SENATO DELLA REPUBBLICA
----------------------- XVI LEGISLATURA ------------------
6a Commissione permanente
(FINANZE E TESORO)



334ª seduta: mercoledì 29 febbraio 2012, ore 14,30
335ª seduta: giovedì 1° marzo 2012, ore 15,30


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

I. Seguito dell'indagine conoscitiva sulla riforma fiscale: audizione di esperti. Audizione svolta
II. Interrogazioni.
IN SEDE CONSULTIVA

Seguito dell'esame del disegno di legge:
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2011 (Approvato dalla Camera dei deputati). - Relatore alla Commissione FONTANA.
(Relazione alla 14ª Commissione)
(3129)
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, degli atti:
1. Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/65/CE, concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative in materia di taluni organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM). - Relatore alla Commissione FANTETTI.
(Previe osservazioni della 1ª, della 5ª e della 14ª Commissione)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi degli articoli 6 e 24, comma 1, della legge 15 dicembre 2011, n. 217)
(n. 440)
2. Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/110/CE, concernente l'avvio, l'esercizio e la vigilanza prudenziale dell'attività degli istituti di moneta elettronica, che modifica le direttive 2005/60/CE e 2006/48/CE e che abroga la direttiva 2006/46/CE. - Relatore alla Commissione Paolo ROSSI.
(Previe osservazioni della 1ª, della 5ª e della 14ª Commissione)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi degli articoli 6 e 24, comma 1, della legge 15 dicembre 2011, n. 217)
(n. 441)

ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA

I. Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, degli atti comunitari sottoposti al parere motivato sulla sussidiarietà:

1. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento.
(Osservazioni della 2a, della 3a e della 14a Commissione)
(n. COM (2011) 452 definitivo)

2. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario.
(Osservazioni della 3a e della 14a Commissione)
- Relatore alla CommissioneLEDDI.
(n. COM (2011) 453 definitivo)


II. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, dell'atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà:

Proposta di direttiva del Consiglio concernente un sistema comune d'imposta sulle transazioni finanziarie e recante modifica della direttiva 2008/7/CE. - Relatore alla CommissioneSCIASCIA.
(Osservazioni della 3a e della 14a Commissione)
(n. COM (2011) 594 definitivo)
III. Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, degli atti comunitari sottoposti al parere motivato sulla sussidiarietà:
1. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui mercati degli strumenti finanziari e che modifica il regolamento (EMIR) sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni.
(Osservazioni della 3a e della 14a Commissione)
(n. COM (2011) 652 definitivo)
2. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai mercati degli strumenti finanziari che abroga la direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
(Osservazioni della 2a, della 3a e della 14a Commissione)
- Relatore alla CommissioneFANTETTI
(n. COM (2011) 656 definitivo)
IV. Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, degli atti comunitari sottoposti al parere motivato sulla sussidiarietà:
1. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2009/65/CE concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di taluni organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) e la direttiva 2011/61/UE sui gestori di fondi di investimento alternativi per quanto riguarda l'eccessivo affidamento ai rating del credito.
(Osservazioni della 3a e della 14a Commissione)
(n. COM (2011) 746 definitivo)

2. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1060/2009 relativo alle agenzie di rating del credito.
(Osservazioni della 2ª, della 3a e della 14a Commissione)
- Relatore alla CommissioneCOSTA.
(n. COM (2011) 747 definitivo)

V. Esame, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, degli atti comunitari sottoposti al parere motivato sulla sussidiarietà:
1. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'abuso di informazioni privilegiate e alla manipolazione del mercato (abusi di mercato). - Relatore alla CommissioneFONTANA.
(Osservazioni della 2a, della 3a e della 14a Commissione)
(n. COM (2011) 651 definitivo)
2. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2004/109/CE sull'armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato e la direttiva 2007/14/CE della Commissione. - Relatore alla CommissioneFONTANA.
(Osservazioni della 2a, della 3a e della 14a Commissione)
(n. COM (2011) 683 definitivo)
IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. MARAVENTANO. - Istituzione della zona franca di Lampedusa e Linosa. - Relatore alla CommissioneFERRARA.
(Pareri della 1a, della 5a, della 10a e della 14a Commissione)
(1231)
2. BARBOLINI e Marco FILIPPI. - Misure in favore delle attività professionali. - Relatore alla CommissioneCOSTA.
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(1717)
3. GERMONTANI. - Disposizioni in materia di riordino della tassazione dei fondi di investimento mobiliare chiusi. - Relatore alla CommissioneGERMONTANI.
(Pareri della 1a e della 5a Commissione)
(2028)
4. CAFORIO ed altri. - Disposizioni per l'annullamento obbligatorio in autotutela delle cartelle esattoriali prescritte (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Italia dei Valori, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento).- Relatore alla Commissione SCIASCIA.
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1551)
5. D'ALIA. - Trasferimento del punto franco istituito nella zona falcata del porto di Messina con legge 15 marzo 1951, n. 191 (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare UDC, SVP e Autonomie, ai sensi dell'articolo 53, comma 3, del Regolamento).- Relatore alla CommissioneFERRARA.
(Pareri della 1a, della 5a, della 8a, della 10a e della 14a Commissione)
(2583)
II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. GERMONTANI. - Modifica all'articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di incremento delle detrazioni per carichi di famiglia in favore delle donne lavoratrici.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 9ª, della 10ª e della 11ª Commissione)
(324)
2. MORANDO ed altri. - Misure fiscali a sostegno della partecipazione al lavoro delle donne.
(Pareri della 1a, della 5a e della 11a Commissione)
(2102)
3. LEDDI. - Modifica all'articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detrazioni fiscali in favore delle donne lavoratrici.
(Pareri della 1a, della 5a e della 11a Commissione)
(2639)
4. FLERES ed altri. - Misure fiscali a sostegno della partecipazione al lavoro delle donne.
(Pareri della 1a, della 5a e della 11a Commissione)
(2779)
5. COSTA. - Modifica al testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 recante norme in favore delle donne lavoratrici..
(Pareri della 1a, della 5a e della 11a Commissione)
(2801)
- Relatore alla CommissioneGERMONTANI.
III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. BARBOLINI e PEGORER. - Destinazione della quota del cinque per mille dell'IRPEF a finalità scelte dai contribuenti.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(486)
2. CHITI ed altri. - Disposizioni per la destinazione di una quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità scelte dai contribuenti.
(Pareri della 1a, della 5a, della 7ª, della 11ª e della 12a Commissione)
(1366)
- Relatore alla Commissione BARBOLINI.


IV. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. COSTA. - Garanzia sovrana dello Stato per le aziende creditrici della Libia.
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 10a e della 11a Commissione)
(413)
2. GIOVANARDI. - Disposizioni in materia di garanzia sovrana dello Stato sui crediti vantati dai cittadini, enti ed imprese italiane per i beni, lavori e servizi effettuati in Libia dal 1° gennaio 1970 al 28 ottobre 2002.
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a e della 10a Commissione)
(465)
3. BARBOLINI ed altri. - Garanzia sovrana dello Stato per le aziende creditrici della Libia.
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 10a e della 11a Commissione)
(508)
- Relatore alla Commissione MURA.


V. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. PEGORER ed altri. - Disposizioni in materia di assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare.
(Pareri della 1a, della 4a, della 5a e della 11a Commissione)
(466)
2. COSTA. - Disposizioni in materia di assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare.
(Pareri della 1a, della 4a, della 5a e della 11a Commissione)
(745)

3. BENEDETTI VALENTINI. - Disposizioni in materia di assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare.
(Pareri della 1a, della 4a, della 5a e della 11a Commissione)
(782)
4. GIARETTA e Paolo ROSSI. - Disposizioni in materia di assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare.
(Pareri della 1a, della 4a, della 5a e della 11a Commissione)
(792)
5. Alberto FILIPPI e VACCARI. - Riforma organica della disciplina dell'assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare.
(Pareri della 1a, della 4a, della 5a e della 11a Commissione)
(821)
6. COSTA. - Nuova disciplina in materia di provvidenze in favore dei grandi invalidi.
(Pareri della 1a, della 4a, della 5a e della 11a Commissione)
(2575)
- Relatore alla Commissione SCIASCIA.
VI. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. COSTA. - Interventi in favore dei cittadini italiani costretti al rimpatrio dalla Somalia nel 1991.
(Pareri della 1a, della 2a, della 3a e della 5a Commissione)
(412)
2. RAMPONI. - Disposizioni in materia di indennizzi a cittadini e imprese italiane per beni perduti nelle ex colonie di Etiopia ed Eritrea, Libia e Somalia, già soggette alla sovranità italiana. (Pareri della 1a, della 3a e della 5a Commissione)
(827)
3. D'ALIA. - Disposizioni a favore dei connazionali costretti al rimpatrio dalla Somalia nel 1991.
(Pareri della 1a, della 2a, della 3a e della 5a Commissione)
(1099)
4. AMORUSO. - Riapertura dei termini per le domande di indennizzo da parte degli italiani esuli dall'Etiopia e rivalutazione del valore dell'indennizzo di cui alla legge 26 gennaio 1980, n. 16, e successive modificazioni.
(Pareri della 1a, della 3a e della 5a Commissione)
(1168)
5. BARBOLINI. - Interventi agevolativi in favore dei connazionali costretti al rimpatrio dalla Somalia nel 1991.
(Pareri della 1a, della 2a, della 3a e della 5a Commissione)
(1461)
- Relatore alla CommissioneCONTI.


VII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. COSTA. - Disposizioni in materia di banche popolari cooperative.
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 10a Commissione)
(437)
2. BARBOLINI e PEGORER. - Modifiche al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, in materia di revisione della disciplina delle banche popolari.
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 14a Commissione)
(709)
3. COSTA. - Modifiche agli articoli 30 e 31 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, in materia di banche popolari cooperative.
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 10a, della 11a e della 14a Commissione)
(799)
4. LANNUTTI ed altri. - Trasformazione delle banche popolari quotate in società per azioni di diritto speciale (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Italia dei Valori, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento).
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(926)
5. GERMONTANI ed altri. - Disposizioni in materia di banche popolari cooperative.
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(940)
6. Paolo FRANCO ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, in materia di banche popolari.
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1084)
- Relatrice alla Commissione BONFRISCO.


VIII. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. RAMPONI ed altri. - Disposizioni in materia di autonomia finanziaria del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI).
(Pareri della 1a, della 5a e della 7a Commissione)
(1985)
2. BUTTI. - Disposizioni per il finanziamento del Comitato olimpico nazionale italiano e delle attività sportive.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 7ª Commissione)
(650)
- Relatore alla Commissione CUTRUFO.

IX. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. LUSI ed altri. - Disposizioni in materia di cambiale finanziaria. - Relatore alla CommissioneBONFRISCO.
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1670)
2. BONFRISCO. - Modifica alla legge 13 gennaio 1994, n. 43, in materia di disciplina della cambiale finanziaria. - Relatore alla CommissioneBONFRISCO.
(Pareri della 1a, della 5a e della 14a Commissione)
(2747)

X. Esame dei disegni di legge:
1. CAFORIO ed altri. - Modifiche all'articolo 77 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, in materia di obbligo di comunicazione di avvenuta iscrizione di ipoteca (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Italia dei Valori, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento). - Relatore alla Commissione SCIASCIA.
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1618)
2. GRANAIOLA ed altri. - Riduzione dell'aliquota IVA sulla produzione di pacchetti turistici per il turismo sociale. - Relatore alla Commissione DE ANGELIS.
(Pareri della 1a, della 5a e della 10a Commissione)
(1709)
3. ZANDA e AGOSTINI. - Misure per la trasparenza delle operazioni di fusione a seguito di acquisizioni societarie mediante indebitamento. - Relatore alla Commissione SCIASCIA.
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(2843)
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO



BARBOLINI, FILIPPI Marco - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:
il decreto legislativo n. 59 del 2010, all'articolo 82, ha modificato, tra l'altro, l'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43, stabilendo che: «1. La nomina a spedizioniere doganale è conferita mediante il rilascio di apposita patente, di validità illimitata. 2. La patente è rilasciata dall'Agenzia delle dogane, sentito il consiglio nazionale degli spedizionieri doganali. 3. La nomina a spedizioniere doganale abilita alla presentazione di dichiarazioni doganali sull'intero territorio nazionale»;
l'art. 42 del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale - TULD - (di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43) recita: "Lo spedizioniere doganale iscritto nell'albo professionale può farsi coadiuvare nell'esercizio della rappresentanza da altri spedizionieri doganali, anche non iscritti in detto albo";
precisato che nel merito la riscrittura dell'art. 47 e la modifica dell'art. 46 del TULD sono opportune e condivisibili, in linea con quanto previsto dalla Comunità europea sulla libera circolazione delle persone;
considerato che:
il combinato disposto degli articoli richiamati, in assenza di una più ponderata interpretazione, potrebbe portare di fatto ad uno "stravolgimento" dell'iter dello svolgimento delle formalità doganali, in quanto lo spedizioniere doganale con l'ausilio della telematica potrebbe da uno stesso ufficio operare presso tutte le dogane nazionali;
sul merito, appare necessario un intervento chiarificatore sulla corretta applicazione di quanto previsto dall'art. 42 del TULD, laddove la circolare 19/D dell'Agenzia delle dogane stabilisce che lo spedizioniere doganale possa espletare il proprio mandato su tutto il territorio nazionale facendosi coadiuvare da altri spedizionieri doganali. Ma, al riguardo, mentre per ciò che concerne il ricorso a personale ausiliario è stabilito che lo stesso risulti alle dipendenze e che lo spedizioniere doganale metta a disposizione adeguate strutture organizzative, nessuna particolare limitazione è posta nel caso di ricorso alla collaborazione prevista dall'art. 42 del TULD;
la possibilità sancita dall'art. 42 del TULD per lo spedizioniere doganale di farsi coadiuvare nell'espletamento della propria attività da un altro spedizioniere doganale, anche non iscritto all'albo professionale, combinata con le possibilità offerte dalle moderne tecnologie telematiche, se non governata e disciplinata, porterebbe ad una progressiva concentrazione delle attività e, di conseguenza, alla nascita di pochi centri monopolistici;
visto che nello svolgimento delle formalità doganali è prevista la presenza fisica del dichiarante, con una struttura appropriata in loco, e possibilmente con personale dipendente per una questione di garanzia e fiducia nei confronti dell'Amministrazione doganale;
rilevato che la mutata territorialità operativa non dovrebbe essere considerata come un elemento di cambiamento della prassi ormai consolidata in cui si svolgono le formalità doganali, che vedrebbe venire meno il rapporto di garanzia e la certezza della riscossione dei diritti doganali attinenti alle merci operate, con la conseguenza di penalizzare le numerose strutture operative che, in tutto il territorio nazionale, impiegano rilevanti risorse umane nei punti di sdoganamento richiesti dal commercio, con riflessi negativi sull'occupazione, ed evidente distorsione della concorrenza a favore di forti concentrazioni di interessi economici,
si chiede di sapere:
se la norma disposta con l'art. 47 del TULD, come novellata dall'art. 82 del decreto legislativo n. 59 del 2010, non vada più propriamente interpretata nel senso di sancire che lo spedizioniere doganale può operare presso tutte le dogane ubicate sul territorio nazionale senza necessità di avere la residenza presso quella scelta dove sia presente al momento dell'emissione della dichiarazione doganale, avendo a supporto una struttura ed organizzazione idonea a soddisfare le esigenze relative ai controlli e richieste della dogana;
se, conseguentemente, il Ministro in indirizzo non ritenga di provvedere a che l'Agenzia delle dogane assicuri, con proprie opportune disposizioni, un'attuazione della norma in questione nel senso dell'interpretazione più appropriata sopra richiamata.
(3-02615)

LANNUTTI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico. - Premesso che:
la stretta creditizia da parte delle banche italiane, che hanno avuto 203 miliardi di euro per 3 anni dalla Banca centrale europea (Bce) ad un tasso dell'1 per cento e reimpiegano al 14-15 per cento anche per scoraggiare le domande di credito, è diventata a giudizio dell'interrogante scandalosa. Anche il Governatore della Banca d'Italia Visco, in un recente convegno ha parlato di credit crunch, rilanciato da un lancio dell'AGI del 19 febbraio 2012: «"Il 2012 sarà in recessione, le banche evitino stretta creditizia". L'ammonimento è del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, secondo cui per quest'anno è previsto un calo medio del Pil dell'1,5%. Visco invita però a guardare avanti per tornare a una crescita nel 2013. Secondo il governatore, gli istituti di credito italiani devono continuare la loro azione di sostegno all'economia, selezionando gli impieghi per evitare un credit crunch. Visco ha osservato che "le banche dovranno dimostrare di saper svolgere bene la loro funzione di allocazione del credito, in una gestione sana e prudente, con acuita capacità selettiva. Lo richiede", rileva il numero uno di via Nazionale, "la loro stessa ragion d'essere". Per Visco, "è cruciale che l'economia non entri in asfissia creditizia, deperendo e trascinando con sé anche le prospettive del sistema bancario. È al contempo necessario", aggiunge, "l'impegno al riequilibrio dei bilanci e alla rimozione dei nodi strutturali che condizionano l'efficienza e la redditività del sistema bancario italiano". "Il 2012 sarà un anno di recessione" avverte il governatore che ricorda come via Nazionale preveda "una flessione del prodotto in media annua dell'ordine dell'1,5%". Intervenendo al Forex il governatore invita a "guardare avanti, operare perché con la normalizzazione delle condizioni sui mercati finanziari e del credito sia possibile stabilizzare l'attività produttiva in Italia già nella seconda metà del 2012 e tornare a un'espansione del reddito nel prossimo anno". Secondo Visco, "in una prospettiva di medio periodo la nostra economia deve essere rimessa in grado di crescere stabilmente a tassi sostenuti, rafforzando la competitività delle imprese". I Numeri sono impietosi. "Rispetto ai livelli raggiunti nel 2007, prima della crisi", rileva il governatore, "il prodotto interno è ancora inferiore di circa 5 punti percentuali, il reddito disponibile reale pro capite delle famiglie di 7 punti, la produzione industriale di un quinto. Il disavanzo corrente della bilancia dei pagamenti rimane elevato". La strada è però tracciata. "Le riforme decise", dice Visco, "vanno rapidamente completate e rese operative, in particolare quelle volte a rendere l'assetto normativo e amministrativo favorevole e non ostile allo sviluppo economico: liberalizzazione di importanti settori dei servizi, effettiva semplificazione degli atti amministrativi, migliore funzionamento del mercato del lavoro, attenzione particolare al capitale umano e all'innovazione, più rapide risposte del sistema giudiziario". Secondo il governatore, "anche se i singoli interventi esplicheranno i propri effetti con gradualità, la definizione di un disegno organico e di ampio respiro già nel breve termine può incidere positivamente sulle aspettative e, per tale via, stimolare la domanda aggregata e la ripresa degli investimenti". Le agenzie di rating "non sempre sono state in grado di svolgere adeguatamente" il compito di valutare il rischio sovrano degli Stati. Secondo Visco, nella valutazione del rischio sovrano entrano diversi elementi: le condizioni e le prospettive delle finanze pubbliche, il livello e la dinamica dell'indebitamento nel settore privato, le prospettive di crescita dei paesi: "è un compito evidentemente difficile, richiede l'utilizzo di ingenti risorse" e le agenzie di rating non sempre lo svolgono adeguatamente. "Andrebbero definiti standard appropriati - conclude - sarebbe opportuno che si sviluppassero relazioni trasparenti tra le agenzie e le istituzioni indipendenti, nazionali e sopranazionali, che svolgono per mandato analoghi compiti di valutazione"»;
anche il Ministro dello sviluppo economico Passera ha segnalato l'emergenza credito. In un lancio dell'Ansa del 21 febbraio 2012, Passera ha affermato che «Il tema del credito ''è molto importante, è una vera e propria emergenza per il nostro Paese e tutti dobbiamo essere impegnati su questo''. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, in un videomessaggio inviato al convegno di Federmeccanica in corso a Firenze, dove ha sottolineato come ''da una parte c'è da risolvere il problema dello scaduto, che crea indebitamento forzoso a tantissime aziende''. Per questo, secondo il Ministro, ''tutti insieme dobbiamo rendere meno costoso il credito e - ha aggiunto - questo passa anche dalla riduzione dello spread che il nostro Paese paga con un costo in più per un problema di credibilità che ha accumulato nel tempo e che stiamo rimediando visibilmente grazie agli sforzi di Mario Monti''. Per Passera la credibilità ''si recupera giorno dopo giorno, mese dopo mese'' per far sì che il credito ''possa ritornare nelle dimensioni adeguate a tutte le categorie d'impresa. Naturalmente - ha aggiunto - senza mai mettere a rischio il sistema bancario: sappiamo che il credito non dato adeguatamente, in taluni Paesi, in passato ha creato problemi enormi'»;
considerato che:
se «le banche non danno soldi alle imprese, la colpa è (anche) di Bankitalia» si legge su un articolo di Antonio Vanuzzo pubblicato su "L'Inkiesta del 21 febbraio 2012; in esso si afferma che «La stretta al credito erogato alle imprese non si allenterà tanto presto. "Prima il rafforzamento patrimoniale" è l'imperativo dei banchieri. Banchieri che, dopo aver prelevato a tasso agevolato fondi dalla Bce, riacquistano infatti i propri strumenti ibridi, a metà tra azioni e obbligazioni. Un modo facile per fare plusvalenze, e far sparire dalla circolazione dei titoli che non possono essere più conteggiati nel patrimonio di qualità. Come mai gli istituti non ci hanno pensato prima? Per via di una norma di Bankitalia, eliminata solo di recente. Si riconosce da una sigla criptica: XS0371711663. Non è un'obbligazione e nemmeno un'azione. È uno strumento ibrido, a metà tra i due. È stato emesso il 20 giugno 2008 da una società veicolo di Intesa Sanpaolo, non ha scadenza ed è scambiato sul mercato lussemburghese, una piazza "over the counter", cioè non regolamentata. I suoi sottoscrittori intascano una cedola dell'8 per cento l'anno. Fatto 100 il suo valore nominale, l'anno scorso il titolo ha avuto un picco a 102 il 20 maggio, è sceso fino a un minimo di 52,99 il 13 settembre e oggi quota intorno a 86,7. Ieri l'istituto guidato da Tommaso Cucchiani ha comunicato i risultati del programma di riacquisto, tra gli altri, anche di questo strumento: su 1,25 miliardi di euro nominali, gli investitori ne hanno rivenduti a Ca de' Sass 454,2 milioni. Una mossa vantaggiosa per la banca - comprando oggi a 86,7 ciò che valeva 100, la plusvalenza è di 13,3 - ma anche per quanti, non fidandosi di tenere in portafoglio un attivo dalla scadenza lunghissima e dall'andamento altalenante, hanno preferito una perdita circoscritta oggi a un incerto guadagno futuro. "Prima il rafforzamento patrimoniale, poi il credito alle imprese" è l'unanime risposta dei banchieri all'appello che il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha rivolto loro sabato scorso al Forex di Parma. Palazzo Koch ha quantificato in 20 miliardi di euro la gelata del credito a dicembre, in termini di contrazione dei prestiti a società non finanziarie, leggi imprese: una cifra allarmante. Perché allora, visto che le banche italiane hanno attinto dal rubinetto Bce fondi a tre anni (con un tasso dell'1%) ben 60 miliardi di euro, non li hanno utilizzati per allentare il credit crunch? Per tre motivi: uno, perché le banche hanno faticato a recuperare la fiducia reciproca per prestarsi soldi a vicenda sul mercato interbancario, e quindi hanno preferito ridepositare a Francoforte i fondi prelevati da Eurotower. Due, per riacquistare titoli di Stato. Tre: a causa di una norma di Bankitalia. La prossima settimana andrà in scena una nuova asta Bce. Le grosse banche italiane non hanno ancora fatto sapere se parteciperanno - nella scorsa operazione Unicredit aveva prelevato 12,5 miliardi, Intesa 12 e Mps 10 - ma una cosa è certa: il rafforzamento patrimoniale non si fa dall'oggi al domani. Gli imprenditori sono avvisati. Fino a fine gennaio, Palazzo Koch imponeva la sostituzione degli strumenti di capitale con altri equivalenti in caso di rimborso prima della naturale scadenza, a differenza di quanto previsto nel resto d'Europa. Un altro svantaggio per le banche italiane, già colpite pesantemente dall'impossibilità - ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza Core Tier 1 - di computare al costo storico i titoli di Stato detenuti nelle attività disponibili per la vendita. "La mossa di Draghi ha letteralmente cambiato lo scenario: da dicembre a gennaio sono ripartiti gli acquisti, soprattutto sulla parte breve della curva dei titoli italiani e spagnoli, con le scadenze a due anni ritornate a livelli pre crisi" osserva Giovanni Fracasso, private banker presso Albertini Syz. Fracasso poi spiega: "Una parte della liquidità è servita alle banche per ricomprarsi il debito più oneroso". "Una mossa che sicuramente andava fatta prima, ma che non è stata possibile anche per via della normativa della Banca d'Italia", nota un analista di una primaria banca italiana. I bond ibridi presentano più svantaggi che vantaggi: sono costosi - pagano infatti un interesse tra il 5 e il 9% - hanno delle fortissime oscillazioni, quindi non sono adatti ai cassettisti (in alcuni casi lo spread tra denaro e lettera è del 15%), ma soprattutto non sono conteggiabili nel novero degli attivi che formano il "cuscinetto" anticiclico grazie al quale gli istituti saranno in grado di rimanere stabili anche in condizioni avverse. Qualche esempio: il titolo XS0131512450, emesso da Ubi banca nel lontano 2001, a maggio è salito a 101, poi è sceso a 57 a metà dicembre, e adesso quota intorno a 75-75,5. Rendimento: 7,3 per cento. Ancora: l'ibrido del Banco Popolare emesso nel 2007 (XS0304963290) ha avuto un massimo ad aprile a 82,24, per poi andare a picco fino a 37, e oggi vale 71, con tasso del 6,1 per cento. Il bond Unicredit offerto nel 2005, con cedola del 5,3%, valeva 88,3 a metà aprile, 41,4 il 30 novembre e ora quota a 66,3. Alti e bassi da cardiopalma. Nel comunicato diramato ieri, Intesa ha reso noto che, dal programma di riacquisto di questi particolari bond, l'utile relativo ai primi tre mesi dell'anno avrà un beneficio di 180 milioni di euro, "corrispondente a circa 6 centesimi di punto in termini di Core Tier 1 ratio, considerando gli attivi ponderati per il rischio (RWA) al 30 settembre 2011". Gli analisti calcolano che per il Banco Popolare l'ammontare di simili strumenti è pari a 1,2 miliardi, contro i 600 di Mps e i 400 di Ubi. Il piano dell'istituto guidato da Fratta Pasini prevede un buyback di 12 di questi titoli, per una plusvalenza stimata in 200 milioni di euro, pari a circa l'8% dei 2,7 miliardi di capitale aggiuntivi richiesti dall'Eba. Il guadagno per Ubi sarà invece di 14 milioni. Basilea III, ha detto Visco, "conferma il trattamento favorevole dei crediti alle piccole e medie imprese già previsto da Basilea 2". I banchieri rispondono: "Prima il rafforzamento, poi le imprese"»;
considerato inoltre che a giudizio dell'interrogante:
il riacquisto dei bond ibridi, strumenti vantaggiosi per le banche che li hanno emessi, molto rischiosi per i risparmiatori allettati al loro acquisto da tassi di interesse tra il 5 e il 9 per cento, che subiscono fortissime oscillazioni, quindi poco adatti ai cassettisti anche per lo spread tra denaro e lettera pari al 15 per cento circa, non conteggiabili nel novero degli attivi che formano il "cuscinetto" anticiclico grazie al quale gli istituti saranno in grado di rimanere stabili anche in condizioni avverse, utilizzando la liquidità della Bce, costituisce un vantaggio assurdo incompatibile con la gravissima crisi economica provocata dai banchieri ed un danno enorme per i risparmiatori, indotti a vendere anche se subiscono perdite del 15-20 per cento rispetto al prezzo di emissione pari a 100 a cui hanno acquistato;
il rimborso del titolo XS0131512450, emesso da Ubi banca nel lontano 2001, che a maggio è salito a 101, per scendere a metà dicembre a 57, e che oggi quota attorno a 75, con rendimento del 7,3 per cento, su base annua o l'ibrido del Banco Popolare emesso nel 2007 (XS0304963290), che ha avuto un massimo ad aprile a 82,24, per poi andare a picco fino a 37, e oggi vale 71, con tasso del 6,1 per cento, o il bond Unicredit offerto nel 2005, con cedola del 5,3 per cento, che valeva 88,3 a metà aprile, 41,4 il 30 novembre e che attualmente prezza 66,3, costituisce un danno, derivante dal prezzo di riacquisto e da quello alla scadenza naturale quando devono essere rimborsati a 100;
Banca Intesa, dal programma di riacquisto di questi particolari bond, per i primi tre mesi dell'anno avrà un beneficio di 180 milioni di euro, «corrispondente a circa 6 centesimi di punto in termini di Core Tier 1 ratio, considerando gli attivi ponderati per il rischio (RWA) al 30 settembre 2011»;
per il Banco Popolare l'ammontare di simili strumenti è pari a 1,2 miliardi, contro i 600 di Mps e i 400 di Ubi e il piano dell'istituto guidato da Fratta Pasini prevede un buy-back di 12 di questi titoli, per una plusvalenza stimata in 200 milioni di euro, pari a circa l'8 per cento dei 2,7 miliardi di capitale aggiuntivi richiesti dall'Eba (European Banking Authority);
quanto richiamato configura un trattamento di favore delle autorità vigilanti verso le banche ed un danno per risparmiatori, famiglie e piccole e medie imprese (PMI) con il credito razionato oppure erogato a tassi di interessi del 13-14 per cento;
la modifica della normativa sul buy-back da parte della Banca d'Italia ha avuto l'esclusiva finalità di avvantaggiare le banche e penalizzare ancora una volta i risparmiatori, indotti in precedenza ad acquistare i bond ibridi e le obbligazioni bancarie perché più sicure dei titoli di Stato e tale stratagemma del riacquisto delle proprie obbligazioni, in un mercato poco trasparente, senza regole come quello degli over the counter, manovrato da pochissimi soggetti che riescono a determinare le quotazioni, penalizza gli investitori indotti a vendere perdendo buona parte del capitale investito dalle sapienti oscillazioni delle obbligazioni,
si chiede di sapere:
se il Governo, a fronte di risorse pubbliche pressoché illimitate provenienti dalla Bce, che invece di essere utilizzate per far ripartire l'economia vengono utilizzate con l'esclusiva finalità di risolvere i problemi di liquidità per salvare bonus e stock option dei banchieri, penalizzando duramente i cittadini, non intenda promuovere una urgente normativa per nazionalizzare le banche ausiliate, risolvendo così anche la anomalia della proprietà privata di un istituto pubblico come la Banca d'Italia;
quali misure urgenti intenda assumere per evitare che i banchieri possano continuare a "taglieggiare", con usi, abusi ed ordinari soprusi come quelli descritti in premessa, famiglie, PMI e consumatori, costretti a pagare tassi più elevati pari ad una media di 0,67 per cento sui mutui prima casa, 0,70 per cento sui tassi medi per i prestiti alle imprese, molto distanti da quelli dei Paesi dell'area euro a 27, e costi dei conti correnti pari a 295,66 euro rispetto a 114 euro degli utenti europei.
(3-02673)