a tutti gli effetti, la precedente anzianità di servizio ed il precedente regime contrattuale";

la normativa pertanto non legittimerebbe quanto ventilato dall'amministrazione: infatti non prevede la modifica del regime contrattuale nel caso di ricollocazione del personale; a ciò si aggiunge il fatto che una procedura di siffatta natura, oltre a non essere consentita dalla normativa speciale, è in spregio al generale principio del divieto di reformatio in peius;

come l'interrogante ha avuto modo di sottolineare in un altro atto di sindacato ispettivo (4-02010), si rischia che il mancato ricollocamento di lavoratori che sono stati destinatari in passato di provvedimenti disciplinari legittimi il provvedimento del licenziamento di fatto, configurandosi come un'arbitraria ed illegittima applicazione delle normative;

la ventilata decisione amministrativa riguarderebbe solo ed esclusivamente i dipendenti a contratto che, al pari dei restanti, sono dipendenti della pubblica amministrazione; ciò creerebbe un grave precedente, legittimando un provvedimento discriminatorio, e introducendo di fatto il licenziamento in assenza di adeguati strumenti di contestazione formale previsti dalla normativa in vigore,

si chiede di sapere quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano intraprendere al fine di intervenire fornendo adeguati chiarimenti in merito alle palesi incongruenze normative e procedimentali che stanno condizionando le scelte dell'amministrazione degli affari esteri in merito alla ricollocazione del personale a contratto.


(3-00929)


FAVERO, ASTORRE, COCIANCICH, COLLINA, CUCCA, IDEM, LUCHERINI, MANASSERO, MANCONI, PADUA, PAGLIARI, PEZZOPANE, PUPPATO, SOLLO, BIGNAMI, DI BIAGIO, LANIECE, MASTRANGELI, SERRA, DI GIORGI, FERRARA Elena, SCALIA- Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. -

Premesso che:

da notizie a mezzo stampa, si apprende che è in atto una sistematica violazione dei diritti umani da parte dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante e della Siria (cosiddetto Isis);

nei mesi trascorsi tra l'occupazione della Provincia siriana di Raqqa e quella irachena di Mosul, l'Isis (autoproclamatosi Stato islamico del Califfato mondiale) di Abu Bakr al-Baghdadi avrebbe perpetuato crimini di ogni genere sulla base di un "Codice di Condotta";

il documento che intende «riportare la società islamica alla sua purezza originale» prevede, tra l'altro, nei 16 punti in cui è articolato: la proibizione di ogni forma di politeismo; la pena di morte per l'apostasia dall'Islam; l'obbligo per gli ex poliziotti e militari del Governo iracheno di fare una pubblica dichiarazione di pentimento; il dovere per i mussulmani di osservare le preghiere alle ore comandate e il divieto di consumo di alcool e tabacco;

in particolare, la situazione per le donne sarebbe drammatica: secondo le indicazioni varate, esse «devono restare in casa, uscire solo se necessario, il loro ruolo è provvedere alla stabilità del focolare». Altre restrizioni sarebbero state imposte a sarti, parrucchieri, cliniche e negozi di abbigliamento, mentre all'Università di Mosul sarebbe stato disposto di mettere fine alla promiscuità tra i sessi all'interno dell'ateneo;

inoltre, sarebbe stata diffusa la notizia di un presunto decreto varato il 21 luglio 2014 ad Aleppo, nella regione di Azaz, a nord della metropoli siriana, che imporrebbe la brutale pratica dell'infibulazione a «tutte le donne dello Stato islamico». Il testo del decreto è presente su diversi siti web e, a parere dell'interrogante, sarebbe da accertare la sua autenticità, sulla base di date e fonti;

considerato che:

le notizie dei delitti commessi (decapitazioni, crocifissioni, lapidazioni e fustigazioni) stanno destando scalpore in campo internazionale, e a venire colpite sono state anche persone di fede cristiana;

in particolare, nella città di Mosul sarebbe in atto una vera e propria "pulizia etnica" contro i cristiani. Le case della città da loro abitate sarebbero state segnate da una «n» di colore rosso (da «nazaraniy», che vuol dire cristiano), in modo da essere individuati, e in caso di rifiuto di convertirsi all'islam o di pagare una tassa (jizya) di diverse centinaia di dollari per rimanere nelle proprie abitazioni, vi era per loro l'ordine di evacuazione;

i cristiani presenti nella città di Mosul sarebbero oltre 50.000 su una popolazione di 1,8 milioni e, secondo quanto riportato dalle cronache, già gran parte di loro sarebbe fuggita nei primi giorni di giugno;

tale situazione ha destato preoccupazione nei principali leader mondiali, a partire da Papa Francesco, che segue "con preoccupazione" la tragedia fino al segretario generale dell'ONU Ban Ki-Moon che ha affermato che l'esodo forzoso dei cristiani va considerato "un crimine contro l'umanità";

infine, anche il patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, insieme a tutti i vescovi caldei, siro-ortodossi, siro-cattolici e armeni del Nord dell'Iraq, in un documento dedicato ai gravi avvenimenti registrati nella Regione medio-orientale nelle ultime settimane, ha richiesto al Governo iracheno di garantire ai cristiani e alle altre minoranze del Paese la tutela necessaria, un sostegno economico agli sfollati e l'indennizzo delle perdite materiali subite a causa della loro forzata espulsione dalla città di Mosul, assicurando loro un alloggio e la continuità nell'erogazione dei servizi sociali e scolastici per le famiglie costrette per lungo tempo a rimanere lontane dalla loro abitazione,

si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti descritti e, comprovatane le veridicità, quale sia la sua opinione in merito;

quali iniziative, a livello europeo ed internazionale, siano in atto o possano essere intraprese per assicurare il rispetto dei diritti civili e politici, economici, sociali e culturali nei territori siriani ed iracheni occupati dall'Isis, in modo da tutelare la popolazione locale, in particolare le donne e la minoranza cristiana del Paese, e far cessare immediatamente questa intollerabile violenza nei loro confronti.


(3-01136)