AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2007
116ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
BIANCO
Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il Capo della polizia - Direttore generale della pubblica sicurezza, prefetto Giovanni De Gennaro, accompagnato dal prefetto Giulio Cazzella, il Comandante generale della Guardia di Finanza, generale Roberto Speciale, accompagnato dal generale Giuseppe Vicanolo e dal colonnello Antonio Sebaste, e il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale Gianfrancesco Siazzu, accompagnato dal colonnello Giovanni Cataldo.

La seduta inizia alle ore 14,05.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il presidente BIANCO comunica che è stata chiesta la trasmissione audiovisiva per la procedura che sta per iniziare e la Presidenza del Senato ha già preventivamente fatto conoscere il proprio assenso. Inoltre, della stessa procedura sarà pubblicato il resoconto stenografico.

La Commissione prende atto.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva in tema di servizi di informazione per la sicurezza: audizioni del Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica sicurezza, del Comandante Generale della Guardia di Finanza e del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri

Prosegue l’indagine conoscitiva, sospesa nella seduta antimeridiana del 15 maggio.

Viene quindi introdotto il prefetto Giovanni De Gennaro, Capo della Polizia.

Il presidente BIANCO introduce i temi dell'audizione, inerenti all'esame del disegno di legge n. 1335 (Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto), rammentando che in proposito sono relatori alla Commissione, in sede referente, i senatori Pastore e Sinisi.

Il prefetto DE GENNARO svolge alcune considerazioni in merito ai rapporti tra funzione di intelligence e sicurezza pubblica, anche per quanto attiene i compiti propri del Dipartimento della pubblica sicurezza, in particolare nell'attuazione delle relative politiche e per il coordinamento tecnico delle forze di polizia.
Osserva, al riguardo, che vi è uno specifico interesse, da parte del Dipartimento, all'adeguamento organizzativo e funzionale dei servizi di intelligence, nell'evoluzione del contesto di riferimento interno e internazionale, soprattutto per quanto riguarda il terrorismo e l'ordine pubblico nonché le funzioni di polizia giudiziaria.
Reputa condivisibile, in particolare, il contenuto dell'articolo 12 del disegno di legge, che tiene conto delle moderne esigenze di interconnessione e sinergia tra le diverse forze, sviluppando opportunamente in senso istituzionale il tradizionale principio di collaborazione personale tra tutti coloro che sono impegnati nelle funzioni di sicurezza. Pertanto, le nuove norme dovrebbero precisare tempi e modalità degli scambi di informazione: in proposito sottolinea il ruolo del Comitato di analisi strategica, nell'esigenza di realizzare un quadro conoscitivo unitario, tanto più rilevante quanto più aumentano le insidie del terrorismo anche internazionale.
Osserva che da tale assetto unitario deriva anche l'opportunità di assicurare una circolazione appropriata delle informazioni utili alla prevenzione, riducendo il rischio di allarmi ingiustificati o comunque notizie infondate. Allo stesso proposito, sottolinea il ruolo e l'importanza dell'unità di crisi, già prevista dalla legge vigente, così come lo stesso Comitato di analisi strategica.
Aggiunge che anche in altri ambiti di azione si realizza la sinergia tra servizi di intelligence e funzioni di sicurezza, come nel caso del contrasto alla criminalità organizzata o il commercio internazionale illecito delle armi.
Rileva, quindi, che mentre finora la dipendenza del SISMI dal Ministero della difesa non ha impedito la collaborazione con il Dipartimento della pubblica sicurezza, nondimeno la linea di sviluppo indicata dal progetto di riforma, in senso anche più unitario, è destinata a valorizzare proprio quegli elementi di integrazione e di cooperazione che sono a fondamento di un'azione efficace.
Ritiene, inoltre, che il progetto di riforma non comporti la necessità di cambiamenti organizzativi rilevanti nelle forze di polizia, già disposte a svolgere i propri compiti in piena integrazione con i servizi di informazione.
Consegna quindi alla Presidenza un documento che contiene le considerazioni appena svolte.

Il PRESIDENTE avvisa che il documento sarà reso disponibile alla consultazione pubblica.
Rivolge quindi alcuni quesiti al Capo della Polizia, circa la suddivisione tra le funzioni di intelligence secondo il rischio interno e quello esterno al Paese, la selezione e la formazione del personale da adibire a funzioni così critiche nonché l'eventuale esigenza di adeguare anche l'organizzazione generale della sicurezza.

Il senatore MANTOVANO (AN) chiede di precisare la richiesta di circostanziare quanto previsto dall'articolo 12, con riguardo al comma 2 o anche ai regolamenti di attuazione. Inoltre, domanda se si ritiene adeguata al tipo di minaccia attuale la destinazione di alcune tra le strutture più qualificate anche al contrasto alla criminalità organizzata. Infine, quanto al personale, chiede un giudizio sulle misure di maggiore flessibilità che sono previste.

La senatrice GAGGIO GIULIANI (RC-SE) chiede se si tenga conto in misura adeguata anche dell'esigenza di collaborazione tra forze di sicurezza e cittadini, che considera non soddisfatta specie nell'esperienza degli anni più recenti. Ricorda, in proposito, i casi di appartenenti alle forze di polizia accusati di violenze o di altri soprusi.

Il senatore PASTORE (FI), richiamando l'attenzione sul dato più rilevante della riforma, l'unificazione tendenziale delle funzioni di intelligence, chiede se ciò possa comportare un impatto critico sul personale adibito a tali compiti. Chiede, inoltre, una valutazione sulla soluzione prevista in tema di garanzie funzionali.

Il senatore SINISI (Ulivo) chiede un giudizio circa i possibili effetti della riforma sull'assetto generale della sicurezza del Paese e sui rapporti tra intelligence e polizia giudiziaria; osservando che le esigenze di integrazione già evocate tra i servizi di intelligence potrebbero consigliare una cooperazione diretta tra il RIS e le altre strutture, richiama la segnalazione sulla possibilità di estendere i casi di colloqui investigativi in carcere e si sofferma, infine, sul circuito di responsabilità politica in tema di pubblica sicurezza.

Risponde il prefetto DE GENNARO, rilevando il rischio potenziale di duplicazioni già sperimentato in passato con un'articolazione delle funzioni fondata sui riferimenti interno ed esterno al Paese, sottolineando l'importanza della selezione e della formazione del personale. Quanto alla normativa vigente sulla sicurezza pubblica, vi sono novità che non possono essere trascurate, dal ruolo assunto dai sindaci nel territorio, alle nuove minacce ed esigenze: tuttavia considera tuttora valido il sistema nel suo complesso. Osserva, quindi, che l'opportunità di precisare meglio alcuni aspetti del testo di riforma va riferita all'articolo 4, non all'articolo 12. Ritiene che l'impegno nel contrasto alla criminalità organizzata anche per i servizi di intelligence corrisponda a esigenze ancora attuali e abbia una sua peculiare utilità. Sottolinea con favore, quindi, la concentrazione unitaria della responsabilità politica in materia di informazioni per la sicurezza, nonché l'utilità delle garanzie funzionali. Considera positivi i rapporti tra servizi di intelligence e polizia giudiziaria, così come lo sviluppo di alcuni strumenti come ad esempio i colloqui investigativi. Reputando fondamentali le attività di prevenzione, allo stesso modo considera utili collaborazione e scambi di informazioni tra le diverse strutture che operano anche in quell'ambito nonché con le altre che agiscono in un momento successivo.
Quanto ai rapporti con i cittadini, essi sono e vanno tenuti nel massimo riguardo, così come vanno contrastate tutte le condotte illegali degli appartenenti delle forze dell'ordine, ancora più gravi proprio per la qualità della funzione; tuttavia ritiene che poche eccezioni non possano inficiare il valore del complesso degli operatori, che spesso pagano con sacrificio personale il proprio impegno.

Il PRESIDENTE ringrazia il prefetto De Gennaro e il suo accompagnatore e li congeda, dichiarando conclusa l’audizione.

Viene quindi introdotto il Generale di Corpo d'Armata Roberto Speciale, Comandante Generale della Guardia di Finanza.

Il presidente BIANCO introduce i temi dell'audizione, inerenti all'esame del disegno di legge n. 1335 (Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto), rammentando che in proposito sono relatori alla Commissione, in sede referente, i senatori Pastore e Sinisi.

Il generale SPECIALE, dopo alcune riflessioni sugli elementi di contesto nei loro sviluppi più recenti, si sofferma sui compiti istituzionali del Corpo della Guardia di Finanza nelle diverse articolazioni funzionali. Svolge, quindi, alcune considerazioni sul disegno di legge in questione, con particolare riguardo agli effetti che esso potrà determinare nell'esercizio dei compiti della Guardia di finanza.
Premesso che la collaborazione tra organi di intelligence e Forze di polizia, compreso il Corpo della Guardia di finanza, fondata già sulla legge vigente, sollecita la Guardia di finanza a segnalazioni di propria iniziativa, precisa tuttavia che la raccolta di informazioni per la sicurezza riveste per il Corpo carattere rilevante ma comunque accessorio.
Descrive quindi l'articolazione organizzativa che presiede a tali funzioni. Quanto al provvedimento all'esame della Commissione, esso è assai importante, per la Guardia di finanza, soprattutto per ciò che riguarda le relazioni interistituzionali; segnala in proposito l'articolo 12 e il relativo obbligo di cooperazione, che potrebbe preludere anche all'opportunità di indicazioni ulteriori, tali da scongiurare eventuali incertezze applicative. Quanto alle garanzie funzionali, ne rileva la limitazione all'ambito penale, mentre - per ciò che riguarda il personale - segnala il rilievo critico dell'articolo 21, comma 2, lettera m), nell'esigenza di garantire un contemperamento adeguato tra coloro che operano nei servizi e quanti continuano a svolgere i propri compiti nelle strutture di comune origine.
Dopo aver richiamato le disposizioni inerenti alle classifiche di segretezza, si sofferma sulla composizione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, esprimendo apprezzamento per l'inclusione del Ministro dell'economia e delle finanze.
Consegna quindi alla Presidenza un documento che contiene le considerazioni appena svolte.

Il PRESIDENTE avvisa che il documento sarà reso disponibile alla consultazione pubblica.

Il senatore SAPORITO (AN) considera assai rilevanti le questioni inerenti all'impiego e al trattamento del personale, come pure ai criteri di collaborazione tra le diverse strutture, anche in riferimento alle garanzie funzionali.

Il presidente BIANCO reputa opportuno approfondire il tema delle garanzie funzionali, con particolare riguardo agli aspetti non di rilevanza penale.
Considerata l'importanza delle funzioni proprie della Guardia di finanza per il contrasto a fenomeni criminali che trovano nell'esercizio di attività economiche il proprio stesso fondamento, chiede chiarimenti ulteriori sull'assetto organizzativo del Corpo, anche in funzione di collaborazione con i servizi di informazione.

Il senatore SINISI (Ulivo) ricorda la tradizione interna di intelligence della Guarda di finanza, particolarmente efficace nel contrasto al contrabbando e al traffico di droga chiedendo elementi di informazione sull'assetto attuale di quelle funzioni. Chiede, inoltre, una valutazione sui criteri di selezione e di formazione del personale per il sistema di informazione e di sicurezza.

Il generale SPECIALE riferisce che l'organizzazione del Corpo è già orientata e attrezzata per una osmosi efficace anche con le funzioni di intelligence, anche sul piano internazionale, con particolare riguardo agli aspetti economici e finanziari delle attività criminali.

Il PRESIDENTE ringrazia il generale Roberto Speciale e i suoi accompagnatori e li congeda, dichiarando conclusa l’audizione.

Viene quindi introdotto il Generale di Corpo d'Armata Gianfranco SIAZZU, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.

Il presidente BIANCO ricorda l’oggetto dell’audizione, nell’ambito dell’esame del disegno di legge n. 1335, in materia di servizi di informazione per la sicurezza, sul quale svolgono la funzione di relatori alla Commissione i senatori Pastore e Sinisi.

Interviene quindi il generale Gianfrancesco SIAZZU, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, soffermandosi anzitutto sul ruolo dell’Arma, in stretto collegamento con il Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della Difesa e con il Comando operativo interforze. In proposito sottolinea che la direzione politica omogenea di RIS e SISMI ha fin qui favorito il coordinamento delle operazioni informative. Ricorda anche i compiti svolti dall’Arma ai fini della concessione dei nulla osta di sicurezza.
Rileva poi il contributo dei Carabinieri ai fini del contrasto al terrorismo, attraverso il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, la cui esperienza positiva trova riconoscimento nel testo del disegno di legge n. 1335, nonché attraverso altri organi interforze. Particolare rilievo assumono, inoltre, i rapporti con i servizi di informazione e di sicurezza.
Con riguardo al progetto di riforma, svolge alcune riflessioni e avanza proposte in merito al rapporto tra RIS e l’istituendo Servizio di informazioni per la sicurezza esterna, sulle garanzie funzionali degli operatori dei servizi e sul reclutamento del personale. A tale riguardo sottolinea l’opportunità di privilegiare gli appartenenti alle Forze di polizia o alle Forze armate.
Infine, si sofferma sulla revisione della disciplina del segreto di Stato, sottolineando la necessità di riconsiderare le norme sulla durata del regime di riservatezza per garantire la sicurezza delle fonti.

La senatrice GAGGIO GIULIANI (RC-SE) chiede come le informazioni siano utilizzate per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e in generale le garanzie democratiche.

Il senatore MANTOVANO (AN) chiede se sia ritenuto soddisfacente il collegamento tra forze di polizia e servizi di intelligence previsto nel testo, inoltre, se la preferenza indicata per il personale delle forze di polizia e delle forze armate determini resistenze presso quei corpi e precluda il reclutamento di competenze e professionalità diverse. Infine, domanda se si ritenga opportuna l'attività di analisi delle informazioni da parte dei servizi di intelligence in materia di terrorismo rispetto a quella delle forze di polizia specializzate.

Il senatore SINISI (Ulivo) domanda se non ritenga opportuno valorizzare il rapporto del RIS anche con il servizio di sicurezza interna.
Quanto al reclutamento, ritiene che l’investigazione è attività diversa da quella di polizia, per cui sarebbe preferibile una selezione originaria e non concentrata fra i corpi delle forze militari. In proposito, chiede poi se sia più opportuna una stabilità ovvero una flessibilità e temporaneità nell’impiego del personale nella attività di intelligence. Chiede infine quale contributo abbia dato l’Arma dei Carabinieri negli ultimi cinque anni ai servizi di intelligence.

Il senatore SAPORITO (AN) domanda se la struttura prevista dal progetto di riforma possa indebolire le strutture investigative delle forze di polizia.
A proposito del reclutamento, chiede specificazioni in merito all’inclusione delle forze di polizia fra le categorie per cui sono previste garanzie funzionali. Infine, chiede se l’articolo 4, lettera e) del disegno di legge n. 1335 sia considerato idoneo per garantire una collaborazione effettiva da parte delle forze di polizia e delle forze armate all’attività di intelligence.

Risponde il generale SIAZZU precisando che le informazioni raccolte dai Carabinieri sono tutte riservate e raccolte nel rispetto dei cittadini oggetto di indagine. Ritiene adeguate le disposizioni in materia di collegamento delle attività informative delle forze di polizia con i servizi e osserva che le resistenze evocate dal senatore Mantovano si sono verificate solo in passato; ritiene comunque non funzionale reclutare il personale al di fuori delle forze militari e di polizia, considerata la particolare esperienza investigativa che occorre nell’attività informativa. Inoltre, si dichiara scettico sulla possibilità di arruolare nei servizi di informazione personale appena formato presso le scuole di polizia e delle forze armate.
Con riguardo alle attività di contrasto al terrorismo, reputa indispensabile il mantenimento di un raccordo tra le operazioni di polizia e quelle di intelligence e rileva l’opportunità di prevedere un collegamento del RIS anche con il servizio di intelligence interno. Infine, richiama l’opportunità di garantire una certa flessibilità nell’impiego degli operatori di intelligence anche attraverso meccanismi di soprannumero rispetto all’organico e si riserva di fornire informazioni sull’apporto dell’Arma dei carabinieri ai servizi negli ultimi cinque anni.

Il PRESIDENTE ringrazia il generale Gianfrancesco SIAZZU e il suo accompagnatore e li congeda, dichiarando conclusa l’audizione.

Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 17,15.