l'energia potenzialmente ottenibile mediante reazioni nucleari di fusione è elevatissima, di gran lunga maggiore di quella ottenibile nei processi di combustione dei combustibili fossili e superiore (a parità di massa) anche di quella ottenibile nei processi di fissione nucleare. La reazione di fusione considerata attualmente la più conveniente per la produzione di energia è la reazione di fusione di un nucleo di deuterio (un isotopo dell'idrogeno avente il nucleo composto da un protone e un neutrone) e di un nucleo di trizio (un isotopo dell'idrogeno avente il nucleo composto da un protone e due neutroni). Un solo chilogrammo di miscela di deuterio e trizio, portato a completa fusione, genererebbe l'energia termica equivalente a quella prodotta dalla combustione di 8200 tonnellate di petrolio. A tale creazione di energia termica non è associata né immissione di anidride carbonica nell'atmosfera, né formazione di scorie radioattive a lunga vita, difficili da gestire. Inoltre il costo dei materiali necessari per la reazione di fusione, cioè il deuterio e il litio (da cui mediante reazioni nucleari viene prodotto il trizio), è limitato. Non suscita meraviglia, quindi, che da oltre 50 anni vengano dedicate nei principali Paesi imponenti risorse di ricerca volte a mettere a punto tecnologie per l'utilizzazione pacifica di questa forma di energia;
la ricerca italiana è stata da sempre molto attiva in questo campo, sia con propri programmi nazionali sia con la partecipazione a importanti programmi internazionali. In particolare l'Italia è impegnata da più di 30 anni in programmi di ricerca con macchine ad altissimo flusso magnetico, in parallelo ai programmi di ricerca svolti presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge (Massachusetts, USA). Un naturale sviluppo dei programmi MIT è costituito dal progetto IGNITOR, che ha come principal scientist e primo progettista il professor Bruno Coppi, professore di High Energy Plasmas al MIT. IGNITOR è una macchina a confinamento magnetico ad alta densità del plasma e ad altissimo flusso magnetico, molto compatta, con caratteristiche tali da riuscire a raggiungere condizioni di "criticità", ossia condizioni di sviluppo di una reazione di fusione autosostenentesi, condizioni finora mai raggiunte nel mondo. Su questo importante progetto di ricerca scientifica e tecnologica di elevato livello è impegnato ormai da molti anni l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Nel periodo 1994-2000 il Parlamento ha stanziato cospicui fondi per il progetto IGNITOR sia mediante articoli specifici di legge, sia nell'ambito delle annuali legge finanziarie sotto forma di assegnazioni specifiche per il progetto all'interno degli stanziamenti ordinari per l'ENEA;
in data 26 aprile 2010 è stato firmato a Milano un "Memorandum d'intenti" fra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR) della Repubblica italiana e il Ministero dell'istruzione e della scienza della Federazione russa relativamente ad una "Collaborazione per la realizzazione del Tokamak IGNITOR e di altre iniziative nel campo della fisica nucleare". Tale Memorandum, firmato dal ministro Mariastella Gelmini, e dal vice ministro dell'istruzione e della scienza della Federazione russa, Sergej Mazurenko, prevede la costruzione sul territorio della Federazione russa di un Tokamak IGNITOR. A tale fine le due parti si sono impegnate nel Memorandum a: costituire uno Steering Committee per impostare, pianificare, gestire e controllare lo sviluppo del progetto, anche promuovendo la sottoscrizione di appositi protocolli esecutivi; verificare l'effettivo fabbisogno ed i meccanismi per la relativa copertura alla partecipazione finanziaria in relazione alle diverse possibili configurazioni di progetti; predisporre e sottoscrivere il piano dei lavori di realizzazione del progetto IGNITOR;
le parti hanno inoltre convenuto che alla realizzazione del progetto IGNITOR parteciperanno i seguenti enti ed istituzioni: da parte italiana: il Ministero dell'istruzione e gli enti nazionali di ricerca individuati dal Ministero; da parte russa: il Ministero dell'istruzione e della scienza; la Corporazione di Stato per l'energia atomica "Rosatom"; l'ente federale di Stato "Centro scientifico russo istituto Kurchatov";
per questa collaborazione italo-russa i due principali scienziati di riferimento sono: da parte russa il professor E. Velikhov (Presidente del Kurchatov institute di Mosca, dove verrà realizzato il Tokamak IGNITOR) e da parte italiana il professor Bruno Coppi, ideatore e promotore dell'esperimento IGNITOR;
anche a seguito di tale accordo, il progetto IGNITOR è stato definito dal Ministero dell'istruzione "progetto bandiera". I progetti bandiera sono progetti scientifici e tecnologici di rilevante importanza, esplicitamente menzionati nel Programma nazionale della ricerca 2011-2013. Il progetto IGNITOR è stato inoltre inserito nell'ambito del decreto ministeriale che definisce il Fondo ordinario per gli enti e istituzioni di ricerca del Ministero per l'esercizio finanziario 2011. In tale decreto (su cui hanno espresso un parere favorevole le competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato) il coordinamento e la responsabilità attuativa di questo "progetto bandiera" IGNITOR sono stati affidati all'Agenzia spaziale italiana (ASI), a valere sulle specifiche risorse previste dal Fondo integrativo speciale per la ricerca di cui all'art. 1, comma 3, del decreto legislativo n. 204 del 1998, in collaborazione con l'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) per gli aspetti e contributi di carattere scientifico;
anche il decreto ministeriale avente per oggetto il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'esercizio finanziario 2012 in cui si sono recentemente espresse le competenti Commissioni del Parlamento, ha confermato la collocazione del progetto IGNITOR tra i "progetti bandiera" della ricerca italiana;
circa i vari adempimenti previsti dal "Memorandum d'intenti" firmato a Milano il 26 aprile 2010, a tutt'oggi è stata portata a termine unicamente la costituzione dello Steering Committee. Non si è invece ancora predisposto l'iter amministrativo per l'uso sollecito dei fondi stanziati per la collaborazione su IGNITOR riguardante la costruzione dei componenti principali del nocciolo della macchina,
si chiede di sapere entro quali tempi il Governo intenda procedere all'effettivo adempimento degli impegni indicati, sottoscritti nel "Memorandum d'intenti " del 26 aprile 2010: si sottolinea infatti l'urgenza di tale adempimento, per l'eventuale protrarsi dell'attuale lungo periodo di stasi determinerebbe un forte rischio di perenzione per i fondi destinati al progetto da parte della Federazione russa, con conseguente rischio di grave perdita di credibilità di questa collaborazione internazionale di grande interesse scientifico e tecnologico.