BILANCIO (5a)

MARTEDÌ 18 GIUGNO 1996


2a Seduta

Presidenza del Presidente
COVIELLO

Interviene il sottosegretario di Stato per il bilancio e la programmazione economica Sales.

La seduta inizia alle ore 17,10.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C05a, 0001o)

Il presidente COVIELLO propone di procedere, congiuntamente alla Commissione bilancio della Camera dei deputati, all'audizione del Ministro del tesoro e del bilancio al fine di acquisire elementi informativi in ordine ai criteri di impostazione della manovra correttiva dei conti pubblici per il 1996, che il Governo si appresta a varare, nonchè del Documento di programmazione economico-finanziaria per il triennio 1997-1999. Egli fa presente altresì che sarà successivamente definito il programma dei lavori previsti per l'esame del suddetto Documento.

Prende atto la Commissione.

IN SEDE REFERENTE
(634) Conversione in legge del decreto-legge 3 giugno 1996, n. 306, recante proroga della gestione delle opere realizzate per la ricostruzione posterremoto
(Esame e rinvio)

Riferisce alla commissione il senatore MORANDO, osservando che il provvedimento in esame costituisce la reiterazione parziale di un precedente decreto-legge riguardante le gestioni commissariali per la realizzazione di investimenti nelle aree colpite da terremoto nel 1980 e 1981. Si tratta in effetti di completare le operazioni alle quali le gestioni erano preordinate, mediante il trasferimento di opere (consistenti in alloggi e infrastrutture) alle varie amministrazioni competenti, tra le quali gli enti locali interessati, l'ANAS e così via. Vi è poi una serie di operazioni preliminari al trasferimento delle opere, come la redazione della contabilità finale, facenti capo a un funzionario delegato dal CIPE. Tali attività dovevano essere compiute, sulla base della legislazione vigente, in parte entro il 31 marzo e in parte entro il 30 giugno 1996. Il provvedimento in esame si limita a prorogare tali termini rispettivamente al 30 settembre e al 30 novembre 1996. In una precedente versione il provvedimento conteneva anche norme sul riassorbimento del personale facente capo alla gestione commissariale, che viene ridotto, nell'attuale versione, a solo 30 unità su un totale di 240 a regime.
Occorre sottolineare che il provvedimento, pur limitandosi a un puro differimento di termini riguarda operazioni estremamente delicate, che coinvolgono i rapporti tra l'amministrazione centrale, gli enti locali e la gestione commissariale, per cui è indispensabile chiedere al Governo se la proroga di termini disposta col provvedimento sia ritenuta congrua e tale da escludere per il futuro la necessità di ulteriori provvedimenti per la proroga dei termini stessi. Si pone poi il problema dei costi di gestione aggiuntivi per il bilancio degli enti locali che saranno determinati dal trasferimento delle opere, per molte delle quali sussistono procedimenti contenziosi che verrebbero a coinvolgere i comuni interessati, nonchè il problema della quantificazione dell'onere finanziario che ne deriverebbe per gli enti locali.

Il senatore AMORENA esprime perplessità sul reale contenuto del provvedimento in esame, che non appare coerente con il titolo del decreto-legge.

Il senatore MUNGARI rileva anzitutto la discrasia esistente tra il titolo del provvedimento, che parla di «proroga della gestione delle opere realizzate» e il contenuto dello stesso provvedimento, che sottintende uno stato di conflitto, tuttora in atto, tra gli enti destinatari che si rifiutano di accettare le opere e il funzionario del CIPE che ha il potere-dovere di chiudere la gestione straordinaria. Fa altresì rilevare che, fermo quanto sopra precisato, nessun dubbio può sussistere in ordine alla questione giuridica della titolarità ad ogni effetto di legge delle opere realizzate, essendo tale titolarità già passata agli enti destinatari a norma di legge (articolo 22 del decreto-legge n. 244 del 1995). Di qui il rifiuto da parte di questi di prendere in consegna tali opere atteso le gravissime passività che essi dovrebbero col trasferimento assumere sia per oneri di arbitrati sia per spese di completamento e di manutenzione. Sottolinea quindi la complessità delle operazioni poste a carico della gestione commissariale e la possibilità che la proroga dei termini disposta non sia sufficiente per il completamento delle operazioni stesse. Ribadisce infine che il vero problema risiede nel conflitto tra l'amministrazione commissariale e gli enti destinatari che si rifiutano di ricevere le opere realizzate per non accollarsi le relative ingenti passività.

Ha quindi la parola il sottosegretario SALES, il quale delinea il quadro normativo nel quale si inserisce il provvedimento in esame, alla cui base sta infatti un precedente provvedimento finalizzato alla costruzione di alloggi per i senza tetto nelle zone colpite dal terremoto negli anni 1980 e 1981. Un ampio dibattito politico e alcune iniziative della magistratura hanno affrontato gli effetti di un provvedimento che è servito in effetti a realizzare opere infrastrutturali che andavano al di là dell'originaria previsione normativa. Si tratta ora di chiudere tale vicenda in modo positivo ponendo fine alla gestione commissariale e completando le opere non ancora ultimate.
Si pone peraltro il delicato problema del contenzioso associato alle opere da trasferire agli enti locali, poichè a tale contenzioso è connesso un onere stimato tra i 1.500 e i 2.000 miliardi di lire, onere che potrebbe determinare notevoli ripercussioni finanziarie per il bilancio degli enti locali, proprio in un momento che li vede impegnati in un opera di risanamento finanziario. Si tratta poi di procedere al completamento delle opere stesse, il cui tasso di realizzazione è stimato tra l'80 e l'85 per cento, anche se in molti casi lo sforzo aggiuntivo ancora necessario per il completamento appare modesto. Un ulteriore problema è determinato dall'insufficienza del personale attualmente adibito alla gestione commissariale rispetto alle numerose operazioni ancora da svolgere.
A fronte di tali problemi il Governo sta studiando appropriate soluzioni, che potrebbero consistere nel sollevare i comuni dagli oneri del contenzioso e nella costituzione di task force per far fronte alla fase finale delle operazioni di gestione.

Il senatore FERRANTE ringrazia il rappresentante del Governo per il quadro esaustivo fornito sulla situazione della gestione commissariale oggetto del provvedimento in esame e sottolinea che i problemi evocati vanno ben al di là del contenuto immediato del provvedimento stesso. Alla luce di tali considerazioni occorre un chiarimento da parte del Governo circa la portata delle iniziative che esso intenderebbe assumere.

Il senatore FIGURELLI esprime perplessità sulla possibilità di separare la gestione del contenzioso dal completamento delle opere, pur condividendo l'opportunità, suggerita dal rappresentante del Governo, di affrontare tale problema. Sottolinea inoltre l'esiguità dei tempi della proroga disposta, che potrebbero non essere sufficienti per il completamento dell'operazione e richiama infine la particolare situazione che si riscontra in alcuni comuni delle provincie di Avellino e Salerno.

Il presidente COVIELLO sottolinea che la portata normativa del provvedimento si limita alla proroga dei termini concernenti la chiusura della contabilità e della gestione speciale, anche se il rappresentante del Governo ha messo in luce implicazioni che dovrebbero essere attentamente approfondite.

Il senatore MARINO premette che a suo avviso sarebbe opportuno procedere al più presto ad una discussione sulla relazione semestrale inviata dal ministero del Tesoro sullo stato di attuazione delle dismissioni delle partecipazioni pubbliche anche con riferimento alle implicazioni che ne derivano per il bilancio dello Stato.
Quanto al decreto-legge in esame, si sofferma sulle considerazioni svolte dal rappresentante del Governo per sottolineare l'esigenza di affrontare in modo efficace sia il problema del contenzioso - che non si deve necessariamente concludere in modo sfavorevole per i soggetti pubblici - sia quello del completamento delle opere. Chiede che il Governo chiarisca il modo con cui intende procedere al riguardo.

Il senatore FERRANTE, intervenendo di nuovo, rileva una contraddizione tra il contenuto della relazione di accompagnamento al disegno di legge di conversione del decreto-legge in titolo, dalla quale sembrerebbe che ogni problema concernente il trasferimento degli immobili sia stato risolto e quanto sottolineato nel suo intervento dal sottosegretario Sales.
Ritiene pertanto opportuno che la Commissione svolga un adeguato approfondimento della vicenda.

Il sottosegretario SALES precisa che il trasferimento degli immobili è giuridicamente avvenuto e che, conseguentemente, gli enti destinatari hanno acquisito precise responsabilità in ordine all'esito del contenzioso in atto. Per questo, il Governo proporrà di giungere ad una separazione tra contenzioso e attività di completamento delle opere, individuando le procedure più opportune perchè tale completamento possa aver luogo in tempi brevi. Occorrerà anche definire le implicazioni finanziarie dell'operazione e reperire le risorse necessarie.
Ribadisce che il trasferimento delle opere deve comunque considerarsi irreversibile e preannuncia un emendamento al decreto-legge volto ad ottenere i risultati descritti.

Il PRESIDENTE prende atto delle dichiarazioni rese dal rappresentante del governo e propone di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento in titolo, al fine di approfondire tutti gli aspetti emersi nel corso della discussione anche attraverso lo svolgimento della audizione del funzionario incaricato dal CIPE per la gestione degli interventi di cui al titolo VIII della legge 14 maggio 1981, n. 219.

Conviene la Commissione ed il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 18,30.