INDUSTRIA (10ª)

MERCOLEDI' 17 APRILE 2002
59ª Seduta

Presidenza del Presidente
PONTONE


Intervengono i sottosegretari di Stato per le attività produttive Valducci e per i rapporti con il Parlamento Ventucci.

La seduta inizia alle ore 15,40.


IN SEDE REFERENTE

(1149) Misure per favorire l'iniziativa privata e lo sviluppo della concorrenza, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 19 marzo.

Si apre la discussione generale.

Il senatore BARATELLA sottolinea il carattere eterogeneo del provvedimento in esame che, pur essendo un disegno di legge collegato alla manovra di bilancio, non presenta un contenuto funzionale al raggiungimento di obiettivi di ampio respiro. Interviene, viceversa, su aspetti parziali, affrontando in modo disorganico problemi che richiederebbero ben altro approfondimento e inquadramento.
Ciò è vero, in particolare, per le disposizioni contenute al Capo I e concernenti soprattutto le piccole e medie imprese. E' condivisibile l'obiettivo di promuovere il rafforzamento e la crescita delle imprese ed anzi il suo Gruppo presenterà proposte di modifica volte a precisare che i sostegni alla crescita delle imprese non devono essere limitati al solo settore industriale. Tuttavia, è evidente che le misure proposte sono assolutamente insoddisfacenti, come del resto hanno evidenziato in termini espliciti sia i rappresentanti della Confapi che quelli della Confindustria, i quali hanno sottolineato come il provvedimento sia privo di un disegno complessivo.
Fa presente che il suo Gruppo, pur denunciando i limiti del disegno di legge, cercherà di contribuire, con atteggiamento costruttivo, ad introdurre possibili miglioramenti e preannuncia, pertanto, la presentazione di emendamenti a ciò finalizzati.

Il senatore BASTIANONI ritiene che il disegno di legge in esame non corrisponda agli obiettivi di incentivazione dell'iniziativa privata e di sviluppo della concorrenza che si vorrebbero perseguire e che sono indicati nello stesso titolo del provvedimento. Il contenuto delle disposizioni è estremamente eterogeneo ed ha, con poche eccezioni, carattere circoscritto e microsettoriale. Ciò appare in evidente contraddizione anche con il collegamento del testo alla manovra di finanza pubblica da cui dovrebbe derivare una corrispondenza tra le norme proposte e quanto previsto nel Documento di programmazione economico-finanziaria e nelle relative risoluzioni parlamentari. Segnala, quindi, l'esigenza di promuovere lo stralcio degli articoli che sono palesemente estranei al contenuto proprio di un provvedimento collegato, anche nello spirito di quanto prescrive l'articolo 126-bis del Regolamento.
E' necessario inoltre sottolineare come il Governo nel presentare il disegno di legge in esame non abbia tenuto conto della riforma del Titolo V della Costituzione e abbia quindi proposto modifiche legislative che, nella sostanza, intervengono in ambiti che dovrebbero essere riservati alla competenza delle Regioni. Ciò vale naturalmente per le materie di esclusiva competenza regionale, ma anche per quelle di legislazione concorrente, per le quali la legge dello Stato dovrebbe limitarsi a definire i principi fondamentali. Le norme proposte, viceversa, disciplinano in modo dettagliato i settori a cui si riferiscono e, in più di una occasione, demandano ulteriori competenze a provvedimenti di carattere amministrativo dello Stato. Auspica che anche su tale aspetto, di grande rilievo, possa esservi un adeguato approfondimento e si possa giungere all'introduzione di sostanziali modifiche.
Si sofferma quindi sul contenuto del Capo I concernente gli interventi per favorire l'iniziativa economica privata. Si tratta, in definitiva, di modifiche alla legislazione vigente di carattere parziale, la cui incidenza appare estremamente modesta. Ben altri dovrebbero essere gli interventi per favorire, ad esempio, il rafforzamento patrimoniale delle piccole e medie imprese localizzate nelle aree degli obiettivi 1) e 2) rispetto al mero aggiustamento introdotto dall'articolo 1. L'articolo 2 è finalizzato, d'altra parte, soltanto a risolvere situazioni di contenzioso, mentre l'articolo 3 si muove nell'ambito di finanziamenti già definiti dalla legislazione vigente. Ciò vale anche per gli articoli successivi che riguardano in particolare le aree depresse e per i quali ci si limita ad una riallocazione delle risorse finanziarie già esistenti. A ciò si aggiungono ulteriori misure di carattere particolare come quelle contenute agli articoli 6, 9 e 13. Soltanto l'articolo 10 sembra intervenire a un livello proprio di un provvedimento collegato alla finanziaria anche se le modalità di attuazione in esso previste dovrebbero essere ulteriormente approfondite.
Per ciò che concerne il Capo II, relativo al riassetto delle disposizioni in materia di proprietà industriale, osserva che si tratta di un settore in cui è certamente necessaria un'azione di riordino. Desta perplessità peraltro l'istituzione di sezioni specializzate dei tribunali senza la previsione di oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato né incrementi di dotazioni organiche. In tal modo, si rischia la concentrazione in un numero ristretto di uffici giudiziari di competenze molto specialistiche con implicazioni che dovrebbero essere attentamente valutate.
Per quanto riguarda le disposizioni in materia di responsabilità civile auto contenute al Capo III, evidenzia il contenuto parziale delle disposizioni anche in seguito all'esito delle modifiche introdotte in prima lettura. Sottolinea, in particolare, la sua contrarietà sul comma 5 dell'articolo 20 che realizza una vera e propria sanatoria per le sanzioni eventualmente adottate dall'ISVAP per tutta una serie di inadempimenti delle compagnie di assicurazione.
Esprime contrarietà, peraltro, sulle disposizioni del Capo IV in materia di politica energetica che si caratterizzano, sostanzialmente, per un accentramento di competenze a favore del Ministero delle attività produttive, anche per ciò che riguarda aspetti che la legge attribuisce all'Autorità di settore, soprattutto in materia di tariffe. Ritiene che ciò sia in contrasto con i proclamati obiettivi di sviluppo della concorrenza e anche con i principi definiti dalla normativa europea.
Ribadisce, in conclusione il proprio giudizio complessivamente negativo sul provvedimento, al di là di talune disposizioni specifiche che possono presentare profili di utilità e si riserva di presentare eventualmente una relazione di minoranza.

Il senatore COVIELLO, nel rinviare alle valutazioni di merito già formulate dal senatore Bastianoni, sottolinea come gli obiettivi di miglioramento della competitività delle imprese italiane siano largamente condivisibili e come, in questo quadro, sia opportuno promuovere la crescita delle piccole e medie imprese. Come è documentato in una recente ricerca della Confindustria, le caratteristiche quantitative della gran parte delle imprese italiane costituisce un limite allo sviluppo economico e all'ampliamento dell'occupazione. Si tratta quindi di comprendere le ragioni di tale fenomeno e di intervenire, conseguentemente, in modo efficace. Ciò senza dimenticare che la piccola dimensione delle imprese ha anche rappresentato un fattore di elasticità e in definitiva di maggiore incisività, specialmente in certi settori produttivi e in determinate fasi della congiuntura.
Di fronte a questo obiettivo e in generale allo sviluppo della concorrenza, le disposizioni contenute nel disegno di legge manifestano tutta la loro inadeguatezza. Come è stato già sottolineato, esse non si iscrivono in un disegno organico di intervento, ma si limitano a proporre aggiustamenti o a realizzare modifiche microsettoriali di relativa incidenza. Si riserva di approfondire tali considerazioni critiche nel prosieguo dell'esame.

Il seguito dell'esame viene quindi rinviato.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Proposta di nomina del Presidente dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo - ISVAP (n. 33)
(Parere al Presidente del Consiglio dei Ministri. Rinvio dell'esame)

Il presidente PONTONE fa presente che è pervenuta la richiesta di parere, ai sensi della legge n. 14 del 1978, sulla proposta di nomina concernente il Presidente dell'ISVAP e che è opportuno procedere tempestivamente in considerazione della scadenza degli attuali organi dell'Istituto.

Il senatore COVIELLO ritiene che la Commissione debba avere la possibilità di compiere una riflessione sulla proposta formulata dal Governo. Ciò anche in considerazione del dibattito in corso sul ruolo delle Autorità indipendenti e in particolare dell'ISVAP. Chiede, pertanto, un breve rinvio dell'esame.

Su proposta del presidente PONTONE, l'esame è quindi rinviato ad una seduta da convocare nella giornata di domani al termine della seduta dell'Assemblea.


CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE

Il presidente PONTONE avverte che la Commissione è convocata per domani, giovedì 18 aprile alle ore 15, per esaminare la proposta di nomina del Presidente dell'ISVAP.

La seduta termina alle ore 16,30.