SENATO DELLA REPUBBLICA
------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


9a Commissione permanente
(AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE)


161ª seduta: mercoledì 3 febbraio 2016, ore 15,30


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni Interrogazioni svolte
IN SEDE REFERENTE
I. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a, della 13a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(313)
2. TOMASELLI ed altri. - Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a e della 13a Commissione)
(926)
- Relatore alla Commissione FORMIGONI
II. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Disposizioni per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Cirielli e Totaro; Catanoso Genoese; Colomba Mongiello ed altri; Oliverio ed altri; Russo e Monica Faenzi; Caon ed altri; Catanoso Genoese)- Relatore alla Commissione SCOMA
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 7a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1641)
- e della petizione n. 380 ad esso attinente
2. Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Loredana Lupo ed altri; Zaccagnini e Franco Bordo; Oliverio ed altri; Dorina Bianchi) - Relatore alla Commissione DALLA TOR
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2144)

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 139-bisdel Regolamento, dell'atto:
Schema di decreto legislativo recante disposizioni sanzionatorie per la violazione del regolamento (UE) n. 29/2012 relativo alle norme di commercializzazione dell'olio di oliva e del regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli d'oliva e degli oli di sansa d'oliva nonché ai metodi ad essi attinenti - Relatrice alla Commissione BERTUZZI
(Previe osservazioni della 1ª, della 2ª , della 5ª e della 14ª Commissione)
(Parere al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 2 della legge 7 ottobre 2014, n. 154)
(n. 248)

AFFARI ASSEGNATI


Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, degli affari:
1. Nuove tecnologie in agricoltura, con particolare riferimento all'uso delle biotecnologie sostenibili e di precisione - Relatrici alla Commissione FATTORI e GATTI
(n. 591)
2. Problematiche dell'agricoltura nelle zone prealpine - Relatore alla Commissione CANDIANI
(n. 673)Seguito esame e rinvio


IN SEDE CONSULTIVA

Seguito dell'esame degli atti:
1. Attuazione delle iniziative della Commissione europea connesse agli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell'Unione europea - Relatrice alla Commissione ALBANO
(Parere alla 14ª Commissione)
(n. 440)
2. Le priorità dell'Unione europea per il 2016 (Programma di lavoro della Commissione europea per il 2016, Programma di 18 mesi del Consiglio (1° gennaio 2016 - 30 giugno 2017) e Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea 2016) - Relatore alla Commissione AMIDEI
(Parere alla 14ª Commissione)
(n. 674)Seguito esame e rinvio
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

BISINELLA - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dello sviluppo economico. -
Premesso che:
in data 27 ottobre 2015 un quotidiano veneto ("la tribuna di Treviso") ha riportato la notizia della diffusione nel Regno Unito di caramelle e patatine che riportano nel loro nome la dicitura "Prosecco";
i consorzi di tutela del noto vino trevigiano non sono ovviamente d'accordo rispetto all'utilizzo improprio di un nome in cui tutto il territorio ha investito molto ed a cui si legano i destini di migliaia di lavoratori impiegati nel settore;
gli stessi consorzi di tutela hanno già comunicato quanto accaduto al Ministero dello sviluppo economico, all'Interpol, all'Europol, all'Agenzia delle dogane e dei monopoli e Scotland Yard ed in più hanno annunciato l'intenzione di avviare un'azione legale contro chi ha utilizzato il nome "Prosecco" impropriamente;
nello specifico, secondo quanto riportato dal quotidiano, sono state commercializzate da Tesco, uno dei maggiori gruppi di distribuzione della Gran Bretagna, della patatine al gusto "Prosecco e Sambuco", mentre sul sito della società Sugar Sin vengono vendute delle caramelle gommose al gusto "Prosecco";
i 2 casi comunque non sarebbero che gli ultimi di una lunga serie; si annoverano infatti negli anni, tra gli altri, il "Prosecco Garibaldi" prodotto in Brasile, il Prosecco Vintage australiano, oltre ai vari "Brosecco", "T-secco", "Prosecco Casuale", "Prosejito", "Limonsecco", eccetera;
stando a quanto riportato, "Sistema Prosecco", ente che si occupa di combattere le contraffazioni del vino trevigiano o l'utilizzo improprio del nome per prodotti che nulla hanno con questo a che vedere, sborserebbe circa 150.000 euro all'anno per far fronte alla "battaglia giudiziaria" finalizzata alla tutela del marchio e del prodotto,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza delle problematiche esposte in premessa;
quali azioni intendano intraprendere per evitare la contraffazione e l'utilizzo improprio di un marchio simbolo dell'agroalimentare del made in Italy, che peraltro sta conoscendo ampi margini di crescita e di sviluppo, evitando di far gravare sugli stessi consorzi di tutela e quindi, in definitiva, sui produttori, i costi per difendere in sede giudiziaria il proprio lavoro.
(3-02321)

VALDINOSI , PIGNEDOLI , COLLINA , BROGLIA , LO GIUDICE , ZAVOLI , GUERRA , VACCARI , IDEM , PAGLIARI , PUGLISI , BERTUZZI , SANGALLI , MIGLIAVACCA - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -
Premesso che:
gli ippodromi di Bologna e Cesena rappresentano storicamente un tassello fondamentale nella storia del trotto italiano, basti pensare che a Bologna è nato il primo ente tecnico del trotto e si è corso il primo derby italiano;
la strategicità dei due ippodromi è dimostrata da una cospicua serie di elementi che gli interroganti ritengono opportuno evidenziare: dal punto di vista turistico è innegabile il valore promozionale dell'ippodromo di Cesena per la riviera adriatica e i risultati di pubblico e di gioco sul campo collocano entrambi in testa alla classifica degli ippodromi di trotto;
dal punto di vista più meramente tecnico, le innovazioni tecnico-sportive studiate, sperimentate ed avviate nell'ultimo ventennio presso questi ippodromi sono state in seguito adottate dalla maggioranza del settore (totalizzatore, programma di corse all'americana, open stretch, partenze alla tedesca) e la disponibilità del centro di allenamento "Ippocampus" a Castel San Pietro, a pochi chilometri da Bologna, eccellenza europea che comprende 3 piste di geometria e lunghezza diverse, unica struttura di tale valenza tecnica e patrimoniale di pertinenza di un ippodromo di trotto italiano, rappresenta un elemento di surplus per queste strutture rispetto ad altre;
considerato che:
nel modello per la "valutazione degli ippodromi" fornito dagli uffici del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alle associazioni, e pubblicato da alcuni organi di stampa via web, assume un valore fondamentale, con cui si intende conseguire un adeguato trattamento economico, la categoria degli " ippodromi di rilevanza strategica";
tali ippodromi vengono definiti come "funzionali agli obiettivi di sviluppo strategico del settore, attraverso la realizzazione di grandi eventi, contribuendo alla promozione e al prestigio dell'ippica italiana in un contesto internazionale". Le caratteristiche che il Ministero ritiene necessarie al fine dell'inserimento in tale categoria risultano dichiarate in: storicità, impianti di eccellenza e vocazione alla realizzazione della programmazione a livello internazionale;
il Ministero intende eliminare dagli ippodromi strategici quelli con pista da 800 metri con la conseguenza che gli ippodromi di Bologna e Cesena, aventi pista di tale dimensione, verrebbero esclusi;
già nel 2006 l'UNIRE aveva definito "ippodromi di rilevanza nazionale" Milano, Roma, Napoli e Torino per il trotto, Milano, Roma, Napoli, Pisa e Merano per il galoppo;
rispetto alla classificazione della "Price Water House" realizzata per lo stesso UNIRE qualche anno prima e basata su un modello statistico-scientifico alimentato da 70 variabili quantitative per il galoppo e 61 per il trotto, erano state in tale sede cancellate solo Bologna e Cesena, e aggiunte: Napoli per il galoppo (per il bacino d'utenza) Pisa (per caratteristiche evidentemente non riscontrate dalla Price Water House) e Merano (per salvare l'ippodromo storico dell'ostacolismo);
con tale decisione l'Emilia-Romagna, culla del trotto italiano, era rimasta senza ippodromi di rilevanza nazionale;
la "Hippogroup Cesenate", gestrice di entrambi gli impianti, aveva promosso ricorso al TAR Emilia-Romagna ottenendo l'annullamento della delibera n. 58 del commissario straordinario UNIRE del 26 gennaio 2006 per la palese mancanza di requisiti motivazionali come conseguenza dell'accoglimento delle tesi riguardanti gli ippodromi di Bologna e Cesena (sentenza dell'11 giugno 2009);
considerato inoltre che:
per quanto riguarda la pista da 800 metri, questa è certamente meno selettiva ma sicuramente più spettacolare delle piste maggiori. Inoltre, la qualità delle performance tecniche (tempi) non è legata solo alla lunghezza della pista ma anche e soprattutto alla sua geometria (pendenza e raggio di curvatura delle curve, clotoide) e alla qualità del fondo che deve garantire all'animale il raggiungimento delle velocità massime senza danni all'apparato locomotorio;
in Italia le piste da 800 metri sono 8 su 24, 6 delle quali si sono piazzate ai primi 10 posti della graduatoria del gioco medio sul campo (principale indicatore del gradimento, dell'efficienza dell'ippodromo e della presenza di pubblico) a conferma della loro maggior spettacolarità e del gradimento del pubblico;
a riprova del fatto che la lunghezza della pista non è garanzia né tecnica né di spettacolo, sono i record assoluti ed anche molti relativi ai cavalli "giovani" delle piste di Bologna e Cesena che sono migliori di quelli di tante piste da 1.000 metri sia per le corse a 1.600 metri che a 2.100 metri;
rilevato infine che:
il centro di allenamento Ippocampus è stato autorizzato e in parte finanziato dall'UNIRE nel 1998;
il centro, realizzato su criteri innovativi di eccellenza europea, comprende 3 piste di geometria e lunghezza diverse, 20 ettari di spazi dedicati ai servizi, su un'area verde di oltre 76, oltre 400 box, una foresteria per addetti con oltre 30 unità abitative, un ristorante-mensa ed uffici e servizi tecnici (mascalcie, sellerie, ambulatorio, eccetera). È l'unica struttura di tale valenza tecnica e patrimoniale di pertinenza di un ippodromo di trotto italiano che serve almeno altri 5-6 ippodromi collocati nell'area del nord-est e centro, rivelandosi di fatto "strategico" per la buona riuscita delle corse non solo di Bologna e Cesena,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione esposta;
se non ritenga di dover procedere ad una riconsiderazione dei criteri stabiliti ai fini dell'attribuzione della caratteristica della "strategicità" degli ippodromi, eliminando da questi la presenza di una pista di 800 metri ed evitando quindi il declassamento degli ippodromi di Bologna e Cesena;
se non ritenga che la scelta degli ippodromi strategici non debba tagliare fuori regioni dove è nato e si è sviluppato il trotto e che ancora oggi presentano alcuni dei migliori parametri di presenza e produttività del tessuto ippico del trotto come Emilia-Romagna, Triveneto e Marche;
se non ritenga di dover riconoscere l'importanza del centro di allenamento Ippocampus ai fini della strategicità degli ippodromi serviti con adeguati fondi, senza i quali dovrebbe chiudere, non essendo in grado di operare senza contributi.
(3-02456)