AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

MARTEDI' 11 DICEMBRE 2001
25a Seduta

Presidenza del Presidente
PROVERA


La seduta inizia alle ore 14,40.


IN SEDE CONSULTIVA

(892) Conversione in legge del decreto-legge 23 novembre 2001, n. 411, recante proroghe e differimenti di termini
(Parere alla 1ª Commissione. Esame. Parere favorevole)

Il presidente PROVERA, relatore, illustra il disegno di legge in titolo, con particolare riguardo per gli articoli 1 e 7, i quali prevedono, rispettivamente, il rinvio di un anno della consultazione elettorale per il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero (COMITES) e una proroga del termine per confermare le domande per il riconoscimento dell'indennizzo a favore dei titolari di beni e diritti nei territori italiani ceduti alla ex Iugoslavia.
Per il primo profilo, ricorda che i Comitati degli italiani all'estero sono organi rappresentativi eletti direttamente dagli italiani residenti all'estero. L'ultimo rinnovo di tali Comitati, che permangono in carica per cinque anni, è avvenuto a metà 1997, talché le votazioni per il loro rinnovo dovrebbero svolgersi nel giugno 2002. L'opportunità del rinvio di un anno di tale consultazione elettorale e della proroga del mandato degli attuali componenti dei Comitati discende da vari fattori, di ordine organizzativo e politico. Anzitutto si pone l'esigenza di evitare che il rinnovo avvenga prima dell'approvazione del disegno di legge recante le disposizioni per il completamento e l'aggiornamento dei dati per la rilevazione dei cittadini italiani residenti all'estero (A.S. n. 627), attualmente all'esame della Commissione esteri del Senato. La stessa Assemblea generale del Consiglio generale degli italiani all'estero ha chiesto la proroga di un anno della scadenza naturale dei Comitati, per consentire che il rinnovo degli organi rappresentativi degli italiani all'estero avvenga contestualmente.
Per il secondo riguardo, il disegno di legge proroga al 31 maggio 2002 il termine per la conferma delle domande di indennizzo da parte di titolari di beni, di diritti e di interessi abbandonati nei territori italiani ceduti alla ex Iugoslavia in base al Trattato di pace dell'immediato dopoguerra nonché all'accordo di Osimo del 1975. Tali soggetti hanno diritto, ai sensi della legge n. 137 del 2001, a un indennizzo ulteriore rispetto a quello previsto dalle precedenti normative, a condizione che le domande già presentate siano confermate entro un termine, di cui è appunto ora disposta la proroga.
In conclusione, propone di esprimere alla 1a Commissione un parere favorevole.

Il senatore PELLICINI esprime apprezzamento per la scelta di prorogare, alla stregua dell'articolo 7 del disegno di legge, il termine per l'indennizzo a favore di cittadini e di imprese operanti nei territori della ex Iugoslavia, auspicando che ciò consenta una più adeguata tutela delle istanze degli esuli giuliani, istriani e dalmati.

La Commissione, dopo che è stata verificata la presenza del numero legale, conferisce al relatore mandato ad esprimere un parere favorevole alla 1a Commissione sul disegno di legge in titolo.


(863) Deputato TREMAGLIA ed altri. - Norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero, approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 1ª Commissione. Esame. Parere favorevole)

Riferisce alla Commissione il relatore PELLICINI, rammentando il prolungato, complesso dibattito che condusse, sul finire della scorsa legislatura, all'approvazione delle modifiche della Costituzione che ora contemplano l'elezione di 12 deputati e 6 senatori nella circoscrizione Estero. Sottolinea poi come l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero, costituzionalmente sancito, richieda specifiche norme attuative; a tal fine sovviene appunto il disegno di legge in esame.
Esso prevede un'opera di informazione da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari, al fine di rendere edotti i cittadini italiani, residenti all'estero iscritti nelle liste elettorali, circa le modalità di voto per corrispondenza nonché l'esercizio del diritto di opzione per il voto in Italia. Le medesime rappresentanze invieranno a ciascun elettore un plico contenente un apposito modulo per l'aggiornamento dei dati anagrafici e di residenza all'estero.
L'opzione per il voto in Italia sarà esercitata mediante comunicazione scritta alla rappresentanza diplomatica o consolare entro il 31 dicembre dell'anno precedente a quello previsto per la scadenza naturale, salvo diverso termine in caso di scioglimento anticipato delle Camere o di indizione di referendum popolare. Sarà inoltre compito del Governo provvedere all'aggiornamento dell'elenco dei cittadini italiani residenti all'estero, finalizzato alla predisposizione delle liste elettorali, mediante unificazione dei dati dell'anagrafe degli italiani residenti all'estero e degli schedari consolari.
Quanto alle operazioni di voto, esse si svolgeranno previa consegna, sotto la responsabilità del Ministero degli affari esteri, delle schede agli elettori, per il tramite delle rappresentanze diplomatiche e consolari. Al medesimo Ministero, il Ministero dell'interno consegnerà le liste dei canditati e i modelli delle schede elettorali, entro un termine stabilito, antecedente alla data delle votazioni. La stampa del materiale elettorale sarà provvista dalle rappresentanze. Ancora entro un termine stabilito, gli uffici consolari invieranno agli elettori che non abbiano esercitato l'opzione per il voto in Italia il plico contenente il certificato elettorale e gli altri strumenti necessari per l'esercizio del voto via corrispondenza. Gli elettori che non abbiano ricevuto tale plico al proprio domicilio potranno farne richiesta alla capo dell'ufficio consolare. Sono indi definite dal disegno di legge le modalità di trasmissione della busta recante la scheda compilata dall'elettore all'ufficio centrale per la circoscrizione Estero.
In conclusione auspica la sollecita approvazione del disegno di legge.

Non essendovi iscritti a parlare nella discussione, si passa alla votazione.

Dopo che è stata verificata la presenza del numero legale, la Commissione conferisce al relatore il mandato a redigere un parere favorevole alla 1a Commissione permanente.


AFFARE ASSEGNATO

Indicazioni risultanti dalla 56a Assemblea generale delle Nazioni Unite.
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 28 novembre 2001.

Interviene la senatrice DE ZULUETA, dichiarando di condividere le considerazioni svolte nei precedenti interventi e sottolineando come l'invio di una missione di osservatori parlamentari possa rappresentare un utile strumento di informazione e analisi. Anche da parte dello staff del Segretariato generale delle Nazioni Unite si è avvertita una crescente consapevolezza dell'importanza che assume il vaglio dei Parlamenti quale fattivo contributo per l'attuazione ed anche esame critico delle politiche delle Nazioni Unite; analoghe considerazioni possono essere svolte per l'attitudine dell'amministratore dello United Nations Developement Programme (UNDP) nei confronti della delegazione parlamentare.
Altri profili debbono però essere in pari misura sottolineati. Pur nel succedersi di eventi che si sviluppavano, può dirsi, al cospetto della delegazione parlamentare, in particolare con riguardo allo scenario afghano, è infatti emerso il fondamentale rilievo della "Dichiarazione del Millennio", la quale si configura come non già come mera dichiarazione di principi bensì come un processo innovativo e corredato di strumenti per una verifica anche temporale in ordine alla sua attuazione. Per questo riguardo, già l'appuntamento di Monterrey di marzo 2002 costituisce una scadenza della massima importanza, per verificare il seguito che si intenderà dare a temi fondamentali quali lo sviluppo, la cooperazione internazionale, la lotta alle malattie.
Di particolare interesse è stata la partecipazione dei componenti della delegazione parlamentare italiana, in qualità di uditori, ai lavori del Consiglio di sicurezza, che ha consentito di conseguire una conoscenza in tempo reale delle priorità perseguite dai maggiori attori della scena internazionale. Peraltro, il profilo essenziale della questione umanitaria sembra paradossalmente suscitare minore interesse, innanzi alla così rapida evoluzione sul terreno. L'entità della crisi umanitaria in atto è ben sintetizzata da alcuni dati riportati dallo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, che nel riferirsi a quella da egli definita come la crisi più grave del secolo ha rilevato l'esigenza di disporre di 600 milioni di dollari (laddove solo 130 sono al momento pervenuti nelle disponibilità delle Nazioni Unite) per condurre un'azione d'aiuto, senza la quale un quarto della popolazione afghana non avrebbe certezza di poter far fronte alle elementari necessità di sopravvivenza sia sotto il profilo alimentare che sanitario. Il colloquio avuto dalla delegazione parlamentare con la Vice coordinatrice per l'assistenza delle emergenze umanitarie Caroline Mac Askie ha evidenziato come la situazione degli aiuti umanitari rischi paradossalmente di peggiorare alla luce della nuova situazione in corso di definizione, in quanto nella parte del territorio afghano liberata persiste un banditismo cronico, tale da rendere l'effettiva erogazione degli aiuti oltremodo difficoltosa, e questo con l'inverno ormai cominciato. Consegue pertanto l'esigenza di un forte impegno da parte italiana sul fronte dell'emergenza umanitaria.
Da ultimo, rammenta come nel corso della settimana di dibattito generale presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite si sia svolta, fra gli altri impegni, la seconda Conferenza per facilitare l'entrata in vigore del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari. Tale evento - nell'ambito del quale vi è stata data lettura di un intervento del Ministro degli affari esteri italiano, che peraltro non ha potuto pronunziarlo di persona in quanto bloccato fuori del Palazzo di vetro a seguito dell'incidente occorso in quelle stesse ore a un aereo, precipitato su un quartiere della stessa città di New York - si è risolto di un nulla di fatto per l'indisponibilità degli Stati Uniti, la quale si è accentuata nel passaggio dall'amministrazione Clinton a quella Bush. Peraltro, giunge da un esponente del Senato statunitense autorevole come Joseph R. Biden l'esortazione a non considerare l'attuale situazione di stallo motivo sufficiente per abbandonare tale tema, che dev'essere invece mantenuto ai primi posti dell'agenda politica, tanto più in un momento storico in cui controllo sugli armamenti e lotta contro il terrorismo sono argomenti strettamente interconnessi.

Il presidente PROVERA sottolinea l'opportunità che parlamentari, così di maggioranza come di opposizione, siano presenti ai maggiori appuntamenti internazionali, così da trasmettere informazioni e stimolare il dibattito in Commissione. In questo senso, l'esperienza del dibattito sulle indicazioni della "settimana ministeriale" dell'ONU appare particolarmente positiva, e potrà essere certamente considerata in vista di futuri analoghi impegni.

Verificata la presenza del numero legale, la Commissione conferisce mandato al relatore a redigere, ai sensi dell'articolo 50, comma 1 del Regolamento, sulla scorta del dibattito svoltosi, una relazione all'Assemblea in ordine alla "settimana ministeriale" ed alle complessive indicazioni risultanti dalla 56a Assemblea Generale delle Nazioni Unite.


IN SEDE REFERENTE

(627) Disposizioni per il completamento e l'aggiornamento dei dati per la rilevazione dei cittadini italiani residenti all'estero e modifiche alla legge 27 ottobre 1988, n. 470
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame del disegno di legge in titolo, sospeso nella seduta del 27 novembre scorso.

Il presidente PROVERA ricorda che nella precedente seduta di esame si è conclusa la discussione generale ed hanno avuto luogo le repliche del relatore e del rappresentante del Governo.

Il relatore PELLICINI illustra gli emendamenti 1.1 e 1.2, diretti a recepire le indicazioni emerse dal dibattito e quelle desumibili dal parere della 1a Commissione permanente.

Posti separatamente ai voti, sono approvati gli emendamenti 1.1 e 1.2, ed è successivamente approvato l'articolo 1, nel testo emendato.

La Commissione conferisce quindi al relatore il mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole all'approvazione del disegno di legge, come emendato.

La seduta termina alle ore 15,30.

EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 627
Art. 1


1.1
Il RELATORE

Dopo il comma 1, inserire i seguenti:

1-bis. I cittadini cancellati per irreperibilità dalle liste elettorali ai sensi del comma 1 del presente articolo sono iscritti in un apposito elenco e, qualora si presentino all’ufficio elettorale, sono senz’altro ammessi al voto mediante rilascio del certificato elettorale. Tali elettori sono iscritti, a cura del presidente di seggio, in calce alla lista della sezione. Del nominativo di tali elettori viene data notizia all’ufficiale d’anagrafe, per gli ulteriori accertamenti ai fini della regolarizzazione della posizione anagrafica.
1-ter. I cittadini cancellati possono, in ogni momento, richiedere, con comunicazione recante l’indicazione delle proprie generalità e del luogo di residenza, al comune che ha provveduto alla cancellazione, di essere reiscritti d’ufficio nell’anagrafe degli italiani residenti all’estero e nelle liste elettorali.


1.2
Il RELATORE

Sostituire il comma 3 con il seguente:

"3. L'articolo 14 della legge 27 ottobre 1988, n. 470, è sostituito dal seguente:
“Art. 14
1. Sulla base dei dati della rilevazione, le rappresentanze diplomatico-consolari, dopo aver aggiornato gli schedari di cui all'articolo 67 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 200, ne trasmettono in via informatica i dati al Ministero degli affari esteri, che li trasmette al Ministero dell'interno - Centro elettronico della direzione centrale per i servizi elettorali, per l'aggiornamento dell'AIRE e per la memorizzazione dei dati raccolti.
2. Il Ministero dell'interno trasmette i dati di cui al comma 1 ai comuni, i quali provvedono entro i successivi sessanta giorni all'aggiornamento delle rispettive anagrafi, fatta salva la previsione di cui al comma 3.
3. Con decreto del Ministro dell'interno, sentito il Ministro degli affari esteri, il termine di cui al comma 2 può essere prorogato per il comune di Roma fino ad un massimo di ulteriori centottanta giorni. ”"