AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

GIOVEDÌ 12 APRILE 2007

97ª Seduta

Presidenza del Presidente

BIANCO


Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Scotti.

Interviene, ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento, l'Avvocato Generale dello Stato Oscar Fiumara, accompagnato dal Segretario Generale dell'Avvocatura Ruggero Di Martino e da Paolo Gentili, Avvocato dello Stato.

La seduta inizia alle ore 9,15.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il PRESIDENTE comunica che per la procedura che sta per iniziare sono state chieste l’attivazione del circuito audiovisivo interno e la trasmissione esterna e che la Presidenza del Senato ha già fatto conoscere preventivamente il proprio assenso. Inoltre, della stessa procedura sarà redatto il resoconto stenografico.

La Commissione prende atto.

PROCEDURE INFORMATIVE

Indagine conoscitiva sull'impiego di consiglieri di Stato, magistrati dei Tribunali amministrativi regionali, consiglieri della Corte dei conti, avvocati dello Stato e magistrati ordinari, quali titolari di incarichi di collaborazione diretta con i Ministri, in particolare Capi di Gabinetto e Capi di Ufficio legislativo o anche quali collaboratori nelle stesse strutture: audizione dell'Avvocato Generale dello Stato

Il PRESIDENTE svolge un'introduzione sui temi oggetto dell'audizione e informa che l'Avvocatura dello Stato ha trasmesso preventivamente alla Commissione un elenco degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni, affidati ad avvocati dello Stato.

Ha quindi la parola l'Avvocato generale dello Stato FIUMARA. Egli ricorda le funzioni dell'Avvocatura dello Stato previste dalla legge e riferisce sugli incarichi ricoperti da avvocati dello Stato, in posizione di fuori ruolo o in concorrenza con i rispettivi compiti di istituto, presso Ministeri, pubbliche amministrazioni e altri enti e istituzioni pubbliche. Infine, egli consegna un documento sui temi oggetto della procedura informativa.

Il PRESIDENTE avverte che il documento sarà disponibile per la pubblica consultazione.

Il senatore PALMA (FI) chiede che l'elenco trasmesso dall'Avvocatura dello Stato sia integrato con l'indicazione degli incarichi ricoperti da avvocati dello Stato presso altre amministrazioni, in modo da valutare con esattezza la percentuale dell'organico impegnata in attività presso il complesso degli enti e istituzioni pubbliche. Inoltre, chiede che siano forniti elementi informativi sulle retribuzioni corrisposte per gli incarichi in questione e sulla loro cumulabilità e precisate le ragioni in base alle quali l'attività di consulenza presso le amministrazioni, che rientra nei compiti istituzionali dell'Avvocatura, debba essere formalizzata necessariamente con un apposito incarico.

Il presidente BIANCO (Ulivo) ricorda la nota, sensibile evoluzione nel tempo, in senso crescente, dei trattamenti economici per gli incarichi in questione: domanda in base a quali criteri siano determinate le retribuzioni.

Il senatore SAPORITO (AN) sottolinea il significato della procedura informativa in corso: la modifica della legge n. 241 del 1990 ha voluto porre il cittadino sullo stesso piano delle amministrazioni, anche sotto il profilo processuale. Ne deriva, a suo avviso, l'incompatibilità tra le attività di consulenza svolte da magistrati e avvocati dello Stato e lo svolgimento dei compiti propri in occasione di controversie con la pubblica amministrazione. Al riguardo, sarebbe preferibile il collocamento fuori ruolo di coloro ai quali sono affidati gli incarichi esterni, in modo da garantire la loro neutralità.

Il senatore CALVI (Ulivo) rivolge alcuni quesiti a proposito della remunerazione degli incarichi, in particolare per gli avvocati dello Stato posti fuori ruolo, nonché sull'ipotesi di affidare all'Avvocatura dello Stato le funzioni di procura generale, sulla proposta di immettere nei ruoli dell'Avvocatura dello Stato i magistrati già candidati o eletti membri del Parlamento, nonché sulle norme che affidano all'Avvocatura dello Stato il giudizio di congruità sugli onorari degli avvocati che difendono in giudizio funzionari pubblici.

Il senatore FISICHELLA (Ulivo) ritiene che l'attribuzione agli avvocati dello Stato di incarichi di particolare rilievo presso uffici ministeriali o di altre amministrazioni pubbliche costituisca un fenomeno positivo, a garanzia del buon funzionamento dello Stato. Eventuali disposizioni dirette a limitare tale possibilità non sarebbero a suo avviso condivisibili. Inoltre, osserva che una regolamentazione più omogenea anche sotto il profilo retributivo degli incarichi affidati ad avvocati dello Stato e a magistrati, rientra tra le competenze del Governo.

L'avvocato FIUMARA condivide le osservazioni generali svolte dal senatore Fisichella e si esprime in senso negativo sull'ipotesi di affidare la funzione di procura generale all'Avvocatura. Precisa che il giudizio di congruità sugli onorari degli avvocati è previsto dalla legge ed è diretto, in particolare, ad assicurare un criterio di oggettività nella liquidazione dei compensi corrisposti dallo Stato.

Ritiene che l'inserimento di ex magistrati nei ruoli dell'Avvocatura dello Stato, a seguito della candidatura o elezione al Parlamento determinerebbe una grave anomalia e un pregiudizio per l'aspirazione degli avvocati dello Stato a una carriera regolare; in proposito, sottolinea anche il disagio che si determinerebbe nell'organizzazione del lavoro di istituto.

Si sofferma sui criteri che presiedono alla distribuzione dei fondi derivanti dal successo nelle cause, osservando che il beneficio dovrebbe essere esteso agli impiegati dell'Avvocatura dello Stato. Sottolinea la variabilità delle retribuzioni corrisposte dalle amministrazioni per gli incarichi affidati agli avvocati dello Stato. Rispondendo a uno specifico quesito del senatore Palma, ricorda che l'incarico esterno comporta un impegno ulteriore (anche in termini di orario di lavoro) rispetto a quello presso l'Avvocatura dello Stato: ciò giustifica la formalizzazione di un incarico e la corresponsione di una retribuzione aggiuntiva.

Quanto alle considerazioni del senatore Saporito, sottolinea che l'attività dell'Avvocatura, sia in sede di consulenza alle amministrazioni sia successivamente nella sede di un eventuale contenzioso, si svolge a tutela dello stesso ambito di interessi; pertanto, non sussistendo alcune incompatibilità ritiene preferibile limitare il collocamento fuori ruolo anche per favorire l'esperienza professionale complessiva dell'Avvocatura dello Stato.

Ricorda che per gli avvocati dello Stato è autorizzato un solo incarico esterno, salva la partecipazione occasionale a commissioni o collegi consultivi. La scelta degli avvocati per l'affidamento di incarichi risponde prevalentemente a un criterio di fiducia dell'amministrazione richiedente, in particolare per gli incarichi presso i gabinetti ministeriali; al contrario, gli incarichi presso gli uffici legislativi o altre amministrazioni sono rimessi alle decisioni del Consiglio dell'Avvocatura.

Il PRESIDENTE ringrazia l'Avvocato generale dello Stato e i suoi accompagnatori e li congeda, dichiarando conclusa l'audizione.

Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

IN SEDE CONSULTIVA

(1449) Conversione in legge del decreto-legge 30 marzo 2007, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di Consigli giudiziari

(Parere alla 2ª Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta antimeridiana del 3 aprile.

Il relatore CALVI (Ulivo) ribadisce la proposta di esprimere un parere favorevole sulla sussistenza dei presupposti costituzionali.

Il senatore PALMA (FI) ritiene che le motivazioni a sostegno della necessità e dell'urgenza del provvedimento illustrate dal relatore siano infondate: infatti, anziché definire tempestivamente la disciplina elettorale dei Consigli giudiziari, il Governo è intervenuto con una proroga di quegli organi, che per la sua estensione rischia di assumere un significato antidemocratico.

Il relatore CALVI (Ulivo) osserva che il rilievo circa l'eccessiva durata della proroga, che attiene piuttosto al merito del provvedimento, non inficia l'urgenza e la necessità dell'atto che, a suo avviso, sono evidenti dato che le elezioni dei Consigli giudiziari si sarebbero dovute tenere il 1° aprile 2007.

Il sottosegretario SCOTTI ricorda che la disciplina per l'elezione dei Consigli giudiziari è contenuta in parte nel decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, che entrerà in vigore il 31 luglio prossimo, mentre altre disposizioni sulla stessa materia sono inserite nel disegno di legge di riforma dell'ordinamento giudiziario, all'esame del Senato. È necessario prevedere un congruo termine anche per le attività organizzative, indispensabili dopo l'entrata in vigore delle nuove norme. Si spiega così il termine di un anno della proroga disposta dal decreto.

Il senatore SAPORITO (AN) sottolinea l'inopportunità di una proroga intervenuta a ridosso della scadenza del mandato dei Consigli giudiziari; un profilo questo a cui il Governo è stato spesso richiamato anche dal Capo dello Stato, in particolare nella scorsa legislatura.

Per tali motivazioni, a nome del suo Gruppo, preannuncia un voto contrario sulla proposta di parere avanzata dal relatore.

Il senatore PALMA (FI) preannuncia il voto contrario del suo Gruppo.

Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva il parere favorevole proposto dal relatore sulla sussistenza dei presupposti costituzionali.

SULL'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1366, IN MATERIA DI AUTORITÀ INDIPENDENTI

Il PRESIDENTE informa che il senatore Villone, relatore alla Commissione sul disegno di legge n. 1366 (Disposizioni in materia di regolazione e vigilanza dei mercati e di funzionamento delle Autorità indipendenti preposte ai medesimi), ha depositato un documento contenente considerazioni integrative della relazione svolta nella seduta pomeridiana del 3 aprile. Avverte che tale documento sarà reso disponibile per la pubblica consultazione.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle ore 10,50.