SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


*165ª seduta: mercoledì 11 marzo 2015, ore 15


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

I. Audizione del sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, sulle attività del Ministero in relazione alla manifestazione Expo 2015
Svolta
II. Interrogazioni
Svolte

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame del disegno di legge:
RANUCCI e Francesca PUGLISI. - Modifiche al decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, in materia di limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e delle federazioni sportive nazionali - Relatrice alla Commissione IDEM
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(361)
II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Manuela GRANAIOLA ed altri. - Norme per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(322)
2. TORRISI ed altri. - Disposizioni per la statizzazione degli exIstituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(934)
3. Stefania GIANNINI. - Disposizioni per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(972)
4. MARCUCCI. - Norme per la statalizzazione degli ex Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1616)
- Relatore alla Commissione MARTINI

BOCCHINO, CAMPANELLA, ORELLANA, BENCINI, MUSSINI, DE PIN, CERVELLINI, URAS, MASTRANGELI- Ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo e dell'interno. -

Premesso che:

in data 23 novembre 2014 veniva pubblicato sul sito del Comune di Bagheria (Palermo) un comunicato stampa che preannunciava la chiusura immediata del civico museo "Renato Guttuso" alla pubblica fruizione adducendo problematiche relative ai diversi lavori di ristrutturazione e riqualificazione che dovrà subire il museo, ma anche alla situazione economica e gestionale;

dallo stesso comunicato, infatti, emerge che dalle verifiche poste in essere dall'amministrazione bagherese guidata dal sindaco Patrizio Cinque, i costi per la gestione e la manutenzione del museo, comprese le spese del personale, ammonterebbero a 480.000 euro a fronte di un'entrata annua pari a circa 20.000 euro derivante dalla mera vendita dei biglietti d'ingresso;

in data 24 novembre 2014 veniva pubblicata sul sito del Comune di Bagheria la determina sindacale n. 22 nella quale si esplicitava quanto già annunciato nel comunicato stampa senza che vi fosse menzione della tempistica per l'eventuale riapertura in considerazione anche dei lavori di ristrutturazione già finanziati;

nella determina si fa riferimento al mantenimento della necessaria sorveglianza del museo fino a quando non verrà attuata la gestione esternalizzata dell'intera struttura museale;

il giornale on line "Il Fatto bagherese" del 24 novembre 2014 riporta la notizia che il 18 novembre era stata predisposta dal Comune una gara d'appalto per la realizzazione, stampa e diffusione editoriale del catalogo generale della mostra: "Renato Guttuso ritratti ed autoritratti", nell'ambito del progetto FESR Sicilia 2007-2013, misura 3.1.3.3;

considerato che:

in data 25 novembre veniva diramato un secondo comunicato stampa del Comune che informava della consegna ai carabinieri dei registri ufficiali di inventario che il sindaco Cinque aveva prelevato dai locali del museo, in cui la registrazione dei beni veniva redatta a matita e quindi cancellabile: il dubbio del sindaco è che siano sparite delle opere donate al museo e non più rintracciabili;

sempre nella stessa data il sindaco Cinque, dopo un incontro avuto con gli uffici del Ministero dell'interno, diramava un ennesimo comunicato stampa in cui annunciava l'imminente costituzione di un'"istituzione pubblica" per la gestione esternalizzata del museo "Guttuso";

considerato altresì che, per quanto risulta agli interroganti, il figlio adottivo del maestro Renato Guttuso, dottor Fabio Carapezza, avrebbe scritto una dura lettera indirizzata al sindaco Cinque e diffusa a mezzo stampa, esprimendo tutto il suo profondo disappunto per l'improvvisa chiusura del museo e lamentando il rischio concreto di perdere finanziamenti europei per 4 milioni di euro derivante dalla chiusura, e paventerebbe la possibilità di far migrare parte della collezione verso altri siti già disponibili ad ospitarla suscitando viva preoccupazione nel mondo della cultura sia locale che nazionale,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali azioni intendano attivare, nei limiti delle proprie competenze, al fine di scongiurare l'eventualità che le opere del maestro Guttuso lascino il loro naturale sito;

se intendano attivarsi presso l'amministrazione regionale al fine di conoscere lo stato dei finanziamenti europei destinati al museo per scongiurarne l'eventuale perdita derivante dalla chiusura;

se l'ammontare dei costi relativi alla gestione e manutenzione del museo dichiarati dal sindaco Cinque siano effettivamente riconducibili all'ultimo esercizio, ed in caso contrario, tenuto conto di eventuali pensionamenti, a quanto essi effettivamente ammontino;

se risulti se i lavori di restauro e recupero del museo, previsti e già finanziati, ne impediscano obbligatoriamente la normale fruizione da parte dei visitatori e se su tale aspetto sia stato espresso parere da parte del responsabile unico del procedimento per i lavori.


(3-01483)

IDEM , BORIOLI , CUCCA , FASIOLO , FAVERO , GUERRIERI PALEOTTI , LAI , LUCHERINI , PARENTE , PEZZOPANE , PIGNEDOLI , PUPPATO , SCALIA , SPILABOTTE , ZANONI , BATTISTA , CONTE , DE PIN , LANGELLA , LANIECE , MASTRANGELI , PANIZZA , ROMANO , SIMEONI - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -

Premesso che:

la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia è un istituto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dotato di autonomia speciale, che esercita le sue competenze nell'ambito della tutela, della conservazione e della fruizione pubblica;

l'art. 1, comma 9, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, ha istituito la Soprintendenza, modificando il decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, che aveva accorpato la Soprintendenza archeologica di Pompei, nata con legge 6 agosto 1981, n. 456, e successivamente dotata di autonomia scientifica, organizzativa, amministrativa e finanziaria, e la Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta;

valutato che:

negli ultimi tre anni (2012, 2013 e 2014) dati statistici relativi al flusso dei visitatori nei siti di Pompei, Ercolano, Oplonti, Boscoreale e Stabia hanno fatto registrare un trend in continua crescita in riferimento sia ai valori assoluti (2.728.242 nel 2012, 2.887.459 nel 2013 e 3.152.790 nel 2014) che a quelli relativi alle singole aree archeologiche;

in via particolare, si rileva come a Pompei il numero annuo dei visitatori sia salito, nei 3 anni considerati, da 2.336.188 (2012) a 2.443.325 (2013) a 2.668.178 (2014) e ad Ercolano sia passato da 310.072 (2012) a 356.562 (2013) a 382.805 (2014);

considerato che:

il 22 dicembre 2014 si è svolto, nella sede del Ministero, un incontro tra parti sociali e rappresentanti istituzionali, al fine di trovare un'intesa sull'organizzazione del personale e sull'operatività della Soprintendenza, anche in merito allo stato dei cantieri del "grande progetto Pompei", e scongiurare possibili chiusure "impreviste" del sito archeologico;

in un articolo de "Il Mattino" del 24 dicembre 2014 si legge che "per la prima volta in quasi mezzo secolo, il sito archeologico resterà chiuso a Natale e Capodanno" non essendoci "i soldi per pagare gli straordinari al personale"; inoltre si stima, per il 2013, al fine di "avere un riferimento sulla portata di questo danno", un afflusso turistico al sito pompeiano quantificato il oltre 40.000 turisti tra Natale e capodanno;

un articolo del 27 dicembre del medesimo quotidiano quantifica ancora in oltre 5.000 i turisti rimasti fuori dal sito archeologico per la chiusura a Natale, con pacchetti vacanza già prenotati presso le agenzie di viaggio che prevedevano l'ingresso a Pompei; sembra, altresì, che la decisione della Soprintendenza sulla chiusura fosse giunta ai diretti interessati solamente il 23 dicembre 2014;

sul "Corriere della Sera" del 2 gennaio 2015 si quantificano in circa 2.000 i potenziali visitatori "persi" a causa della chiusura del 1° gennaio 2015;

il Ministro in indirizzo ha sottolineato, su più organi di stampa, come la decisione della chiusura per le festività di Natale e Capodanno sia da far rinvenire alla logica di una buona amministrazione, analizzati i numeri i flussi turistici a Pompei negli anni precedenti (827 visitatori il 25 dicembre 2013 e 889 il medesimo giorno del 2014);

tuttavia quel che colpisce maggiormente e si intende sottolineare, anche al di là della rilevanza numerica dei mancati flussi di turisti, è la tempistica relativa all'informazione della chiusura del sito archeologico al pubblico e agli operatori interessati, questione che rischia di portare con sé seri danni di immagine al patrimonio culturale italiano, riversando i propri effetti, in via generale, sull'afflusso turistico nel Meridione italiano a causa della percezione e della diffusione di un senso di inaffidabilità di gestione;

considerato inoltre che nel sito pompeiano è stato avviato il "grande progetto Pompei", sotto la governance di Giovanni Nistri, progetto che ha ottenuto dalla Commissione europea il finanziamento sul Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e risorse pari a 105 milioni di euro tra fondi europei e nazionali, e che mira alla riqualificazione del sito archeologico entro il mese di dicembre 2015,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda fornire i dati, per i giorni del 25 dicembre 2014 e del 1° gennaio 2015 nel sito archeologico di Pompei, relativi agli incassi mancati in riferimento alle cifre note degli anni precedenti, al numero di pacchetti turistici rimborsati, alle spese sostenute per il personale di vigilanza e all'entità di risparmio sugli straordinari per il personale nei giorni di chiusura;

se confermi che la comunicazione sulla decisione relativa ai giorni di chiusura sia stata diramata nei tempi indicati;

se non intenda attivarsi al fine di promuovere una migliore comunicazione, anche tramite il portale web di Pompei, dei giorni di chiusura del sito, al fine di evitare, in futuro, il ripetersi di spiacevoli inconvenienti;

con quali misure intenda intervenire al fine di scongiurare possibili danni di immagine per il sito archeologico pompeiano derivanti dai fatti descritti e valorizzarne, al massimo, l'offerta turistica.


(3-01593)