B I L A N C I O (5a)

MARTEDI' 29 SETTEMBRE 1998

152a Seduta (pomeridiana)


Presidenza del Presidente
COVIELLO


Interviene il Sottosegretario di Stato per il tesoro, per il bilancio e la programmazione economica Macciotta.

La seduta inizia alle ore 15,50.


IN SEDE REFERENTE

(3510) Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 1997, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

(3511) Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 1998, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta antimeridiana.

Il senatore FERRANTE, dopo aver sottolineato che l'esame dei disegni di legge di rendiconto e di assestamento assume un significato particolare ai fini di una corretta impostazione della prossima sessione di bilancio, evidenzia i risultati positivi che emergono dai dati contabili del rendiconto per l'esercizio 1997; illustra i risultati positivi, sia relativi alla competenza che alla cassa, in termini di avanzo primario e di saldo netto da finanziare, con le conseguenti ricadute positive sul ricorso al mercato, le operazioni finali, la sostanziale diminuzione dei residui attivi e passivi; tali risultati rendono possibile, a suo avviso, la realizzazione di un solido patto di stabilità interno, che consenta il mantenimento degli obiettivi di finanza pubblica richiesto dagli impegni comunitari. Condivide le osservazioni del relatore in ordine al necessario riordino dei Ministeri, condizione di efficacia per il completo risanamento dei conti pubblici. In tal senso, particolare rilievo riveste il disegno di legge in materia di contabilità ambientale all'esame delle Commissioni Bilancio e Ambiente.
Per quanto riguarda il disegno di legge di assestamento, osserva che, pur in presenza di una riforma particolarmente incisiva della struttura del bilancio dello Stato, il disegno di legge in esame conferma le medesime caratteristiche assunte in passato; occorre quindi ripensare la sua funzione in coerenza con le nuove strutture contabili. Rileva, comunque, che le procedure di riclassificazione hanno comportato una maggiore trasparenza e comprensibilità dei conti assestati: il miglioramento dei saldi è dovuto a un incremento delle entrate e a minori pagamenti; per ciò che concerne questi ultimi la minore spesa per interessi evidenzia, sul piano contabile, l'innescarsi di un ciclo virtuoso che l'attuale Governo ha perseguito efficacemente. La più realistica esposizione dell'ammontare dei residui, infine, rende necessaria, a suo avviso, l'introduzione di modifiche legislative: richiama, in proposito, il contenuto del disegno di legge da lui presentato.

Il senatore MARINO fa presente che i dati di consuntivo per il 1997 rendono evidente lo sforzo di risanamento finanziario per il raggiungimento degli obiettivi europei, ma anche l'insufficienza delle politiche volte a dare soluzione ai problemi che affliggono il Paese, quali la disoccupazione e il mancato sviluppo del Mezzogiorno. Ritiene quindi necessario che la manovra di bilancio per il prossimo esercizio tenga conto di quanto realizzato in precedenza e contribuisca, con nuove politiche di sviluppo, a risolvere quei problemi precedentemente accantonati, riducendo le diseconomie e le carenze infrastrutturali che aumentano il divario tra Mezzogiorno e resto del Paese. Dopo aver ricordato il vincolo di destinazione al Fondo per l'occupazione di una quota degli utili derivanti da partecipazioni statali, sollecita il Governo, data la scarsa leggibilità del bilancio riclassificato, a fornire chiarimenti in ordine all'ammontare di tali poste e al relativo trasferimento al fondo per l'occupazione.

Il senatore MORANDO, nel soffermarsi sui rischi di indebolimento del ruolo del Parlamento in conseguenza dell'adozione di misure per il controllo della cassa, ritiene che non sia possibile ignorare la causa che ha comportato i successivi interventi di contenimento delle erogazioni. Ricorda il rischio derivante, non dall'ammontare dei residui passi come affermato dalla Corte dei conti, ma dall'enorme ammontare di giacenze in Tesoreria che, a causa della libera disponibilità degli enti decentrati, avrebbero potuto comportare il collasso della finanza pubblica. Evidenzia che anche quella situazione non consentiva, nella sostanza, al Parlamento di decidere in ordine agli obiettivi finanziari dello Stato e che tale potere era diffuso tra gli enti decentrati. La valutazione del divario tra stanziamenti di competenza e stanziamenti di cassa non può quindi prescindere dalla consapevolezza che tale rischio appare estremamente ridimensionato, senza che da ciò sia derivata una eccessiva penalizzazione dell'autonomia degli enti, anche grazie ad una oculata gestione delle deroghe ai vincoli imposti.
Condivide la preoccupazione espressa dal senatore Vegas in ordine all'aumento della spesa per beni e servizi e del personale, soprattutto in vista delle ulteriori proposte di riduzione presentate per il futuro esercizio. Ritiene peraltro che dal rendiconto per l'esercizio 1997 sia possibile verificare che non è sostenibile la tesi secondo cui gli obiettivi di finanza pubblica sono stati raggiunti grazie a manovre una tantum e centrate sull'incremento delle entrate: pur riconoscendo che gli interventi sulle entrate sono risultati più efficaci che non quelli di riduzione della spesa (derivanti da interventi di riforma e quindi di più graduale realizzazione), sottolinea il carattere strutturale del risanamento finanziario.

Replicano, quindi, brevemente i relatori Ripamonti e Crescenzio e il rappresentante del Governo.

Il relatore RIPAMONTI condivide la soddisfazione espressa per l'inserimento del conto del patrimonio nel rendiconto dello Stato e ritiene che la Commissione debba manifestare apprezzamento per tale innovazione. In ordine alle osservazioni del senatore Vegas, relative alla legislazione di spesa, ritiene apprezzabile che i risultati raggiunti in termini di obiettivi di saldi, sia stato ottenuti in presenza di nuove autorizzazioni di spesa. Per ciò che concerne il monitoraggio dei flussi di cassa, ricorda infine che l'attuazione del controllo sulle erogazioni, grazie alla maggiore consapevolezza e responsabilizzazione degli enti decentrati, rappresenta una condizione necessaria per l'attuazione del patto di stabilità interno, previsto dal DPEF e attuato nei documenti di bilancio per il 1999.

Il relatore CRESCENZIO, dopo aver sottolineato l'importanza del patto di stabilità interno per il controllo della finanza pubblica, osserva che l'approvazione di talune leggi di spesa era necessaria per controbilanciare le misure di contenimento, attenuando così l'impatto sociale degli obiettivi di risanamento. Ritiene che le obiezioni relative all'aumento della pressione fiscale debbano comunque essere temperate dai benefici derivanti dalla riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto. Dopo essersi soffermato sulla maggiore trasparenza derivante dalla riforma del bilancio, rileva che i centri di spesa che hanno maggiormente subito l'intervento restrittivo sono quelli che presentano maggiori difficoltà: ricorda a titolo di esempio le risorse per le aree depresse e per la tutela del territorio. Ritiene quindi che in futuro sarà opportuno perseguire un rapporto più diretto tra centro e periferia.

Il sottosegretario MACCIOTTA, nell'esprimere apprezzamento per la discussione che ha indicato ampie prospettive per l'intervento sulla struttura del bilancio, rileva che, in relazione a quanto osservato dal senatore Marino, gli obiettivi dell'attuale Governo in materia di risanamento non sono mai stati in contrapposizione allo sviluppo. A titolo di esempio, ricorda che l'incisiva riduzione della spesa per interessi, che ha consentito il riassorbimento di gran parte delle emissioni di BOT, ha comportato una redistribuzione delle risorse tra Nord e Sud, e che anche la maggiore utilizzazione dei fondi strutturali, con la correlata utilizzazione delle risorse nazionali, ha beneficiato le aree meno sviluppate del Paese. Come ricordato dal relatore Crescenzio, i dati relativi alla competitività delle imprese, al costo del lavoro e agli altri dati macroeconomici indicano condizioni estremamente positive dell'Italia rispetto ai partners europei.
Per ciò che concerne le giacenze di Tesoreria e i residui passivi, si sofferma sulla grave situazione di partenza e sul positivo risultato raggiunto per il 1997, anno in cui le previsioni dei residui risultano superiori agli importi accertati. La riduzione della discrezionalità degli enti decentrati, con la contrazione della massa spendibile, restituisce, a suo avviso, credibilità e funzione al Parlamento. In relazione alla spesa per beni e servizi, riconosce che il metodo di riduzione lineare adottato in passato, necessariamente semplicistico, richiede nel corso della gestione assestamenti alle dotazioni di competenza. Osserva peraltro che l'esame della spesa storica conferma che le misure proposte hanno, comunque, consentito una significativa riduzione delle erogazioni.
Rispetto all'esame dei saldi del settore statale, auspicato dal senatore Vegas, riterrebbe preferibile l'aggregato relativo alle pubbliche amministrazioni, che consentirebbe di ridimensionare il significato di alcuni interventi , quali l'inserimento nella Tesoreria unica dei movimenti finanziari dei comuni, che diverrebbero mere partite contabili. E' auspicabile che, terminata la sessione di bilancio, si possa compiere un approfondimento complessivo sui temi connessi alla riorganizzazione dei conti pubblici. Ripromettendosi di rispondere successivamente alle richieste del senatore Marino sulle entità dei proventi da partecipazioni pubbliche, conclude osservando che l'introduzione del conto del patrimonio richiede diverse valutazioni in ordine ad una serie di temi finora scarsamente affrontati quali, ad esempio, gli effetti delle cessioni a titolo gratuito di beni patrimoniali.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,45.