AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2007
106ª Seduta

Presidenza del Presidente
BIANCO
Intervengono il ministro per gli affari regionali e le autonomie locali Linda Lanzillotta e il sottosegretario di Stato per l'interno Pajno.


La seduta inizia alle ore 15,45.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il senatore SAPORITO (AN) invita il Presidente a sollecitare la risposta del Governo all'interrogazione n. 3-00540; inoltre, rappresenta l’opportunità che siano forniti alla Commissione elementi informativi sullo stato della contrattazione e sulla ventilata collocazione del personale dell'Agenzia per la formazione - Scuola nazionale della pubblica amministrazione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il PRESIDENTE si riserva di verificare la disponibilità del Ministro per le riforme e l'innovazione nella pubblica amministrazione, o di un sottosegretario da lui delegato, a intervenire per la risposta all'interrogazione e propone che nella stessa seduta siano svolte le comunicazioni sugli altri argomenti appena indicati dal senatore Saporito.

Conviene la Commissione.

Il PRESIDENTE, quindi, propone che l'ordine del giorno della Commissione sia integrato, dalla settimana prossima, con l'esame in sede referente dei disegni di legge n. 702 (Delega al Governo per la redazione del "Codice di procedura per i giudizi innanzi alla Corte dei conti"), d'iniziativa della senatrice Franca Rame e di altri senatori, e n. 1437 (Estensione dei benefici della legge 9 marzo 1971, n. 98, al personale civile delle basi militari soppresse), d'iniziativa del senatore Nieddu.

Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

SULLE MODALITÀ DI CONSULTAZIONE DEI DOCUMENTI TRASMESSI DAL GOVERNO IN MERITO ALL'INTERROGAZIONE N. 3-00402

Il senatore PALMA (FI) domanda se il Presidente del Senato abbia fornito indicazioni circa le modalità di consultazione dei documenti trasmessi alla Commissione dal Governo in occasione dello svolgimento dell'interrogazione n. 3-00402, nella seduta antimeridiana del 2 maggio.

Il PRESIDENTE informa la Commissione di aver sottoposto formalmente la questione al Presidente del Senato.

Il senatore VILLONE (Ulivo) ritiene necessaria una risposta tempestiva da parte del Presidente del Senato.

IN SEDE REFERENTE

(947) MANTOVANO ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione della donna di origine extracomunitaria presente in Italia
(1443) Silvana AMATI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione della donna straniera immigrata presente in Italia
(Seguito dell'esame del disegno di legge n. 947, congiunzione con l'esame del disegno di legge n. 1443 e rinvio. Esame del disegno di legge n. 1443, congiunzione con il seguito dell'esame del disegno di legge n. 947 e rinvio)

Prosegue l'esame del disegno di legge n. 947, sospeso nella seduta del 14 marzo.

La relatrice ALBERTI CASELLATI (FI) propone di svolgere l'esame del disegno di legge n. 1443, d'iniziativa della senatrice Amati e di altri senatori, congiuntamente con il seguito dell'esame del disegno di legge n. 947.

La Commissione consente.

La relatrice ALBERTI CASELLATI (FI) illustra il disegno di legge n. 1443, che si riferisce in particolare al rilievo assunto dal processo di femminilizzazione dei flussi migratori, con i connessi problemi di mediazione fra le culture di origine e quella della società di accoglienza. La vulnerabilità dell'immigrazione femminile rende difficile l'emancipazione e aumenta il rischio che le donne immigrate cadano vittime della tratta o di altri abusi nei luoghi di lavoro e in ambito domestico. Di qui l'intento condiviso di istituire una commissione d'inchiesta per verificare la tutela delle donne immigrate e il rispetto dei loro diritti e con il fine di formulare proposte di carattere amministrativo o anche legislativo per realizzare un'adeguata prevenzione e il contrasto di ogni possibile violazione dei diritti umani.
Il disegno di legge n. 1443 prevede una durata della commissione d'inchiesta che dovrebbe essere ampliata ma, a suo avviso, rafforza la base condivisa su cui si muove l'iniziativa e incoraggia l'approvazione tempestiva della proposta di inchiesta parlamentare.

La senatrice AMATI (Ulivo) propone che con riferimento all'esame dei disegni di legge in titolo si svolgano alcune audizioni e si ascolti l’avviso del Ministro dell'interno.

Il senatore QUAGLIARIELLO (FI) sollecita una tempestiva approvazione dell'iniziativa, considerata l'ampia condivisione all'interno della Commissione, e pertanto invita a limitare eventuali audizioni.

Il senatore MANTOVANO (AN) osserva che la stessa Commissione d'inchiesta sarà la sede più adatta per svolgere la fase informativa: eventuali audizioni prima dell'approvazione potrebbero comportare un inopportuno protrarsi dell'iter.

Il PRESIDENTE ritiene opportuno esaminare la questione circa l'eventuale svolgimento di audizioni e l’organizzazione dei lavori per l’esame dei disegni di legge nel prossimo Ufficio di Presidenza. Ritiene, comunque, che vi siano le condizioni per un esame compiuto ma sollecito.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

(104) VITALI ed altri. - Modifica dell'articolo 17 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di estensione del diritto di elettorato attivo e passivo ai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia da almeno tre anni e legalmente residenti nel comune per le elezioni degli organi delle circoscrizioni di decentramento comunale
(1020) VITALI ed altri. - Delega al Governo per l'attuazione dell'articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione in materia di funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane e per l'adeguamento delle disposizioni in materia di enti locali alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3
(1196) DEL PENNINO ed altri. - Norme per l'istituzione delle città metropolitane. Delega al Governo in materia di assetto della finanza della città metropolitana e dei nuovi comuni e del loro funzionamento
(1265) SINISI e FUDA. - Modifiche al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di scioglimento dei consigli comunali e provinciali per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso
(1464) Delega al Governo per l'attuazione dell'articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione e per l'adeguamento delle disposizioni in materia di enti locali alla legge costituzionale n. 3 del 2001
(Esame congiunto e rinvio)

Il relatore VITALI (Ulivo) ricorda che il tema del codice delle autonomie è stato ampiamente trattato nell'ambito dell'indagine conoscitiva svolta congiuntamente con la Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati sul Titolo V della Parte II della Costituzione: in quella sede egli stesso aveva svolto una relazione, nella seduta del 20 ottobre 2006, punto di partenza per il percorso che ha portato il Governo, d'intesa con le Regioni e gli enti locali a proporre al Parlamento il disegno di legge n. 1464. Sottolinea che il tema è stato oggetto anche della legge n. 131 del 2003 (cosiddetta legge La Loggia), attuativa della revisione del Titolo V, che fu condivisa anche dalle forze politiche di opposizione, ma non si tradusse in un effettivo esercizio della delega legislativa a causa del sopraggiungere della fine della legislatura.
Sottolinea la necessità di dare piena attuazione all'articolo 118, primo comma, della Costituzione, che nell'attribuire ai Comuni le funzioni amministrative richiama il ruolo degli altri livelli istituzionali a cui quelle stesse funzioni possono essere attribuite sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. In particolare, prospetta l'opportunità di una differenziazione delle funzioni comunali, secondo la classe demografica, in analogia all'assetto delle autonomie che si è determinato in Spagna e in Francia.
Per quanto riguarda la disciplina degli organi di governo degli enti territoriali, osserva che la delega prevista dall'articolo 2, comma 4, del disegno di legge n. 1464 non implica necessariamente la revisione dell'assetto attuale; occorre invece riconsiderare il rapporto tra le assemblee elettive e gli esecutivi, in considerazione dello spostamento del potere che si è determinato a favore dei sindaci e dei presidenti di provincia.
Quanto alle norme elettorali, rileva che il Governo non intende modificare il sistema attualmente vigente, salva l'introduzione delle norme per l'elezione degli organi delle città metropolitane. In proposito, ricorda anche la questione dello status degli amministratori, la necessità di una riduzione delle indennità riconosciute ai consiglieri di assemblee elettive soprattutto nelle grandi città e la possibilità di attribuire ai cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea titolari della carta di soggiorno l'elettorato attivo e passivo nelle elezioni degli organi delle circoscrizioni comunali.
Si sofferma quindi sull'articolo 3 del disegno di legge n. 1464, che conferma il novero delle aree metropolitane già individuate dalla legge n. 142 del 1990, alle quali debbono considerarsi aggiunte cinque aree metropolitane previste negli statuti di alcune Regioni a ordinamento speciale. Sottolinea che la procedura prevista per l'effettiva istituzione delle aree metropolitane è rispettosa dell’autonomia di proposta e risolve la questione dell'intesa tra l'ente capoluogo e le altre aree della provincia.
Dà conto anche dell'articolo 5, con il quale si delega il Governo a disciplinare l'ordinamento di Roma capitale, in attuazione dell'articolo 114, terzo comma, della Costituzione, prevedendo il controllo parlamentare ma non il rinvio ad altri livelli istituzionali: in particolare, alla città di Roma, in considerazione del ruolo di capitale, potranno essere attribuiti poteri regolamentari su alcune specifiche materie, ai sensi dell'articolo 117, sesto comma, della Costituzione.
Richiama infine l'opportunità di evitare l'ulteriore proliferazione di istituzioni provinciali e se possibile di ridurne il numero, contrastando la spinta che proviene dai territori, che si traduce in numerose proposte legislative. Conclude, auspicando che dal riordino e dalla semplificazione degli assetti istituzionali possano derivare risparmi di spesa: in proposito, ritiene necessario assicurare la coerenza delle disposizioni recentemente approvate dalla Camera dei deputati in materia di ordinamento dei piccoli comuni con le deleghe in esame e di assicurare un collegamento con l'attuazione del principio del federalismo fiscale di cui all'articolo 119 della Costituzione.
Dopo aver segnalato il pregevole dossier predisposto dal Servizio Studi e aver apprezzato il consueto contributo tecnico degli uffici del Senato, rinvia per l'illustrazione delle altre parti del provvedimento alla esposizione che l'altro relatore, senatore Collino, svolgerà in una delle prossime sedute della Commissione, riservandosi di riferire anche sugli altri disegni di legge.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

SULL'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 772

Il PRESIDENTE informa che nella seduta di martedì 15 maggio la Commissione proseguirà l'esame del disegno di legge n. 772 (servizi pubblici locali), sulla base dell'esito dei lavori del comitato ristretto costituito per l'esame degli emendamenti.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle ore 16,30.