DIFESA (4a)

MERCOLEDI' 17 GENNAIO 2001
265a Seduta

Presidenza del Presidente
DI BENEDETTO


Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Minniti.

La seduta inizia alle ore 15.


SULLE MISSIONI DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE rende noto che la visita all'Accademia Navale di Livorno e al COMSUBIN di Varignano (La Spezia), già fissata per i giorni 6 e 7 febbraio, avrà luogo invece il 13 e il 14 febbraio.

La Commissione prende atto.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Programma pluriennale n. 2/2000 SGD relativo al completamento della definizione e sviluppo di un sistema di identificazione militare, compatibile con le esigenze del controllo del traffico aereo civile, già iniziato in un contesto di cooperazione internazionale quale programma NGIFF (New Generation Identification Friend or Foe - Identificazione Amico o Nemico di Nuova Generazione) (n. 820)
(Parere al Ministro della difesa, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 4 ottobre 1988, n. 436. Esame. Parere favorevole)

Riferisce il senatore FORCIERI, segnalando che il Programma è finalizzato alla realizzazione su base nazionale di un sistema di identificazione di uso esclusivamente militare tale da superare le limitazioni tecnico-operative degli apparati attualmente in uso, che, come da esperienze maturatesi anche in operazioni belliche, hanno comportato, tra l'altro, seri rischi di fuoco sulle unità amiche (friendly fire). Il nuovo sistema avrà caratteristiche di resistenza alle contromisure elettroniche, resistenza all'inganno ed inibirà la possibilità, da parte del nemico, di sfruttamento dei segnali irradiati. Il sistema dovrà inoltre essere compatibile ed operare simultaneamente con gli analoghi sistemi di prossimo uso presso gli enti del controllo del traffico aereo civile, onde permettere agli aeromobili militari di operare nello spazio aereo controllato da tali enti. Il Sistema si compone di due elementi fondamentali, l'"Interrogatore", basato a terra o su altra piattaforma, il quale emette segnali secondo codici prefissati, ed il "Trasponditore" installato sulle piattaforme aeree, navali o terrestri, che replica all'interrogazione fornendo una serie di dati identificativi ed informativi riguardanti la propria situazione operativa. Conclude proponendo l'emissione di un parere favorevole.

Si apre la discussione.

Il senatore PERUZZOTTI, premesso che il Programma pluriennale è volto alla definizione ed allo sviluppo di un sistema di identificazione militare compatibile con le esigenze di controllo del traffico civile, rileva che gli studi relativi a detto sistema sono cominciati nel programma multinazionale NGIFF, New Generation Identification Friend or Foe - Identificazione Amico o Nemico di Nuova Generazione, avviato nel maggio 1997 con Francia e Germania ed interrotto nel 1999 a causa di disaccordi tra le parti. Preannuncia la sua non contrarietà, anche in ragione del fatto che sono previste ricadute positive sull'industria nazionale.

Il senatore MANCA manifesta interesse sul Programma, verso il quale preannuncia un voto favorevole, anche se non nasconde qualche perplessità circa le lacunose informazioni sull'impatto di esso nei confronti dell'industria nazionale. Ribadisce in generale il suo invito a rimeditare la "legge Giacchè", in forza della quale è stato richiesto al Parlamento il parere sul provvedimento in titolo. Chiede infine chiarimenti sulle modalità applicative e sulle ragioni che hanno indotto altri Paesi europei -inizialmente partners nel progetto- a ritirarsi dall'impegno finanziario.

Il senatore GUBERT si sofferma sul quesito da ultimo posto dal collega Manca.

Replica il relatore FORCIERI che, rievocata la genesi della "legge Giacchè" (n. 436/88) -che volle a suo tempo ribadire la primazia della politica sulle scelte militari-, dichiara di non dissentire dalle perplessità sull'attuale formulazione di quel testo normativo, affetto parzialmente da obsolescenza.
Con riferimento ai rapporti con l'industria, sottolinea che l'industria nazionale interessata sarà presumibilmente la stessa che ha partecipato alla cooperazione internazionale poi interrotta. Successivamente, saranno interessate altre industrie, anch'esse nel campo elettronico-avionico, per le attività di integrazione nelle piattaforme che utilizzeranno il sistema.
Precisa da ultimo che i partners europei si sono dissociati per aspetti di dettaglio legati alla progettazione e non per sfiducia nel merito circa il sistema.

Posta ai voti, previo accertamento del numero legale, la proposta di parere favorevole formulata dal relatore, è approvata.

IN SEDE REFERENTE

(Doc. XXII, n. 72) SEMENZATO ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle morti e malattie dei militari italiani connesse agli effetti radioattivi e tossici dell'uranio impoverito

(4951) FORCIERI e AGOSTINI. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale militare italiano impiegato nelle missioni internazionali di pace nella ex Jugoslavia
(Esame congiunto e rinvio)

Riferisce congiuntamente il senatore FORCIERI evidenziando i contenuti similari delle proposte in titolo e le diverse soluzioni procedurali prospettate (la Commissione monocamerale nel Documento e la Commissione bicamerale nel disegno di legge). Esprime una leggera preferenza per la soluzione prospettata nel disegno di legge n.4951, giacché anche i deputati sembrano orientati per l'istituzione di una Commissione d'inchiesta monocamerale e, pertanto, sembra preferibile fare ricorso ad un unico istituto, ossia la Commissione bicamerale.

Si apre la discussione.

Il senatore SEMENZATO, sottolineato il dettato costituzionale di cui all'articolo 82, evidenzia i benefici politici e giuridici scaturenti dall'istituto dell'inchiesta. Ciò premesso, precisa che sarebbe opportuno trasfondere nell'ambito dell'inchiesta anche i quesiti posti ieri dalla Commissione, allorché ha deliberato di svolgere un'indagine conoscitiva sul livello di conoscenza, da parte italiana, dell'utilizzo di munizioni all'uranio impoverito da parte della NATO nelle vicende belliche nei Balcani e sulle misure adottate dalle Forze armate italiane per prevenire eventuali rischi per la salute connessi a tale impiego.
In sintesi, si esprime a favore dell'inchiesta e, considerati i tempi ristretti, reputa preferibile la soluzione monocamerale, giacché più agile e snella.

Il senatore PERUZZOTTI teme che vi sia una sottile volontà, al di fuori del Parlamento, nell'ostacolare l'accertamento della verità. Ciò lo induce ad esprimersi nettamente a favore della proposta d'inchiesta, e in particolare verso la Commissione monocamerale. Al fine di evitare equivoci chiede che la Commissione Difesa si esprima rapidamente: ciò permetterebbe all'Assemblea di deliberare in via definitiva sin dalla prossima settimana, assumendosi in quella sede ciascuna forza politica le proprie responsabilità.

Il senatore GUBERT condivide la proposta del collega Semenzato, in ragione della esiguità temporale a disposizione della legislatura.

Il senatore MANCA ricorda il suo sostegno alla proposta di indagine conoscitiva nel corso della seduta di ieri.

Il sottosegretario di Stato per la difesa MINNITI interrompe l'oratore per invitare a tener conto che è preliminare l'esigenza di raccordarsi con l'altro ramo del Parlamento.

Il senatore MANCA condivide l'osservazione del Sottosegretario e soggiunge che è necessario approfondire gli aspetti con un approccio squisitamente tecnico, ossia scevro da ogni politicizzazione e privo di preconcetta ideologizzazione. Invita poi a delineare con nitore l'ambito spazio-temporale dell'inchiesta.

Il senatore PELLICINI manifesta la sua piena adesione alla prospettata inchiesta, giacché è strumento serio e pragmatico. Condivide lo spunto offerto dal collega Manca per una estensione temporale adeguata alla drammaticità del problema. Tende comunque ad escludere che vi fosse dolo nell'uso di armi all'uranio con la consapevolezza di arrecare danno ai militari impegnati nelle zone d'operazione.

Il senatore AGOSTINI ricorda di aver auspicato già nella seduta di ieri l'istituzione di una Commissione bicamerale, in ragione del dovere morale del Parlamento di fornire risposte all'opinione pubblica comprensibilmente allarmata. Auspica una rapida conclusione dell'iter di approvazione.

Il senatore FIRRARELLO sottolinea la gravità del problema e l'esigenza di agire con la massima determinazione e sollecitudine.

Il senatore NIEDDU invita ad affrontare con realismo i problemi in esame e sottolinea la scarsità temporale a disposizione. Pertanto, reputa più costruttivo attivare con la massima rapidità la già deliberata indagine conoscitiva, che potrebbe operare con la necessaria snellezza e con l'indispensabile pragmatismo.

Il senatore ROBOL, preso spunto dall'idea del senatore Manca di allargare l'ambito dell'inchiesta agli effetti anche sui militari impegnati nella guerra del Golfo, manifesta perplessità per il divario fra impianto teorico che si vorrebbe costruire e l'effettività concreta dei risultati conseguibili. Teme che istituire una Commissione d'inchiesta nell'imminenza del fine-legislatura possa esporsi all'imputazione di velleità. Preannuncia, comunque, che se si volesse porre in votazione l'istituzione egli non si opporrebbe ad essa con un voto contrario.

Il senatore LORETO ribadisce le sue perplessità già ieri manifestate, verso soluzioni inadeguate. Invita a privilegiare l'adozione di strumenti concreti. Quindi, teme che la pur pregevole idea di una Commissione di inchiesta si esponga al rischio di non portare a esiti e a certezze entro la fine della legislatura. Auspica pertanto che sia iniziata quanto prima l'attività dell'indagine conoscitiva prospettata nella seduta di ieri.

Il PRESIDENTE propone l'istituzione di un Comitato ristretto al termine della discussione generale.

Conviene la Commissione.

Il sottosegretario MINNITI registra una piena convergenza sugli aspetti generali del problema, ma segnala al contempo l'esigenza di approfondire i contenuti da dare all'eventuale richiesta. Si riserva di ritornare sull'argomento al termine della discussione generale nella prossima seduta.

Il seguito dell'esame è pertanto rinviato.

La seduta termina alle ore 16,50.