LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

GIOVEDI' 19 LUGLIO 2001
5ª Seduta

Presidenza del Presidente
GRILLO


Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture ed i trasporti Mammola.

La seduta inizia alle ore 19,10.


IN SEDE CONSULTIVA

(Doc. LVII, n. 1) Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2002-2006
(Parere alla 5a Commissione. Esame e rinvio)

Il relatore, senatore PESSINA, illustrando il documento in esame, ricorda che i primi due capitoli sono propedeutici al terzo, ove si delinea l’azione del Governo per correggere gli andamenti tendenziali dell’economia. Nell’ambito dei settori di competenza della Commissione rientrano le aziende di servizio pubblico, Poste S.p.A. e la società Ferrovie dello Stato S.p.A. che, con i loro risultati di bilancio influenzano il bilancio pubblico essendo tuttora di totale proprietà dello Stato. Nel secondo capitolo, ove si costruisce il quadro tendenziale dell’economia sulla base della legislazione vigente, il Governo ipotizza che le due aziende migliorino la loro situazione economica fino al raggiungimento di un “sostanziale pareggio del bilancio”. Tale affermazione si riscontra nella tabella “Raccordo settore pubblico - pubbliche amministrazioni”, la prima tabella del documento, nel paragrafo introduttivo “Sintesi e conclusioni” ove si dimostra l’esistenza dell’extra-deficit rispetto alle previsioni. Le perdite di esercizio di Poste S.p.A. e società Ferrovie dello Stato S.p.A. contribuiscono all’indebitamento netto della Pubblica amministrazione e sono comunque previste in diminuzione nel 2001.

Nel terzo capitolo sono delineate le strategie per correggere il quadro tendenziale di finanza pubblica, come emerso dall’analisi svolta nel secondo capitolo: stabilire le basi per un balzo “strutturale e permanente” nei ritmi di sviluppo che porti l’Italia a realizzare tassi di crescita superiori al 3% per l’intera legislatura. Uno degli strumenti per raggiungere questo obiettivo è indicato nella modernizzazione di tutte le reti infrastrutturali, con livelli di investimento stimati in 100.000 miliardi, in cinque anni.

La manovra di sviluppo delineata nel documento è incentrata sugli investimenti in opere pubbliche.

Nel documento si afferma infatti che: “Il Governo ritiene necessaria la realizzazione, in tempi rapidi, di opere pubbliche che agevolino l’unificazione del territorio e l’apertura al crescente traffico europeo. Il Governo, anche attraverso un efficace coordinamento tra gli organi dello Stato e le regioni interessate, intende utilizzare lo strumento innovativo della "legge­obiettivo" per colmare l’attuale deficit politico e giuridico in questo campo e attirare i capitali privati nella forma del project financing.

Riguardo agli effetti della manovra di sviluppo sul bilancio pubblico, l’importo complessivo del programma di investimenti pubblici, pari a 100.000 miliardi di lire, distribuito nell’arco dell’intera legislatura a partire dal 2002, sarà finanziato per il 50 percento a carico del bilancio pubblico e per il restante 50 percento ottenuto con il metodo del project financing. Nel documento sono anche ipotizzate rilevanti entrate di bilancio derivanti da privatizzazioni, mediante la dismissione di imprese di proprietà pubblica, peraltro non indicate nominativamente. La previsione è quella di introiti complessivi pari a circa 120.000 miliardi distribuiti secondo un profilo decrescente nel corso dell’intera legislatura. Ciò determinerà una parallela riduzione del debito pubblico con conseguente risparmio di spesa per interessi.
L’azione infrastrutturale è delineata nel disegno di legge A.S. 374 che mira alla revisione del processo decisionale e autorizzativo per la realizzazione di grandi infrastrutture, per evitare incertezze nei tempi di realizzazione e inaccettabili lievitazioni dei costi.
Le aree di intervento del Governo sono costituite dai sistemi infrastrutturali quali il sistema idrogeologico, il sistema idrico ed il sistema dei trasporti. Il Governo intende provvedere all’aggiornamento della mappa geologica nazionale, alla messa a regime dei bacini dei fiumi Po, Arno e Tevere e dei sistemi torrentizi presenti nelle regioni Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia nonché al recupero delle risorse idriche disponibili in aree di crisi. Verrà avviata la realizzazione del grande piano di salvaguardia dal rischio idrogeologico. In materia di trasporti, gli obiettivi riguardano la realizzazione dei grandi collegamenti (sistema dei valichi ed il Ponte sullo Stretto di Messina), la realizzazione degli anelli mancanti della rete stradale e ferroviaria nazionale, la realizzazione dei sistemi integrati e di trasporto nelle grandi aggregazioni urbane e la realizzazione di HUB portuali, interportuali ed aeroportuali. Particolare attenzione verrà dedicata alle infrastrutture necessarie per assicurare il successo delle Olimpiadi invernali del 2006. Tali progetti saranno finanziati con risorse pubbliche, tenendo conto dei vincoli derivanti dal Patto di stabilità e crescita fra i paesi della Unione europea e degli obiettivi di riduzione della pressione fiscale e con risorse private, privilegiando il sistema del project financing che non incide sul bilancio dello Stato e fa ricadere il costo ed il beneficio dell’operazione sulle aree territoriali interessate.
Relativamente al settore delle telecomunicazioni nel documento il Governo fissa l’obiettivo, nel prossimo quinquennio, di favorire l’avvento della società digitale e l’ingresso nella società dell’informazione”. A tal fine provvederà, fra l’altro a: adottare un piano nazionale di sviluppo per dotare l’Italia di infrastrutture di telecomunicazioni a banda larga e favorire la completa liberalizzazione dei servizi di telecomunicazione, ottimizzando l’uso dello spettro radioelettrico così da estendere al maggior numero di operatori possibile l’utilizzo di nuove tecnologie di trasmissione.
Nel quarto capitolo sono descritti gli effetti che la manovra delineata nel precedente capitolo, avranno sull’economia italiana e sul bilancio pubblico. La manovra di finanza pubblica prevista per gli anni 2002-06 si propone di avviare un circolo virtuoso. La compressione della spesa corrente finanzierà la riduzione della pressione fiscale, con un effetto incentivante sull’offerta di fattori produttivi. La dinamica più sostenuta della crescita si rifletterà a sua volta positivamente sui conti pubblici. Tali andamenti, assieme al calo della spesa per interessi, indotta da una dinamica discendente dello stock di debito, permetteranno di conseguire l’obiettivo di pareggio di bilancio nel 2003, in linea con gli impegni assunti nel Programma di stabilità dello scorso dicembre. La spinta propulsiva che deriverà dalle politiche del governo consentirà di conseguire un tasso di crescita del PIL costantemente superiore al 3 per cento nel quinquennio 2002-06. Già nell’anno in corso si potrà registrare un effetto positivo, seppur lieve, sulla crescita, che salirà dal 2,3 al 2,4 per cento. Gli investimenti cresceranno a tassi medi annui doppi rispetto a quelli previsti in assenza di politiche: scontano, infatti, gli interventi sulla detassazione degli utili reinvestiti, in particolare nel biennio 2002-03, lo stimolo proveniente dalle “grandi opere”, la piena efficacia degli interventi previsti dal Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) 2000-06 nel Mezzogiorno. Nel quinto capitolo il Governo, in adempimento all’obbligo di legge di indicare, nel DPEF, l’elenco dei provvedimenti collegati, dichiara collegati i provvedimenti generali di riforma nei seguenti settori: fisco; devoluzione di poteri dallo Stato alle Regioni in materia di sanità, istruzione, sicurezza; previdenza, soprattutto costruendo il “secondo pilastro” della previdenza integrativa; istruzione e ricerca; infrastrutture e trasporti; pubblica amministrazione e sua informatizzazione; gestione del patrimonio pubblico; sviluppo del Mezzogiorno e delle aree depresse; liberalizzazione dei mercati e dei servizi pubblici; tutela dell’ambiente.
Alla dichiarazione di “collegato” alla manovra di finanza pubblica conseguono effetti sul procedimento parlamentare di discussione e approvazione dei relativi disegni di legge, ai sensi dell’articolo 126-bis del Regolamento del Senato. In particolare, tali disegni di legge possono essere esaminati durante la sessione di bilancio, che ,ricorda, quest’anno inizierà dal Senato. Propone quindi l'espressione di un parere favorevole.

Sulla proposta del Relatore si apre il dibattito.

Il presidente GRILLO dichiara di apprezzare la relazione nella quale si sottolinea con chiarezza come il Paese si trovi ad un bivio. La scelta è tra la decadenza del sistema economico e la possibilità di un rilancio dello sviluppo. Il Governo e la sua maggioranza vogliono tentare questa seconda strada attraverso, fondamentalmente, l'instaurazione di un circuito virtuoso che ha il suo punto di partenza e di forza nel contenimento della spesa pubblica. È ovvio che la strada è in salita e che sarà necessario intervenire su settori vitali come quello pensionistico, sanitario e del collocamento e della flessibilità del lavoro. Inoltre appare necessaria una ripresa più intensa della politica delle privatizzazioni accompagnata da un processo di liberalizzazione soprattutto nel settore degli enti locali. Non vi è dubbio infatti che fino a questo momento le privatizzazioni siano state fatte prevalentemente nell'intento di reperire danaro per le casse pubbliche. Il passo ulteriore che invece si rende necessario è quello di arrivare ad un mercato libero che vada incontro alle esigenze e agli interessi degli utenti. Uno dei settori, finora intoccabili, che dovrà essere liberalizzato è, ad esempio, quello delle imprese municipalizzate. Per poter intervenire su questo settore e su altri analoghi è però necessario superare le logiche difensive che finora hanno contraddistinto l'azione dei precedenti Governi, altrimenti il Paese non avrà un futuro. La scommessa del Governo e della maggioranza che lo sostiene sta fondamentalmente in ciò e il DPEF rappresenta un documento originale e credibile che traccia la via maestra degli interventi da effettuare. Si dichiara pertanto favorevole alla proposta positiva avanzata dal Relatore. Rispondendo quindi ad una domanda del senatore FORTE fa presente che certamente nel Documento sono contenute indicazioni di carattere generale ma, tuttavia, ciò non impedirà al Governo di occuparsi di interventi più specifici che riguardano i singoli territori.

In relazione all'intervento del PRESIDENTE il senatore Paolo BRUTTI chiede anzitutto di sapere se i collegati a cui il Documento in esame fa riferimento riguardo ad infrastrutture e trasporti è riferito a nuovi disegni di legge o se invece si debba intendere che l'atto Senato 374 è appunto il provvedimento collegato. Esprime quindi perplessità sulle considerazioni fatte dal presidente Grillo riguardo al contenimento della spesa pubblica che appaiono a dir poco ottimistiche. Ritiene inoltre che non sia legittimo descrivere un Paese che non c'è in particolare riguardo ad alcuni settori come quello del trasporto sia nazionale che locale dove il precedente Esecutivo ha fortemente innovato. Riguardo infine al processo di liberalizzazione vi sono state poi difficoltà che l'attuale maggioranza ben conosce essendo iniziato questo processo nella scorsa legislatura.

Il presidente GRILLO precisa che l'attuale maggioranza non disconosce i progressi fatti dal Paese anche nella scorsa legislatura ma vi è tuttavia un dato inoppugnabile: quello di una scarsa crescita del PIL che fa del nostro Paese la maglia nera fra i paesi europei. L'esecutivo inoltre non sottovaluta affatto il partito trasversale che sostiene la spesa pubblica. Tuttavia, non vi sono alternative se si vogliono rispettare i parametri europei e il Patto di stabilità. Ovviamente il disegno di legge n. 374 non può essere considerato un collegato alla finanziaria in quanto il Governo non lo ha dichiarato tale.

Il senatore MENARDI, dichiarandosi pienamente d'accordo con l'intervento svolto dal Presidente, esprime un giudizio positivo sulla impostazione originale del Documento in esame rispetto ai precedenti e fa presente che l'Italia, per le scelte compromissorie del passato, si trova ad affrontare un gap tecnologico difficilmente ripianabile nei confronti degli altri paesi europei.

Il seguito dell'esame è rinviato.

La seduta termina alle ore 20,10.