AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MERCOLEDÌ 11 LUGLIO 2007
140ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
BIANCO
Intervengono il ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione Nicolais e i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Micheli e per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Naccarato.

La seduta inizia alle ore 14.


IN SEDE REFERENTE
(1335) Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Ascierto; Zanotti ed altri; Naccarato; Mattarella ed altri; Ascierto; Galante ed altri; Deiana; Fiano; Gasparri ed altri; Mascia; Boato; Boato; Boato; Scajola ed altri; D'Alia; Maroni ed altri; Cossiga; Cossiga
(68) MALABARBA. - Norme in materia di durata del segreto di Stato e modifica dell'articolo 204 del codice di procedura penale concernente l'esclusione del segreto di Stato per i reati commessi per finalità di terrorismo e di eversione e per i delitti di strage
(139) MANTOVANO ed altri. - Norme sulla riforma dell'organizzazione e dei processi relativi alla politica informativa e di sicurezza
(246) BULGARELLI ed altri. - Disposizioni in materia di accesso ai documenti di Stato e istituzione di una Commissione per la desecretazione degli atti di Stato
(280) VITALI ed altri. - Disposizioni concernenti la non opponibilità del segreto di Stato nel corso di procedimenti penali relativi a delitti di strage e terrorismo
(328) RAMPONI. - Nuovo ordinamento dei servizi di informazione per la sicurezza e la disciplina del segreto di Stato
(339) COSSIGA. - Riforma dei Servizi di informazione e di sicurezza
(360) COSSIGA. - Nuovo ordinamento dei servizi di informazione e sicurezza
(367) COSSIGA. - Attribuzione al comitato parlamentare per il controllo dei servizi di informazioni e di sicurezza e per il segreto di Stato (COPACO) di compiti e correlative funzioni afferenti al contrasto, alla prevenzione e alla repressione del terrorismo interno e internazionale, nonché attribuzione in via permanente dei poteri di commissione parlamentare d'inchiesta
(765) COSSIGA. - Disposizioni in materia di segretezza delle comunicazioni degli agenti dei servizi di informazione e sicurezza
(802) Massimo BRUTTI. - Nuove norme sul sistema di informazione per la sicurezza e sul segreto di Stato
(972) RIPAMONTI. - Nuove norme in materia di esclusione del segreto di Stato per i reati commessi con finalità di terrorismo e per i delitti di strage ed estensione delle disposizioni del codice di procedura penale relative al segreto di Stato ai processi penali che proseguono con le norme previgenti
(1190) CAPRILI ed altri. - Riforma dell'ordinamento del sistema delle informazioni per la sicurezza
(1203) COSSIGA. - Norme di principio sulla fiducia internazionale e abrogazione della legge 24 ottobre 1977, n. 801, in materia di istituzione e ordinamento dei servizi per le informazioni e la sicurezza e disciplina del segreto di Stato
- e petizioni nn. 45 e 399 ad essi attinenti
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 10 luglio.

Riprende la trattazione degli emendamenti al disegno di legge n. 1335, assunto a base dell'esame, pubblicati in allegato al resoconto delle sedute del 30 maggio e del 19 giugno.

Riprende l'esame dell'emendamento 11.4, che era stato accantonato.

Il senatore MANTOVANO (AN) insiste per l'accoglimento della proposta, tendente a prevedere che la frequenza della scuola di formazione istituita nell'ambito del DIS sia condizione necessaria per l'avvio dell'attività del dipendente.

Il relatore SINISI (Ulivo) conferma il parere contrario osservando che le modalità per il reclutamento del personale non consigliano l'introduzione di norme uniche e omogenee: in tal modo, infatti, non si potrebbe tenere conto della specifica professionalità del personale proveniente dalle Forze di polizia e dalle Forze armate.

Il senatore MANTOVANO (AN) obietta che proprio la specificità della formazione pregressa dovrebbe indurre a prevedere un periodo di formazione specifica e omogenea per tutti gli operatori dell'intelligence.

Anche il senatore SAPORITO (AN) condivide l'esigenza di una formazione specifica per il personale dei servizi.

Il presidente BIANCO (Ulivo) condivide l'opportunità di prevedere un addestramento specifico ma non ritiene opportuna la condizione proposta dall'emendamento.

Il relatore SINISI (Ulivo) ricorda che l'articolo 11, che a suo avviso è anche con la formulazione attuale idoneo a garantire un percorso di formazione e addestramento omogeneo per gli addetti ai servizi di informazione, è stato già integrato, al comma 1, dopo l'approvazione dell'emendamento 11.3 del senatore Mantovano, con la previsione di attività di aggiornamento. L'introduzione di una condizione per l'avvio dell'attività del dipendente, a suo avviso, non è utile e rischia di compromettere l'equilibrio del testo.

Il senatore VILLONE (SDSE) propone di riformulare l'emendamento 11.4, in modo da rinviare al regolamento attuativo l'indicazione dei casi in cui la formazione presso la scuola debba considerarsi necessaria per l'avvio delle attività.

Il sottosegretario MICHELI si esprime favorevolmente sulla proposta di riformulazione indicata dal senatore Villone.

Si conviene quindi di accantonare ulteriormente l'esame dell'emendamento 11.4. Anche l'emendamento 12.1 (testo 3) è momentaneamente accantonato.

Il senatore MANTOVANO (AN) insiste per l'accoglimento dell'emendamento 13.4, che viene posto in votazione ed è respinto, come gli emendamenti 13.5 e 13.1.

Il relatore SINISI (Ulivo) si esprime favorevolmente sulla riformulazione dell'emendamento 13.3 (13.3 testo 2).

Il senatore MANTOVANO (AN) ritiene che l'estensione proposta con l'emendamento 13.3 (testo 2) non sia opportuna.

La senatrice VILLECCO CALIPARI (Ulivo) sottolinea lo scopo dell'emendamento, che è quello di assicurare anche al Servizio di informazioni per la sicurezza interna la possibilità di svolgere intercettazioni e controlli preventivi sulle comunicazioni per la prevenzione di reati di eccezionale gravità.

Il senatore MANTOVANO (AN) sottolinea la distinzione tra attività investigative e attività di intelligence, in base alla quale conferma l'avviso contrario alla previsione di un'autorizzazione ad ambiti diversi da quelli della prevenzione di attività terroristiche o di eversione dell'ordinamento costituzionale.

L'emendamento 13.3 (testo 2) è quindi posto in votazione ed è accolto. E' invece respinto l'emendamento 14.1.

Il senatore MANTOVANO (AN) sostiene l'emendamento 17.6, diretto a rimuovere il limite all'attività di intelligence che deriverebbe dall'attuale formulazione del comma 2.

Il relatore SINISI (Ulivo) conferma la contrarietà sulla proposta di modifica, anche perché si modificherebbe un passaggio cruciale del testo sul quale presso l'altro ramo del Parlamento si è determinato un accordo unanime.

L'emendamento 17.6, posto in votazione, è respinto.

Il senatore GRASSI (RC-SE) ritira l'emendamento 17.4.

Il senatore MANTOVANO (AN) ribadisce la proposta di cui all'emendamento 17.9.

Il relatore SINISI (Ulivo) conferma il suo avviso contrario, ricordando che il codice penale disciplina in modo esaustivo l'ipotesi di delitti commessi all'estero, prevedendo che il colpevole sia punito su richiesta del Ministro della giustizia. Non ritiene opportuno prevedere una particolare causa di limitazione della punibilità.

L'emendamento 17.9 è messo ai voti ed è respinto.

Il senatore MANTOVANO (AN) sottolinea le ragioni sottese agli emendamenti 17.7 e 17.8, diretti a rimuovere la limitazione di cui al comma 5, che ostacolerebbe la ricerca di informazioni presso sedi di partiti politici o di organizzazioni sindacali. In proposito, ricorda che le recenti inchieste giudiziarie hanno testimoniato il fenomeno di frange terroristiche che si muovevano dissimulando la propria azione anche nell'ambito di organizzazioni sindacali. Sottolinea che la deroga dovrebbe essere comunque autorizzata dal Presidente del Consiglio dei ministri, che ne assumerebbe la responsabilità.

Il senatore SAPORITO (AN) ricorda che sulla disposizione di cui all'articolo 17, comma 5, si è svolto un approfondito dibattito all'interno del Comitato ristretto a suo tempo costituito per l'esame preliminare degli emendamenti. In quella sede, si è convenuto di non modificare il testo anche in considerazione delle intese raggiunte nell'altro ramo del Parlamento.

Il relatore PASTORE (FI), pur condividendo le preoccupazioni espresse dal senatore Mantovano, ribadisce il parere contrario sugli emendamenti 17.7 e 17.8, al fine di assicurare l'intesa fra le forze politiche.

Il relatore SINISI (Ulivo) sottolinea l'esigenza di una visione generale del provvedimento, al fine di conservare l'unanimità fra le forze politiche che si è realizzata alla Camera dei deputati. A tale proposito, osserva che il successivo emendamento 17.5 propone una disposizione anche più limitativa, in senso opposto a quanto suggerito dall'emendamento 17.8.
Inoltre osserva che si tratta di operazioni illecite che dovrebbero svolgersi presso sedi di partiti e di sindacati con l'autorizzazione del Presidente del Consiglio dei ministri, un'attività che, a suo giudizio, si collocherebbe al di fuori dei limiti di salvaguardia democratica.

Il senatore VILLONE (SDSE) condivide tale opinione: nota che non si tratta di un'attività investigativa o di prevenzione di reati, bensì di autorizzazione a svolgere attività illecite.

Il senatore GRASSI (RC-SE) respinge le allusioni alla contiguità fra terrorismo e organizzazioni sindacali prospettate dal senatore Mantovano, ricordando che i sindacati hanno storicamente svolto un ruolo di primo piano nella lotta contro il terrorismo.

Il senatore MANTOVANO (AN) precisa di essersi riferito a frange terroristiche che, come risulta dalle inchieste giudiziarie di cui si è avuta notizia dagli organi di informazione, hanno agito anche avvalendosi di sedi sindacali.

Il relatore PASTORE (FI) conferma l'esigenza di conservare l'equilibrio del testo. Tuttavia, non si può ignorare la preoccupazione per l'ipotesi di associazioni politiche che offrono copertura ad attività di terrorismo ed eversive.

Il senatore PALMA (FI) preannuncia un voto favorevole sugli emendamenti 17.7 e 17.8 e invita i Gruppi dell'opposizione ad assumere un atteggiamento parlamentare conseguente di fronte alla richiesta proveniente dalla maggioranza, di istituire una commissione d'inchiesta sulle attività del SISMI, motivata dalle argomentazioni espresse dal Consiglio superiore della magistratura. In proposito, ricorda anche la singolare dichiarazione dell'ex direttore del SISMI, Pollari, il quale ha manifestato l'intenzione di svelare molte vicende se venisse svincolato dal rispetto del segreto di Stato.

Gli emendamenti 17.7 e 17.8 sono posti separatamente in votazione e sono respinti, mentre l'emendamento 17.5 è ritirato dal senatore Grassi. Anche l'emendamento 17.3 viene respinto, mentre il 17.2 decade per l'assenza del proponente. Respinto l'emendamento 18.2, viene posto in votazione l'emendamento 18.3 (testo 2), che con il parere favorevole dei relatori, è accolto dalla Commissione.

La senatrice VILLECCO CALIPARI (Ulivo) ritira l'emendamento 18.5.

L'emendamento 18.4 (testo 2), posto in votazione con il parere favorevole dei relatori, risulta accolto, mentre è respinto l'emendamento 19.1.

Il senatore MANTOVANO (AN) insiste per l'accoglimento dell'emendamento 19.2, che viene posto in votazione ed è respinto.

Il PRESIDENTE informa che gli emendamenti 4.10 e 4.9 sono stati riformulati dal proponente in testi più opportunamente riferiti all'articolo 21 (21.100 e 21.200), pubblicati in allegato al resoconto, che intanto sono accantonati.

La Commissione prende atto.

Sono quindi respinti con separate votazioni anche gli emendamenti 21.18 e 21.9, mentre il 21.19 è ritirato dalla senatrice VILLECCO CALIPARI (Ulivo). L'emendamento 21.2, fatto proprio dal senatore Mantovano per l'assenza del proponente, è posto in votazione e respinto.

Il senatore MANTOVANO (AN) sostiene l'emendamento 21.30 sottolineando l'esigenza di limitare il reclutamento diretto da parte dei direttori dei servizi.

Il relatore SINISI (Ulivo) conferma il parere contrario, ritenendo preferibile rinviare la materia al regolamento attuativo.

Il senatore MANTOVANO (AN) non condivide tale opinione, in considerazione del fatto che le norme attuative saranno predisposte perlopiù dagli uffici degli stessi servizi di informazione per la sicurezza.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.


(20) Vittoria FRANCO ed altri. - Disposizioni in materia di pari opportunità tra donne e uomini nell'accesso alle cariche elettive, in attuazione dell'articolo 51 della Costituzione
(129) CUTRUFO. - Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica ed introduzione del sistema della preferenza
(600) Helga THALER AUSSERHOFER ed altri. - Modifiche alla normativa vigente in materia di elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, in materia di rappresentanza femminile in Parlamento
(904) CASSON ed altri. - Abrogazione della legge 21 dicembre 2005, n. 270, recante modifiche alle norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica
(1118) Laura BIANCONI. - Disposizioni in materia di pari opportunità tra i generi per l'accesso alle cariche elettive
(1391) SALVI e VILLONE. - Riforma delle norme sulla elezione della Camera dei deputati
(1392) CALDEROLI. - Modificazioni della normativa per le elezioni alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica
(1442) CABRAS ed altri. - Abrogazione della legge 21 dicembre 2005, n. 270, nonché modifica del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361
(1450) TONINI ed altri. - Introduzione del sistema elettorale proporzionale in circoscrizioni provinciali per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica
(1455) CUTRUFO. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica, di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533
(1474) CALDEROLI. - Modifiche alle norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica
(1553) RUSSO SPENA ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, ed al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica, di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, per introdurre un sistema elettorale proporzionale personalizzato
(1572) PETERLINI ed altri. - Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica, per l'introduzione del voto di preferenza e l'abolizione delle candidature plurime
(1573) PETERLINI ed altri. - Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati per la regione Trentino - Alto Adige
(1583) Silvana AMATI ed altri. - Misure per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell' accesso alle cariche elettive
(1604) PETERLINI ed altri. - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati
(1643) Manuela PALERMI ed altri. - Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica
(1673) Anna FINOCCHIARO ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione del Senato della Repubblica, di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, recanti l'introduzione di un sistema elettorale maggioritario a doppio turno con ballottaggio. Delega al Governo per la determinazione dei collegi uninominali
- e petizioni nn. 69, 189, 385, 387 e 439 ad essi attinenti
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 4 luglio.

Il senatore TIBALDI (IU-Verdi-Com), a nome del suo Gruppo, esprime un giudizio critico sullo schema di testo base elaborato dal Presidente relatore. In particolare, la sua parte politica è contraria all'indicazione di una soglia di sbarramento del 4 per cento e all'adozione del metodo d'Hondt per l'attribuzione dei seggi nei collegi uninominali. Si tratta di meccanismi che, a suo giudizio, favoriscono i partiti maggiori a danno del principio di rappresentatività. Sarebbero escluse dal Parlamento, infatti, anche formazioni politiche che raccolgono 800 o 900 mila voti. Inoltre, la previsione di una deroga allo sbarramento e l'ipotesi in cui si conseguano seggi in tre diverse circoscrizioni elettorali finirebbe per privilegiare le formazioni politiche di ispirazione localistica a danno di quelle rappresentative su tutto il territorio nazionale.
Conclude, proponendo il 2 per cento quale soglia di sbarramento e l'adozione di meccanismi tali da assicurare un'equa rappresentatività delle forze politiche nazionali e di quelle locali.

Il senatore D'ONOFRIO (UDC) ritiene che l'ipotesi di testo elaborato dal Presidente relatore consenta di avviare finalmente il confronto sulla materia della legge elettorale; tuttavia, esprime scarsa fiducia su una possibilità di successo a breve termine dell'iniziativa legislativa e ritiene opportuno attendere comunque il termine della raccolta delle firme per la proposta di referendum, per rispettare la posizione assunta al riguardo da diversi esponenti politici.
Sottolinea l'anomalia della legge elettorale italiana che prevede l'attribuzione di un premio di maggioranza, persino quando una delle parti in competizione non consegua autonomamente la maggioranza dei seggi. Osserva che anche in quei paesi in cui si determina un bipolarismo delle forze politiche, non si ritiene necessario determinare questo esito attraverso un premio elettorale.
La sua parte politica propone di adottare il modello elettorale tedesco, superando così l'esperienza delle coalizioni elettorali avviata nel 1993. Tale indirizzo è consigliabile per le analogie dell'ordinamento tedesco con quello italiano a motivo della "debolezza" istituzionale del Capo dello Stato e dell'estensione dei collegi elettorali.
Condivide anche la proposta di introdurre una soglia di sbarramento, non tanto per colpire la frammentarietà delle rappresentanze quanto piuttosto per limitare la presenza in Parlamento delle forze politiche, senza trascurare l'esigenza di regolare con meccanismi idonei il ruolo delle formazioni più piccole, come accade in altri ordinamenti.
Esprime preoccupazione per la previsione di un ancoraggio territoriale della rappresentanza che, a suo giudizio, non è appropriato ai fini della elezione di una Camera rappresentativa nazionale, mentre sarebbe più logico nell'ambito di una Camera delle Regioni quale potrebbe essere il Senato in un altro assetto costituzionale. In proposito, ricorda l'esame di alcune proposte di riforma costituzionale in corso presso l'altro ramo del Parlamento, di cui occorre tenere conto soprattutto per quanto riguarda la natura e le funzioni del Senato.
Conclude, confermando l'apprezzamento per il lavoro di sintesi svolto dal Presidente relatore e sottolineando le conseguenze che potranno determinarsi nel sistema politico dalla riorganizzazione dei partiti, con particolare riferimento alla nascita del Partito democratico.

Il senatore GRASSI (RC-SE) condivide il giudizio positivo espresso dal senatore D'Onofrio sulla proposta avanzata dal presidente Bianco, relatore. Sottolinea il risultato deludente dell'esperienza del sistema elettorale maggioritario, che ha incrementato la frammentazione dei partiti e ha allontanato i cittadini dalla politica, come testimonia la ridotta affluenza elettorale, soprattutto nei turni di ballottaggio. La sua parte politica ritiene che il sistema elettorale tedesco sia il più idoneo a garantire contestualmente un'adeguata rappresentatività delle forze politiche e la necessaria stabilità di governo. Si rammarica, quindi, per la proposta avanzata dal Gruppo dell'Ulivo, di un sistema elettorale maggioritario a doppio turno sul modello francese, contrapposto alle indicazioni a suo tempo illustrate alla Commissione dal ministro Chiti, dopo la consultazione con i Gruppi parlamentari e i partiti politici. Commenta criticamente anche le prese di posizione di esponenti della maggioranza e di Ministri, che si sono schierati in favore del referendum sulla legge elettorale, contraddicendo l'impegno assunto in sede di definizione del programma elettorale dell'Unione, nel senso di non appoggiare quell'iniziativa.
Conclude, sottolineando l'utilità della proposta del Presidente relatore, come base per l'avvio del dibattito al quale il suo Gruppo intende contribuire con qualificanti proposte di modifica.

Il senatore QUAGLIARIELLO (FI) sottolinea il rilievo critico che assumono gli aspetti metodologici dell'esame delle proposte di revisione della legge elettorale nella fase attuale e l'esigenza di privilegiare il confronto in atto nelle aule parlamentari rispetto alle sollecitazioni, pure legittime, che provengono dall'esterno. Dà atto al Presidente e relatore di aver osservato questo percorso e di aver presentato una proposta di grande dignità sotto il profilo intellettuale che tuttavia, a suo avviso, potrebbe avere il difetto di essere già piuttosto prescrittiva, per cui potrebbe essere utilizzabile come testo base solo a determinate condizioni.
Ricorda che le ragioni del tentativo di una riforma della legge elettorale si fondano sul giudizio diverso che le forze politiche hanno espresso sulla legge approvata nella scorsa legislatura e soprattutto sull'esito problematico che ne è derivato per l'elezione del Senato, vista la necessità di articolare il premio di maggioranza su base regionale anziché nazionale per i timori di una censura costituzionale. Ciò considerato, la questione della legge elettorale per il Senato diventa centrale.
Inoltre, ritiene che si dovrebbe evitare di fare riferimento con insistenza a modelli elettorali in uso presso altri paesi, dal momento che non si può trascurare la peculiarità del sistema politico italiano.
Il testo illustrato dal Presidente relatore, allora, secondo la sua parte politica, non potrebbe essere assunto così com'è a base per l'esame. Esso, anzitutto, si concentra sull'elezione della Camera dei deputati e prevede l'attribuzione di un premio di maggioranza eccessivamente ridotto, che rischierebbe di causare una condizione di ingovernabilità analoga a quella che si è determinata, con la legge elettorale vigente, nell'elezione del Senato. In secondo luogo, la sua parte politica non condivide l'ipotesi di attribuire i seggi attraverso il meccanismo di liste collegate di candidati in collegi uninominali: tale sistema, in uso per l'elezione delle assemblee provinciali e, prima del 1994, per l'elezione del Senato della Repubblica, rischia di alimentare una competitività tra candidati della stessa lista e di determinare una rappresentanza disomogenea dei territori, che penalizzerebbe in particolare le aree metropolitane.
Infine, la soglia di sbarramento dovrebbe essere reale e non facilmente eludibile, salva l'attenzione per le formazioni di carattere etnico o di ispirazione autonomista concentrate in particolari aree del territorio. Dà conto, quindi, della presentazione di un'ulteriore iniziativa legislativa da parte del Gruppo di Forza Italia, diretta a modificare parzialmente le norme per l'elezione del Senato della Repubblica, dal contenuto analogo a quello del disegno di legge n. 1474, d'iniziativa del senatore Calderoli. Infine, sottolinea l'attenzione alle novità che si registrano nel panorama delle forze politiche, in particolare la nascita del Partito democratico, che non potrà non determinare conseguenze in tutto il sistema politico.

Il presidente BIANCO (Ulivo), relatore, rileva che il dibattito in corso dimostra la validità del metodo seguito dalla Commissione. Condivide l'opinione sul rilievo da attribuire alla disciplina elettorale per l'elezione del Senato, come del resto aveva già indicato nella seduta precedente, che tuttavia non può non tenere conto della maturazione di una soluzione condivisa per quanto riguarda l'elezione della Camera dei deputati.

Il senatore CALDEROLI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, propone di rinviare il seguito della discussione in quanto, insieme ad altri senatori della Commissione, deve allontanarsi per partecipare alla Conferenza dei Capigruppo del Senato. Condivide la proposta illustrata dal senatore Quagliariello, di concentrare l'attenzione sulle norme per l'elezione del Senato e sollecita l'attenzione sulla proposta di testo unificato presentata presso la Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati per i disegni di legge di riforma costituzionale, con particolare riguardo al tema della funzione e della composizione del Senato.

Il senatore PASTORE (FI) sollecita l'avvio dell'esame delle iniziative che propongono una revisione delle norme per il voto degli italiani residenti all'estero, anche al fine di ripristinare la credibilità del Parlamento dopo la denuncia delle gravi irregolarità che hanno caratterizzato le elezioni nella circoscrizione Estero.

Accogliendo il suggerimento del senatore Calderoli, il PRESIDENTE propone di rinviare il seguito dell'esame congiunto.

La Commissione conviene.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente: "Ricognizione delle strutture e risorse finanziarie e umane trasferite dal Ministero dello sviluppo economico alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'esercizio delle competenze in materie di turismo" (n. 111) (Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, ai sensi dell'articolo 1, comma 25-ter, del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233. Esame e rinvio)

La relatrice AMATI (Ulivo) illustra lo schema di decreto in titolo, recante la ricognizione delle strutture e risorse finanziarie e umane trasferite alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'esercizio delle competenze in materie di turismo.
Conclude, proponendo di esprimere un parere favorevole.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.


IN SEDE CONSULTIVA

(Doc. LVII, n. 2) Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011
(Parere alla 5a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 5 luglio.

Il senatore PASTORE (FI) sollecita l'attenzione del Governo alla possibilità di esercitare le deleghe ancora in corso per alleggerire i carichi burocratici delle imprese, secondo quanto auspicato anche in un documento del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e ricorda le misure analoghe per una semplificazione istituzionale prospettate nel Codice delle autonomie all'esame della Commissione (Atto Senato n. 1464). Inoltre, osserva che l'esame del Documento di programmazione economico-finanziaria assume talvolta le forme di un rito di scarsa utilità politica, anche per l'incertezza delle grandezze finanziarie; in particolare tale incertezza è testimoniata dall'introduzione nel Documento in esame di una analisi di altre spese (impegni sottoscritti, prassi consolidate e ipotesi di nuove iniziative) che potrebbero modificare in misura consistente i dati della spesa prevista per il prossimo anno, ponendo perciò la necessità di ulteriori interventi correttivi.

Il senatore SINISI (Ulivo) richiama l'attenzione sull'esigenza di chiarire il quadro delle risorse per la politica della sicurezza, integrando i dati e le informazioni contenuti nel Documento di programmazione economico-finanziaria, considerando anche le iniziative di sicurezza integrata che si svolgono con la collaborazione degli enti locali e quelle positive avviate dal Governo precedente, soprattutto il cosiddetto "poliziotto di quartiere". Inoltre, auspica una effettiva razionalizzazione dell'impiego delle forze di polizia sul territorio, da distribuire in relazione ai bisogni delle zone, piuttosto che in base all'articolazione istituzionale.
Rileva la costante riduzione delle spese per la sicurezza a partire dal 2003: esse dovrebbero articolarsi in base all'obiettivo della sicurezza dei cittadini, della sicurezza integrata in collaborazione con comuni e province e a tutte le riassegnazioni di risorse derivanti da misure per la sicurezza adottate in ambiti diversi.
Richiama l'attenzione anche sul capitolo delle infrastrutture e sulla funzione dei vigili del fuoco, nonché sulla destinazione delle risorse a suo tempo stanziate per il riallineamento tra gli addetti alle forze dell'ordine. Infine, si augura che sia rifinanziato il programma per lo sviluppo e la sicurezza nel Mezzogiorno, in particolare per promuovere l'innovazione tecnologica delle forze di polizia.

Il senatore VILLONE (SDSE) esprime un giudizio negativo sul Documento di programmazione economico-finanziaria, che non assume quale obiettivo rilevante la riduzione dei costi impropri e degli sprechi della politica, salvo le disposizioni di discutibile efficacia che sono all'esame del Consiglio dei ministri.
Inoltre, condivide le osservazioni critiche in materia di politiche della sicurezza e sottolinea il crescente allarme sociale, testimoniato da recenti indagini statistiche, in base alle quali l'82 per cento dei cittadini è convinto che il Governo di centrosinistra non sia in grado di garantire un adeguato livello di sicurezza. Annuncia un voto non positivo sulla proposta di parere del relatore, qualora non sia integrata dalle indicazioni appena formulate.

Il senatore GRASSI (RC-SE) esprime la soddisfazione della sua parte politica per i contenuti del Documento di programmazione economico-finanziaria, da considerare congiuntamente alle misure recentemente adottate dal Governo che, utilizzando le risorse provenienti da una lotta più efficace all'evasione fiscale, espandono la spesa per un importo pari allo 0,4 per cento del PIL, in base a un principio di contestualità fra risanamento e ridistribuzione. In tal modo, a suo giudizio, si potrà avere un disegno di legge finanziaria che non introduce ulteriori tagli alle spese sociali e che potrebbe realizzare una riduzione della pressione fiscale per i redditi più bassi, in particolare con l'annullamento della quota addizionale comunale dell'IRPEF.
Peraltro, esprime perplessità sulla rinuncia all'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie e su alcune liberalizzazioni, nonché sulla politica delle infrastrutture che dovrebbe basarsi sul coinvolgimento e la consultazione delle comunità locali.

Il PRESIDENTE ricorda che il parere sul Documento di programmazione economico-finanziaria dovrà concentrarsi sulle materie che rientrano nella competenza della Commissione.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.


La seduta termina alle ore 16,25.
EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE
1335
Art. 4
4.10
Mantovano
Al comma 6, dopo la parola: «regolamento», aggiungere le seguenti: «, cui compete anche l'indicazione di processi definiti per le promozioni e per l'avanzamento in carriera, seguendo criteri analoghi, per quanto compatibili, a quelli indicati dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165».
4.9
Mantovano
Dopo il comma 6 aggiungere il seguente:
«6-bis. Il regolamento di cui al comma 6 disciplina altresì l'unitarietà della gestione del personale e del settore tecnico-logistico dell'intero Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, secondo criteri di economicità e di efficienza».

Art. 12
12.1
Caprili, Russo Spena, Grassi, Gaggio Giuliani, Boccia Maria Luisa
Dopo il comma 1, inserire il seguente:
«1-bis. Qualora la collaborazione richiesta, ai sensi del comma precedente, dagli ufficiali o dagli agenti di polizia giudiziaria, riguardi procedimenti penali che si trovino nella fase delle indagini preliminari al momento della richiesta, le medesime informazioni possono essere acquisite soltanto previo nulla osta dell'Autorità giudiziaria competente».
12.1 (testo 2)
Caprili, Russo Spena, Grassi, Gaggio Giuliani, Boccia Maria Luisa
Dopo il comma 1, inserire il seguente:
«1-bis. Qualora la collaborazione richiesta, ai sensi del comma precedente, dagli ufficiali o dagli agenti di polizia giudiziaria, riguardi procedimenti penali che si trovino nella fase delle indagini preliminari al momento della richiesta, le informazioni oggetto della indagine possono essere acquisite soltanto previo nulla osta dell'Autorità giudiziaria competente, sempre che non si tratti di informazioni utili al fine della prevenzione di reati per cui è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza ai sensi dell'articolo 380 del codice di procedura penale».
12.1 (testo 3)
Caprili, Russo Spena, Grassi, Gaggio Giuliani, Boccia Maria Luisa
Dopo il comma 1, inserire il seguente:
«1-bis. Qualora le informazioni richieste alle Forze di polizia, ai sensi delle lettere c) ed e) del comma 3 siano relative ad indagini di polizia giudiziaria, le stesse, se coperte dal segreto di cui all'articolo 329 del codice di procedura penale, possono essere acquisite solo previo nulla osta della Autorità giudiziaria competente. L'Autorità giudiziaria può trasmettere gli atti e le informazioni anche di propria iniziativa. ».

Art. 21
21.100 (già 4.10)
Mantovano
Al comma 1, dopo le parole: «regolamento stesso», inserire le seguenti: «, con l'indicazione di processi definiti per le promozioni e per l'avanzamento in carriera, seguendo criteri analoghi, per quanto compatibili, a quelli indicati dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.»
21.200 (già 4.9)
Mantovano
Al comma 1, dopo le parole: «reclutamento del personale,» inserire le seguenti: «garantendone l'unitarietà della gestione, secondo criteri di economicità e di efficienza,».