AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MERCOLEDÌ 7 MARZO 2007
84ª Seduta

Presidenza del Presidente
BIANCO
Intervengono i ministr per gli affari regionali e le autonomie locali Linda Lanzillotta e per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione Nicolais.


La seduta inizia alle ore 14,05.

IN SEDE REFERENTE

(5) PASTORE ed altri. - Istituzione del "Giorno del Ricordo" in memoria delle vittime degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001
(1003) Sabina ROSSA ed altri. - Istituzione del "Giorno della memoria" dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice
(1139) BUTTIGLIONE ed altri. - Istituzione del "Giorno della Patria" in data 12 novembre, in memoria delle vittime italiane di Nassiriya e delle altre missioni di pace all'estero, fatto proprio dal Gruppo parlamentare Unione dei Democraticicristiani e di Centro, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento
(1168) QUAGLIARIELLO ed altri. - Istituzione della "Giornata della memoria" dedicata ai martiri per la patria e la libertà caduti sul fronte della lotta al terrorismo internazionale
(1173) Rosa Maria VILLECCO CALIPARI ed altri. - Istituzione del "Giorno del Ricordo" dedicato ai civili e ai militari caduti nell'ambito di missioni internazionali
- e petizione n. 115 ad essi attinente
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 23 gennaio.

Il relatore PASTORE (FI) ricorda che i diversi disegni di legge in titolo muovono da motivazioni storiche, culturali e ideologiche distinte. Ritiene, pertanto, che la Commissione debba concentrare l'attenzione sulle proposte per le quali si registra un'ampia condivisione. Propone, dunque, che l'esame prosegua assumendo come testo base il disegno di legge n. 1003, che istituisce il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, da celebrarsi il 9 maggio, anniversario dell'uccisione di Aldo Moro. In alternativa, ritiene che possa considerarsi la data del 16 marzo, giorno in cui Aldo Moro fu rapito dopo l'uccisione dei componenti della sua scorta.

La Commissione consente e pertanto il disegno di legge n. 1003 è assunto quale testo base per il seguito dell'esame congiunto. Inoltre, su proposta del Presidente, conviene di fissare il termine per la presentazione di eventuali emendamenti, riferiti a quel disegno di legge, alle ore 18 di giovedì 15 marzo.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

IN SEDE DELIBERANTE

(900) BIANCO ed altri. - Istituzione della Giornata Nazionale del Braille
(Discussione e approvazione con modificazioni)

Su proposta del relatore MAFFIOLI (UDC), la Commissione conviene di acquisire alla discussione in sede deliberante le fasi precedenti dell'iter svolte in sede referente, compresi i pareri delle altre Commissioni.

Non essendovi richieste di intervento in discussione generale, si procede alla trattazione degli emendamenti, pubblicati in allegato al resoconto, presentati dal relatore Maffioli, che si intendono illustrati.

Dopo che il ministro NICOLAIS si è rimesso alla Commissione, verificata la presenza del prescritto numero di senatori, con distinte votazioni sono approvati gli emendamenti 1.1, 1.2 e 1.3 e quindi l'articolo 1 nel testo emendato. Sono poi approvati l'emendamento 2.1 e l'articolo 2 nel testo modificato. Nella successiva votazione è approvato l'articolo 3. Infine, dopo le dichiarazioni di voto favorevoli, a nome dei rispettivi Gruppi, dei senatori PASTORE (FI), SAPORITO (AN), VILLONE (Ulivo), SARO (DC-PRI-IND-MPA), GRASSI (RC-SE) e MAFFIOLI (UDC), è approvato il disegno di legge nel suo complesso nel testo risultante dalle modifiche.

IN SEDE REFERENTE

(772) Delega al Governo per il riordino dei servizi pubblici locali
(Seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 6 marzo.

Il ministro Linda LANZILLOTTA esprime soddisfazione per la ripresa dell'esame del disegno di legge in titolo, collegato alla manovra finanziaria per il 2007, che rientra tra le priorità del Governo in considerazione del fatto che l'apertura dei servizi pubblici locali al mercato e alla concorrenza può favorire la crescita dell'economia.
Sottolinea che la posizione del Governo è coerente con l'adesione alle norme e alla giurisprudenza comunitaria in materia di rapporti tra enti pubblici e mercato, nonché con il principio di concorrenza nell'affidamento in base a una competizione trasparente, che tenga conto oltre che del costo, anche della qualità dei servizi resi.
Illustrando gli emendamenti presentati dal Governo e pubblicati in allegato al resoconto dell’8 febbraio, sottolinea che alcuni di essi intendono venire incontro alle obiezioni sollevate nel dibattito; in particolare, per specificare le condizioni nelle quali è ammesso l'affidamento in house e per garantire la terzietà nella definizione dei bandi e nell'espletamento delle gare. Altri emendamenti sono volti a recepire le osservazioni della Conferenza unificata e dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Sottolinea il rilievo economico dei servizi pubblici locali e la finalità generale del progetto del Governo, di assicurare l'apertura al mercato come precondizione della crescita economica complessiva del Paese.

Il senatore PASTORE (FI) ritiene che l'apertura al mercato dei servizi pubblici locali, insieme all'attuazione del principio di concorrenza nel settore dell'energia, rappresenti un atto fondamentale per il processo di liberalizzazione. Si tratta di un ambito in cui la presenza dell'impresa privata stenta a svilupparsi a causa dell'invadenza della proprietà pubblica. Peraltro, dopo la riforma del Titolo V e la riaffermazione costituzionale del principio di sussidiarietà, si pone la questione della compatibilità della regolazione da parte dello Stato con l'autonomia degli enti territoriali.
Per quanto riguarda il disegno di legge in esame, insiste affinché siano escluse, o comunque limitate a casi eccezionali, le deroghe al principio di concorrenza nell'affidamento dei servizi.
Inoltre, ritiene inopportuna l'esclusione dei servizi idrici, che potrebbero essere affidati alla gestione dei privati, ferma restando la proprietà pubblica dell'acqua e delle reti.
Per quanto riguarda l'affidamento in house, osserva che lo strumento societario postula la responsabilità esclusiva di chi amministra l'azienda, per cui sarebbe impossibile un efficace controllo da parte dell'ente pubblico.
Infine, anche se il Governo ha colto la necessità di affidare alcune decisioni alle conferenze di servizi, ritiene che la legge dello Stato non potrebbe in nessun caso incidere sull'autonomia degli enti locali.

Il senatore VILLONE (Ulivo) rileva che il Governo, con l’emendamento 2.1 intende condizionare la delega per la riforma dei servizi pubblici locali a una intesa in Conferenza unificata. Tale proposta, a suo avviso, è incostituzionale perché subordina l'adozione di un atto che ha valore di legge alla volontà di un soggetto estraneo al procedimento legislativo. Inoltre, in mancanza dell'intesa, il Governo sarebbe comunque responsabile per il mancato esercizio della delega. A suo avviso, la proposta emendativa dovrebbe essere riformulata prevedendo un parere in luogo dell'intesa.
Inoltre, non condivide la scelta del Governo di ammettere l'affidamento a società a capitale interamente pubblico solo nel caso in cui le peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali o geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento non consentano un efficace ricorso al mercato (emendamento 2.4). Infatti, sarebbe possibile applicare tale forma di affidamento in ragione della natura del servizio in sé, per esempio per l'erogazione dei servizi idrici, che invece attraverso lo strumento delle società miste pubblico-private sono oggetto di una latente e inopportuna privatizzazione.
Su tale argomento, si riserva di presentare appositi emendamenti.

Il senatore SARO (DC-PRI-IND-MPA) giudica inopportuna l'esclusione dei servizi idrici dall'ambito del disegno di legge in esame: infatti, il mancato apporto di investimenti privati ostacola l'ammodernamento e lo sviluppo delle reti idriche che sarebbe necessario per contenere la notevole dispersione di risorse che si registra. Con riferimento agli emendamenti presentati dal Governo, osserva che la persistente possibilità degli enti locali di gestire i servizi in economia (prevista dall'emendamento 2.3) e le deroghe per l'affidamento in house (emendamento 2.4) costituiscono un serio intralcio per l'effettiva liberalizzazione dei servizi e per l'introduzione di criteri di competitività. Domanda, infine, quale sia il contenuto dell'accordo politico tra il Governo e il partito della Rifondazione comunista, che avrebbe consentito di riprendere finalmente l'esame del provvedimento.

Il senatore GRASSI (RC-SE) conferma le riserve del suo Gruppo sul testo in esame, che troverà espressione in specifiche proposte di emendamento. Ricorda che durante le audizioni sono state avanzate critiche severe all'impianto del disegno di legge da parte dei rappresentanti delle associazioni e dei movimenti contrari alla privatizzazione dei servizi pubblici. Infatti, le liberalizzazioni finora attuate, a suo avviso, non hanno conseguito un effettivo miglioramento dei servizi e l'attesa riduzione delle tariffe.
Conclude, chiedendo la sospensione dei processi di liberalizzazione in corso, in particolare quelli dei servizi idrici, e il riconoscimento dell'autonomia dell'ente locale nell'affidare i servizi pubblici all'esterno, ovvero a società interamente pubbliche o anche a società miste.

Il ministro Linda LANZILLOTTA dichiara di apprezzare gli ulteriori contributi al dibattito appena forniti dai senatori intervenuti, ritenendo che le specifiche questioni ancora irrisolte possano essere definite nel corso dell'esame degli emendamenti.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

(1270) Integrazioni e modifiche alle disposizioni sul rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare nella pubblica amministrazione
(Esame e rinvio)

Il relatore CALVI (Ulivo) illustra il disegno di legge in titolo, che interviene sul rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare nella pubblica amministrazione al fine di evitare che istituti e procedure finalizzati a semplificare e accelerare la definizione dei giudizi penali possano determinare, come è accaduto in passato, inaccettabili benefici per le persone condannate nel loro rapporto di lavoro con l'amministrazione, pregiudicando l'esercizio dell'azione disciplinare.
Giudica favorevolmente l'organicità e la semplicità del provvedimento. Esso, all'articolo 1 estende l'estinzione del rapporto di lavoro ai casi in cui il lavoratore abbia beneficiato di riduzioni della sanzione penale. L'articolo 2 interviene invece sul comma 1 dell'articolo 445 del codice di procedura penale, in modo da ammettere l'applicazione delle pene accessorie anche nei casi in cui la sentenza di patteggiamento preveda la condanna a una pena detentiva di due anni.
L'articolo 3 precisa che il termine di estinzione del procedimento disciplinare decorre dalla data di ricezione della sentenza, in modo da escludere dal computo il lasso temporale intercorrente tra la conoscenza dell'esito del giudizio da parte dell'amministrazione e l'avvio del procedimento disciplinare. Infine, l'articolo 4 prevede obblighi di comunicazione tra uffici amministrativi.
Conclude, riservandosi di integrare la relazione durante il seguito dell'esame.

Il senatore SAPORITO (AN) invita il Governo a raccogliere i dati concernenti gli effetti che si sono determinati negli ultimi cinque anni in applicazione delle norme vigenti, con riferimento alla mancata irrogazione di sanzioni disciplinari per effetto della riduzione delle sanzioni penali.

Il ministro NICOLAIS si riserva di fornire l'informativa richiesta nelle fasi successive dell'esame.

Il PRESIDENTE propone di fissare il termine per la presentazione di eventuali emendamenti alle ore 18 di giovedì 22 marzo, nel presupposto che il Governo produrrà tempestivamente le informazioni appena richieste dal senatore Saporito.

La Commissione consente.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 15.

EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE

900
Art. 1






1.1
Maffioli, relatore

Al comma 1, sostituire le parole: "dei soggetti" con le seguenti: "delle persone".



1.2
Maffioli, relatore

Al comma 2, spostare le parole: "ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260", dopo le parole: "negli uffici pubblici".



1.3
Maffioli, relatore

Al comma 2, sopprimere le seguenti parole: "ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54".

Art. 2





2.1
Maffioli, relatore

Al comma 1 sostituire le parole: "si impegnano a" con la parola: "possono".