LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

MARTEDI' 15 GENNAIO 2002
36ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
GRILLO


Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Viceconte.

La seduta inizia alle ore 18,45.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Nuovo schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive ed integrative del nuovo Codice della strada (n. 72)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 5 della legge 22 marzo 2001, n. 85. Esame. Parere favorevole)

Il presidente GRILLO, in apertura di seduta, fa presente che il nuovo testo dello schema di decreto legislativo contenente modifiche al nuovo Codice della strada è giunto in un articolato ridotto che tiene conto dei contenuti espressi nei pareri resi dalle competenti Commissioni parlamentari ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 85 del 2001.

Interviene il senatore Paolo BRUTTI che esprimendo qualche dubbio in ordine alla modalità di convocazione della Commissione propone che vengano sospesi i lavori della Commissione per consentire di disporre del tempo necessario a conoscere il testo del nuovo provvedimento che è stato presentato al fine di poter esaminare le modifiche apportate dal Consiglio dei ministri.

La senatrice DONATI concorda su quanto appena proposto dal senatore Paolo Brutti soprattutto perché, sia pure ad una lettura superficiale, emerge che il Consiglio dei ministri non ha soltanto ridotto il numero degli articoli, ma ha anche introdotto all'interno di alcuni di essi delle modificazioni. Inoltre, non sembra che il nuovo testo abbia recepito l'impostazione che alcuni Gruppi di opposizione hanno sostenuto nel corso della seduta antimeridiana, nella quale si era richiesto di accantonare tutti quegli aspetti sui quali erano emerse valutazioni controverse. Invece, sembra che il nuovo testo riproponga tutti questi temi che rischiano di entrare in vigore senza che su di essi si sia svolto un serio dibattito.

Il senatore FABRIS concorda sulla necessità di una sospensione dei lavori che consentirebbe di conoscere la portata delle modifiche che il Governo ha inteso introdurre nello schema di decreto legislativo. Comunque appare subito evidente che proprio le disposizioni più controverse sono state confermate anche nel nuovo provvedimento in esame e dichiara di non credere all'impegno assunto dal Governo di rivedere nei prossimi mesi queste disposizioni.

Il presidente GRILLO, rispondendo al senatore Paolo Brutti, osserva che le modalità di convocazione dell'odierna seduta sono state del tutto trasparenti, anche perché al termine della seduta antimeridiana aveva avvertito che la Commissione si sarebbe convocata per l'esame del nuovo schema di decreto legislativo, qualora assegnato, indicando l'ora della seduta e l'oggetto dell'ordine del giorno. Pertanto, ritiene opportuno svolgere la propria relazione su questo provvedimento che viene presentato con articolato ridotto rispetto a quello esaminato nel corso della seduta antimeridiana di oggi. Successivamente allo svolgimento della relazione, non ha nulla in contrario a che siano sospesi i lavori per consentire un approfondimento del testo.
Ricorda, inoltre, alla senatrice Donati che è scorretto sostenere che le disposizioni di tale schema saranno immediatamente operative poiché esse entreranno in vigore soltanto a partire dal gennaio 2003; pertanto vi è tutto il tempo necessario affinché si possano rivedere quelle disposizioni, soprattutto nei punti più problematici, come il Governo si è impegnato a fare. Del resto, il Governo ha preso atto del fatto che molti aspetti della delega necessitano di un maggiore approfondimento e ha concretamente dimostrato tale orientamento non solo presentando uno schema di decreto legislativo più ridotto, ma anche approvando un disegno di legge che proroga i termini di esercizio della delega.
Riferisce quindi sul provvedimento in esame, composto da 19 articoli, rispetto al testo esaminato in precedenza che conteneva 83 articoli. Soffermandosi sul merito delle disposizioni, sottolinea che l'articolo 1 dà attuazione al principio ispiratore contenuto nella legge delega, ponendo in evidenza gli obiettivi di tutela della sicurezza stradale. L'articolo 2 introduce una serie di semplificazioni per le procedure inerente lo svolgimento di raduni e gare di veicoli di interesse storico e collezionistico. Con l'articolo 3 sono state apportate modifiche al codice della strada in materia di circolazione dei ciclomotori, prevedendo misure contro la loro manomissione. L'articolo 4 aggiorna la disciplina della targatura, mentre l'articolo 5 consente ai conducenti maggiorenni dei ciclomotori di trasportare un passeggero secondo un criterio di cui all'articolo 2, comma 1 lettera ggg) della legge delega.
L'articolo 6 prevede il certificato di idoneità per la guida dei ciclomotori, mentre l'articolo 7 introduce la patente a punti. Con l'articolo 8 è stata introdotta la previsione di uno specifico reato per chiunque promuove, organizza o partecipa a gare o competizioni in velocità. L'articolo 9 prevede la possibilità che gli enti proprietari o concessionari elevino il limite massimo di velocità sulle autostrade a tre corsie in base alle caratteristiche del tracciato, sempre che lo consentano le condizioni atmosferiche. L'articolo 10 sopprime il comma 6 dell'articolo 143 del codice della strada, mentre l'articolo 11 prevede l'obbligo delle luci anabbaglianti per i motocicli in qualsiasi condizione di marcia e l'articolo 12 l'obbligo di usare proiettori anabbaglianti in autostrada. L'articolo 13 detta disposizioni che inaspriscono le sanzioni a carico dei conducenti di veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate. L'articolo 14 prevede la possibilità da parte degli organi di polizia di eseguire accertamenti inerenti la presenza di sostanze stupefacenti. L'articolo 15 prevede l'assegnazione di una percentuale dei proventi delle contravvenzioni per l'organizzazione di corsi necessari per conseguire il certificato di idoneità, mentre l'articolo 16 dispone l'adeguamento degli archivi dei patentati. Infine, gli articoli 17, 18 e 19 prevedono, rispettivamente, un aggiornamento delle denominazioni degli uffici, le disposizioni finali e transitorie e l'entrata in vigore del decreto legislativo.
Dopo aver manifestato l'intenzione di proporre un parere favorevole sul provvedimento in esame, sospende, quindi, fino alle ore 19,45, i lavori della Commissione per consentire, sulla base di quanto sostenuto da alcuni senatori dell'opposizione, un approfondimento sul testo del provvedimento in esame.

La seduta sospesa alle 19, 20 riprende alle ore 19,50.

Alla ripresa interviene il senatore FALOMI che esprime perplessità sulle modalità di convocazione della seduta in ordine all'articolo 29, comma 3 del Regolamento.

Il presidente GRILLO, dopo aver chiarito al senatore Falomi la correttezza della convocazione richiamando le argomentazioni già ricordate anche all'inizio della seduta, dichiara aperta la discussione generale.

Il senatore FABRIS, pur esprimendo apprezzamento per l'articolo 1 dello schema di decreto legislativo che richiama i principi ispiratori della legge delega, rileva tuttavia che in molte altre disposizioni quegli stessi principi ispiratori sono stati invece disattesi, soprattutto per quanto concerne l'obiettivo della sicurezza stradale. Infatti, tale obiettivo sembra pregiudicato dalla disposizione relativa all'innalzamento dei limiti di velocità sulla quale, peraltro, nutre dubbi in ordine alla sua concreta applicazione poiché sembra difficile che i gestori esercitino questa facoltà, assumendosene la relativa responsabilità. Sotto un altro profilo, questa innovazione risulta altresì discutibile perché il ministro Lunardi ha sollecitato l'attenzione dei mass media soprattutto su questo punto che rischia di contenere un messaggio diseducativo. Pur non essendo personalmente contrario a tale misura, ritiene tuttavia sbagliato che essa venga introdotta in questo momento e sotto tali condizioni.
Sempre per quanto concerne l'ambito della sicurezza stradale non si può fare a meno di ricordare che esiste già un piano di sicurezza stradale che risulta ancora inattuato; quindi, sarebbe stato opportuno, da parte del Ministro delle infrastrutture, individuare maggiori strumenti per dare seguito a questo importante documento. Perplessità sono presenti anche per quanto riguarda l'introduzione del certificato di idoneità per la conduzione dei ciclomotori che non è estesa ai maggiorenni; ciò costituisce un'ulteriore lesione al principio di educazione permanente e una conferma della arrendevolezza del Governo nei confronti delle pressioni esercitate dalle imprese dei costruttori, poiché nella stesura originaria tale limitazione nel campo dei destinatari non era prevista. Dopo aver manifestato dubbi anche per quanto attiene alla disciplina delle cosiddette minicar, osserva che si sarebbe aspettato che lo stralcio degli articoli avesse riguardato i punti non controversi mentre con questo nuovo schema il Governo ha optato per la presentazione proprio delle disposizioni più criticabili che invertono il processo riformatore avviato in questi anni e non si fanno carico di risolvere i problemi dell'elevata incidentalità che la stessa Unione europea ha fissato come preciso obiettivo da perseguire da parte degli Stati membri. Sarebbe pertanto opportuno che nel parere, almeno nella parte iniziale, fossero contenute osservazioni conformi alla argomentazioni appena illustrate.

Il senatore Paolo BRUTTI evidenzia che il Governo avrebbe potuto prorogare per tempo il termine per esercitare la delega contenuta nella legge n. 85 del 2001; tuttavia l'Esecutivo ha optato per un altro percorso che oltre a rilevarsi confuso non è stato rispettoso delle procedure dettate dall'articolo 5 della stessa legge delega che riservava alle Commissioni parlamentari competenti un congruo tempo di discussione. Appare, dunque, inaccettabile la prassi che si sta instaurando di esercitare una delega poco tempo prima della scadenza prevista.
Passando al merito delle disposizioni contenute nel nuovo schema di decreto legislativo, sottolinea che il Governo ha fatto una scelta opposta rispetto a quella richiesta dalle opposizioni nel corso del dibattito tenutosi nella seduta antimeridiana; infatti, risultano confermate tutte le disposizioni più problematiche: dall'innalzamento dei limiti di velocità all'introduzione del patentino per i ciclomotori che non si estende però ai conducenti maggiorenni. Pur non credendo alle assicurazioni espresse dal Governo di rivedere nei prossimi mesi questi aspetti controversi, ritiene che l'Esecutivo, prima di varare nuove normative, dovrebbe almeno attendere i risultati e il contributo che potrà dare l'indagine conoscitiva sulla sicurezza stradale che la Commissione ha avviato.

La senatrice DONATI, in via generale, manifesta le proprie preoccupazioni in ordine alla procedura seguita che ha compresso in 24 ore l'esame di un provvedimento così importante. Del resto, non è la prima volta che il Governo adotta un orientamento che limita fortemente gli spazi di discussione del Parlamento. Nel merito del provvedimento, il nuovo articolato ha certo il merito di aver eliminato alcune disposizioni che fornivano interpretazioni discutibili della legge delega; tuttavia, ci sono ancora disposizioni che o non trovano corrispondenza nei principi e criteri direttivi della legge delega o non ne costituiscono una attuazione. In relazione all'articolo 1, ribadisce le proprie perplessità in ordine al comma 3 perché sarebbe stato preferibile stabilire che il Ministro delle infrastrutture desse attuazione al piano di sicurezza stradale già esistente. Con riferimento all'articolo 3, non risulta chiara la ragione della eliminazione del comma 6 bis, mentre per quanto concerne l'articolo 6 appare contraddittoria la lettera g) che sanziona l'adulto maggiorenne, senza patente e privo del certificato di idoneità. Altresì criticabile appare il sistema di punteggio previsto per la nuova patente a punti da parte dell'articolo 7: infatti il superamento dei limiti di velocità risulta sanzionato con una decurtazione di soli dieci punti, e il superamento del semaforo rosso con soli quattro punti; si tratta di sanzioni del tutto inadeguate che non affrontano in nessun modo il problema degli alti tassi di incidentalità e, pertanto, nel parere sullo schema si dovrebbe raccomandare al Governo di rivedere tale sistema sanzionatorio. Per quanto attiene all'innalzamento dei limiti di velocità l'affermazione secondo la quale l'Italia avrebbe i limiti di velocità più rigorosi rispetto ad altri paesi dell'Unione europea non corrisponde alla realtà dei fatti, poiché soltanto in Germania esiste su questo tema una parziale liberalizzazione che, peraltro, è accompagnata da un sistema di controlli assai rigoroso. Quindi, a livello europeo non esiste alcuna direttiva che imponga di fissare determinati limiti, ma un piano generale che, fissando degli obiettivi in tema di sicurezza stradale, lascia poi libertà ai singoli stati membri di approntare gli strumenti ritenuti più idonei. Sempre su questo aspetto, appare discutibile aver lasciato ai concessionari delle tratte autostradali una facoltà tanto discrezionale che non appare accompagnata da un adeguato sistema di responsabilità, come invece richiedeva l'articolo 2, comma 1, lettera ttt) della legge delega. Infine, segnala che l'articolo 10 sopprime il comma 6 dell'articolo 143 del Codice della strada, cioè elimina la corsia a marcia lenta: si tratta di una disposizione che non risulta contemplata tra i principi e i criteri direttivi della legge delega.

Il presidente GRILLO, dopo aver dichiarato chiusa la discussione generale, esprime la propria convinzione che il Governo nei prossimi mesi tornerà su tutte le problematiche che sono state dibattute. Illustra, quindi, il seguente schema di parere favorevole:
"L'8a Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato,

esaminato, ai sensi dell'articolo 5 della legge 22 marzo 2001, n. 85, il nuovo schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive ed integrative del nuovo codice della strada,

nel ribadire la necessità che nell'emanazione dei prossimi decreti legislativi sia rispettato il dettato dell'articolo 5 della legge n. 85 del 2001,

esprime parere favorevole".

Il senatore Paolo BRUTTI propone che alcune delle osservazioni emerse nel corso del dibattito siano sintetizzate nello schema di parere almeno nella parte delle premesse.

Il presidente GRILLO, rispondendo al senatore Paolo Brutti, osserva che non ritiene di dover introdurre nel parere ulteriori considerazioni e dichiara di non accogliere le osservazioni avanzate. Ribadisce invece di aver fiducia nella disponibilità del Governo di rivedere la normativa su quei punti maggiormente controversi. Avverte quindi che si passerà alle dichiarazioni di voto.

Il senatore Paolo BRUTTI, preliminarmente, esprime il proprio disappunto per come si è svolto l'esame del provvedimento ritenendo che siano stati lesi i diritti delle minoranze che non hanno avuto modo di apportare allo schema di parere presentato dal relatore alcuna osservazione, che peraltro non avrebbe affatto inficiato il dispositivo dello stesso. Questo modo di procedere appare scorretto anche alla luce di quanto è accaduto negli ultimi giorni, poiché il Governo ha presentato diverse stesure dello schema di decreto legislativo senza che vi sia stato alcun reale miglioramento, anche con riferimento alle previsioni del vigente Codice della strada: ad esempio, mentre attualmente il superamento dei limiti di velocità è sanzionato con il ritiro della patente, le nuove norme per la stessa trasgressione prevedono solo una decurtazione di dieci punti nel nuovo sistema della patente a punti. Oltre alla inadeguatezza della sanzione, appare evidente il segnale diseducativo dato al Paese su questo importante aspetto. Anche per quanto concerne il sistema della patente a punti l'apparato sanzionatorio risulta essere più lieve rispetto a quello attualmente vigente e conferma anch'esso che il Governo sembra avallare un sistema permissivo contrastante con i principi di sicurezza stradale. Conclude, quindi, esprimendo il voto contrario del gruppo dei DS-L'Ulivo sullo schema di parere favorevole illustrato dal relatore.

La senatrice DONATI, annunciando il voto contrario della propria parte politica, si mostra dispiaciuta per i toni inutilmente concitati della seduta nella quale ai gruppi di opposizione non è stata data la possibilità di formalizzare precise osservazioni che avrebbero arricchito lo schema di parere sul nuovo testo presentato dal Governo. Nel merito del provvedimento, ribadisce il proprio avviso critico su molte delle disposizioni che contraddicono i principi ispiratori che avevano animato la legge delega.

Il senatore FABRIS, pur apprezzando lo sforzo fatto dal Presidente di salvaguardare comunque il contributo che fu offerto in occasione del dibattito che precedette l'approvazione della legge n. 85 del 2001, rileva che molte delle argomentazioni sostenute dall'opposizione sono rimaste disattese. Pertanto esprime il voto contrario del proprio Gruppo anche in considerazione del fatto che nutre forti dubbi sull'impegno assunto dal Governo di rivedere la normativa sugli aspetti più controversi. Anche per evitare che in futuro non vengano lasciati idonei tempi di discussione al Parlamento, si augurerebbe che l'indagine conoscitiva sulla sicurezza stradale, deliberata dalla Commissione, possa presentare le proprie analisi e i propri contributi in materia prima che il Governo vari i nuovi schemi di decreti delegati.

Previa verifica del prescritto numero legale, il Presidente pone ai voti il parere favorevole del quale ha dato lettura sul nuovo schema di decreto legislativo che risulta approvato dalla Commissione.

La seduta termina alle ore 21,30.