SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

12a Commissione permanente
(IGIENE E SANITA')


*218ª seduta: giovedì 2 aprile 2015, ore 8,45


ORDINE DEL GIORNO

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame congiunto dei documenti:
1. D'AMBROSIO LETTIERI. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 4)
2. BARANI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause degli sperperi e dei disavanzi sanitari regionali
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 6)
3. DI BIAGIO. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sull'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(Doc. XXII, n. 7)
- e del disegno di legge:
Ignazio MARINO ed altri. - Istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 13ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(84)
- Relatrice alla Commissione SILVESTRO

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1324)
2. Laura BIANCONI e D'AMBROSIO LETTIERI. - Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(154)
3. MANDELLI e D'AMBROSIO LETTIERI. - Modifiche all'articolo 102 del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª e della 10ª Commissione)
(693)
4. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Riordino della disciplina degli ordini e dei collegi delle professioni sanitarie
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(725)
5. Annalisa SILVESTRO ed altri. - Riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario, di farmacista e delle professioni sanitarie di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(818)
6. BIANCO ed altri. - Norme in materia di riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo e di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista e istituzione degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(829)
7. D'ANNA. - Ordinamento delle professioni di biologo e di psicologo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(833)
- Relatrice alla Commissione DE BIASI

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Ignazio MARINO ed altri. - Norme a sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(91)
2. Laura BIANCONI. - Incentivi alla ricerca e accesso alle terapie nel settore delle malattie rare. Applicazione dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(163)
3. SCILIPOTI ISGRO'. - Incentivi per la ricerca e disposizioni per favorire l'accesso alle terapie nel settore delle malattie rare, ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(258)
4. BARANI. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare e della loro cura
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(294)
5. DE POLI. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura, per l'istituzione di un fondo a ciò destinato nonché per l'estensione delle indagini diagnostiche neonatali obbligatorie
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(487)
6. DE POLI. - Disposizioni a sostegno delle famiglie con bambini affetti da malattie rare
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)

(513)
7. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura. Istituzione dell'Agenzia nazionale per le malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(831)
8. Manuela GRANAIOLA. - Disposizioni per il riconoscimento dei diritti dei pazienti affetti da malattie rare
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1068)
- Relatori alla Commissione AIELLO e BIANCO

IV. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(225)
2. D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina tradizionale cinese e dell'agopuntura
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(254)
3. SCILIPOTI ISGRO'. - Disposizioni concernenti la pratica e l'insegnamento dell'agopuntura e delle discipline affini
(Parere della 1ª Commissione)
(256)
4. STUCCHI. - Disciplina della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(429)
5. Maurizio ROMANI ed altri. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(768)
- Relatrice alla CommissioneBIANCONI

V. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. DE POLI. - Disposizioni in materia di ricerca e di utilizzo di tessuti e di cellule staminali a fini terapeutici
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(352)
2. Manuela GRANAIOLA ed altri. -Promozione della donazione del sangue da cordone ombelicale e della rete di banche che lo crioconservano
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(913)
- Relatore alla Commissione DALLA ZUANNA

VI. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. D'AMBROSIO LETTIERI ed altri. - Modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati alle ONLUS
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1092)
2. Laura BIANCONI. - Disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni non lucrative di utilità sociale e modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1495)
- Relatrice alla CommissioneBIANCONI

VII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Ignazio MARINO ed altri - Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(86)
2. Daniela DONNO ed altri - Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1619)
- Relatrice alla Commissione MATTESINI


VIII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. MANCONI. - Disciplina della donazione di gameti ed embrioni per fini riproduttivi o per la ricerca scientifica
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1608)
2. Emilia Grazia DE BIASI ed altri. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1630)
3. Laura BIANCONI e Federica CHIAVAROLI. - Norme per la disciplina della procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1636)
- Relatrice alla Commissione MATTESINI

IX. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Elena FATTORI ed altri. - Disposizioni in materia di dispensazione dei medicinali (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento)- Relatrice alla CommissioneBIANCONI
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(983)
2. Paola TAVERNA ed altri. - Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie - Relatore alla CommissioneAIELLO
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(998)
3. Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica (Approvato dalla Camera dei deputati, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Paola Binetti; Grassi ed altri; Dorina Bianchi) - Relatore alla CommissioneROMANO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1534)

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, dell'atto:
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/31/UE che modifica la direttiva 92/65/CEE per quanto riguarda le norme sanitarie che disciplinano gli scambi e le importazioni nell'Unione di cani, gatti, furetti - Relatrice alla Commissione MATURANI
(Previe osservazioni della 1a, della 5a e della 14a Commissione)
(Parere al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 1 della legge 7 ottobre 2014, n. 154)
(n. 145)

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni

Svolta


INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

ROMANO, AIELLO, BAROZZINO, COMPAGNONE, CUOMO, D'AMBROSIO LETTIERI, DE BIASI, DE CRISTOFARO, DI BIAGIO, DI MAGGIO, D'ONGHIA, FLORIS, MARAN, PETRAGLIA, ROMANI Maurizio, ROSSI Maurizio, SAGGESE, SOLLO, SPILABOTTE, URAS, VOLPI- Al Ministro della salute. -
Premesso che:

nelle facoltà di Medicina delle università italiane, per l'attività assistenziale svolta a favore del Servizio sanitario nazionale e al fine di sopperire alle carenze di personale, prestano la loro opera medici che svolgono attività individuale di lavoro libero professionale;

tale impiego si configura nella sostanza come una fattispecie lavorativa dipendente a tempo determinato (ai sensi del combinato disposto dall'art. 7 del decreto legislativo n. 165 del 2001 e degli articoli 2222 e seguenti del codice civile);

tali impieghi, mediamente della durata di 6 mesi, non prevedono l'istituto della proroga;

nella realtà, questi incarichi vengono prorogati nella maggioranza dei casi senza soluzione di continuità;

i sistematici rinnovi contrattuali periodici per il personale sanitario, da parte degli atenei, fanno sì che detti lavoratori prestino con continuità la loro attività negli ospedali universitari ormai da molti anni;

tenuto conto dell'età di tali medici che, di rinnovo in rinnovo, supera spesso i 40 anni, tale situazione lavorativa si può raffigurare come "precaria";

in considerazione dei titoli e delle competenze di elevata professionalità acquisite negli anni di lavoro, gli emolumenti di questi lavoratori, concordati di volta in volta, appaiono molto bassi, paragonando altresì la loro attività con quella dei medici strutturati che godono di un contratto nazionale a tempo indeterminato ben definito con il giusto stipendio, ferie, permessi di maternità, straordinari e quant'altro,

si chiede di sapere come intenda il Ministro in indirizzo riconoscere le giuste figure professionali dei medici che da così tanti anni subiscono una soluzione contrattuale iniqua e vessatoria, considerato che il lavoro svolto è identico, per responsabilità e per orari, ai loro colleghi "strutturati".


(3-01573)



D'AMBROSIO LETTIERI - Ai Ministri della salute e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

in Italia il ticketsanitario rappresenta una quota di partecipazione diretta dei cittadini alla spesa pubblica quale controprestazione per l'assistenza sanitaria fornita dallo Stato;

esso rappresenta inoltre una leva fondamentale con la quale è possibile incidere direttamente sui principi fondanti del Servizio sanitario nazionale come equità e soprattutto solidarietà e raffigura di fatto l'aliquota di contribuzione da parte del cittadino al costo associato ad una prestazione del SSN;

i cittadini sono tenuti a versare il ticketsanitario per diagnostica, specialistica, day hospital, farmaceutica e per il pronto soccorso. Esiste altresì un sistema di esenzioni per reddito e fasce di età e per i servizi considerati "salvavita";

il coordinatore degli assessori regionali per la Sanità e assessore per la Sanità del Veneto, dottor Luca Coletto, avrebbe avanzato una proposta di soppressione delle esenzioni di pagamento del ticket per le persone over 65 ad esclusione dei pensionati sociali, delle patologie gravi, dei disoccupati e delle famiglie numerose;

da notizie emerse sul quotidiano "il Giornale" del 13 gennaio 2015 si può evincere come egli abbia affermato anche che: "Le aspettative di vita sono aumentate e si va in pensione più tardi; dunque non ha senso dare esenzioni a persone non affette da gravi patologie";

"Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato", associazione in sostegno e a tutela dei cittadini, ha proposto di sopprimere il "superticket", attualmente in vigore, sulla ricetta, visto come una vera e propria "tassa" che ad oggi sta favorendo il sistema sanitario privato a scapito di quello pubblico;

se le indiscrezioni trapelate da Governo e Regioni in merito ad un'azione di revisione dei ticket sanitari dovessero trovare conferma, sarebbe un ulteriore passo, dopo l'entrata in vigore del nuovo Isee che considera reddito anche le prestazioni assistenziali, verso il totale dispregio dei diritti dei più deboli;

a giudizio dell'interrogante dovrebbe essere applicata una revisione alternativa che potrebbe essere rappresentata dall'applicazione di un sistema di compartecipazione di tipo progressivo in base alla capacità di reddito e, contemporaneamente, esenzioni totali in base a reddito, età e patologie, a cominciare dai malati cronici e rari,

si chiede di sapere:

quali orientamenti i Ministri in indirizzo intendano esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio alla questione delle esenzioni al ticket sanitario;

quali orientamenti intendano esprimere circa la tutela delle esenzioni totali per patologie croniche e malattie rare;

se sulla bozza di proposta di revisione dei ticket intendano audire formalmente le associazioni di cittadini e pazienti maggiormente rappresentative;

se intendano prevedere soluzioni alternative alla soppressione delle esenzioni di pagamento del ticket per le persone over 65.


(3-01575)

LAI, DIRINDIN, DE BIASI, CUCCA, ANGIONI, MANCONI, BROGLIA, CALEO- Al Ministro della salute. -
Premesso che:
l'importazione verso l'Unione europea di prodotti alimentari di origine animale è possibile solo se sono garantiti requisiti sanitari che riguardano in particolare la sanità animale (assenza o controllo adeguato di determinate malattie che possono essere trasmesse tramite i prodotti in questione), gli aspetti igienico-sanitari (stabilimenti di macellazione, eccetera), i residui di farmaci e contaminanti (adeguata attuazione di programmi di controllo);
nel caso di prodotti come carni bovine o suine fresche solo 15 Paesi circa in tutto il mondo sono attualmente autorizzati alla esportazione verso l'Unione europea, a seguito di un'autorizzazione che viene concessa solo dopo severe visite ispettive in loco;
considerato che:
attualmente è fatto divieto di esportazione dalla Sardegna di carni suine macellate in relazione alla presenza da diversi anni dell'infezione della peste suina africana sull'isola;
verso la fine del 2014 è stato avviato un nuovo piano di eradicazione della peste suina dall'isola, concordato e gestito congiuntamente dalla Commissione europea, dal Ministero della salute e dalla Regione Sardegna;
il piano sta procedendo con efficienza e celerità sotto la consulenza scientifica del professor Vizcaino, il massimo esperto europeo in tale settore;
tenuto conto che:
da alcune ricerche scientifiche condotte negli ultimi anni risulta che il virus della peste suina viene totalmente eliminato dalle carni se sottoposte a trattamenti oltre i 90 gradi centigradi poiché a tali temperature il virus viene inibito anche dall'interno delle ossa; inoltre, risulta che lo stesso effetto si ottiene anche se le carni vengono sottoposte ad un processo di stagionatura che va dai 112 ai 399 giorni;
pertanto i prodotti "termizzati" sulla base degli studi scientifici sono considerati indenni dalla trasmissione del virus della peste suina e dunque in linea con quanto previsto dalla normativa UE attualmente in vigore;
la direttiva 2002/99/CE del Consiglio dell'Unione europea, all'articolo 4, stabilisce che "gli Stati membri possano autorizzare, a determinate condizioni, la produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti di origine animale provenienti da un territorio o da una parte di esso soggetti a restrizioni per motivi di polizia sanitaria, ma che non provengono da un'azienda infetta o che si sospetta sia infetta";
inoltre, nell'allegato si precisa che "i prodotti sottoposti a trattamenti specifici (termico e stagionatura) hanno una efficacia riconosciuta contro la sopravvivenza della peste suina africana";
nel luglio 2013 è stato firmato un protocollo d'intesa tra la Regione Sardegna e il Ministero per l'applicazione della direttiva; a seguito di ciò diverse aziende sarde, sotto la vigilanza dello stesso Ministero, hanno predisposto impianti per il trattamento termico delle carmi suine per renderle conformi ai requisiti previsti dalla direttiva UE e dunque esportabili in tutto il territorio dell'Unione;
secondo quanto previsto nello stesso protocollo, il Ministero avrebbe dovuto emanare direttive per l'autorizzazione degli stabilimenti sardi, rispettosi di tale normativa, al trattamento di tali carni;
considerato, infine, che:
per soddisfare la grande richiesta di carni dei numerosissimi ristoranti etnici presenti all'ormai imminente Expo di Milano (dove è prevista la presenza di oltre 100 Paesi extra Unione europea) sarà necessario assicurare l'importazione di prodotti di origine animale anche da moltissimi paesi non autorizzati;
molti paesi extraeuropei avrebbero avuto, infatti, difficoltà a fornire tutti i requisiti sanitari previsti e vista la complessità delle normali procedure autorizzative, l'Italia ha richiesto alla Commissione europea di stabilire regole speciali in occasione dell'Expo;
tali regole sono state discusse e poi approvate nel dicembre 2014 e pubblicate nel marzo 2015 sotto forma di decisione della Commissione nella quale si prevede che i prodotti alimentari in questione siano accompagnati da un certificato sanitario semplificato, controllati in entrata, autorizzati all'introduzione nella UE e canalizzati verso alcuni depositi frigoriferi individuati dall'Italia prima di essere trasferiti all'Expo di Milano, e dovranno essere consumati sul posto. Tutti i rifiuti dei ristoranti dell'Expo verranno distrutti e gli eventuali prodotti avanzati dovranno essere anch'essi distrutti oppure riesportati verso il Paese di origine. In tal modo molte decine di Paesi ai quali tali esportazioni sono precluse avranno la possibilità di offrire e far conoscere i loro prodotti a milioni di visitatori ed operatori commerciali di tutto il mondo, ma allo stesso tempo non vi saranno rischi né per il consumatore né da un punto di vista della sanità animale;
in tale contesto, l'Italia potrebbe attivare procedure che consentano lo stesso sistema di canalizzazione ai prodotti a base di carni suine sarde, adeguatamente trattati termicamente per eliminare ogni rischio di peste suina africana ed autorizzare il loro consumo all'Expo. Peraltro a differenza dei prodotti che verranno importati sulla base delle speciali norme semplificate adottate dalla Commissione europea, i prodotti termizzati sono già conformi ai normali requisiti europei essendo stati sottoposti ai trattamenti necessari e pertanto idonei ad essere regolarmente commercializzati in tutta l'Unione;
a tale scopo sarebbe opportuno che il Ministero autorizzi gli stabilimenti sardi conformi ai requisiti necessari ad accedere alle procedure di canalizzazione previste dalla Commissione europea per l'Expo di Milano;
per la Regione Sardegna e per tutti gli operatori del settore avere almeno questa possibilità di commercializzazione, sia pure limitata al solo Expo di Milano, sarebbe un segnale importantissimo che rafforzerebbe la riuscita del programma di eradicazione della peste suina africana;
sarebbe molto difficile, anche da un punto di vista squisitamente politico, accettare che alla Sardegna venga riservato dal Governo un trattamento di rango inferiore a quello che si concede a Paesi terzi;
considerato, infine, che:
il provvedimento attuativo del programma di eradicazione della malattia prevede già i requisiti e le procedure di competenza della Regione Sardegna che si dovranno mettere in atto per rendere possibile la commercializzazione dei porcetti termizzati fuori dall'isola;
il Ministero della salute, anche in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali responsabile per Expo 2015, può e deve stabilire procedure di canalizzazione analoghe a quelle per i Paesi extra UE, stabilite dalla Commissione europea, anche per alcuni cibi regionali italiani,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle procedure di termizzazione riconosciute a livello nazionale ed europeo che consente di garantire carni prive di qualunque rischio di presenza di virus;
se non ritenga di doversi attivare con la massima sollecitudine per dare seguito agli impegni assunti nel luglio 2013 autorizzando gli stabilimenti di produzione di carne termizzata conformi ai requisiti previsti dalla normativa in vigore;
se, nelle more della conclusione dei processi autorizzativi definitivi, non ritenga di dover assicurare anche ai prodotti sardi trattati termicamente un corridoio sanitario analogo a quello garantito ai Paesi extra europei applicando le procedure europee straordinarie per l'Expo, al fine di consentire anche ai prodotti sardi la loro presenza completando l'offerta produttiva e gastronomica italiana.
(3-01792)