FINANZE E TESORO (6ª)

GIOVEDI' 11 FEBBRAIO 1999
222ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Presidente
ANGIUS


La seduta inizia alle ore 15,25.

Interviene il sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica Pinza.


IN SEDE REFERENTE

(1250) PERUZZOTTI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul Banco di Napoli
(DOC. XXII, n. 23) FLORINO E PEDRIZZI. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta per l'accertamento delle cause e delle responsabilità del dissesto del Gruppo Banco di Napoli e per la verifica dell'esistenza di collegamenti con interessi politici camorristici e/o della delinquenza organizzata
(DOC. XXII, n. 25) MARINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema del credito nel Mezzogiorno
(DOC. XXII, n. 26) ALBERTINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sullo stato del sistema creditizio nel Mezzogiorno
(DOC. XXII, n. 27) D'ALÌ ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla crisi del Banco di Napoli
(DOC. XXII, n. 28) ANGIUS ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema creditizio meridionale
(DOC. XXII, n. 36) COSTA e FIRRARELLO. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla crisi del Banco Ambrosiano, del Banco di Napoli e delle Banche creditrici del Gruppo "Ferruzzi Montedison" che convertirono le loro porzioni creditorie in quote di partecipazione al capitale sociale delle debitrici
(R162 000, C06a, 0006°)

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Si riprende l'esame sospeso nella seduta del 9 luglio 1997.

Il Presidente ANGIUS invita il relatore Bonavita a dare conto del lavoro svolto dal Comitato ristretto in merito ai documenti e al disegno di legge.

Il senatore BONAVITA, dopo aver riassunto i contenuti delle differenti proposte presentate per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul Banco di Napoli e sul sistema del credito nel Mezzogiorno, fa presente che il Comitato ristretto ha optato per la redazione di una proposta di Commissione di inchiesta monocamerale, predisponendo un testo unificato da sottoporre all'esame della Commissione in sede plenaria.
Per quanto riguarda i compiti della Commissione d'inchiesta, la soluzione unanimemente condivisa è quella prospettata nell'articolo 2 del testo unificato, nel quale si prevede che la Commissione dovrà accertare i motivi di crisi dei maggiori istituti di credito pubblici del Mezzogiorno, con specifico e prioritario riferimento al gruppo facente capo al Banco di Napoli. Egli ricorda, peraltro, che le proposte di istituire la Commissione d'inchiesta furono presentate allorchè il Parlamento fu chiamato ad esaminare i provvedimenti predisposti dal Governo per risanare e rilanciare il Banco di Napoli.
Da quella data il panorama del sistema creditizio meridionale è profondamente mutato, ed appare quindi opportuno valutare anche il funzionamento dello strumento della bad bank, cioè della società "veicolo" alla quale è stata conferita la massa dei crediti "incagliati" del Banco di Napoli.
A suo giudizio, infatti, tra i compiti della Commissione d'inchiesta, assume un rilievo particolare e, forse, prevalente, un'attività di verifica degli strumenti scelti dal Governo per risanare il Banco di Napoli, al fine di controllare anche l'utilizzo delle ingenti risorse pubbliche impiegate. Egli ritiene pertanto superata un'analisi di tipo retrospettivo volta ad identificare esclusivamente le responsabilità per quanto accaduto. Dopo aver ricordato l'impegno comune del Comitato ristretto nella elaborazione di un testo sostanzialmente condiviso, propone alla Commissione di assumere il testo unificato predisposto dal Comitato ristretto, come base di discussione. Rispetto a tale testo, peraltro, egli si riserva di valutare l'opportunità di proporre, dopo la conclusione della discussione generale, ulteriori proposte emendative.

Il senatore MARINI si dichiara d'accordo ad assumere come testo base il testo unificato elaborato dal Comitato ristretto.

Il senatore PEDRIZZI ricorda che il Gruppo di Alleanza Nazionale aveva per prima depositato una proposta di istituire una Commissione d'inchiesta sul Banco di Napoli, con l'obiettivo di focalizzare l'attività ispettiva esclusivamente sull'istituto di credito napoletano. Una volta aggiuntesi le altre proposte, riguardanti tutto il sistema del credito meridionale, la propria parte politica ha giudicato prevalente l'interesse a varare comunque lo strumento ispettivo, ragion per cui egli concorda sui contenuti del testo unificato. Nonostante il superamento degli iniziali obiettivi della propria parte politica, quindi, egli ritiene prioritario costituire in tempi rapidi la Commissione d'inchiesta. A commento della proposta emersa dal Comitato ristretto, inoltre, egli sottolinea la necessità di indagare sulle cause che hanno provocato l'accumularsi delle sofferenze bancarie, nonchè la mancata attivazione dei controlli interni ed esterni sull'attività del Banco di Napoli. Egli condivide poi l'orientamento del relatore di verificare il funzionamento della cosiddetta bad bank.
Conclude auspicando che, in ragione degli specifici compiti assegnati alla Commissione d'inchiesta, la Presidenza della stessa possa essere assegnata ad un parlamentare dell'opposizione.

Il senatore ROSSI ricorda che la propria parte politica aveva insistito affinchè la Commissione d'inchiesta avesse come esclusivo campo d'indagine l'attività del Banco di Napoli. Prendendo atto del diverso orientamento del Comitato ristretto, auspica una rapida approvazione del Documento da consegnare all'Assemblea.

Il senatore D'ALI', riservandosi di formulare specifiche proposte emendative, concorda sulla proposta di assumere come testo base l'articolato elaborato dal Comitato ristretto, di cui, d'altra parte, auspica una rapida approvazione.

Il senatore CASTELLANI concorda sulla proposta del relatore e si riserva di presentare proposte emendative al testo unificato.

Con l'astensione del senatore ROSSI, la Commissione accoglie quindi la proposta del relatore Bonavita di assumere come testo base il testo unificato predisposto dal Comitato ristretto.

Il Presidente ANGIUS avverte che la discussione proseguirà avendo come riferimento il testo unificato, in relazione al quale dovranno essere presentati gli eventuali emendamenti. A tal fine propone alla Commissione di fissare alle ore 14 di giovedì 25 febbraio il termine per la presentazione degli stessi.

Conviene la Commissione.

La seduta termina alle ore 15,50.

TESTO UNIFICATO PREDISPOSTO DAL COMITATO RISTRETTO PER I DOCUMENTI XII NN. 23, 25, 26, 27, 28, 36 E PER IL DISEGNO DI LEGGE N. 1250

Art. 1.

1. È istituita, a norma dell'articolo 82 della Costituzione, una Commissione di inchiesta sul sistema del credito nel Mezzogiorno.

Art. 2.

1. La Commissione dovrà accertare i motivi della crisi dei maggiori Istituti di credito pubblici del Mezzogiorno, con specifico e prioritario riferimento al gruppo facente capo al Banco di Napoli, ed in particolare:

a) le cause della entità delle sofferenze bancarie accumulatesi e le difficoltà di erogazione del credito nelle aree economicamente deboli, nonchè dell'applicazione differenziale dei tassi tra Nord e Sud;
b) lo stato di efficienza del sistema complessivo dei controlli bancari sulle vicende dei maggiori Istituti di credito del Mezzogiorno da parte degli organi di vigilanza interni ed esterni;
c) l'esistenza di eventuali rapporti impropri tra attività delle banche e settori della politica o della delinquenza organizzata o di gruppi segreti di pressione.

2. La Commissione presenta all'Assemblea, contestalmente alla relazione di cui all'articolo 3, una relazione che indichi le possibili modifiche legislative e regolamentari per il risanamento del settore al fine di renderlo competitivo.

Art. 3.

1. La Commissione dovrà concludere i propri lavori entro dodici mesi dal suo insediamento, presentando al Presidente del Senato della Repubblica una relazione sui risultati delle indagini e degli esami svolti.

Art. 4.

1. La Commissione è composta da venti senatori nominati dal Presidente del Senato della Repubblica in proporzione al numero dei componenti dei Gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun Gruppo parlamentare.
2. Il Presidente della Commissione è nominato dal Presidente del Senato d Repubblica, al di fuori dei predetti componenti della Commissione.
3. La Commissione elegge nel suo seno due Vice Presidenti e due Segretari.

Art. 5.

1. Prima dell'inizio dei lavori, la Commissione approva, a maggioranza assoluta dei propri componenti, il regolamento interno, comprese le nonne per le audizioni e le testimonianze. Ciascun componente può proporre la modifica del regolamento.

Art. 6.

1. La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'Autorità giudiziaria. Stabilisce di quali atti e documenti non si dovrà fare menzione nella relazione in ordine alle esigenze istruttorie attinenti ad altre inchieste in corso.

Art. 7.

1. Le sedute della Commissione sono. di nonna, pubbliche, anche a mezzo di trasmissione a circuito chiuso. La Commissione può decidere, di escludere tale forma di pubblicità.
2. I componenti la Commissione parlamentare d'inchiesta, i funzionari e il personale di qualsiasi ordine e grado addetti alla Commissione stessa ed ogni altra persona che collabora con la Commissione o compie o concorre a compiere atti di inchiesta. oppure ne viene a conoscenza per ragioni di ufficio o di servizio, sono obbligati al segreto per tutto quanto riguarda le deposizioni, le notizie, gli atti e i documenti acquisiti nelle sedute da cui sia stato escluso il pubblico, ovvero di cui la Commissione medesima abbia vietato la divulgazione.
3. Salvo che il fatto costituisca un più grave delitto, la violazione del segreto è punita a norma dell'articolo 326 del codice penale.
4. Il Presidente della Commissione riferisce al Presidente del Senato della Repubblica circa l'eventuale violazione del segreto, per l'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 67 del Regolamento del Senato.

Art. 8.

1. La Commissione può avvalersi dell'opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, nonchè di qualsiasi altro pubblico dipendente, di consulenti e di esperti di sua scelta.

Art. 9.

1. Le spese per il funzionamento della Commissione sono poste a carico del bilancio interno del Senato della Repubblica.