LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

MARTEDÌ 6 APRILE 2004
329a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
GRILLO


Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Innocenzi.


La seduta inizia alle ore 11,10.

IN SEDE REFERENTE

(2175-B/bis) Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI - Radiotelevisione italiana Spa, nonche' delega al Governo per l' emanazione del testo unico della radiotelevisione , approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Mazzuca; Giulietti; Giulietti; Foti; Caparini; Butti ed altri; Pistone ed altri; Cento; Bolognesi ed altri; Caparini ed altri; Collè ed altri; Santori; Lusetti ed altri; Carra ed altri; Maccanico; Soda e Grignaffini; Pezzella ed altri; Rizzo ed altri; Grignaffini ed altri; Burani Procaccini; Fassino ed altri; e del disegno di legge d'iniziativa governativa, modificato dal Senato, nuovamente modificato dalla Camera dei deputati, approvato dal Senato, rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica in data 15 dicembre 2003, ai sensi dell'articolo 74 della Costituzione e nuovamente approvato, con modificazioni, dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l'esame del disegno di legge in titolo con l'illustrazione delle proposte di limitazione della discussione, sospesa nella seduta del 1° aprile scorso.

Il senatore ZANDA (Mar-DL-U) fa preliminarmente presente la necessità che la Commissione affronti urgentemente il caso dell'Alitalia, il cui fallimento è pronosticato dal suo stesso presidente nel giro di uno o due mesi, stabilendo una scala di priorità delle questioni da esaminare in Commissione. A tale riguardo infatti, sarebbe meglio posticipare l'esame del disegno di legge "Gasparri", subordinandolo a questioni di rilevanza ben maggiore. Procede poi illustrando nel merito la sua proposta di limitazione alternativa a quella del Presidente. Osserva, a tale proposito, che il disegno di legge in esame ben meriterebbe di essere chiamato, in termini giornalistici "legge Berlusconi-Mediaset" anziché "legge Gasparri", se è vero che il presidente di Mediaset ha affermato che il suo gruppo beneficerà di un incremento del fatturato di circa quattromila miliardi di lire, a seguito della sua approvazione. Fa presente inoltre la sua propensione alla tesi secondo cui è necessario esaminare tutto il provvedimento e non limitare il riesame soltanto ad undici dei ventinove articoli che lo compongono. Ritiene infatti che la scelta di limitare l'esame riduca il ruolo della Commissione a mero strumento del Governo per l'accelerazione dell'iter del provvedimento, i cui contenuti tecnici sono stati discussi in una sede imprenditoriale, anzichè politica. Dichiara poi di non condividere il modo in cui la presidenza della Commissione ha affrontato l'esame del provvedimento: si sarebbe infatti aspettato dal presidente Grillo un atteggiamento più equilibrato ed equidistante rispetto alle posizioni della maggioranza e dell'opposizione. Inoltre giudica non imparziale la scelta del Presidente di assumere le funzioni di relatore su un provvedimento così politicizzato. Sottolinea quindi che soltanto il comportamento responsabile dell'opposizione ha consentito di evitare, almeno in Commissione, gli scontri politici stigmatizzati dal presidente Pera in una recente intervista ad un quotidiano nazionale. Ritiene infatti che le modalità con cui l'esame delle proposte di limitazione dell'esame è stato condotto avrebbe giustificato un atteggiamento intransigente da parte dell'opposizione, considerate le improvvise convocazioni notturne della scorsa settimana che non hanno certo messo i componenti della Commissione in condizione di poter svolgere al meglio l'illustrazione delle proposte anzidette. L'accelerazione della discussione sembra essere invece giustificata soltanto dalla necessità di completare l'esame del provvedimento prima della pronuncia dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sulla verifica della diffusione della tecnologia digitale. Propone infine di sottoporre all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 136, comma 2, del Regolamento, la limitazione della discussione alle parti del provvedimento che riguardano gli articoli 2, comma 1 lettera g), 3, 5, comma 1, lettere a) ed l), 15, 23, comma 14, 24, comma 3, 25 e 28, comma 1, lettere c) ed f).

La senatrice DONATI (Verdi-U) fa presente che se è vero che il disegno di legge in titolo rappresenta, come sostiene anche il Presidente, una grande legge di sistema è allora necessario approfondire l'esame dell'intero testo di legge e non limitarlo alle parti espressamente oggetto dei rilievi del messaggio del Presidente della Repubblica. Un altro aspetto da tenere in considerazione è l'incoerenza della proposta del presidente Grillo di limitare il riesame ai primi sei commi dell'articolo 15 senza riesaminare il comma 7 dello stesso articolo in materia di telepromozioni. Il messaggio del Presidente della Repubblica è a tale riguardo pregnante laddove paventa l'inaridimento delle risorse finanziarie della carta stampata conseguente alla inflazione delle telepromozioni. La sua proposta di riesame prevede quindi di riconsiderare anche il comma 7 dell'articolo 15. Ritiene inoltre necessario affrontare più compiutamente l'articolo 25, in tema di rispetto del pluralismo informativo e di garanzia della par condicio, nonchè la questione attinente all'efficiente utilizzo dello spettro delle frequenze, previsto dall'articolo 12, e la questione delle licenze degli operatori di rete, concesse in base al principio del generale assentimento di cui all'articolo 23. A tale proposito sottolinea che il meccanismo di assegnazione delle frequenze non è equo e trasparente e la necessità di intervenire non soltanto sul comma 14 di questo ultimo articolo ma sull'intera disposizione. Propone infine di sottoporre all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 136, comma 2, del Regolamento, la limitazione della discussione alle parti del provvedimento che riguardano gli articoli 2, comma 1, lettera g), 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 13, 15, 16, 17, 18, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 27 e 28.

Il senatore MONTINO (DS-U) polemizza sul fatto che la discussione di un disegno di legge così importante avvenga in coincidenza di una importante riunione del suo partito non consentendo così la partecipazione ai lavori della Commissione dei senatori del Gruppo dei Democratici di sinistra. Ritiene inoltre un segnale inquietante la limitazione della discussione del provvedimento. Fa presente quindi la necessità di approfondire talune questioni ben oltre la ristretta discussione proposta dal presidente Grillo, in particolare con riferimento al piano nazionale delle frequenze che richiederebbe invece una valutazione complessiva del piano attualmente esistente. A tale proposito osserva che non si giustifica in alcun modo l'assenza di un limite temporale per l'assegnazione delle frequenze in tecnica digitale. Sottolinea inoltre la questione relativa alla conversione alla tecnologia digitale degli impianti di trasmissione attualmente esistenti. Gli impianti in questione devono risultare infatti conformi agli assetti urbanistici vigenti: la loro trasformazione presenta profili di illegittimità laddove tali impianti insistano su zone tutelate dal punto di vista urbanistico. Propone infine di sottoporre all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 136, comma 2, del Regolamento, la limitazione della discussione alle parti del provvedimento in esame che riguardano gli articoli 2, 5, 15, 19, 23, 24, 25 e 28.

Il senatore D'ANDREA (Mar-DL-U) osserva preliminarmente che la scelta del relatore di limitare l'esame a taluni articoli oggetto del messaggio del Presidente della Repubblica risponde fondamentalmente all'esigenza di non modificare quanto già deciso dalla Camera dei deputati. Prevale quindi una logica politica, in luogo della corretta impostazione del riassetto del sistema radiotelevisivo nazionale. Ritiene quindi che la legge contenga disposizioni chiaramente incostituzionali anche dopo gli interventi successivi al messaggio presidenziale. Propone infine di sottoporre all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 136, comma 2, del Regolamento, la limitazione della discussione alle parti del disegno di legge che riguardano gli articoli 2, comma 1, lettera g), 3, 4, 5, 15, 16, 23, comma 14, 24, comma 3, 25 e 28, comma 1, lettera c) ed f).

Su richiesta del senatore Montino, il presidente Grillo propone di sospendere per dieci minuti la seduta onde consentire la presenza in Commissione dei senatori iscritti a parlare.

La Commissione conviene.

La seduta sospesa alle ore 12,15 riprende alle ore 12, 25.

Il presidente GRILLO, verificatane l'assenza, dichiara decaduti dalla facoltà di parlare i senatori IOVENE (DS-U), VERALDI (Mar-DL-U), Paolo BRUTTI (DS-U) , SCALERA (Mar-DL-U) , FABRIS (Misto-AP-Udeur) , TOIA (Mar-DL-U) , BASTIANONI (Mar-DL-U) , BATTISTI (Mar-DL-U) e DATO (Mar-DL-U) Dichiara conseguentemente decadute anche le proposte di limitazione della discussione, alternative a quella presentata dal Presidente, presentate dai predetti senatori. Dichiara infine conclusa la fase dell'illustrazione delle proposte di limitazione della discussione ai sensi dell'articolo 136, comma 2, del Regolamento ed aggiorna il seguito della discussione alla seduta pomeridiana di oggi.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 12,30.